Mentre l’onda Pride torna a colorare l’estate italiana, eBay, Facebook, Google, Spotify e TikTok scendono in campo, per la prima volta insieme, per sostenere la comunità LGBTQA+ e celebrare la Milano Pride Week con la bandiera #Tech4Pride.
A partiredalle 22:00 di mercoledì 23 giugno e per tutta la settimana del Pride le cinque società, unite a sostegno dei diritti LGBTQA+ e con il Patrocinio del Comune di Milano, illumineranno dei colori dell’arcobaleno lo storico palazzo sede del Comune.
Un’illuminazione fisica, ma soprattutto metaforica, che vuole accendere i riflettori sull’importanza di sostenere un luogo sicuro per ragazze e ragazzi respinti dalle loro famiglie dopo aver fatto coming out. L’iniziativa congiunta, infatti, va a sostegno di Casa Arcobaleno, una Casa per i ragazzi discriminati per il loro orientamento sessuale e identità di genere. Il progetto di Casa Arcobaleno è integrato con il Rainbow desk, ovvero lo sportello di filtro per l’accesso alla Casa, aiuto e orientamento. Il servizio è stato affidato con procedura ad evidenza pubblica e con coprogettazione a Spazio Aperto Servizi e Cooperativa Lotta contro l’Emarginazione, ed è attivo dal 2019.
Casa Arcobaleno è un luogo che accoglie i giovani discriminati dalle famiglie di origine per il loro orientamento sessuale, l’identità di genere o per il percorso di transizione avviato. E’ un ambiente protetto per tutti coloro che dopo il coming out si ritrovano senza una casa e senza una famiglia. Offre un posto sicuro dove sentirsi accolti per realizzare il proprio progetto di vita, seguendo i propri desideri.
Sono felice che anche quest’anno Palazzo Marino torni a illuminarsi dei colori dell’arcobaleno e che, per la prima volta, lo faccia per quattro sere, dal 23 al 26 giugno. Ringrazio eBay, Facebook, Google, Spotify e TikTok per aver deciso di sponsorizzare questa iniziativa e per supportarci nella promozione delle attività di Casa Arcobaleno. Ancora troppo spesso le cronache ci raccontano di casi di discriminazione sessuale e di genere. Per questo motivo, nella battaglia a sostegno dei diritti LGBTQA+, per Milano è importante poter contare sui nuovi luoghi sociali digitali frequentati soprattutto dai ragazzi: insieme possiamo fare la differenza nella promozione dei diritti e nella diffusione della cultura della condivisione, della solidarietà e della tolleranza.
Ha commentato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala.
Milano Pride Week
Il supporto a Casa Arcobaleno va oltre l’illuminazione di Palazzo Marino: ciascuna delle cinque aziende aiuterà infatti Casa Arcobaleno a portare avanti la propria missione, con l’obiettivo di farsi conoscere ancora di più, sensibilizzare il maggior numero di persone e raccogliere fondi a sostegno della struttura.
Oltre a essere il promotore dell’iniziativa Tech for Pride, Google continuerà – sulla scia della collaborazione già avviata nel 2020 – a supportare gli ospiti di Casa Arcobaleno nel percorso di acquisizione di competenze utili per un efficace inserimento nel mondo del lavoro, attraverso un programma di formazione personalizzato e multidisciplinare.
Facebook avvierà, invece, un’attività di formazione per aiutare Casa Arcobaleno a far crescere la propria presenza online e a raggiungere il maggior numero di persone sfruttando nuove piattaforme, come Instagram.
eBay metterà a disposizione il marketplace e attiverà la propria community nella campagna “Non tenertelo per te” (#TogetherInvincible): una serie di influencer, tra cui alcuni esponenti della comunità LGBTQA+, metteranno all’asta su eBay.it oggetti il cui ricavato sarà interamente devoluto a favore di Casa Arcobaleno, per sostenere economicamente le iniziative dell’Associazione. Qui il link per partecipare all’asta.
Spotify offrirà spazi di visibilità sulla propria piattaforma, aiutando così Casa Arcobaleno a far conoscere la propria causa a milioni di ascoltatori e a raccogliere nuovi sostenitori intorno ad essa.
L’evento davanti a Palazzo Marino sarà protagonista di una LIVE su TikTok, la popolare app di video sharing, alle ore 21:30 di mercoledì 23 giugno. Protagonisti della LIVE il creator @damn.tee e il team di Casa Arcobaleno, che presenterà il proprio progetto all’interno del ricco palinsesto del #ForYourPride che durante tutto il mese di giugno ha accompagnato la community di TikTok.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/1_roxi.jpg10801920Company Newshttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngCompany News2021-06-23 09:30:202021-07-26 12:52:38#Tech4Pride: i big del tech sostengono i diritti della comunità LGBTQA+
JoinPad è una delle società di Realtà Aumentata più avanzate nel settore industriale, e nel 2011 ha presentato, per la prima volta al mondo, una soluzione indossabile AR per il campo della manutenzione.
Il CEO dell’azienda, Mauro Rubin, è stato uno degli speaker di N-Conference, il Visionary Business Event di Ninja che ha celebrato le Unbreakable Companies, aziende e persone capaci di sopravvivere alla crisi grazie alla voglia di innovare e guardare oltre le difficoltà.
Al centro dell’evento sono state quelle realtà in grado di reinventarsi, esplorando nuovi modi di stare sul mercato. Ma è stata anche l’occasione di conoscere e imparare da chi è in grado di trasformare gli ostacoli in opportunità e agire fuori dagli schemi per dominare il futuro.
L’attività principale di JoinPad è la creazione di applicazioni che permettono il riconoscimento dell’ambiente e l’erogazione di informazioni contestuali a quel particolare ambiente, ma la sua è una visione privilegiata su tutto l’ecosistema: l’azienda ha infatti anche una filiale in Cina e la realtà che ha modo di osservare e durante i suoi viaggi di lavoro è ben distante da quella che vediamo tutti i giorni e che ci immaginiamo.
Ad esempio, ci sono aziende dove la Industry 4.0 è ormai il passato ed esistono smart factories dove gli unici esseri umani sono i manutentori, tutto il resto è delegato a robot.
“Pensate che fino a 20 anni fa, non esistevano i supermercati in Cina. Oggi, Alibaba è una delle realtà globali che fattura più di un trilione di dollari. Un’intera generazione di figli di agricoltori e pescatori è diventata una popolazione di ingegneri, una middle class che spende e può investire su una tecnologia a basso costo che noi non abbiamo ancora adottato“.
Come la Realtà Aumentata entrerà in diversi business
La porta di accesso privilegiata per l’ingresso dell’intelligenza artificiale nelle nostre aziende è rappresentata dai device tecnologici che ci permettono di interagire con un ambiente circostante distante anche migliaia di chilometri.
Attraverso l’utilizzo di due diversi modelli di smart glasses, Mauro ci ha mostrato una piccola parte delle grandissime potenzialità di questa tecnologia.
