Ogni giorno milioni di foto vengono scattate in ogni parte del mondo, migliaia ormai sono scattate dai nostri smartphone: la maggior parte di queste finiscono subito sui social network, condivise in pochi secondi e visibili per tutti.
Un'intera generazione è collegata in qualche modo da queste foto: da questa riflessione la startup canadese Barrel Man Apps Inc. ha pensato di creare un'applicazione che riunisse 360mila foto di utenti diversi in un unico mosaico "generazionale": Revolution Mosaic.
Ogni utente che ha scaricato l'app, dopo aver scattato la foto, la condivide con gli altri su Revolution Mosaic e guarda appunto il mosaico prender vita: al raggiungimento di 360mila foto, una verrà scelta tra tutte per diventare l'immagine principale del mosaico. Ovviamente saranno i possessori di Revolution Mosaic a votare la foto più rappresentativa della generazione mobile!
In Italia il venture incubator 99 Fahrenheit ha pensato di investire su questa startup e sul loro progetto. Noi abbiamo incontrato Stefano Lieto, Managing Partner di 99F, per chiedergli di cosa si tratta Revolution Mosaic, di 99 Fahrenheit e delle sue scommesse sul digitale a 360 gradi, fino al loro ultimo investimento, Newsgrape.
99 Fahrenheit è un venture incubator che punta sulle startup basate sull'innovazione e la tecnologia. La scommessa di cui parliamo oggi è quella con l'app Revolution Mosaic. Di cosa si tratta?
La gente vuole essere parte di qualcosa di grande, e la condivisione di foto su Facebook, Twitter, e Instagram ha dimostrato questo trend.
Quel senso di connessione sociale di cui noi tutti abbiamo bisogno si manifesta attraverso l’unione di un fenomeno chiamato iPhoneografia ed un algoritmo che crea immagini formandole dall’unione di migliaia di foto. In due parole: Revolution Mosaic.
L'iPhoneografia è un trend ormai confermato anche dal successo di social app come Instagram: Revolution Mosaic vuole forse essere l'istantanea di una generazione?
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Perché no! Essere parte di una immagine iconica che durerà per sempre negli App Store, su Internet o su manifesti in tutto il mondo. Far si che da ogni mosaico emerga la nostra foto, scatenando dinamiche virali di voting e sharing. L’essenza delle nuove generazioni.
Quali occasioni e quali strategie di marketing possono nascere con Revolution Mosaic per i brands?
Questa è un app che si presta molto a dinamiche di marketing digitale. Da iniziative di teasing volte a rivelare l’immagine di un nuovo prodotto da lanciare, ad iniziative di brand recognition dove si tende ad associare la vita dei propri fan ai valore del brand, fino ad arrivare a fenomeni socioculturali quali campagne elettorali ed eventi planetari (Earth Day, Giornata Mondiale dell’acqua, ecc.)
Tutte hanno un comun denominatore: rendere l’utente protagonista della propria iniziativa.
Tempo fa si è molto parlato di Color, la social app da 41 milioni di dollari, basata anche quella sul photosharing. Non si rischia che questo mercato sia troppo saturo?
Il rischio c’è sempre. Però lo considero un rischio positivo per coloro i quali fruiscono quotidianamente di pane e applicazioni. Meglio avere l’imbarazzo della scelta. Gli utenti non subiscono più passivamente le proposte del mercato. Sono essi stessi a decretarne il successo.
Parliamo ora di 99 Fahrenheit: siete un incubatore di imprese di Milano, ma con lo sguardo rivolto anche oltreoceano.
L’approccio è quello proprio del Venture Incubator (o incubatore aziendale) il cui obiettivo è portare le sue startup (che noi figuriamo come le uova) da una fase embrionale ad uno stato di maturazione ritenuto necessario per operare come un’azienda e “camminare con le proprie zampe”.
99° Fahrenheit rappresenta la temperatura d’incubazione attraverso la quale le uova schiudono ed è questo che noi offriamo. Proprio come avviene con Mamma Chioccia che cova le proprie uova grazie all’energia della temperatura che coincide con 99° fahrenheit, il momento della schiusa è il risultato di quel calore e di quella cura che permette ai pulcini di vedere la luce.
Siamo operativi su due sedi, Milano e Londra ma 99F è italianissima.
Intanto qui in Italia le iniziative nel settore della tecnologia Mobile si fanno sempre più spazio nel mondo del marketing. Sapete dirci qualche trend in questo ambito che ancora in Italia non è stato esplorato?
Di progetti ne valutiamo tanti ma un occhio di riguardo al mobile è d’obbligo.
La Mobile Economy sta crescendo anche nel nostro Paese, oltre ad una sempre più capillare diffusione di smartphone, è cresciuto del +52% il mercato del mobile internet, continua imperterrito quello del mobile content e app ed è destinato a crescere anche quello dell’advertising (+50%).
Sicuramente oggi il trend pende verso il social e la condivisione, a seguire mobilità e viaggio, poi utility, ed infine giochi, intrattenimento, e news.
Sono convinto che utilizzeremo sempre di più i nostri smartphone per soddisfare fabbisogni del nostro quotidiano, ad esempio effettuando acquisti in movimento (m-commerce), pagando al supermercato tramite tecnologie integrate di mobile payment (NFC) o sfruttando sistemi di pagamento basati su conto telefonico.
Il nostro smartphone diventerà un vero e proprio portafoglio, con carte di credito, codice fiscale, patente.
Insomma, il futuro è sempre più mobile.
Chiudiamo l'intervista chiedendovi di parlarci dell'altro progetto che avete “incubato” recentemente e che, seppur non trattandosi del settore Mobile, ci sembra comunque interessante far conoscere ai nostri lettori: Newsgrape.
Newsgrape è un assoluta novità. Ne sentiremo parlare nei prossimi anni.
Si tratta di un “online news and literary platform” che connette readers e writers, newspapers e bloggers.
Con Newsgrape, se sono un blogger, uno scrittore, un giornalista indipendente, non devo preoccuparmi di promuovere I miei articoli sul web e di collezionare iscritti per far si che aumenti la mia visibilità della mia pagina. Entrando a far parte di Newsgrape entro a far parte di un mondo di news, scrittori e lettori, “all in one”.
Mi ritroverò a leggere l’articolo di un blogger accanto a quello del New York Times, attingendo alle informazioni di cui ho bisogno, filtrando minuziosamente le keywords, ottenendo dunque ciò che realmente mi interessa. Non esisterà dunque una discriminazione della fonte dovuta a logiche dei motori di ricerca.
L’aspetto peculiare sul quale un gruppo di studenti viennesi ha basato il concept di Newsgrape è la libertà di espressione ed il trattamento equo dell’opera dell’ingegno, del lavoro creativo, della proprietà intellettuale dei suoi utenti, oltre alla rigorosa protezione dei dati personali.
Bene, la nostra intervista si conclude qui. E voi cosa ne pensate? Sarà un'app a dare un volto alla nuova Generazione Mobile?