A partire da oggi, Twitter aprirà a tutti la possibilità di finanziare illavoro dei content creator sulla piattaforma.La funzione delle “mance” –precedentemente conosciuta come Tip Jar – si chiamerà Tips,e da oggi verrà estesa atutti gli utenti, offrendo maggiori modalità di pagamento – criptovalute incluse.
Le persone su Twitter inseriscono già nelle bio e nei loro Tweet i link ai rispettivi profili di pagamento per richiedere denaro, ma con Tips questa attività sarà più comoda e semplice. Sul profilo di ogni utente, infatti, ci sarà uno spazio apposito in cui inserire i link ai propri account Cash App, Patreon, Venmo e ad altre piattaforme per poter effettuare pagamenti e donazioni.
Con Tips sarà possibile inviare una piccola somma di denaro per finanziare un account particolarmente apprezzato, manifestare il proprio sostegno ad un comico emergente per i suoi Tweet divertenti, aiutare un piccolo imprenditore in un momento difficile, donare per una causa importante e sostenere qualsiasi persona o progetto si voglia.
Inizialmente disponibile solo su Twitter per iOS, Tips verrà esteso agli utenti Android nel corso delle prossime settimane.
Come funziona Tips?
Gli account che hanno attivato Tips visualizzeranno un’icona accanto al pulsante “Segui” sul proprio profilo. Cliccando sull’icona verranno elencati i servizi o le piattaforme di pagamento che l’utente ha attivato, potendo così scegliere quale utilizzare per la donazione. Qui di seguito, i servizi di pagamento attualmente disponibili:
Bandcamp
Cash App
Chipper
Patreon
Razorpay
Wealthsimple Cash
Venmo
Twitter sta aggiungendo alcuni metodi di pagamento alla lista: GoFundMe, una piattaforma di raccolta fondi online e PicPay, una piattaforma di pagamento da mobile brasiliana.
Una volta scelto il servizio che si desidera utilizzare, l’utente sarà reindirizzato da Twitter all’app selezionata per il pagamento. Con questo servizio Twitter non tratterrà alcuna percentuale.
Fare una donazione in Bitcoin sul Lightning Network
Oltre ai servizi attualmente abilitati per Tips, le persone potranno ora inviare una piccola somma di denaro senza soluzione di continuità in Bitcoin usando Strike, un’applicazione di pagamento basata sul Lightning Network che permette alle persone di inviare e ricevere Bitcoin. Strike assicura pagamenti istantanei e gratuiti a livello globale.
Strike è disponibile per gli utenti in El Salvador e negli Stati Uniti – Hawaii e New York esclusi. Le persone nei mercati registrati dovranno avere un account Strike e aggiungere il loro nome utente Strike per ricevere mance in Bitcoin sul Lightning Network. È possibile utilizzare qualsiasi portafoglio Bitcoin Lightning per inviare donazioni agli altri utenti Strike.
L’obiettivo di Twitter è di fare in modo che tutti sulla piattaforma abbiano la possibilità di ricevere pagamenti. Le valute digitali – incoraggiando sempre più persone a partecipare all’economia globale e aiutando le persone ad inviare pagamenti internazionali senza attriti – sono un ulteriore strumento utile per raggiungere questo obiettivo.
Aggiungere il proprio indirizzo Bitcoin su Tips
Dopo aver abilitato Tips, l’utente potrà aggiungere anche il suo indirizzo Bitcoin. Le persone, quindi, copiandolo e incollandolo in un portafoglio Bitcoin a loro scelta, potranno effettuare direttamente un pagamento.
È possibile consultare il centro assistenza di Twitter per la guida step-by-step su come attivare la nuova funzione Tips e come inviare le mance.
Per attivare Tips o inviare una donazione a qualcuno bisogna essere maggiorenni e accettare la nuova General Tipping policy di Twitter, pensata per garantire la sicurezza delle persone che utilizzeranno il servizio. Questa policy guiderà le azioni esecutive di Twitter e, come per tutte le regole sulla piattaforma, verrà rinnovata continuamente e in modo pubblico man mano che più persone in tutto il mondo useranno Tips.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/09/1_rox_27_sett-1.jpg10801920Company Newshttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngCompany News2021-09-27 16:21:412021-09-29 10:00:00Twitter estende Tips a tutti gli utenti: chiunque potrà finanziare i content creator
I social media, di fatto, affiancano gli strumenti analogici nelle campagne pubblicitarie, riuscendo a ottenere risultati più immediati e diretti sul pubblico.
Per raggiungere questo obiettivo è però necessario massimizzare la funzionalità degli strumenti.
Tra i social network il posto d’onore, in termini di utilizzo per l’advertising, spetta ancora a Facebook, nonostante la diffusione di altri strumenti, soprattutto fra i giovanissimi.
Nel Rapporto sullo stato del Marketing condotto da Hubspot nel 2021, si afferma che Facebook è il canale che consente di realizzare un miglior ritorno sull’investimento, posizionandosi al primo posto nell’investimento tra i social media come piattaforma più scelta dalle aziende per effettuare pubblicità online.
Perché gli annunci su Facebook sono popolari?
Facebook consente di individuare il giusto cliente, nuovo o interessato, incoraggiandolo all’interazione e al dialogo nel corso del tempo.
Gli annunci hanno formati e posizionamenti adatti ad ogni pubblico, non vi sono costi fissi, il budget è personalizzabile e consente una precisa targettizzazione, la campagna è modificabile in corso (a differenza dei media tradizionali come la TV dove, una volta lanciata una pubblicità non è possibile modificarla con tempestività). Inoltre consente un’analisi dei risultati in tempo reale.
Il social di Mark Zuckerberg, promette una pubblicità “sicura”, accettando solo aziende affidabili e in possesso della Blue Print Certification, nel rispetto delle politiche pubblicitarie decise dal social.
I formati pubblicitari per l’advertising su Facebook
foto: un formato semplice che permette di aggiungere testo per comunicare chi sei, cosa fai. Molto utile per attirare nuovi clienti. Uno studio condotto da Facebook, ha dimostrato che una foto ha la possibilità di ottenere prestazioni migliori rispetto ad altri formati nell’aumentare il traffico online e la notorietà del brand;
video: sono disponibili in formati diversi, in termini di durata (da 5 secondi a 10 minuti) e di stile. Da utilizzare per migliorare l’awareness del brand;
storie: sono visibili a schermo intero verticale sugli smartphone, è un formato particolarmente apprezzato dagli utenti: il 62% degli intervistati negli Stati Uniti ha dichiarato che le utilizzerà ancora di più nel futuro;
Messenger: consente di avviare interazioni e conversazioni tra consumatori e azienda, per questo è il formato più adatto per creare e mantenere una relazione con il cliente. Permette di aggiungere funzioni interattive personalizzate;
inserzioni riproducibili: offrono delle anteprime delle app, generalmente molto utilizzate nell’ambito dei videogiochi;
carosello: permette di raccontare una storia attraverso lo scorrimento di 10 immagini o video all’interno di un’unica inserzione, con il link per ogni singolo prodotto mostrato;
slideshow: sono delle clip in movimento, con audio e testo, che permettono di raccontare una storia. Si caricano velocemente e sono fruibili indipendentemente dalla velocità di connessione, si creano in pochi minuti pur offrendo i vantaggi di un video più elaborato;
raccolte: rappresentano uno dei modi migliori per far conoscere i propri prodotti. Ogni inserzione contiene delle immagini più piccole, disposte a griglia, che riportano i prodotti dell’azienda, con il link per l’acquisto. Consentono di dar vita ad un’esperienza interattiva senza abbandonare la pagina Facebook.