“Immaginate di essere al lavoro e di dover risolvere una problematica su una catena di montaggio, o magari dover riparare un macchinario“, dice Mauro “e che l’unica persona in grado di farlo sia anni luce lontano da voi. Avete due opzioni: o utilizzare una delle nostre applicazioni, una sorta di assistente virtuale che, attraverso gli smart glasses riconosce la macchina ed è in grado di guidarvi passo passo nella soluzione del problema. L’alternativa, è essere in contatto in tempo reale con il tecnico a distanza che, visualizzando il vostro campo visivo, possa fornirvi tutte le informazioni“.
Ma le frontiere della Realtà Aumentata sono moltissime, basti pensare alle applicazioni di customer care, che possono permettere agli operatori di intervenire in tempo reale sulle problematiche dei consumatori grazie a una tecnologia oggi facilmente erogabile, proprio come gli smart glasses.
Grazie a uno di questi strumenti, JoinPad ha fornito assistenza gratuita a Wuhan durante la prima ondata della pandemia. Perché la forza della Realtà Aumentata sta anche nel rendere l’Intelligenza Artificiale un supporto alle operazioni degli esseri umani, affinché questi possano dedicarsi all’aspetto creativo.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/mauro-rubin-copertina.jpg7311291Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2021-06-22 16:00:582021-06-29 10:25:03Migliorare il business con la Realtà Aumentata, ecco come si fa
Il sostegno simbolico alla comunità LGBTQ+ è ormai diventato onnipresente, in particolare durante il Pride Month.
Le aziende sono ritenute più che mai responsabili delle loro iniziative di diversità e inclusione. Il nuovo imperativo cardine prevede che le imprese coltivino culture in grado di dare più libertà e importanza a coloro che si sono sentiti emarginati o stigmatizzati in passato.
Dal punto di vista del commercio, i consumatori LGBTQ+ sono una delle nicchie meno comprese al mondo, anche se il loro potere d’acquisto totale solo negli Stati Uniti è stimato in 830 miliardi di dollari.
Ma cosa supportano esattamente aziende e marchi? Ancora più importante, cosa succede ai soldi che spendiamo in questi prodotti? Il supporto di un marchio ai problemi LGBTQ+ ha un impatto reale o ha solo un impatto per il marchio? È solo una strategia di marketing o c’è altro?
Microsoft sostiene il Pride 2021 con una campagna globale
Con il claim “Together, we can”, Microsoft lancia una campagna globale per incoraggiare la discussione e la comprensione delle principali tematiche LGBTQIA+, per promuovere attività di supporto e aiutare le persone ad esprimere pienamente se stesse all’interno di una comunità inclusiva.
Focus della campagna il concetto di Intersezionalità, ovvero l’unione (e intersezione) di diverse identità sociali, che vanno oltre l’identità di genere e l’orientamento sessuale e che includono per esempio anche l’etnia, spesso diventata ulteriore oggetto di discriminazione e disuguaglianza.
In Italia, l’azienda partecipa alla nuova edizione del Milano PRIDE, manifestazione dell’orgoglio LGBTQIA+ che quest’anno alternerà eventi in presenza e appuntamenti digitali fino al 26 Giugno.
Per esprimere il proprio supporto virtuale al Pride Month, Microsoft ha messo a disposizione gratuitamente degli utenti una ricca selezione di contenuti speciali per celebrare l’orgoglio LGBTQIA+ online. Una sfilata virtuale di colori con una raccolta di wallpapers firmati Microsoft, sfondi esclusivi per Microsoft Teams e personalizzazioni a tema Pride per le app di Microsoft 365.
Insieme ai dipendenti, nell’ultimo anno Microsoft ha donato più di 2 milioni di dollari alle organizzazioni che supportano le comunità LGBTQI+. Per dare valore al lancio della campagna e dei prodotti Pride 2021, il colosso del software donerà un totale di 150 mila dollari a diverse organizzazioni, inclusa la Fondazione ACLU, impegnata nella lotta per l’equità e l’uguaglianza.
LEGO progetta un set LGBTQ
Dall’inizio di giugno sono in vendita i set color arcobaleno realizzati da LEGO per il Pride Month. “Everyone Is Awesome” è il nome della speciale edizione lanciata dal marchio scandinavo.
Il giocattolo è incentrato sugli 11 colori della bandiera del Pride, con mattoncini e figure in colori monocromatici. Un gesto simbolico a sostegno della comunità LGBTQ.
Secondo Matthew Ashton, Vice President of Design di LEGO, l’azienda voleva creare un prodotto che celebrasse la comunità LGBTQ.
Lo stesso Ashton ha affrontato diverse sfide crescendo da bambino LGBTQ. Ha subito atti di bullismo da parte di altri bambini, ed è stato influenzato da adulti che cercavano di trasformarlo in una persona che non era. “Ero piuttosto effeminato da bambino e mi veniva costantemente detto di fare l’uomo”, dice in un video.
Ashton aveva precedentemente costruito un modello simile a Everyone Is Awesome per decorare la sua scrivania e pensava che il design potesse funzionare bene per questo progetto. Il marchio includeva deliberatamente il nero e il marrone, per riflettere le lotte delle persone LBGTQ, insieme ai colori rosa, bianco e blu della bandiera transgender.
UNO festeggia il Pride Month con un gioco legato all’inclusività
Mattel ha stretto una collaborazione con It Gets Better Project (IGB), un’organizzazione no-profit dedicata a elevare, potenziare e connettere la comunità LGBTQ+ a livello globale.
Il risultato è UNO Play with Pride: il mazzo da 112 carte che presenta una grafica e un packaging a tema arcobaleno che si aggiunge alla vivace collezione del 50° anniversario del marchio.
Ludovic de Saint Sernin x Jack Taylor Lovatt
L’onda rainbow investe soprattutto il mondo della moda, che lancia capsule collection studiate ad hoc, iniziative speciali e accessori ultra cool da sfoggiare durante tutto l’anno, con un forte rimando a diritti e valori come uguaglianza, diversità, inclusione.
Ludovic de Saint Sernin e Jack Taylor Lovatt hanno presentato una nuova collaborazione per festeggiare il Pride Month. È una celebrazione dell’amore, del sesso e della libertà. “Abbiamo più che mai bisogno del Pride Month, per sostenere le nostre comunità, nonché per educare e informare una società più ampia sui danni e sui danni dell’omofobia, della lesbofobia, della bifobia e della transfobia” ha dichiarato Jack Taylor Lovatt.
Una parte delle vendite di queste t-shirt sarà devoluta a un ente di beneficenza selezionato personalmente da Jack stesso che ha la missione di aiutare i giovani a difendere l’uguaglianza LGBTQ+.
Balenciaga celebra il Pride Month con una nuova collezione. La maison di moda parigina continua a promuovere la visibilità LGBTQIA+ con una nuova gamma di abbigliamento.
La collezione vede t-shirt e felpe basic disponibili in due stili.
Il primo presenta lettere in stile college che enunciano “GAY PRIDE BALENCIAGA 2021” mentre l’altro include la parola “GAY” e una bandiera arcobaleno. Il 15% della vendita di questi prodotti andrà al Trevor Project.
La Pride capsule di HUGO BOSS
Per il mese del Pride, BOSS celebra la comunità LGBTQIA+, creando una capsule collection a sostegno di ILGA World (International Lesbian and Gay Association), un’associazione globale che comprende circa 1.700 organizzazioni in oltre 160 paesi e territori che si battono per la parità di diritti per le persone LGBTQIA+.
