Tag Funnel

smart contract

Cos’è e a cosa serve uno Smart Contract

Le blockchain stanno gradualmente modificando il nostro mondo e con esso anche la nostra vita quotidiana. Ciò è dovuto principalmente al livello di sicurezza che forniscono, che non ha confronti con alcuna tecnologia del passato, in grado di abilitare un numero impressionante di nuove tecnologie. L’applicazione più nota alla massa è rappresentata dalle criptovalute, ma assumono particolare e crescente importanza anche gli smart contract, che rappresentano la risposta alla domanda di automazione sicura, affidabile e precisa.

Di cosa si tratta

In molti pensano che gli smart contract nascano come conseguenza delle blockchain, ma non è così: risalgono addirittura agli anni ‘70 come soluzione alla necessità di attivare e disattivare la licenza dei software in base a particolari condizioni. Successivamente, il concetto di smart contract venne teorizzato negli anni ‘90 da Nicholas Szabo, scienziato informatico, studioso di diritto e crittografo.

Il termine “contract” inteso come contratto è fuorviante, perché non rappresentano dei veri e propri contratti in senso strettamente giuridico: nella loro essenza si tratta di software che regolano e rendono “intelligenti” degli accordi. La logica informatica alla base dei contratti intelligenti è molto semplice e viene espressa tramite la condizione o statement “if-this-then-that”, cioè “se questa condizione si verifica allora accade…”.

Gli smart contracts sono definiti e regolati nel nostro ordinamento giuridico con il D.L. 14 dicembre 2018, n. 135, convertito in legge con L. 11 febbraio 2019, n. 12, all’art. 8-ter che li definisce come “un programma per elaboratore che opera su tecnologie blockchain e la cui esecuzione vincola automaticamente due o più parti sulla base di effetti predefiniti dalle stesse”. È necessario inoltre che “soddisfino il requisito della forma scritta previa identificazione informatica delle parti interessate”.

Perché parliamo di Smart Contract

Grazie alla blockchain gli smart contract trovano applicazione in moltissimi ambiti: dalla finanza al settore mobiliare e immobiliare, alla medicina, alle assicurazioni e, potenzialmente, ovunque sia necessario regolamentare un rapporto tra due o più persone.

Un esempio pratico di Smart Contract

Cerchiamo di capire come funziona, ad esempio, il contratto intelligente per l’acquisto di un’auto nuova.

Partiamo quindi dalla stipula del contratto di vendita con la concessionaria; nel contratto possono essere aggiunte delle clausole vincolanti che sono in grado di sbloccare ulteriori automazioni; ad esempio la prima rata verrà pagata in seguito all’approvazione del prestito e al possesso da parte dell’acquirente delle chiavi dell’auto.

Se queste clausole vengono inserite nello smart contract, al verificarsi delle due condizioni previste il programma darà l’ok all’invio della somma di denaro per la copertura della rata.

Il passo successivo prevede che i contratti debbano essere compilati prima di essere distribuiti affinché la macchina virtuale, ad esempio di Ethereum, possa interpretarli e memorizzarli.

Una volta che lo smart contract è convalidato, entra a far parte di un blocco della blockchain e viene valutato dagli utenti della catena attraverso il meccanismo Proof of Work (PoW). In seguito,  chi si è occupato della validazione del blocco riceve come ricompensa il token Ethereum.

Terminato questo step il blocco sarà aggiunto alla blockchain e il contratto potrà successivamente essere monitorato da uno o più agenti terzi, detti anche oracoli.

I controllori dei contratti intelligenti

Gli oracoli che permettono di modificare stati interni di uno smart contract attraverso informazioni che provengono dall’esterno, consentendo così ai contratti intelligenti di interagire con il mondo reale.

Tornando all’esempio precedente, la chiave della nuova auto potrebbe essere dotata di un RFID in grado di riconoscere il proprietario; una volta verificato il possesso della chiave, invierà un primo messaggio di “true” allo smart contract il quale saprà che la prima condizione si è verificata.

Un secondo oracolo può essere rappresentato dal software della finanziaria che invierà un ulteriore messaggio di “true” a seguito dell’approvazione della pratica di finanziamento.