Effettua l’analisi del tuo pubblico: prima di realizzare un annuncio è fondamentale capire qual è il nostro pubblico di riferimento per poter poi costruire una strategia intorno ad esso. Prima di creare l’annuncio, ascolta il pubblico.
Determina l’obiettivo: Facebook offre una gamma di obiettivi pubblicitari tra i quali optare, in coerenza con gli obiettivi aziendali.
Si può puntare ad aumentare le interazioni al post, o il numero di like, indirizzare al sito web, trovare nuovi contatti e migliorare la notorietà del brand. Per capire al meglio quale seguire, si può effettuare un A/B Test che permette di confrontare due opzioni al fine di valutare quale è più adatta al tuo pubblico.
Gli obiettivi cambiano nel corso del tempo e del ciclo di vita del prodotto/servizio. Ad esempio, in una prima fase si può optare per un aumento della notorietà, per poi spingere all’acquisto.
Compila le informazioni chiave: scrivi dettagliatamente gli obiettivi, il target e il tipo di annuncio scelto.
Progetta l’annuncio: l’obiettivo è di catturare immediatamente l’interesse del pubblico per battere la concorrenza, quindi è necessario che il messaggio sia gradevole. Dedica del tempo al testo e dai spazio a creatività e chiarezza, in modo che nessuno debba domandarsi cosa stai promuovendo.
Mira al tuo pubblico: individua le sue caratteristiche (posizione, reddito, età) sulla base dell’obiettivo individuato, che non va mai perso di vista.
Scegli i posizionamenti: determina dove verrà visualizzato l’annuncio (app di messaggistica, storie). Se non hai ancora deciso, puoi affidarti al posizionamento automatico di Facebook che, per ottimizzare il budget, indirizza l’annuncio nelle aree meno costose ma che offrono una prestazione migliore.
Imposta il budget: Facebook fornisce una stima del rendimento dell’annuncio in base al budget e alla pianificazione. Affidati a questo strumento.
Monitora le prestazioni: misura le prestazioni delle inserzioni, attraverso metriche e strumenti statistici, forniti dal social. Automaticamente, ti verranno inviate delle email con feedback in merito alla prestazione dell’inserzione. Più annunci crei, più dati avrai a disposizione per annunci futuri.
La strategie di targeting
Elemento fondamentale è quello di individuare le caratteristiche del pubblico a cui ci rivolgiamo e, solo in un secondo momento, individuare il prodotto ideale da presentare.
Se all’inizio Facebook era considerato un social adatto allo svago e al tempo libero, le cose sono cambiate a partire dal 2013, quando ha dato inizio a partnership con broker del calibro di Epsilon, Acxiom e Datalogix, che dispongono di database di milioni di consumatori.
Gli inserzionisti hanno così captato la nuova opportunità, andando oltre i propri database di CRM, e rendendo il social media uno dei più fruttuosi a livello commerciale.
Facebook ha la particolarità di effettuare una “targettizzazione” seguendo anche gli eventi della vita (lauree, matrimoni, trasferimenti) che gli utenti stessi registrano sui profili personali.
Se non hai un valido database clienti puoi utilizzare la funzione “Pubblico Simile”, che permetterà a Facebook di trovare gli utenti con caratteristiche simili alla tipologia di pubblico scelto. I criteri di targettizzazione possono sovrapporsi per creare un pubblico ad hoc per l’azienda e valutare le combinazioni di comportamento in relazione all’età anagrafica.
Evita di sovrastimare il target, cioè scegliere un campione troppo ampio, sia da un punto di vista anagrafico, con un range di età troppo ampio, che sotto il profilo geografico, indicando un’intera nazione.
Il ruolo attivo del pubblico
La chiave del successo nella pubblicità su Facebook è il pubblico: oltre al coinvolgimento e all’interazione, è importante infatti fare la massima attenzione a non creare messaggi unidirezionali.
Promuovi la community, incoraggia a commentare e condividere, e soprattutto chiedi il permesso di condividere i contenuti creati dai follower.
Il pubblico infatti è un creatore di contenuti, il possibile consumatore diventa produttore del valore aziendale, proprio attraverso i media digitali, esprimendo così quello che è il principale desiderio dell’acquirente post-moderno: avere un rapporto interattivo con l’impresa ed essere ascoltato.
Consenti alle persone di sentirsi apprezzate rendendole dei decisori: attraverso una storia, per esempio, puoi lanciare un quiz sulle caratteristiche del prodotto preferito, puoi indire un concorso per decidere il nome di un nuovo prodotto, o ancora, creare un forum per esprimere opinioni in modo da raccogliere informazioni preziose che possono essere riassunte in un video.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/09/Fabio_27_settembre.jpg10801920Ilenia Vallerianihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngIlenia Valleriani2021-09-27 13:05:342021-09-29 09:59:37Mini guida step by step per l'advertising su Facebook
Il mondo del gaming e della moda ormai tendono a convergere sempre più per catturare un pubblico giovane e esperto di tecnologia.
Questa scelta manifesta la volontà delle maison del lusso di parlare a quella generazione che andrà a costituire una fetta importante di clientela nelle prossime decadi.
A questo si aggiunge che In tutto il mondo, i giocatori e gli appassionati di eSport si sono rivelati consumatori di bellezza e moda, desiderosi di spendere sia nel gioco che in prodotti reali.
Ciò è in parte dovuto a uno straordinario cambiamento demografico: già nel 2019, il 64% delle donne preferiva giocare ai giochi mobili e il 79% aveva maggiori probabilità di effettuare acquisti in-app, acquistando valuta virtuale come vite o diamanti.
In questo nuovo panorama, i marchi sono ora alla ricerca di opportunità per capitalizzare il pubblico di gioco attraverso l’e-commerce. “Nello spazio della moda e del lusso è una mossa pubblicitaria dovuta” riporta Amie Song, senior specialist of APAC presso Gartner, durante un’intervista rilasciata a Vogue Business.
Louis Vuitton è entrata nel mondo del mobile gaming con un titolo dal nome “Louis: the game”.
Il giocatore, vestendo i panni della mascotte della casa di moda, Vivienne, affronta varie missioni che lo guida attraverso la storia del brand. Il gioco avrà anche “NFT incorporati” per garantire l’esclusività dell’esperienza.
Louis Vuitton non è nuova a queste esperienze digitali, basti pensare alla collaborazione con Riot Games sviluppatore di League of Legends per la disponibilità di skin di prestigio messe a disposizione dei giocatori.
Louis The Game
GUCCI
GUCCI che vende i propri prodotti su Roblox, videogioco di genere MMO creato e pubblicato dalla Roblox Corporation nel 2006, dove si possono creare i propri mondi virtuali, scegliere chi far entrare, si può socializzare con altri utenti e fare acquisti.