La nuova collezione presenta i colori della bandiera del Pride e gli slogan su indumenti essential dallo stile unisex, dalle classiche t-shirt alle felpe con cappuccio fino al bodywear.
“Come azienda, vogliamo sostenere le cause che contribuiscono a una società inclusiva, e questo è ciò che sta dietro al messaggio “Love for All”. Tutti noi possiamo fare la differenza” ha dichiarato Ingo Wilts, Chief Brand Officer di HUGO BOSS AG.
Pride in my Calvins
Calvin Klein affronta la ricorrenza del Pride con una nuova campagna #proudinmycalvins.
Il racconto si arricchisce con un parterre di talent e celebrity a livello internazionale: gli artisti Arca e Honey Dijon, il poeta e attivista Kai Isaiah Jamal, il cantante e producer King Princess, l’attore di Élite Omar Ayuso, l’artista, modella e musa Raisa Flowers e infine l’artista brasiliano queer Samuel de Saboia.
La campagna è l’occasione per Calvin Klein di consolidare la sua collaborazione, attiva già da un paio d’anni, con il progetto Trevor, l’organizzazione più grande al mondo per la prevenzione dei suicidi tra i giovani della comunità LGBTQIA+.
Come HUGO BOSS anche Calvin Klein supporta l’ILGA come voce globale per la difesa dei diritti dei membri della comunità LGBTQIA+ che subiscono discriminazioni a causa dell’orientamento sessuale, del genere, dell’identità e delle preferenze sessuali.
Givenchy Parfums lancia un progetto senza precedenti
Per lasciare un segno tangibile durante il Pride Month, Givenchy Parfums dà il proprio supporto alla causa LGBTQIA+ lanciando un nuovo progetto. La Maison ha deciso di collaborare con il gallerista londinese e attivista LGBTQIA+ Amar Singh e gli artisti di Rewind Collective per creare un’opera d’arte digitale che sarà venduta per beneficienza.
Il ricavato sarà devoluto a Le MAG Jeunes organisation, l’associazione nazionale fondata nel 1985 a Parigi come Movimento per l’affermazione di giovani gay, lesbiche, bisessuali e transgender.
Un’iniziativa che riflette molto bene l’approccio della Maison, legato a una creatività disruptive e a continue innovazioni, unite a valori di rispetto e inclusione. Con questa campagna il brand esplora il nuovo mondo dei Non Fungible Tokens, opere digitali codificate che assicurano unicità e autenticità. Givenchy sarà quindi la prima Maison Beauty a lanciare un NFT e a mettere questa innovazione al servizio di una causa sociale.
Absolut Rainbow limited edition
Inclusività, diversità di identità e di opinione, fiducia nel cambiamento sono i valori che ispirano Absolut. Da decenni il marchio è attivo nella difesa della libertà d’espressione ed è a favore di un confronto costruttivo tra le persone.
Per il mese del Pride il brand ha lanciato la limited edition Absolut Rainbow per celebrare i suoi 40 anni di supporto alla comunità LGBTQ+.
“Il concetto del mixing people, da sempre presente nel DNA del brand, riconosce nella diversità degli individui un valore aggiunto e conferma ancora oggi l’impegno dell’azienda nell’affermare che a prescindere dal sesso, dalla religione e dal colore della pelle, siamo tutti liberi e uguali, ma con caratteristiche uniche, differenti che ci rendono chi siamo” ha dichiarato Elena Pedrazzi Brand Manager Pernod Ricard, la multinazionale francese proprietaria del marchio.
Se ami Disney e vuoi saperne di più sul suo sostegno alla comunità LGBTQ+, dovresti dare un’occhiata alla collezione Rainbow Disney. Un assortimento di vivaci maschere per il viso, magliette, peluche e altri gadget per tutta la famiglia.
Il marchio si è anche impegnato a supportare una varietà di organizzazioni LGBTQ nazionali e internazionali, tra cui ARELAS, un’associazione spagnola che offre risorse ai giovani trans, così come Nijiiro Diversity, altra organizzazione senza scopo di lucro in Giappone focalizzata sulla riduzione della discriminazione LGBTQ sul posto di lavoro.
Happy Socks lancia #AlwaysWalkWithPride
Gli stili color arcobaleno delle calze Happy Socks sono stati riprogettati per il Pride Month.
Il marchio si è unito a InterPride per questa collezione, l’organizzazione riceverà il 10% dei profitti da ogni paio di calze venduta.
Dr. Martens: orgogliosi allora, orgogliosi ora, orgogliosi sempre
Tra gli altri brand schierati troviamo Dr. Martens che con i suoi stivali marcia a favore dei diritti LGBTQ+ da molti anni. Un vero e proprio simbolo di ribellione che continua a trarre forza dalle persone.
“Finché avranno bisogno del nostro sostegno – finché ogni singola persona non si sentirà rispettata, al sicuro e vista – continueremo a gridare e a marciare con loro. E continuando a sostenerli in ogni modo possibile” si legge sul sito ufficiale.
L’azienda sostiene varie associazioni di beneficenza LGBTQIA+ in tutta Europa. Quest’anno le donazioni andranno ad akt (Albert Kennedy Trust), un ente di beneficenza per i senzatetto LGBTQIA+, Le Refuge Foundation, un ente di beneficenza per i giovani LGBTQIA+, e Jugend Geden Aids, un ente che affronta lo stigma dell’educazione sessuale.
Reebok celebra tutte le tipologie d’amore
Altra campagna importante nel mondo footwear è quella di Reebok “Fierceness Isn’t Born. It’s Made”.
Un omaggio alla cultura della sala da ballo. Nel video Archie Burnett, Javier Madrid, Aisha Murray, ed Elizabeth Rivera nell’iconica ballroom House of Ninja indossano la nuova collezione “All Types of Love”, realizzata dalla community LGBT+ dei dipendenti Reebok Colorful Soles.
Per l’occasione il brand farà una donazione a favore del Sylvia Rivera Law Project, l’organizzazione che promuove la libertà di esprimere il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere, indipendentemente dalla condizione sociale o dall’etnia di appartenenza e senza essere oggetto di molestie, discriminazioni o atti di violenza.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/pride-month-1.jpg7301288Giuseppe Tempestinihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngGiuseppe Tempestini2021-06-22 12:18:332021-06-22 17:28:12Pride Month: come i brand stanno avvicinando le community LGBTQ+
In occasione del Pride, TheFork ha deciso di coinvolgere e sensibilizzare la propria community. Da giovedì 24 a domenica 27 giugno, TheFork attiverà il codice PRIDE che potrà essere inserito in fase di prenotazione di qualsiasi ristorante in Italia.
Se normalmente questo tipo di codice permette agli utenti di guadagnare un maggior numero di punti fedeltà da spendere successivamente su TheFork, in questo caso invece avrà una finalità benefica. Per le prime 3 mila prenotazioni così effettuate, infatti, TheFork donerà 1 euro ad Agedo, un’associazione di genitori, parenti e amici di persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, + che dal 1993 lavora a sostegno dei diritti della comunità LGBTQ+.