Quando lo smart contract riceverà i due messaggi di “true”, provvederà a dare il consenso alla banca ad effettuare il pagamento della prima rata.

funzionamento smart contract

 

Perché sono importanti

Da un punto di vista tecnico, i contratti intelligenti svolgono il ruolo di “regolari dei contratti” regolando il processo di scambio tra due parti. Le condizioni oggetto dei contratti vengono onorate in maniera totalmente automatica e quindi non è necessario affidarsi ad un servizio di terze parti per assicurarsi che vengano rispettate.

Le condizioni contrattuali vengono quindi eseguite da macchine e non da esseri umani e questo li rende molto più efficienti ed affidabili di quelli attuali.

Ecco quindi le principali differenze tra smart contract e contratto tradizionale disciplinato dal codice civile:

  1. Nei normali contratti la garanzia e la fiducia vengono attribuita da una figura terza, che può essere quella di un notaio o di un avvocato. Con gli smart contract il ricorso a queste figure non è più necessario.
  2. Nei contratti intelligenti è impossibile modificare o violare le condizioni sottoscritte, dal momento che tra le loro caratteristiche intrinseche ci sono proprio l’esecuzione automatica e l’inalterabilità garantita dalla blockchain.

Altre applicazioni pratiche degli Smart Contract

Un’applicazione interessante degli smart contracts è allo studio per il controllo della filiera alimentare, dove la blockchain può fornire una risposta valida e concreta al monitoraggio dei vari step legati al ciclo del prodotto assicurando così una tracciabilità più chiara e trasparente, impedendo la diffusione di elementi contraffatti che contaminano il processo nel suo insieme.

Anche il settore assicurativo, in particolare per le condizioni necessarie a far scattare l’azione prevista (es. pagamento, rimborso, etc.) al verificarsi di determinate condizioni, può trarre grossi vantaggi in termini di semplificazione con l’utilizzo di questi contratti intelligenti.

Altri potenziali ambiti di applicazione sono la compravendite immobiliari (es. vincolare il pagamento dell’abitazione alla concessione del mutuo); la tutela della proprietà intellettuale; le spedizioni in contrassegno (es. verificare lo stato del bene venduto e trasferire automaticamente la somma al venditore senza che il vettore debba tenere in custodia la somma).

A che punto siamo in Italia

Allo stato attuale, la Pubblica Amministrazione inizia a considerare e a lavorare su vari progetti in cui la tecnologia dei contratti intelligenti risulta essere la più idonea riguardo alla gestione di dati e documenti, dell’identità, dei pagamenti, dei trasferimenti di proprietà e degli approvvigionamenti.

Un ottimo esempio è quello del Comune di Bari, che già nel 2019 ha avviato la prima sperimentazione di utilizzo della Distributed Ledger Technology (DLT) in ambito fideiussioni e che permetterà, in prospettiva, di dematerializzare l’iter di rilascio da parte di banche, intermediari finanziari, assicurazioni e di certificare in modo univoco e irrevocabile tali garanzie.

Altro progetto molto interessante è quello dell’ eVoting oggetto di sviluppo e studio da parte del Comune di Napoli. Il progetto vuole risolvere le tante criticità connesse al voto a distanza facendo uso proprio della tecnologia della blockchain Ethereum in particolare e degli smart contracts.

L’idea alla base di eVoting prevede una voluta divisione tra il momento dell’identificazione (lasciata al Presidente del Seggio), dal momento dell’esercizio effettivo della preferenza elettorale e della registrazione in blockchain. Anche lo spoglio potrà essere fatto, sempre attraverso blockchain, attraverso una lettura dei dati pubblici assolutamente trasparenti.

Conclusioni

L’attuale dimensione di uno smart contract è di soli 24kb, questo li rende apprezzabili in contesti contrattuali che presentano un alto tasso di standardizzazione e con livelli di complessità bassi, ma i problemi sorgono là dove vi sono contratti particolarmente complessi e articolati.

Gli ingegneri che lavorano per le più importanti ed evolute blockchain come ad esempio Ethereum, hanno trovato un espediente definito “kill” che ha il compito di distruggere gli smart contract non più utilizzabili al fine di rendere più efficiente le performante la blockchain.

Concludendo, la strada all’utilizzo degli smart contract verrà totalmente spianata quando si riuscirà a raggiungere un certo equilibrio tra l’efficienza e la sicurezza offerta dalla decentralizzazione e il principio di giustiziabilità, che garantisce la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi coinvolti dall’azione amministrativa.