Vogue Roblox
Vogue
Altro esempio è dato da Vogue con il suo Virtual Fashion e l’avatar della top model Gigi Hadid, ambientato in un mondo glamour a pixel in cui deve superare una serie di missioni, avvalendosi di magici outfit che può creare grazie al suo griffato guardaroba.
Gigi Hadid Virtual Fashion Vogue
Valentino
Animal Crossing: New Horizons è sviluppato da Nintendo e ha spopolato durante il lockdown.
Il gioco è ambientato in una realtà idilliaca con isole deserte sulle quale costruire case e negozi, dedicarsi al giardinaggio o fare shopping.
Proprio quest’ultimo aspetto, l’acquisto di abiti, è una delle attività preferite dei giocatori tanto da spingere la maison Valentino a ricreare 20 look delle collezioni SS20 e PreFall 20/21 per essere indossati nel gioco.
Burberry
Burberry presenta B-Surf, il nuovo gioco con gare di surf che celebra la collezione TB (Thomas Burberry) Summer Monogram.
B-Surf è un gioco di corse sull’acqua, in cui i giocatori selezionano una tavola da surf e vestono il personaggio scelto con abiti della collezione Burberry TB Summer Monogram, prima di sfidare i loro amici a correre su una pista a forma di TB.
Una funzione multiplayer remota consente agli utenti di connettersi e competere con gli amici in giro per il mondo.
Burberry videogame B-Surf
Balenciaga
Balenciaga, la maison del gruppo Kering, il 6 dicembre presenterà la collezione autunno/inverno 2021 attraverso un videogioco ambientato nel 2031 dal titolo: “Afterworld: the age of tomorrow”.
Balenciaga Afterworld the age of tomorrow
Pull&Bear
Da ultimo, il brand Pull&Bear festeggia i suoi 30 anni pubblicando sul proprio sito web un videogame in stile Zelda, adventure platform.
L’azienda persegue da anni una strategia di digital innovation e già a maggio aveva pubblicato un gioco, “Pacific Game”, in collaborazione con il team Facebook Creative Shop, per ingaggiare i consumatori femminili della Z Gen.
Il titolo riprende la propria pacific collection in un viaggio virtuale dalla California a Tokio, ed è sviluppato nel formato AR games di Instagram che ha il vantaggio di poter essere condiviso anche con i contatti di chi gioca.
Pull&Bear videogame per anniversario 30 anni
Il fenomeno gaming ha conquistato anche la nostra Chiara Ferragni, che sulla scia di Kim Kardashian e delle sorelle Kylie e Kendall Jenner, già impegnate nel segmento videogames da alcuni anni, ha rilasciato il titolo ‘Rescue Matilda’.
Anche in questo caso, il target di riferimento è principalmente la Z Generation e i giochi si rivolgono prevalentemente ai giovani follower e fan delle star dei social.
Il videogame vede l’alter ego digitale della Ferragni intenta a superare una serie di ostacoli, tra cui bocche giganti e cactus, per mettere in salvo la sua french bulldog Matilda.
Altra caratteristica peculiare del titolo della Ferragni è la connessione diretta tra il gioco e la sua e-boutique dove acquistare il look indossato dalla protagonista.
Chiara Ferragni lancia il suo videogioco “Rescue Matilda”
Entrando più nel dettaglio, ‘Rescue Matilda’ riprende la trama del celebre Super Mario ed è stato creato in collaborazione con il pixel artist Manolo The_Oluk Saviantoni e il game developer Samuele Sciacca. A sviluppare il prodotto è stata Gamindo.
Concludendo, da molti anni la game industry veicola messaggi promozionali e valori per conto di grandi brand del food beverage, musica, video e potrebbe essere arrivato anche il momento del luxury.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/09/Img_23_settembre.jpg10801920Antonio Romanohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngAntonio Romano2021-09-23 12:00:252021-12-29 15:19:33Fashion Gaming: un nuovo modello di business per i brand del lusso
WPP questa mattina ha inaugurato ufficialmente il suo nuovo Campus di Milano, un hub innovativo e moderno che riunisce in un’unica sede più di 35 agenzie e oltre 2.000 dipendenti. Il WPP Campus di Milano mette a disposizione spazi di co-creazione unici ed è stato progettato proprio per favorire e incoraggiare maggiore collaborazione e creatività trasversali a tutti i team a beneficio dei suoi clienti.
Situato all’interno dello storico quartiere di San Cristoforo, il WPP Campus di Milano rappresenta un importante progetto di riqualificazione urbana di un’area industriale dismessa in cui, un tempo, sorgeva una delle più importanti fabbriche della città: la ex Richard Ginori, rinomata produttrice di ceramiche. Il Campus si estende per una superficie complessiva di 27.000 metri quadri (1,4 volte superiore a quella della Torre Velasca; 1,6 volte quella di Piazza Duomo e pari a quattro campi da calcio) e la sua costruzione ha mantenuto, recuperato e valorizzato uno dei patrimoni storici e identitari del quartiere meneghino.
Mark Read, CEO di WPP, ha commentato:
Il Campus di Milano è stato ideato per le persone che vogliono lavorare nel futuro e progettato per inspirarle a fare al meglio il loro lavoro, a collaborare e imparare gli uni dagli altri. È dotato delle ultime tecnologie e degli standard ambientali più elevati. Il nostro più recente Campus in Europa ha riqualificato una ex area industriale di Milano, trasformandola in un luogo di eccellenza e di attrazione per il talento creativo in Italia, consentendo ai clienti di accedere più facilmente alle nostre migliori idee e tecnologie.
Durante la conferenza stampa di inaugurazione del Campus, a cui hanno partecipato Mark Read, CEO di WPP, Simona Maggini, WPPCountry Manager in Italia, e Massimo Beduschi, WPPChairman in Italia, è stata presentata la ricerca condotta da The European House – Ambrosetti che mette in luce il contributo di WPP all’economia italiana.
Sono orgogliosa che un edificio simbolo dell’industria milanese sia diventato la nuova casa dei tanti talenti che lavorano nelle agenzie WPP. Il Campus rappresenta un progetto ambizioso di riqualificazione volto a valorizzare un’importante area urbana che, grazie all’investimento WPP, creerà nuove opportunità e avrà un significativo impatto a livello economico, occupazionale, sociale e ambientale.
Commenta Simona Maggini, WPP Country Manager in Italia.
La riqualificazione del Campus, ideato dallo studio di architettura e di design BDG (del Gruppo WPP) e creato dal partner locale 967arch, mette la sostenibilità al centro mantenendo l’impronta architettonica unica dell’edificio esistente e migliorando le sue performance di impatto ambientale. Precedentemente dislocate in nove diverse sedi, le agenzie avranno accesso a spazi innovativi di lavoro e socialità, dotati delle tecnologie di ultima generazione e di numerosi servizi – tra cui un ristorante, un supermercato, un bancomat e una farmaci dinamica.