L’alleanza con Agedo però non si ferma qui: TheFork e Agedo hanno lanciato l’iniziativa “Proud to Be Aware” una serie di tre seminari per i dipendenti di TheFork che si stanno svolgendo durante il mese di giugno, volti ad approfondire alcuni importanti temi oggi più che mai fondamentali: il primo seminario affronta il coming out, il secondo il tema della transessualità e l’ultimo si sofferma sulle questioni legate al linguaggio e alle micro aggressioni.
C’è un grande dibattito in corso sulle aziende che sostengono attraverso la loro comunicazione il Pride Month. Riteniamo che ci siano vari livelli per farlo nel modo corretto. In primis, l’inclusione deve essere un valore vissuto ogni giorno in azienda, non solo a giugno. Se – e solo se – questo primo livello è “rispettato”, crediamo sia positivo che le aziende sensibilizzino le loro community verso questi temi. Si vince su entrambi i fronti, perché se è vero che di queste iniziative se ne beneficia in termini di reputazione del brand, allo stesso tempo si agisce da megafono per promuovere messaggi importanti come l’inclusione e la diversità, generando un virtuoso passaparola. Ricordiamo che molte aziende parlano a milioni di persone e sono quindi assimilabili a dei media in questo senso. In ultimo si può fare qualcosa in più e cioè non limitarsi a comunicare, ma anche agire.
Dichiara Damien Rodiere, Country Manager Italia TheFork:
Nel nostro caso ad esempio abbiamo adottato il logo arcobaleno, sensibilizziamo la community, ma sosteniamo anche un’organizzazione Agedo, che dentro e fuori dalla nostra azienda è impegnata tutti i giorni per promuovere i diritti civili e i cambiamenti sociali nel nostro Paese. Un’iniziativa che non si conclude quindi a giugno, ma destinata ad andare avanti. Facciamo per chiarezza un esempio traslato su altro: è assolutamente negativo se un’azienda fa campagne di marketing per la sostenibilità, ma poi continua a inquinare. D’altra parte se va verso la sostenibilità produttiva e in più la promuove, che male c’è?
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/1_rossellina.jpg10801920Company Newshttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngCompany News2021-06-21 17:08:172021-07-26 12:51:36TheFork e Agedo: l’iniziativa Proud To Be Aware per sostenere la comunità LGBTQ+
L’Oréal Italia ha annunciato oggi le sei vincitrici dell’edizione italiana del Premio L’Oréal-UNESCO “Per le Donne e la Scienza” alla presenza della Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti.
Anche in questa edizione, sono state assegnate sei borse di studio del valore di 20.000 euro ciascuna ad altrettante ricercatrici under 35, sulla base dell’eccellenza riconosciuta ai loro progetti nei campi delle scienze della vita e della materia. Il bando di questa edizione ha raccolto 320 candidature da tutta Italia.
Le sei ricercatrici premiate e i loro progetti di ricerca
La giuria, composta da un panel di illustri professori universitari ed esperti scientifici italiani e presieduta dalla Professoressa Lucia Votano, Dirigente di Ricerca emerita dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dopo un’attenta valutazione ha selezionato le sei ricercatrici più meritevoli per i loro progetti nel campo delle STEM.
Livia Archibugi
Progetto – Tumore del pancreas: a caccia di meccanismi molecolari che predicano la risposta alla chemioterapia
Istituto ospitante: ospedale San Raffaele (Milano), Centro di Ricerca Clinica e Traslazionale sul Pancreas, Unità di Endoscopia Biliopancreatica ed Ecoendoscopia
Elisa Pellegrini
Progetto – Moria dei canneti e cambiamento climatico: dov’è il collegamento?
Istituto ospitante: dipartimento Agro-Alimentare, Ambientale e Animale dell’Università di Udine: Laboratorio di Biochimica del suolo
Letizia De Chiara
Progetto – Cellule poliploidi renali: un nuovo strumento per la prevenzione della malattia renale cronica
Istituto Ospitante: Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali e Cliniche-Università degli Studi di Firenze
Ornella Juliana Piccinni
Progetto – Via con l’onda: rilevamento di oggetti estremi come resti di eventi di onde gravitazionali nei dati degli interferometri LIGO-Virgo-KAGRA
Istituto Ospitante: Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN)
Natalia Bruno
Progetto – AQTRESS – Atomic Quantum Technologies for Reliable Engineering of Solid State devices Tecnologie quantistiche atomiche per la progettazione di dispositivi a stato solido
Istituto Ospitante: Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-INO) con sede al Polo Scientifico di Sesto Fiorentino, Laboratorio Europeo di Spettroscopia Non lineare (LENS) e Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università degli studi di Firenze.
Lorena Baranda Pellejero
Progetto – Sintesi di molecole funzionali mediata da biomarcatori clinicamente rilevanti attraverso l’uso di sistemi basati su DNA sintetico
Istituto Ospitante: Università di Roma Tor Vergata, Dipartimento di Scienze Chimiche e Tecnologie, Laboratorio di Biosensori e Nanomacchine
L’Oréal e UNESCO si impegnano da 23 anni con il progetto “For Women in Science”, il primo premio internazionale dedicato alle donne che operano nel settore scientifico. Dal 1998 a oggi sono state sostenute nel loro percorso di carriera ben 3.600 ricercatrici in 117 Paesi. Cinque di queste scienziate, dopo aver vinto il premio L’Oréal-UNESCO, sono state insignite del premio Nobel: tra loro Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna, vincitrici del Nobel per la Chimica nel 2020.
Francois-Xavier Fenart, Presidente e Amministratore delegato di L’Oréal Italia, commenta:
Quest’anno abbiamo tutti avuto una chiara consapevolezza di quanto sia necessaria la ricerca scientifica. È la scienza infatti che ci ha fornito la risposta per affrontare una pandemia globale che aveva congelato le nostre vite. È per questo che quest’anno siamo particolarmente orgogliosi di premiare queste sei giovani ricercatrici, perché possano portare avanti i loro progetti di ricerca in Italia e perché diventino dei role model, degli esempi da seguire e da emulare, per le loro colleghe e per tutte le giovani donne e ragazze.
Enrico Vicenti, Segretario Generale della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, dichiara:
Katalin Karikó, conosciuta anche come KK, è la biochimica e ricercatrice ungherese che ha dedicato la sua carriera alla messa a punto dell’innovativa terapia genica basata sull’mRNA, impiegata per il primo vaccino anti COVID-19. È un’ambasciatrice d’eccezione del nostro motto “Il mondo ha bisogno della scienza e la scienza ha bisogno delle donne” oltre che un esempio brillante, per le giovani ricercatrici premiate oggi e nelle precedenti edizioni, e per tutte le donne, di quanto sia importante il loro contributo per il nostro futuro.