In molti, per lo più giuristi, pensano che tale equilibrio possa essere raggiunto con il passaggio dalle blockchain di tipo “permission less” a quelle “permissioned”, che prevedono l’accesso da parte degli utenti a determinate informazioni sulla blockchain solo e soltanto se autorizzati oppure se rispettano determinati requisiti.

Grazie alle blockchain “permissioned”si agevola l’identificazione di quei nodi della catena che hanno il compito di elaborare ed eseguire smart contract e consentendo il raggiungimento di quell’equilibrio tra tecnologia e ordinamento giuridico, il quale potrà così intervenire a livello di istruzioni qualora ciò si rendesse necessario.

Infine, i costi di uno smart contract sono ancora molto elevati, basti pensare che un contratto senza alcuna logica particolare può arrivare a costare 7.000 dollari (altri contract, più complessi, possono raggiungere i 45.000 dollari) e non è finita, a questi bisogna aggiungere il costo di distribuzione sulla blockchain che nel caso di Ethereum è legata al prezzo del gas.

3D Digital Billboard, la quarta dimensione dell’advertising

OOH! Può sembrare una simpatica esclamazione ma significa Out of Home. Si riferisce principalmente alle affissioni: giganti, affascinanti e di forte impatto visivo, da sempre il mezzo con cui l’advertising si esprime nei modi più creativi. Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi enormi, andando a contaminare anche le diverse forme di pubblicità. L’incontro tra affissioni digital e il 3D conquista sempre più clienti con immagini dinamiche, colorate e coinvolgenti. Con il 3D Digital Billboard, l’anima del brand prende letteralmente vita, attirando l’attenzione e coinvolgendo il pubblico OOH per un lasso di tempo maggiore.

IWC 3D billboard

Out of Home e Naked Eye 3D

Fondamentalmente i 3D digital billboard funzionano come normali display. La differenza sta nella percezione della profondità degli oggetti, altrimenti detta tridimensionalità. Due immagini vengono catturate da due diverse prospettive, montate in un unico video e proiettate sullo schermo. Questa tecnica sfrutta il fatto che i nostri occhi visualizzano in modo leggermente diverso le immagini. Confondendo i nostri occhi grazie anche alla velocità di proiezione, il nostro cervello sarà di conseguenza ingannato e percepirà le immagini come una terza dimensione.

Anamorfismo: un trucco in più

Questa nuova forma di comunicazione OOH però non si ferma alla tridimensionalità. Per rendere tutto ancora più reale e creare un forte impatto, le affissioni 3D digital sfruttano un’altra tecnica: quella dell’anamorfismo. Abbiamo già visto questa illusione ottica nella street art. L’effetto è reso possibile grazie alla distorsione estrema delle immagini, visibile solo da una determinata angolazione o grazie all’uso di strutture curve.

Glenfiddich x Piccadilly | Where Next? from Space on Vimeo.

La nuova dimensione dell’Out of Home

Oggi la pubblicità si fonde sempre di più con la tecnologia. Il digitale ha aperto nuove frontiere che non hanno letteralmente limiti, proiettandoci in una nuova dimensione. Assistiamo ad una nuova concezione di spazio che ci sorprende e che ci fa immergere in una diversa esperienza di advertisement. Il Metaverso sembra entrare nella nostra quotidianità in tempi velocissimi.

 

Inoltre, l’intelligenza artificiale di cui sono dotati alcuni digital billboard riesce ad elaborare numeri in tempo reale, rivelando dati sull’audience e sulla campagna, in termini di Kpi. La misurazione delle prestazioni permette quindi di analizzare al meglio il target, per programmare in seguito performance con risultati migliori.

Il primo billboard 3D

Non si smentisce mai: Coca-Cola è tra i primi brand che hanno voluto sperimentare subito le affissioni 3D. Nel 2017, ispirandosi alla realtà mista e dal design 3D, Coca-Cola è stato il protagonista della prima e più grande affissione pubblicitaria tridimensionale del mondo. Tanto da guadagnarsi il primato Guinness World Records tra le affissioni OOH.

Situata a Times Square, l’affissione 3D è alta sei piani ed è composta da più di 1700 moduli led mobili. Muovendosi avanti e indietro, i pannelli sono stati progettati per dare dimensione e profondità all’intera immagine.