Hub della creatività
La sostenibilità è uno dei fiori all’occhiello e dei principi ispiratori del Campus, in linea con l’impegno di WPP a raggiungere emissioni zero di CO2 entro il 2025 per tutto il Gruppo e, per tutta la catena di fornitura entro il 2030. Riqualificando un edificio già esistente, WPP eviterà l’emissione di carbonio incorporato, equivalente a più del 30% delle emissioni prodotte dall’edificio stesso nel corso della sua vita.
La nuova sede, oltre ad essere plastic free e paper less, si caratterizza per una illuminazione LED con un approvvigionamento energetico che proviene completamente da fonti 100% rinnovabili. Su base annua, ci si aspetta che la riduzione dell’impatto ambientale sia di 12.000 MWh di energia risparmiati, 6.900 tonnellate di CO2 evitate, 15 tonnellate di rifiuti in meno e un risparmio di 13 milioni di litri d’acqua. In linea con i WPP Campus di tutto il mondo, il nuovo headquarter ambisce ad ottenere la certificazione BREEAM – metodologia di valutazione ambientale ideata per monitorare, valutare e certificare la sostenibilità degli edifici – ad oggi riconosciuta a meno di 50 stabili nella città di Milano.
La giornata dedicata all’opening del nuovo Campus si concluderà con un evento serale dove il CEO di WPP Mark Read ospiterà il sindaco di Milano Giuseppe Sala, rappresentanti delle istituzioni regionali e cittadine, clienti e partner di WPP.
La realizzazione del WPP Campus a Milano conferma ancora una volta la nostra competitività internazionale e la capacità di attrarre investimenti e lavoro. Nonostante la pandemia questa attitudine non è cambiata e ci ha portato oggi a celebrare qui, in questo complesso che si affaccia sul Naviglio Grande, il trasferimento di tutte le agenzie del Gruppo e un nuovo grande segnale di ripresa. In questi spazi totalmente ripensati, pur mantenendo la struttura originaria della vecchia fabbrica, si lavorerà bene e ad altissimi livelli nel campo della comunicazione, del marketing e della pubblicità. Il WPP Campus come altri importanti headquarters nati su aree ex industriali sta cambiando il volto della Milano produttiva, ma non la sua attitudine a essere sempre il centro di ciò che accade nel nostro Paese.
Ha dichiarato il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala.
I 4 pillar della ricerca condotta da The European House Ambrosetti:
La ricerca condotta da The European House – Ambrosetti, in occasione dell’evento di inaugurazione del WPP Campus di Milano, mette in risalto il contributo di WPP in Italia nella creazione di valore per la città di Milano e per il sistema Paese. Il focus della ricerca si focalizza su quattro pillar principali:
CAPITALE ECONOMICO: il WPP Campus di Milano rappresenta un nuovo polo della creatività e della cultura per Milano, un’operazione di social impact in grado di attrarre e generare valore economico e finanziario a beneficio non solo della città ma per tutto il Paese.
CAPITALE AMBIENTALE: dal punto di vista della sostenibilità il WPP Campus di Milano adotterà delle politiche che consentiranno la riduzione delle esternalità ambientali negative, permettendo di mantenere l’integrità del territorio e dell’ecosistema (riduzione consumi di acqua ed energia, riduzione emissioni inquinanti, ottimizzazione dei rifiuti, etc.…).
CAPITALE SOCIALE E CULTURALE: WPP in Italia, già uno dei principali employer del settore con una quota di dipendenti con contratto a tempo indeterminato superiore ai benchmark, continuerà a contribuire in termini di occupazione. Inoltre, l’azienda pone crescente attenzione alla valorizzazione dell’occupazione femminile, anche nei ruoli di vertice, (basti pensare che 6 occupati su 10 sono donne) e ai giovani under-35. La company, infine, si impegna alla conciliazione tra vita e lavoro dei suoi dipendenti di Milano e al benessere delle loro famiglie (es.70% lavoro in presenza, 30% smart working, servizi interni al Campus).
CAPITALE COGNITIVO: il WPP Campus genererà importanti ricadute positive a livello cognitivo non solo per il business del Gruppo ma anche per l’attrattività della zona (es. insediamento di nuove attività). Inoltre, lo sviluppo dell’hub creativo darà vita a nuove sinergie strategiche tra le diverse agenzie del Gruppo, abilitando la cross-contaminazione di idee, know-how e creatività.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/09/erox_companyjpg.jpg10801920Company Newshttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngCompany News2021-09-22 17:29:512021-09-22 17:29:51WPP inaugura il suo nuovo campus a Milano
In questi infiniti mesi di pandemia, il fenomeno smart work è stato studiato da molti punti di vista, dall’efficienza aziendale all’adeguamento dei contratti. Raramente si è approcciato il tema partendo dalle differenze tra le persone nel “lavorare da remoto”, valorizzando l’immensa ricerca neuroscientifica a disposizione.
Due premesse sono necessarie. Il tema smart work non va affrontato con pregiudizio da tifoseria. Alcune persone sono più adatte e produttive quando lavorano da remoto, altre funzionano meglio in ufficio, a parità di impiego.
Il miglior funzionamento non riguarda unicamente i risultati, ma anche il benessere psicofisico, condizione essenziale per mantenere l’efficacia lavorativa nel lungo periodo.
Il secondo aspetto riguarda le scelte delle imprese ad epidemia conclusa. Molte aziende adotteranno un modello ibrido.
Al lavoratore sarà richiesto di scegliere se e quanto smart working fare nella settimana lavorativa. Questa libertà impone la responsabilità, ad ogni persona, di riflettere su di sé. Dove funziono meglio? Sono più produttivo in smart work o in ufficio? Dove mi sento a mio agio?
Gli studi di neuropsicologia sono utili per capire le caratteristiche che predicono produttività e benessere in smart work. Individuando, al contrario, le persone a cui consigliare di rientrare in ufficio il più possibile e prima possibile.
Due caratteristiche sono fondamentali: la tendenza alla procrastinazione e la socievolezza.
La procrastinazione
Il professor Pychyl, della Carleton University, ha confermato studi iniziati nel lontano 2012, agli albori del “telelavoro”. La prima ricerca, firmata da Clark, Karau e Michalisin, è stata pubblicata sul “Journal of Management policy and practice”. Il titolo: Telecommuting and personality.
L’obiettivo era studiare il rapporto tra efficacia nel “tele-lavoro”, così si chiamava nel 2012, e configurazioni di personalità. L’ipotesi dimostrata è che l’ufficio agisca come un ascensore.
Quando siamo dentro, tutti seguiamo un protocollo non detto. L’ufficio definisce orari di arrivo e partenza, prevede codici di comportamento che dettano il tempo fuori e dentro l’attività. Le persone che tendono a procrastinare lo fanno meno all’interno di un ufficio, rispetto a quando lavorano da casa.
Chi fa fatica ad organizzarsi, tende a distrarsi o rimanda i lavori più frustranti, è meno efficace da remoto.
Al contrario chi non procrastina, non ha necessità di scrivanie e orari.
Ogni lavoro, anche il più bello del mondo, prevede compiti noiosi e stressanti. Se tendi a procrastinare, lo smart work non fa per te. Se fai quasi sempre quello che devi, tollerando bene la frustrazione, l’ufficio non serve.