L’evento di premiazione e l’open talk tenutosi oggi per condividere e approfondire dati, esperienze e proposte sull’uguaglianza di genere nella ricerca scientifica ha ospitato gli interventi di François Xavier Fenart, Presidente e AD di L’Oréal Italia, di Elena Bonetti, Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, di Maria Cristina Messa, Ministra dell’Università e della Ricerca, che ha inviato un video messaggio, di Enrico Vicenti, Segretario Generale della Commissione Nazionale per l’UNESCO, della Professoressa Lucia Votano, di Francesca Santoro, Head of the Tissue Electronics Lab IIT, di Linda Raimondo, studentessa di Fisica all’Università di Torino e divulgatrice scientifica in TV e sui social e di Enrico Bucci, Adjunct Professor, Sbarro Institute-Temple University Department of Biology, Philadelphia. L’evento è stato moderato dalla giornalista RAI Alma Grandin.
Secondo l’ufficio statistico dell’UNESCO, complessivamente le donne rappresentano ancora una minoranza nell’ambito della ricerca scientifica, costituendo circa un terzo dei ricercatori a livello mondiale. Se poi andiamo a guardare i riconoscimenti scientifici al talento femminile, il soffitto di cristallo appare ancora piuttosto spesso. Tra il 1901 e il 2020, ad esempio, meno del 4% dei premi Nobel – solo 23 – è stato assegnato a donne, considerando solo quelli per la Fisica, la Chimica, la Fisiologia o la Medicina.
Sono diversi i fattori che ostacolano una donna nell’intraprendere una carriera in ambito scientifico, dall’autostima e valutazione di sé stessi, ai gusti personali, alla conoscenza e consapevolezza delle opzioni disponibili a livello accademico.
A questi fattori si vanno ad aggiungere gli stereotipi di genere con una continua rappresentazione di innovatori al maschile. Senza tralasciare che il contributo delle donne nella scienza non riguarda solo il progresso scientifico e sociale, ma anche quello economico: secondo i dati dell’European Institute for Gender Equality (EIGE), colmare la disuguaglianza di genere in ambito STEM in Europa entro il 2050 determinerebbe un incremento del Pil pro capite tra il 2,2% e il 3,3%.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/1_deposit.jpg10801920Company Newshttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngCompany News2021-06-18 12:42:102021-07-26 12:48:03L’Oréal Italia e la commissione Unesco premiano sei giovani ricercatrici scientifiche
Dopo il successo dei test effettuati in alcuni paesi, oggi annunciamo le Inserzioni di Reels a livello globale. Reels è il luogo migliore per farsi notare dalle persone che non ti conoscono e rappresenta un palcoscenico sempre più popolare dove poter scoprire brand e creator.
Le Inserzioni di Reels aiuteranno le aziende a raggiungere un pubblico più vasto, consentendo alle persone di scoprire nuovi e interessanti contenuti creati da brand e da creator.
Le inserzioni appariranno nelle sezioni più popolari dei contenuti reel come la tab Reels, le Storie, tra i reel in Esplora e nel Feed. Come le inserzioni nelle Storie, anche le inserzioni di Reels saranno a schermo intero e verticali, e appariranno a intervalli tra i singoli reel, con una durata fino a 30 secondi. Le persone potranno commentare, mettere “mi piace”, visualizzare, salvare e anche condividere tutte le inserzioni di Reels.
Reels è un ottimo modo per scoprire nuovi contenuti su Instagram, ecco perchè le inserzioni vanno in questa direzione. Per i brand, questo significa avere a disposizione una nuova modalità creativa per interagire con il proprio pubblico.
Afferma Justin Osofsky, Chief Operating Officer di Instagram.
Proprio come per qualsiasi altra inserzione su Instagram, forniremo alle persone la possibilità di controllare anche quelle che compaiono come Reels dando, ad esempio, la possibilità di saltare, nascondere o segnalare un’inserzione non gradita.
Esiste uno strumento in grado di gestire in modo semplice e smart i contatti, la gestione delle vendite e la produttività della nostra azienda? Certo che sì. Stiamo parlando del CRM, uno strumento indispensabile per ogni azienda che cambierà completamente il nostro modo di fare business.
“Come raccogli, gestisci e utilizzi le informazioni determinerà la tua vittoria o la tua sconfitta.”
Le parole che avete appena letto sono quelle di Bill Gates e racchiudono un messaggio importante che ogni azienda dovrebbe seguire alla lettera e fa proprio. Conoscere le informazioni necessarie dei propri clienti e potenziali, analizzare e renderle accessibili al proprio team, serve non solo ad acquisire ma anche a fidelizzare i clienti con lo scopo di dar vita a relazioni produttive e durature.
Chi trova un CRM trova un tesoro
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Siete curiosi di scoprire come funziona un CRM nei minimi dettagli?
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Il CRM offre alle aziende una visione a 360° dei clienti, consentendo di creare relazioni migliori attraverso un coinvolgimento più personalizzato e incisivo. Scopriamo insieme 5 aspetti in cui questo strumento può davvero fare la differenza.
1. Ottimizzazione dei flussi di vendite
Grazie al CRM il team addetto alle vendite di un’azienda ha la possibilità di salvare i dati sui potenziali clienti per accedervi a ogni interazione durante il processo di acquisto, aggirando quindi i consueti ostacoli come la mancanza d’informazioni adeguate su un potenziale cliente prima di essere contattato o la difficoltà d’inoltrare i lead direttamente al venditore responsabile.
In questo modo si favoriscono i team di vendita, marketing e assistenza clienti in termini di monitoraggio, progressi della pipeline e cronologia dei clienti
2. Accelerazione dei tempi di vendita
Grazie a questo tipo di tecnologia, l’utilizzo di dispositivi mobile tra i team di vendita favorisce e accelera la comunicazione, mentre l’offerta di un canale di comunicazione unico snellisce gli scambi evitando comunicazioni superflue e attività ripetitive.
I team di vendita possono controllare i dati, aggiornarli immediatamente dopo una riunione o lavorare da qualsiasi luogo. Le stesse informazioni sono disponibili per chiunque ne abbia bisogno, dal team di vendita agli addetti all’assistenza clienti.
3. Processi più smart in azienda grazie al CRM
Sfruttando il potenziale dell’intelligenza artificiale, che offre previsioni più precise attraverso l’analisi dei dati, le aziende riescono ad avere una visione a totale dei loro clienti e delle loro preferenze. Questa nuova modalità d’interazione si traduce in un rapporto più solido e in una maggiore soddisfazione dei clienti.
4. Efficienza nella raccolta dati dei clienti
Attraverso una raccolta dei dati automatizzata, che di conseguenza sarà molto più rapida di una manuale, il CRM permette agli addetti alle vendite e tutti gli altri dipendenti dell’azienda, di avere una visione chiara e completa dei clienti in quanto dispongono di tutte le informazioni necessarie.
5. L’importanza della mobilità
I team di vendita hanno a disposizione una tecnologia mobile davvero funzionale e già integrata nel sistema, aspetto fondamentale se si considera la mobilità tipica degli addetti alle vendite. Il CRM basato sul cloud offre implementazione immediata, scalabilità conveniente e accesso da qualsiasi dispositivo.
Come facciamo a capire se la nostra azienda necessità di un sistema CRM?
Quando investire in una soluzione CRM per la propria azienda
Il CRM aiuta ad avere una visione chiara e completa delle relazioni della propria azienda con i clienti, con gli utenti del customer service, con i colleghi o i fornitori. Inoltre supporta le aziende a rimanere in contatto con essi, a semplificare i processi e a incrementare i guadagni.