L’Italia dell’ Out of Home 3D digital

Sebbene questa nuova tecnologia abbia già abbondantemente riempito le affissioni di Tokio, Whuan, Shangai, Londra e New York, anche l’Italia è al passo con le novità. Qualche esempio di 3D digital billboard lo abbiamo visto a Roma e Milano, grazie a Urban Vision, società di sistemi innovativi per la comunicazione outdoor.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Salmo Official (@lebonwski)

3d digital billboard laura pausini

Vedremo le nostre città cambiare, illuminarsi, impressionarci sempre di più grazie a questi – e chissà quali altri – innovativi arredi urbani.

LEGGI ANCHE: 6 piattaforme di realtà virtuale che anticipano Metaverso

b2b rocks copertina-dell'evento

Game Changing, People Centered e cosmopolita: B2B Rocks riunisce le Rock Star della tecnologia e del SaaS

Dal 9 all’11 giugno, il rinomato “Domaine de Biar” accoglierà i migliori decision-maker internazionali nel settore del software B2B: un evento pensato per i fondatori di startup, dirigenti di scale-up, venture capitalist e decisori strategici. Al tempo stesso game-changing, people-centered e cosmopolita, B2B Rocks è l’evento che riunisce le Rock Star della tecnologia e del SaaS.

La decima edizione

La decima edizione segna una nuova era per l’evento, sostenuto da un’associazione di appassionati Tech, di cui uno dei membri più attivi è la startup Appvizer con sede a Montpellier.

Questo evento di nuova generazione, sostenuto dalla French Tech, si allontana dai formati tradizionali con un formato ibrido online/offline e contributi simulcast dal vivo dai cinque continenti.

B2B Rocks riunisce una comunità globale di donne e uomini e si muove velocemente come il mondo digitale.

Stella nascente della scena Tech, Colin Lalouette, presidente di B2B Rocks, ha formato un rinomato comitato editoriale per creare una controproposta di alta qualità al SaaStr di San Francisco.

B2B Rocks 2022 sarà infatti più innovativo, inclusivo, personale e più internazionale che mai.

Il comitato editoriale di B2B Rocks

Il comitato editoriale di B2B Rocks è composto da giornalisti, VC, esperti di SaaS e membri de “La French Tech” che si sono riuniti per re-immaginare il nuovo B2B Rocks.

Tra i membri del comitato anche Kat Borlongan, Chief Impact Officer Contentsquare + Ex direttrice La French Tech, Eric Burdier, Founding Partner Axeleo Capital e Alex Delivet, CEO di Collect.

Il focus del 2022 sarà la crescita internazionale, l’audacia e l’inclusività.

B2B rocks montpellier

Un mercato da 670.000.000 di dollari

Nel 2022, il valore cumulativo del mercato del software B2B non sarà inferiore a 670 miliardi di dollari, di cui il SaaS rappresenterà 190 miliardi.

Il SaaS ha registrato una crescita a due cifre negli ultimi dieci anni e dà lavoro a più di mezzo milione di persone.

Gli Stati Uniti hanno a lungo guidato questo settore, ma l’Europa ha registrato livelli storici d’investimenti nel 2021 e conta ora quasi 100 unicorni, il doppio rispetto al 2019.

Nel 2020, la Francia ha potuto contare su una crescita del settore superiore al 9%, con le startup e il settore SaaS che rappresentano quasi l’1% del PIL francese. Oltre all’Île de France (Parigi), l’Occitania è la regione con il maggior numero di sviluppatori di software nel paese, rendendo Montpellier una scelta naturale per B2B Rocks.

Nell’attesa dell’evento, è già possibile seguire le attività sul sito di B2B Rocks, ascoltare interviste e webinar e sfruttare l’occasione di entrare in contatto con i relatori dell’evento.

Con Ninja al B2B Rocks

Solo per la community Ninja ci sono a disposizione i biglietti gratuiti per B2B Rocks, il festival mondiale dedicato all’innovazione, al digitale e al software SaaS, a Montpellier dal 9 all’11 giugno

In programma:

  • + 1.500 partecipanti, tra cui 200 speakers VIP e 100 VC
  • 50 conferenze, 20 tavole rotonde e numerosi incontri di business
  • 10 Duplex nei 5 continenti per parlare d’internazionalizzazione
  • 1 Pitch Contest per valorizzare le startup di domani
  • 1 serata di networking in un’atmosfera rilassata e musicale

Partecipando, potrete incontrare persone come Matthieu Gombeaud (Aircall), Tricia Miller (Twilio), Charlotte Philippe (Meta/Facebook), Rémi Aubert (AB Tasty)… e Clara Chappaz, direttore della French Tech.