La socievolezza
In una recente dissertazione, il professor Davis della Leeds University ha ripreso un’ampia metanalisi del 2018, pubblicata sull’European Journal of psychology, dal titolo: “Stress in remote work”. Lo scopo della ricerca era capire quali soggetti soffrivano maggiormente il lavoro da remoto.
Tutti i dati convergono sul fatto che le persone estroverse tendono ad avere difficoltà quando lavorano da casa. Coloro che fanno affidamento sull’ambiente sociale per godersi la professione e ricercano motivazione nel confronto, si trovano svantaggiati da remoto.
Le videocall non hanno il calore delle chiacchere davanti alla macchinetta del caffè. Una telefonata non è come un pranzo tra clienti o colleghi. Le persone socievoli traggono energia nell’essere immersi in un mondo di relazioni.
Se sei una persona socievole, dopo un certo periodo in smart work, ti troverai con alti livelli di stress ed insoddisfazione, al di là degli incarichi lavorativi. Se il calore della relazione ti manca, ti conviene rientrare in ufficio.
Se invece sei una di quelle persone che sta bene anche sola e non coltiva rapporti di amicizia sul lavoro, allora lo smart work è la soluzione ideale.
Il rapporto tra lavoro a distanza e salute mentale
Un’altra questione interessante riguarda il rapporto tra lavoro da remoto e salute mentale.
Un recente studio del 2020, uscito su LSE Business review, realizzato dal dott. Ogbannaya e dal suo team, ha risposto in maniera esaustiva.
Il titolo dell’articolo di ricerca: “Remote working is good for mental health?”. Il target del lavoro era confermare o falsificare le asserzioni sentite sui media riguardo l’impatto positivo o negativo del lavoro da remoto.
Le conclusioni sono solide in quanto si basano sulla raccolta dei principali sintomi di malessere psicologico, realizzate su campioni enormi di persone in tutta Europa. Nel 2020, moltissime professioni sono andate in smart work, il covid ha generato l’opportunità di avere una base dati amplissima. Mai nella storia così tante persone avevano lavorato da remoto e per un tempo così lungo.
A cosa giunge questa ricerca?
In pratica lo smart work non genera alcun problema di salute mentale, né tanto meno riduce i sintomi se considerato come variabile a sé stante.
L’idea quindi che migliori o peggiori lo stato di salute mentale, ottimizzando l’equilibrio famiglia-lavoro oppure peggiorando la qualità della vita per la continua necessità di essere connessi non è confermata dai dati empirici.
Tuttavia, nel caso di persone che mostravano una bassa stabilità emotiva, ovvero che già prima del Covid, avevano una storia di malessere emotivo, lavorare da remoto acuisce la situazione.
L’aumento nel consumo di psicofarmaci legati alla regolazione dell’umore e le richieste di supporto psicologico per la gestione dell’ansia sono state maggiori da parte di chi soffriva di disturbi mentali, con una diagnosi acclarata, prima del covid.
Gli studi mostrano come lo smart work possa essere per alcuni soggetti psicologicamente meno stabili, o comunque più fragili, un fattore precipitante che peggiora la salute mentale. Sulla popolazione generale non si notano associazioni statisticamente significative in senso positivo o negativo.
L’approccio neuropsicologico allo smart working dimostra l’inutilità di ogni ideologia preconfezionata. Ogni scelta dipende dalla personalità del soggetto, da come sta e cosa fa la persona quando lavora da casa.
Dalla sua storia pregressa, dalla sua rete di relazioni, da come vive il lavoro, dal senso che assume nella sua vita. Il resto sono idee che ignorano la più grande certezza sugli esseri umani: nessun cervello è uguale all’altro.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/09/1_PRO.jpg10801920Lorenzo Dornettihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngLorenzo Dornetti2021-09-22 10:43:582021-09-30 18:32:00Perché affidarsi alle neuroscienze nella scelta tra smart working e ufficio
Oggi Instagram ha lanciato la funzione “Cerca sulla mappa” per aiutarti a scoprire nuovi luoghi da visitare, come ristoranti, caffè e parchi, in base alla tua posizione.
La funzione “Cerca sulla mappa” è stata implementata sulla base dei comportamenti di molti utenti, che utilizzano Instagram per condividere le foto dei luoghi che visitano attraverso gli hashtag, ad esempio ristoranti e destinazioni di viaggio, così come per cercarne di nuovi.
La funzione “Cerca sulla mappa” può essere utilizzata seguendo due diverse modalità:
dalla tab di navigazione. Premendo sulla nuova icona della mappa nell’angolo in alto a destra della tab di navigazione, vengono mostrati luoghi popolari con hashtag di varie categorie, come ristoranti, caffè e destinazioni turistiche vicino alla tua posizione attuale.
usando la ricerca degli hashtag. Ad esempio, quando un utente fa una ricerca utilizzando l’hashtag #ristorante per trovare consigli, nei risultati appariranno le attività commerciali nelle vicinanze pubblicate con quell’hashtag.
Funzione innovativa
Gli utenti possono quindi scoprire luoghi di diverso tipo attraverso due modalità e, visitando i relativi account Instagram, possono poi ottenere maggiori informazioni.
La funzione “Cerca sulla mappa” sarà disponibile inizialmente in alcuni paesi selezionati, tra cui Italia, Spagna, Grecia e Portogallo. In futuro la funzione verrà estesa ad altri paesi.
“Cerca sulla mappa” è una funzione innovativa pensata studiando attentamente i modi in cui Instagram viene utilizzato dai diversi utenti che, ad esempio, cercano attivamente aziende e servizi vicini ai loro interessi, e condividono immediatamente le proprie recensioni.
La nuova funzione “Cerca sulla mappa” di Instagram è uno dei tanti sforzi per rendere più semplice per gli utenti trovare prodotti e servizi a cui sono interessati e interagire con i brand che amano. Ricerca su Mappa rappresenta anche un’opportunità per i proprietari di piccole imprese che vogliono raggiungere e coinvolgere potenziali nuovi clienti ed è un modo ancora più facile per gli utenti di scoprire nuovi luoghi nelle proprie comunità.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/09/2_Rox-1-1.jpg10801920Company Newshttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngCompany News2021-09-21 11:55:532021-09-21 11:55:53Instagram lancia "Cerca sulla mappa": scopri ristoranti e location di tendenza
Samsung Electronics Italia annuncia il lancio del podcast Donne Connesse, disponibile su Spotify e su tutte le principali piattaforme di streaming a partire dal 20 settembre.
Sviluppato in 6 episodi, Donne Connesse è il progetto dedicato all’universo femminile che racconta cosa si nasconde dietro lo schermo di 14 protagoniste, tra cui imprenditrici digitali, creator ed influencer, svelando come la tecnologia ogni giorno le supporti nel conciliare passioni, lavoro, affetti, vita sociale e privata e rivelando i segreti del loro approccio ‘always on’ sempre accompagnato da una buona dose di ironia.
Donne Connesse
Le creator coinvolte nel podcast sono Rossella Migliaccio, I Trentenni, Lea Cuccaroni, Lavinia Biancalani, L’Armadio di Grace, Diletta Secco, Michela Coppa, LaSabri, Ludovica Pandolfo, Martina Pinto, Kessy e Mely.