Se avete ancora qualche dubbio, ecco i campanelli d’allarme che vi suggeriscono che è ora di cambiare strategia e di passare a un sistema CRM per la vostra azienda.
Mancanza di un’unica fonte d’informazioni
Tutte le informazioni su ordini e clienti sono sparse tra note e fogli di calcolo e questo implica l’assenza di una visione globale delle relazioni con i clienti.
Mancanza di visibilità
Non abbiamo un quadro completo delle interazioni tra personale di vendita e clienti. Ciò si traduce in una grossa difficoltà a supportare al meglio i team e a responsabilizzarli.
Difficoltà nell’operazione di reporting
I report vengono compilati manualmente e questa attività lunga ed estenuante a lungo andare può compromettere il monitoraggio creando confusione e frustrazione.
Assenza di una soluzione mobile
Senza una soluzione studiata per la mobilità dei team di vendita, il rischio è che si creino cortocircuiti nella comunicazione. Il risultato sarà pessimo per i vostri affari.
Possibile perdita di dati
I team di vendita sul campo non sempre riescono a inserire tutti i dati in un unico posto centrale, con conseguente perdita d’informazioni importanti e anche di opportunità di crescita.
Mancanza di personalizzazione del rapporto con i clienti
In ogni fase del processo di acquisto, tutti i clienti e potenziali clienti ricevono le stesse informazioni e offerte, il che è indice di un chiaro problema di prioritarizzazione che può generare mancate opportunità di vendita.
C’è una soluzione?
Tutte queste difficoltà possono essere risolte facilmente affidandosi una valida soluzione CRM, che in prima istanza ci garantirà una migliore comunicazione con i clienti. Se sfruttata appieno consentirà alla nostra azienda di crescere e diventare più efficiente e competitiva.
Il CRM è un investimento per il futuro di ogni azienda
Se volete fra crescere la vostra azienda e distinguervi dalle altre, dovete assolutamente creare una strategia per il domani. Per le aziende più lungimiranti il CRM sarà indispensabile.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/CRM.jpg10801920Ninja Partnerhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNinja Partner2021-06-17 17:44:002021-11-16 15:50:41Che cos’è il CRM e perché ogni azienda dovrebbe averlo
Avere una visione forte di lungo periodo, trovare un obiettivo, scegliere il proprio destino.
Ce lo spiega Francesco Tassi, founder di Vois, realtà attiva nel mondo del branded podcast e autore del podcast “Io Credo”, raggiunto a Modena dal CEO Ninja Mirko Pallera durante il percorso di N-Conference sul Ninja Van.
Il motto di Francesco è: having strong views, loosely held. Visioni forti, con mano morbida.
Avere una visione forte di lungo periodo sapendo che il come arrivarci potrebbe cambiare durante il percorso e avere la prontezza di capire quanto tempo ancora insisterci e quando lasciar perdere. Il podcast si sta rilevando un trend interessante per il futuro. In Vois, durante il periodo del primo lockdown, Francesco e il suo staff di remote working, si sono trovati in difficoltà, alla ricerca di nuovi stimoli creativi.
L’Italia non era pronta al podcast
La mission di Vois è produrre podcast a 360°: branded podcast, original podcast, podcast advertising. Nel 2017 Francesco Tassi, lavora in America come ingegnere, e lì inizia ad avvicinarsi e appassionarsi al mondo dell’audio:
Mi sono letteralmente innamorato, ho conosciuto questo mondo nuovo, diverso e affascinante. In America il podcast era in voga da un po’, così ho deciso di trasferirne l’uso in Italia. Ho lasciato tutto, sono tornato a casa e ho iniziato subito due percorsi di accelerazione.
Ma qualcosa non ha funzionato, era troppo presto, l’Italia non era pronta all’uso del podcast.
Nel 2019 ha prodotto un’applicazione, che non ha riscosso troppo successo, le numeriche non si sono rilevate interessanti per gli investitori. Si sceglieva il podcast in base agli interessi, era una sorta di radio personalizzata che mescolava podcast e musica, selezionando dall’ ID Apple e da Spotify la musica preferita, per poi realizzare un’unica playlist che riproducesse podcast emusica preferita.
Vois si basa molto sul manifesto dancing hip hop, Francesco è un ballerino di break dance e si porta dietro un bagaglio culturale di vita molto particolare, il manifesto è: Love Unity and Having Fun, e riporta molto al concetto di community, con un pizzico di divertimento.
Nel 2019 iniziamo a rilasciare molti prodotti, tra cui anche skill per Alexa, ma di nuovo tutti i sogni si infrangono. Successivamente vinciamo un bando di Torino e chiudiamo una collaborazione con l’azienda BMW per l’applicazione. Quindi creiamo l’app a Monaco, ma ci siamo resi conto che mancavano i contenuti, quindi ci buttiamo alla ricerca di investitori per il progetto. Ci siamo messi sotto, e insieme ad Andrea, è rinato Vois. Il nome precedente era Fortune, poi abbiamo fatto rebranding, abbiamo cambiato logo e abbiamo iniziato ad essere una start up degna di nota.
Sindrome del cubo
È importante inseguire le proprie passioni, ma non ci si deve fermare lì, bisogna avere il coraggio di rincorrerle. Il vero momento non è quando butti tutto, ma quando ci si lavora sù.
Ci sono molte idee per la creazione di start up, ma molti hanno paura di validare l’idea, il prodotto deve essere venduto. Questa è la sindrome del cubo: inseguire un sogno dalle 9 alle 17, e poi chiudere.
Vois ha creato l’influencer marketing sui podcast, aiutano i brand a fare pubblicità e gestiscono un network di milioni di impression al mese di creator di podcaster.
Siamo abituati a credere che esista il tuo lavoro, la tua passione e la tua chiamata, in realtà viviamo in un mondo multi potenziale e tante persone si riconoscono in questa fase. Fai una cosa, ti diverte tantissimo ma dopo un po’ ti stanca, sempre meno tempo dedichiamo a qualcosa che ci appassiona.
Il segreto di Francesco
È sufficiente trovare 3 cose che ci piacciono, ed essere il 25% tra i più bravi delle 3 cose: mescolando si rientra nelle proprie passioni e si avrà una buona chance di arrivarci fino in fondo.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/1_tassi.jpg10801920Rossella Pisaturohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRossella Pisaturo2021-06-17 17:06:202021-07-26 11:09:13Podcast marketing: come una startup sta rivoluzionando il settore
Quando si pensa al mondo del business e ai modelli di comunicazione ad esso collegati si ragiona spesso su forme di relazione formali e pompose, che si regolano su protocolli rigidi e ingessati.
Niente, almeno apparentemente, farebbe pensare che in realtà qualcosa sta cambiando… e molto in fretta.
Alla formalità delle email e le lungaggini delle videocall si è affiancata infatti una modalità forse sottovalutata ma perfettamente in linea con i trend più attuali: quello della messaggistica istantanea.
Proprio così: anche nel B2B sembra che l’inviare e ricevere dei messaggi (SMS o Whatsapp, poco importa), tutto ciò che rientra nel mondo dell’Instant Mobile Messaging, stia prendendo piede.
Considerato come nel nostro paese (ma non solo) il device più diffuso sia lo smartphone (35 milioni di utenti attivi) non era forse difficile prevederlo: diverso il discorso sulle numeriche che la messaggistica può generare. Si calcola infatti che le imprese italiane abbiano inviato nel solo 2020 ben 5 miliardi e 300 milioni di messaggi istantanei, con un tasso di apertura del 93,3%: avete capito bene, amici lettori, ben 93,3%. Mica male, no?
Instant Mobile Messaging: migliorare le strategie d’ingaggio
È evidente che con questi KPI l’attenzione delle aziende verso questo canale sia aumentata. A confermarlo è una ricerca realizzata da Esendex, leader in Europa per le soluzioni di messaggistica istantanea per il business, in collaborazione con PWC su un campione di 4.300 aziende in Europa, UK e Asia (area del Pacifico). La ricerca è stata pubblicata in occasione dello sbarco in Italia di Esendex, la piattaforma per le aziende che permette di lavorare con SMS, soluzioni di rich messaging come Whatsapp Business, chatbot e landing page: tutte quelle soluzioni, insomma, ottimizzate per creare conversazioni e realizzare transazioni via mobile.
Molte delle declinazioni che questo approccio può consentire sono ben raccontate sul blog di Esendex, anche se è interessante soffermarsi su alcune evidenze presenti nella ricerca per circoscrivere un fenomeno sempre più rilevante.
I dati che emergono dal report infatti sono molto interessanti: ben il 47% dei soggetti intervistati hanno dichiarato di adottare servizi di Instant mobile messaging nelle proprie strategie (52% in Italia), con una prevalenza fra quelle aziende con più di 250 dipendenti rispetto alle PMI (la proporzione è 62% vs 45%).
In che logica però si inserisce lo strumento della messaggistica instantanea?
La parola chiave che guida è di quelle che viene spesso citata ma mai veramente esplorata fino in fondo: multicanalità.
Capire come distribuire i touchpoint di marca è da sempre una sfida, a maggior ragione se diventa necessario metrificare i risultati raggiungendo dei KPI predefiniti per capire l’efficacia di un’azione.
Nel caso specifico la messaggistica istantanea garantisce come abbiamo visto dei volumi interessanti, in grado di giustificare lo sforzo di sviluppare delle azioni efficaci.
Proprio in capire “quanto” effettivamente sia questa efficacia basta guardare la ricerca proposta da Esendex e PWC, concentrandosi sugli impieghi che si fa di SMS e simili: privilegiando l’interazione one-to-one come forma d’interazione, vediamo come i messaggi diretti coprano l’intero parco dei processi aziendali, dall’invio di avvisi e comunicazioni di emergenza (utilizzati dal 21% degli intervistati), le notifiche e i promemoria per i clienti (19%), la gestione di processi aziendali (19%) e le campagne di marketing (19%).
Un focus a parte merita l’SMS, che è uno strumento ormai “vecchiotto” per età ma giovanissimo per risultati: il 25% degli intervistati lo indica come strumento molto efficace e il 22% lo preferisce per la capacità di personalizzare. D’altronde, è uno strumento essenzialmente noto a tutti, che supera le barriere tecnologiche e di piattaforma e che tutti possono ricevere, è altamente customizzabile con call to action semplici e immediate: cosa c’è di meglio?
Un evento per scoprirne di più
Della crescita della messaggistica mobile ci ha parlato il report confezionato dal Gruppo Commify, ma le occasioni di condivisione non finiscono.
Lo sbarco della suite Esendex in Italia, infatti, è anche l’occasione per portare anche nel nostro paese un appuntamento imperdibile: Esendex LIVE!, il format gratuito organizzato sul tema della Digital Transform-Action che nella sua prima edizione italiana si propone di indagare uno degli aspetti più vicini al mondo dell’Instant Mobile Messaging, “The Human Side of Technology”. All’evento interverranno speaker di altissimo livello come Rudy Bandiera, Andrea Barchiesi, Cinzia Bertoli, Angela Sebastianelli, Linda Serra e Dario Cardile, distribuendosi su tre diversi palchi dedicati a verticali diverse: “Digital Room”, “Technology Room” e “Human Room”.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/Rox_01.jpg10801920Ninja Partnerhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNinja Partner2021-06-14 12:58:272021-11-16 15:49:28Come l’Instant Mobile Messaging sta cambiando la comunicazione B2B
I fattori globali che stanno profondamente cambiando il mercato del lavoro (come progresso tecnologico, invecchiamento della popolazione, globalizzazione e digitalizzazione) incidono in modo considerevole sul gap tra domanda e offerta riguardo alle professioni richieste e le skill acquisite.
Il risultato dell’azione di questi fattori è la “distruzione” di alcune tipologie di lavoro e la creazione di lavori totalmente nuovi. Anche le professioni “tradizionali” che sopravviveranno al cambiamento dovranno confrontarsi con un cambiamento di competenze richieste e una contrazione della domanda.
Già oggi, ma ancora di più nel prossimo futuro, al centro dell’attenzione non vi sarà solo il tema dell’occupazione, ma anche e soprattutto quello della competenze: riuscire ad anticipare e interpretare le tendenze del mercato del lavoro diventa essenziale per gettare le basi di una migliore corrispondenza tra offerta e domanda nel mercato del lavoro.
Il report “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a breve termine (2019-2023)” dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro, ci fornisce utili indicazioni in questo senso.
Il modello di stima prevede che lo stock nazionale di occupati possa crescere in una misura compresa tra 374.000 e 559.000 unità, a un tasso medio annuo che potrà quindi variare tra lo 0,3% e lo 0,5%; A e B corrispondono al valore minimo e massimo che potranno assumere le variabili considerate.
La “Digital Trasformation” e l’Ecosostenibilità avranno un peso determinante nel caratterizzare i fabbisogni occupazionali dei diversi settori economici, arrivando a coinvolgere circa il 30% dei lavoratori di cui imprese e Pubblica Amministrazione avranno bisogno nei prossimi anni.
In particolare, si stima che imprese e PA ricercheranno un numero di lavoratori compreso tra circa 270.000 e circa 300.000 unità con specifiche competenze matematiche e informatiche, digitali o connesse a “Industria 4.0”.
Fra le figure professionali emergenti maggiormente richieste sul mercato ci saranno gli esperti nell’analisi dei dati, nella sicurezza informatica, nell’intelligenza artificiale e nell’analisi di mercato.
In particolare, le sarà molto importante padroneggiare queste competenze:
Capacità di utilizzare linguaggi e metodi matematici e informatici per organizzare e valutare informazioni qualitative e quantitative;
Capacità di gestire soluzioni innovative applicando tecnologie robotiche, Big Data analytics, Internet of things, ai processi aziendali.
Le nuove professioni emergenti in questo campo saranno:
Data Scientist
Big Data Analyst
Cloud Computing Expert
Cyber Security Expert
Business Intelligence Analyst
Social Media Marketing Manager
Artificial Intelligence Systems Engineer
Inoltre, la richiesta di competenze digitali non sarà limitata alle aree funzionali “tecniche” (Information technology, Progettazione e Ricerca e sviluppo), ma sarà sempre più presente anche nelle altre aree: quella amministrativa, le risorse umane, i servizi generali e le funzioni di staff.