I racconti delle protagoniste sono moderati da una madrina d’eccezione, la conduttrice televisiva e radiofonica Melissa Greta, che grazie a un mix di abilità e grande senso dell’umorismo, guida l’ascoltatore in un percorso di “chiacchiere digitali” in cui tutti, almeno una volta, possano riconoscersi.
“Proseguiamo il nostro percorso nel mondo del podcasting con un nuovo progetto in cui è la vita connessa a rappresentare il fil rouge con il podcast di successo Elio e le storie Tech dello scorso anno”, ha dichiarato Francesco Cordani, Head of Marcom di Samsung Electronics Italia.
Un viaggio interamente al femminile, emozionale e coinvolgente, in cui abbiamo voluto dare voce a 14 creators che insieme alla presenter Melissa Greta ci hanno raccontato le loro priorità nella vita di tutti i giorni, evidenziando come i devices tecnologici possano valorizzare le loro esperienze. Abbiamo affrontato 6 macro-temi, dal gaming all’empowerment passando per il wellness. Una forma di comunicazione molto diretta, naturale e semplice che attraverso idee e ispirazioni vuole ingaggiare, ma soprattutto intrattenere chi ascolta.
La playlist Donne Connesse si apre con un contenuto che non conosce età, razza e genere: ‘Love&Relationship’, argomento di cui è testimone il trio digital de I Trentenni, che riporta la generazione dei Millenial ai mitici anni ’90, raccontando come attraverso la tecnologia, le relazioni odierne siano mantenute salde e bilanciate… ma niente spoiler, sicuramente non mancheranno spassosi aneddoti.
Il secondo episodio che introduce un’altra tematica senza tempo è dedicato al ‘Beauty’. I segreti della bellezza non potevano che essere svelati dalla famosa esperta d’immagine, Rossella Migliaccio. Il guru dell’armocromia si confronta con Lea Cuccaroni, content creator di riferimento per tutte le ragazze della Gen Z, evidenziando che così come i canoni estetici si sono evoluti nel tempo, lo stesso è accaduto per i prodotti tecnologici, i quali, in certi casi, diventano oggi dei veri e propri oggetti di design.
A seguire una puntata focalizzata su un tema molto attuale, in cui la maggior parte delle ascoltatrici e degli ascoltatori si riconoscerà: ‘Job’.Lavinia Biancalani, social media expert e fondatrice di un’agenzia creativa milanese specializzata in progetti digitali, dialoga con la professional organizer Erika, meglio nota come L’armadio di Grace, confermando quanto i dispositivi tecnologici siano stati fondamentali recentemente per consolidare il lavoro smart e di come gli strumenti digitali possano supportare talenti emergenti e progetti di responsabilità sociale.
Il viaggio del podcast Donne Connesse prosegue parlando di un elemento centrale alla vita di tutti i giorni: ‘Health&Wellbeing’.Diletta Secco, giovane food creator appassionata di cucina e in particolare di alimentazione sostenibile, racconta come sia possibile concedersi qualche sgarro senza rinunciare alla salute (anche grazie alla tecnologia in cucina). Presentatrice tv, conduttrice televisiva e radiofonica, maestra di yoga ed esperta di cucina salutare, Michela Coppa svela quanto sia semplice impostare una routine di benessere quotidiano grazie al supporto della tecnologia.
Nonostante la posizione in scaletta, le due protagoniste del quinto episodio sono senza dubbio meritevoli di podio: una piacevole chiacchierata per tutti i gamer, in cui LaSabriGamer, che spopola sul web tramite i video dei suoi giochi preferiti, in coppia con Ludovica Pandolfo, la giovane gamer del team Samsung Morning Stars, condividono da una parte il ruolo divulgativo nei confronti dei follower, dall’altro l’approccio femminile verso il mondo del Gaming.
La setlist del podcast si chiude con una puntata dedicata al mondo ‘Family’ di cui si sono fatte portavoce Martina Pinto, attrice di diverse fiction italiane che si trova a dover conciliare il nuovo ruolo di mamma con tutti quelli che già ricopriva. Insieme a lei, le giovanissime gemelle milanesi di origine peruviana, conosciute sui social come Kessy e Mely che devono il loro successo alla digitalizzazione. Per motivi diversi, le protagoniste di questo episodio sono forti sostenitrici del supporto che la tecnologia può fornire in vari contesti.
La versione integrale dei primi 3 episodi del podcast è disponibile su Spotify.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/09/1_Rox-7.jpg10801920Company Newshttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngCompany News2021-09-21 11:39:012021-09-21 11:48:21Al via “Donne Connesse”, la nuova serie di podcast firmati Samsung Italia
L’adozione del digitale ha registrato una incredibile accelerazione nell’ultimo anno e con questa è cresciuta anche la necessità di upskilling e reskilling per professionisti, manager e imprenditori. La proliferazione di social media di ogni tipo, l’ascesa dell’eCommerce e l’avanzamento sempre più inarrestabile di tecnologie come il machine learning, l’AI e la VR hanno visto i consumatori passare più tempo che mai sui loro dispositivi. Una connessione internet e uno smartphone sono diventati ancora più essenziali.
Lo spostamento verso il digitale da parte dei consumatori ha riscritto, quindi, anche il ruolo del marketer. Le aziende guardano al team di marketing per capire le ultime tendenze e tradurle in strategie di business rilevanti ed essere in grado di sfruttare i dati e le intuizioni per guidare la crescita.
Ma stare al passo con i rapidi progressi non è qualcosa che può avvenire in automatico. Non basta dotarsi di strumenti digitali per dare nuovo slancio al business. è essenziale dotarsi di competenze digitali per raggiungere il massimo potenziale dell’impresa.
Upskilling e reskilling: colmare il divario di competenze
Per costruire competenze e capacità all’interno di un team è necessaria:
chiarezza sulle priorità di sviluppo chiave;
condivisione degli obiettivi con la squadra.
Spesso, infatti, la pianificazione dello sviluppo è intrapresa a livello individuale, ma se si vuole intraprendere davvero un approccio verso il digitale e verso il data-driven, è importante considerare le competenze e le capacità che devono essere costruite in un contesto più ampio.
In questo senso, la formazione sul lavoro è vitale per costruire le competenze, ma upskilling e reskilling non sono una soluzione “one and done”. Si tratta di un vero e proprio addestramento per riqualificare il team, o per riqualificare le proprie competenze, che soprattutto in alcuni settori sono continuamente in aggiornamento.
Social Media Bootcamp: 6 Technical Masterclass gratuite con i migliori guerrieri
Per far alzare il livello delle competenze strategiche e tecniche, di processo e di tool per permettere ai digital marketer di fare la differenza, Ninja Academy sta lanciando il suo Social Media Bootcamp, un nuovo ciclo di incontri ancora più specifici e più pratici con alcuni dei migliori esperti di Social Media Marketing in circolazione.
Il 27 e 28 settembre troverai su Ninja Academy un vero e proprio concentrato di competenze Social rivolte a studenti e imprenditori, manager e freelance che hanno la necessità di essere sempre aggiornati e fare upskilling ricevendo nuovi input da grandi professionisti del settore.