Al momento, per oltre 9 profili su 10 è prevista la richiesta di competenze digitali.
Fenomeni come la Digital Transformation sono in gradi creare una discontinuità con il passato, introducendo nuovi paradigmi produttivi e nuovi modelli organizzativi e non interessano solo l’industria, ma puntano a creare un ecosistema digitale diffuso reso possibile dallo sviluppo di tecnologie avanzate che si estendono lungo tutta la filiera, dalla progettazione alla produzione, dalla logistica ai servizi post-vendita.
Anche in tema di economia circolare, saranno ricercati dalle imprese italiane tra 518.000 e 576.000 lavoratori con competenze green fino al 2023. Nel futuro, il dato è destinato a crescere e le competenze green riguarderanno, in maniera trasversale, tanto le professioni ad elevata specializzazione che le professioni tecniche.
Le altre filiere del lavoro
L’aggregazione di alcuni tradizionali settori economici consente di individuare altre cinque filiere produttive che fanno da traino alla domanda di lavoro:
• salute e benessere: sanità e assistenza sociale, settore farmaceutico, industrie ottiche e medicali, servizi sportivi e altri servizi alle persone; • education e cultura: istruzione e servizi formativi, servizi dei media e della comunicazione, servizi culturali; • meccatronica e robotica: fabbricazione di macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto, attività di installazione, riparazione e manutenzione, industrie elettriche ed elettroniche; • mobilità e logistica: servizi di trasporto e logistica; • energia: industrie petrolifere e chimiche e Public utilities.
Il fabbisogno occupazionale delle imprese della filiera “meccatronica e robotica” potrà riguardare tra 69.000 e 83.000 lavoratori entro il 2023.
Le figure più richieste saranno i tecnici per l’automazione e i sistemi meccatronici, i tecnici per la gestione e manutenzione ed uso di robot industriali, i progettisti di impianti industriali e gli addetti alla programmazione di macchine a controllo numerico.
In particolare, la meccatronica è il comparto manifatturiero centrale per il passaggio alle nuove modalità produttive, sinteticamente riassunte con il termine “Industria 4.0”, e con esso giocano naturalmente un ruolo di primo piano i comparti terziari dell’informatica e dei servizi avanzati e i principali utenti non sono più solo le grandi imprese, ma soprattutto le piccole e medie imprese che ricercheranno un maggior numero di figure professionali legate alla trasformazione della catena produttiva.
La prima domanda da affrontare alla luce di questi dati è: possiamo contare su un numero adeguato di specialisti, tecnici, pronti a entrare nel mercato del lavoro perché opportunamente orientati dalla scuola, prima, e dall’università, poi?
Già nel 2017, oltre un quinto delle figure richieste risultava di difficile reperimento, con quote sensibilmente più elevate per le professioni specialistiche (37%), tecniche (33%) e operaie specializzate (31%).
Forbice che si allarga ulteriormente per le figure professionali maggiormente coinvolte nei processi di trasformazione in atto.
In un mercato del lavoro in cui già si registra un elevato mismatch fra domanda e offerta di lavoro, il rischio che si corre è che i cambiamenti radicali in atto nel mercato del lavoro amplino ulteriormente questo disallineamento.
Dai grafici di Unioncamere è possibile estrapolare due dati molto importanti:
il numero delle immatricolazioni e dei laureati diminuirà entro il 2023. Non è un buon segnale nella direzione di colmare l’evidente gap tra domanda e offerta nel mondo del lavoro, che richiederà figure sempre più qualificate e con competenze trasversali. Appare, tuttavia, una buona notizia per chi intenda seguire questo tipo di indirizzo: un numero minore di soggetti in grado di ricoprire specifiche posizioni tecniche agevolerà l’ingresso di tecnici, laureati e specializzati con migliori condizioni di lavoro e retribuzioni più alte.
il fabbisogno totale dei laureati si concentra principalmente su profili economici, sanitari, ingegneristici e legati alla formazione. Occupano comunque una buona posizione anche le richieste legate alla formazione relativa ai campi scientifico, matematico e fisico, della geologia e della bio-tecnologia e al campo chimico-farmaceutico.
Le discipline STEM
In Italia, solamente 1 studente universitario su 4 è iscritto a facoltà STEM (il 27% del totale), e queste risorse non mostrano un incremento significativo negli anni.
Nonostante esista un potenziale bacino di studenti interessati alle materie tecnico-scientifiche, una percentuale rilevante di questi ultimi ha cambiato rotta nel momento decisivo di iscrizione: 2 studenti NON STEM su 5, e 1 giovane occupato su 3, hanno infatti dichiarato di avere avuto un interesse verso le discipline STEM, che non si è mai concretizzato.
Tra i fattori che influenzano le scelte scolastiche dei ragazzi, il primo posto è occupato dalla famiglia, mentre i servizi di orientamento hanno un impatto marginale: solo 1 studente su 6 è stato guidato dai centri di orientamento nella scelta dell’indirizzo scolastico. Gli studenti si troverebbero quindi un po’ soli, al momento della scelta, fattore che porterebbe ad una percezione distorta dell’effettiva offerta formativa e delle potenzialità della stessa.
Ma quali sono i motivi che allontanano i giovani dalla scelta di percorsi formativi STEM? Chi si iscrive a scuole secondarie NON STEM, lo fa principalmente perché ritiene che questi percorsi siano maggiormente in linea con le proprie capacità.
Nel passaggio all’Università, invece, la passione per le materie e la coerenza con le proprie capacità, vengono integrati anche dalla valutazione circa la possibilità di raggiungere la professione ambita. I giovani, infatti, associano al percorso STEM delle professioni evidentemente poco ambite, in particolare il professore sottopagato, lo scienziato premio Nobel, o l’informatico nerd.
Gli stereotipi di genere
Questi bias risultano ancor più marcati all’interno dell’universo femminile, presso cui vi è un’elevata percezione di disallineamento di interesse rispetto ai contenuti (per il 66% delle donne contro il 59% degli uomini) e di inadeguata formazione (per il 24% donne contro il 16% degli uomini). E se aziende e professori non riscontrano alcun gap di genere nelle performance, ben 1 giovane occupato in ambito STEM su 3 ritiene che il proprio lavoro sia più adatto alle capacità degli uomini.
Le accelerazioni legate alla pandemia
Nonostante le previsioni del report di Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior investano un arco temporale individuato tra il 2019 e il 2023, l’imprevedibilità dell’emergenza pandemica ha contribuito a rafforzare la visione sulla necessità di una formazione specializzata in campo tecnologico, sulla robotica e sulle discipline STEM in generale.
Iniziare a lavorare per ridurre il gap tra offerta e domanda di ingegneri, informatici, matematici, professionisti del martech e le altre professioni individuate in questa analisi, significa aprire la strada a una maggiore competitività per il Paese e a un migliore equilibrio sui dati dell’occupazione.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/le-professioni-piu-richieste.jpg7291294Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2021-06-14 12:43:342021-06-15 11:42:15Ingegneri, informatici e le altre professioni di cui le aziende hanno bisogno
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