Obiettivo finale: costruire un mini-percorso per misurarsi con le proprie competenze attuali nel Social Media Marketing e con quelle da integrare per essere un professionista a 360°.
In questo percorso ti aiuteranno i migliori guerrieri Ninja:
Mariano Tredicini,Head of Social Communication & Web Analysis TIM
Alessandra e Maria Rosaria Gallucci, WhatsApp Marketing Expert
Mario Di Girolamo,Growth Marketer Zero
Orazio Spoto,Instagram Expert & Presidente di Instagramers Italia
Ognuno di questi professionisti si dedicherà alla community Ninja per 6 Free Masterclass di altissimo profilo, con un approccio fortemente orientato all’operatività, attraverso esempi pratici e approfondimenti.
Cosa imparerai durante le free masterclass
Alla fine delle 6 Free Masterclass saprai:
Impostare una Social Media Strategy efficace
Scrivere contenuti ingaggianti per LinkedIn
Creare Facebook Lead ADS vincenti
Vendere via WhatsApp con il conversational commerce
Sfruttare i Reels per crescere su Instagram
Fare lead generation con Telegram
I Social Media si evolvono: è tempo di upskilling
Un tempo i social media erano qualcosa di proprietà esclusiva dei team di marketing. Gradualmente, però, le aziende hanno capito che i social sono più di una piattaforma per diffondere contenuti, e come Mark Zuckerberg afferma continuamente, Facebook è un’azienda fondamentalmente tecnologica. Facebook, insieme a Twitter, Instagram e altre piattaforme, sono diventati canali importanti per i team di relazioni con i clienti, ma anche per i dipartimenti di fidelizzazione, per i team di vendita, per i dipartimenti IT e persino per i team di sicurezza.
Per quale motivo? Oggi i social media non sono una singola entità che deve essere gestita. Sono le campagne e i contenuti che devono essere gestiti, insieme ai clienti e alle community. Le aziende che vogliono soddisfare le aspettative dei clienti di oggi devono quindi assicurarsi che ci siano membri del team in tutta l’azienda che siano capaci e formati su come usare i social media per la loro funzione lavorativa.
I benefici dell’aggiornamento in Social Media Marketing sono molteplici e comprendono:
maggiore efficienza
capacità di condividere la responsabilità dei compiti
la consapevolezza dei dati e la formazione sulla sicurezza per mitigare il rischio
una migliore gestione delle richieste dei clienti
tempi di risposta più rapidi per i clienti
risparmi sui costi portando le attività digitali all’interno dell’azienda piuttosto che affidarsi ad agenzie esterne
Ma la capacità di utilizzare in più direzioni i social media non riguarda solo il team. Anche la leadership deve essere competente e consapevole della loro importanza. Secondo uno studio di Hootsuite, condotto in Australia qualche anno fa, le aziende guidate da CEO che sono attivi sui social media sono percepite il 23% più positivamente rispetto alle aziende senza CEO socialmente attivi.
Solo adottando i social media e la tecnologia digitale nelle diverse aree funzionali le aziende possono essere più agili, più reattive e più centrate sul cliente.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/09/Articolo_fabio_20_sett.jpg10801920Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2021-09-20 12:13:572021-10-07 16:46:12Upskilling e reskilling: come aggiornarti in Social Media Marketing
Torniamo a parlare delle strategie di crescita su TikTok ed in particolare occupiamoci della crescita organica. In questa strategia rientrano tutte quelle tecniche che hanno a che fare con una crescita naturale del proprio profilo su TikTok.
Fig. 1: strategie di crescita organica su TikTok
Tra le principali tecniche di crescita organica che puoi utilizzare possiamo indicare:
hashtag
suoni
duetti
stitch
Esaminiamone in maggiore dettaglio le singole caratteristiche.
Hashtag
La principale ragione per cui usare gli hashtag è far comprendere immediatamente agli altri utenti TikTok le tematiche dei tuoi video, spingendoli alla visione dei tuoi contenuti.
Molti utenti sono alla ricerca sull’app di contenuti molto specifici e considerano gli hashtag come il miglior modo per individuare quei tipi di video.
Su questa piattaforma poi gli hashtag mettono in risalto i temi in tendenza e quindi per aumentare le interazioni con i tuoi video sarà fondamentale utilizzare quelli che sono le parole chiave più popolari.
Al tempo stesso, per non essere penalizzato dall’algoritmo di TikTok, dovrai anche assicurarti che gli hashtag siano pertinenti con il contenuto del tuo video.
La cosa migliore non è quindi creare dei video e poi cercare degli hashtag da associare ma fare esattamente il contrario!
Il primo suggerimento pertanto è: individua degli hashtag di tendenza e poi crea dei contenuti a partire da quelle parole chiave.
Per darti un’idea, questi sono stati alcuni degli hashtag più popolari in Italia nel 2020:
#IoRestoaCasa
#ImparaConTikTok
#ActivePlank
#UsoLaMiaVoce
#AmoIlMioCorpo
#MuseoaCasa
#ConsigliDiViaggio
#aCenaCon
Ma come individuare gli hashtag di tendenza?
Ci sono due modi.
Il primo è quello di andare nella sezione “Scopri” e di scorrerla per individuare gli hashtag che vengono creati dagli autori più influenti o da un gran numero di utenti.
Dovrai quindi monitorare quasi quotidianamente quali sono gli argomenti che vanno in tendenza.
L’altro modo è quello di usare servizi online specializzati per suggerire e analizzare il successo di specifici hashtag. Così come è accaduto con Instagram e Twitter, sono nati diversi servizi online che vanno a facilitare o integrare l’utilizzo della piattaforma. Tra questi ti segnaliamo TagsFinder, TikTok Hashtags e Seekmetrics.
Ritornando invece sugli hashtag mostrati nella sezione “Scopri” vogliamo farti notare che per ogni hashtag in tendenza TikTok pubblica, a destra nello schermo, il numero di visualizzazioni totali ricevute dai suoi contenuti.
A differenza di Instagram che ti dice esclusivamente quali sono i post che hanno un determinato hashtag senza darti alcuna informazione sulle prestazioni, TikTok ti permette di capire immediatamente quali sono gli hashtag più popolari in quel momento.
La ricerca degli hashtag giusti non si ferma qui: altre fonti di ispirazione saranno ovviamente il tuo pubblico, gli influencers e i concorrenti del tuo brand.
Su TikTok non potrai mai diventare un punto di riferimento nel tuo settore senza che tu abbia condotto un’accurata ricerca sul tuo pubblico, per meglio comprenderne i gusti e le preferenze.
E dopo aver capito cosa vuole il tuo pubblico, ti sarà facile scegliere hashtag unici per spingerlo a visualizzare i tuoi contenuti!
Dedica anche del tempo a fare ricerche su chi sono i principali influencers nel tuo settore su TikTok: sono sicuramente persone che sanno come ottenere il massimo dalla piattaforma. Guarda i post che pubblicano e prendi nota degli hashtag utilizzati nei loro post di maggior successo.
Analogamente visita il profilo dei tuoi concorrenti su TikTok ed eventualmente inizia a seguirli, per meglio comprendere i gusti del pubblico nel tuo settore. Non ti diciamo ovviamente di copiare, ma solo di prendere ispirazione dai loro successi per avere delle idee sui contenuti e sugli hashtag da utilizzare.
Riepilogando:
Associa al tuo video almeno un hashtag.
Visita la sezione “Scopri” o utilizza servizi specifici per trovare gli hashtag in tendenza.
Prendi nota dagli hashtag utilizzati dagli influencer e dai tuoi concorrenti.
Utilizza hashtag pertinenti al tuo contenuto e/o di interesse per il tuo pubblico.
Crea contenuti che ti consentano di usare hashtag in tendenza.
Saper abbinare e coordinare il contenuto video con quello sonoro potenzia enormemente l’effetto emotivo sullo spettatore.
È facile capire come si può lasciare un’impressione duratura in un breve lasso di tempo con un brano che le persone canteranno per il resto della giornata.
Vediamo come usare i suoni in una strategia organica di crescita del tuo profilo.
Una tecnica adottata dai TikToker di maggiore successo è di partire dai brani musicali in tendenza e creare contenuti a partire da questi.
Si tratta di una strategia analoga a quella già descritta per gli hashtag e molto efficace, perché usare i suoni in tendenza può far finire il tuo contenuto nella sezione “Per Te” e farlo scoprire a molti utenti TikTok.
Chi apprezza infatti quel brano o vuole a sua volta utilizzarlo per i suoi contenuti molto di frequente tende a visualizzare i video che lo contengono.
Come scoprire i suoni in tendenza?
Apri TikTok e guarda i video degli autori più influenti per scoprire i suoni che utilizzano, oppure scorri i contenuti suggeriti nella sezione “Per Te”, clicca sul suono usato e vedi quanti contenuti sono stati creati con quello specifico suono.
Puoi anche prevedere in anticipo quale suono diventerà popolare, scoprendo un brano musicale in tendenza al di fuori di TikTok (ad esempio su Spotify).
Una strategia alternativa, utilizzata da alcuni creators, è quella di generare nuovi brani a partire da quelli originali. In questo modo, se i suoni sono apprezzati dagli altri utenti, si crea un effetto virale che genera a sua volta visibilità per il creatore dell’audio.
Duetti
Il duetto è una funzionalità molto apprezzata dagli utenti di TikTok (è stato stimato che oltre il 43% degli utenti ha caricato un video con un “duetto”) e particolarmente originale: fino al lancio della funzione Remix all’interno di Instagram Reels, TikTok è stata infatti l’unica app ad offrire la possibilità di realizzare in maniera semplice un contenuto con due video affiancati.
I duetti sono video che puoi registrare in risposta a video di altri utenti e che verranno posizionati a lato del video originale con la stessa musica (v. Fig. 2).
Generalmente sono reazioni al contenuto del video con cui si duetta, commenti o risposte, oppure gesti sincronizzati o speculari a quelli che l’altro utente compie nel suo video.
Fig. 2: esempio di un video TikTok con un duetto
Fare duetti su TikTok è molto semplice, ti basterà seguire questi passaggi:
trova il video con cui vuoi duettare;
clicca sulla freccia di condivisione sulla destra, sotto a “Mi piace” e “commenti”;
clicca su “duetti”;
registra il tuo video di risposta;
pubblicalo come un normale video;
nella didascalia comparirà automaticamente la dicitura “#duetto con…” e la menzione dell’autore del video a cui hai risposto.
Le possibilità offerte dal duetto sono veramente tante. Ecco alcune idee:
Cantare insieme
Fare conversazione
Darsi il cinque a vicenda
Finire le frasi a vicenda
Il duetto è una funzionalità molto potente ed usandola nel modo giusto riuscirai ad ottenere un elevato tasso di coinvolgimento per il tuo profilo, dal momento che l’account TikTok del video originale verrà menzionato in tutti i duetti.
Ad esempio la casa discografica The Other Songs ha ottenuto un notevole contributo alla promozione del singolo “Love Again” di RuthAnne grazie all’utilizzo dei duetti: ben 871 video sono stati creati spontaneamente dagli utenti TikTok sotto forma di duetti. Questo si è tradotto in oltre 900.000 visualizzazioni del relativo hashtag #promotelove, a fronte di 153.000 views ottenute dai contenuti pubblicati dagli influencers coinvolti nella campagna promozionale.
Stitch
L’opzione “Stitch” (letteralmente, “punto”) è abbastanza simile al duetto e ti consente di prendere un contenuto pubblicato da un altro utente e di “ricucirlo” insieme al tuo video.
Per utilizzare lo strumento Stitch, mentre stai visualizzando il contenuto di un altro TikToker, non devi fare altro che selezionare il pulsante di condivisione all’interno dell’applicazione e quindi fare clic sull’icona Stitch.
Successivamente seleziona fino a un massimo di cinque secondi del contenuto che hai visto. Il frammento di cinque secondi può essere regolato con alcuni controlli offerti dall’app per una maggiore precisione.
Registra infine il tuo contributo nello stesso modo in cui crei altri contenuti su TikTok.
Un esempio di utilizzo è quello dell’account della lega professionistica di basket NBA che ha promosso la sfida “Tell me you’re an NBA fan without telling me you’re an NBA fan” proprio attraverso questo strumento, come mostrato in Fig. 3.
Fig. 3: esempio di un video TikTok con un invito a realizzare uno “stitch”
Le tecniche che ti abbiamo mostrato in questo articolo, insieme alla creazione di contenuti di qualità, rappresentano le strade migliori da percorrere per accrescere la visibilità del tuo brand su TikTok in maniera naturale e senza ricorrere ad investimenti pubblicitari.
Esamineremo invece le tecniche di crescita a pagamento (partecipazione alle hashtag challenge, coinvolgimento di influencer e utilizzo di TikTok Ads) in un successivo articolo.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/07/Pro_17_SETT.jpg10801920Roberto Grossihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRoberto Grossi2021-09-17 15:00:002021-09-22 17:12:51Come far crescere la tua azienda su TikTok: strategie di crescita organica
Tredicesimo appuntamento con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.
L’argomento di questa puntata è la Neuroscienza: ne abbiamo discusso con Lorenzo Dornetti, CEO e Founder di Neurovendita. Un know how esclusivo, innovativo e brevettato, che traduce le più recenti scoperte sul funzionamento cerebrale in servizi per accelerare le vendite. La psicologia abbraccia statistica e biologia, evolvendosi nelle neuroscienze cognitive.
Non perderti i punti salienti dell’intervista:
Neurovendita, cos’è: min 01,50
Come le emozioni e il funzionamento del nostro cervello influenzano gli acquisti: min 06,40
L’evoluzione del marketing e delle vendite: min 08,45
Smartworking e rientro in ufficio: il punto di vista delle Neuroscienze: min 16,15
I comportamenti del reparto sales di un’azienda: min 22,50
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/09/1920x1080-antearticoli-min.png10801920Rossella Pisaturohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRossella Pisaturo2021-09-17 12:43:382021-09-17 13:04:33Come le neuroscienze possono far aumentare le vendite della tua azienda
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