Utilizza il codice promozionale XVX!RH!J per ottenere un numero illimitato di posti gratuiti al momento della prenotazione.

creator economy

Creator Economy: impatto dei content creator sull’engagement dell’audience

Decentralizzazione e democratizzazione. Sono queste le parole chiave del presente e di un futuro ormai prossimo, legate agli sviluppi tecnologici e finanziari che, a grandi passi, stanno per entrare nelle nostre vite e nei nostri business. Il Metaverso inteso come unico e persistente, presente attualmente solo a livello concettuale, sarà possibile e realizzabile solo quando ci troveremo di fronte a un ambiente virtuale unico e decentralizzato di cui la creator economy sarà il motore in grado di sostenerlo e i creator forniranno il carburante per il suo sviluppo abilitando la democratizzazione dei guadagni.

Per questo, comprendere l’importanza del fenomeno diventa di fondamentale importanza: i creator non saranno più “soltanto” produttori di intrattenimento, ma costruiranno i mattoni virtuali di un nuovo mondo, non centralizzato e aperto a tutti.

Creator Economy: di cosa si tratta

Con Creator Economy si definisce il sistema di produzione di creatività digitali e prodotti di comunicazione che permettono a chiunque di guadagnarsi da vivere o di costruire un business attorno a un pubblico o una nicchia di mercato.

Content creator, videomaker, influencer e blogger hanno dato vita a un vero e proprio indotto che contribuisce all’espansione della globalizzazione e della digitalizzazione. Nonché ad attrarre grossi capitali di investimenti da corporate e multinazionali (secondo Forbes, circa 800 milioni di dollari da ottobre 2020).

creator-economy-piattaforme-principali-ninja-marketing

Creator Earnings: Benchmark Report 2021, NeoReach, Influencer Marketing Hub

Perché ne parliamo

Un rapporto di SignalFire ha rilevato che la Creator Economy sta diventando sempre più popolare. Secondo la ricerca, presto 50 milioni di persone si considereranno dei content creator. Si prevede che solo YouTube genererà 30 miliardi di dollari di entrate entro la fine del 2022 da influencer, blogger e youtuber.

Secondo una ricerca Mediakix, gli influencer sponsorizzati online oggi generano un fatturato di 8 miliardi di dollari e la cifra è destinata a crescere entro il 2022. In generale si rileva un notevole cambiamento negli obiettivi e nelle aspirazioni dei ragazzi della Generazione Z rispetto a Millenniale e le generazioni precedenti. Influencer Marketing Hub riporta che il 29% dei bambini americani sogna di diventare una star di YouTube. I giovanissimi che vogliono diventare un astronauta sono solo l’11% degli intervistati.

LEGGI ANCHE: Strumenti per monetizzare con la Creator Economy

Perché è importante per noi

I content creator progettano e pubblicano contenuti ed esperienze per le persone che appartengono alla loro fan base. Il loro vantaggio competitivo deriva dalla massima verticalità e specializzazione della comunicazione direttamente rivolta alla community.

I creator sono in grado di entrare in connessione con nuovi modi di engagement dell’audience, sviluppare nuove forme di narrazione e padroneggiare (talvolta in maniera naturale e istintiva) nuove forme di espressione. Un livello di connessione impossibile da raggiungere per i mass media e i mezzi di comunicazione tradizionali.

creator-economy-evoluzione-ninja-marketing

Cosa c’è da sapere

La Creator Economy è alimentata su più fronti. Da una parte, la gioia del content creator di dare vita a qualcosa che ama fare ricopre un ruolo decisivo. Dall’altra si rileva una democratizzazione radicale e trasversale all’interno del web e dell’universo digitale. Molti creator partecipano al mercato, si mettono in gioco e lo alimentano. C’è una vera e propria distribuzione di opportunità economiche secondo una legge di potere (ad esempio, individui e piccoli team spesso possono generare enormi risultati).

Ma non manca la classica “mano invisibile” smithiana. La forza propulsiva della Creator Economy è per certi versi attenuata o regolata dalle “perturbazioni” che i content creator devono affrontare in maniera fisiologica. Ovvero si trovano talvolta a utilizzare sistemi e tecnologie legacy, quindi troppo lente, costose, fragili o inaffidabili affinché venga messo in piedi un vero e proprio business.

Conclusioni

Ci troviamo indiscutibilmente nel bel mezzo della Creator Economy. Live streaming, graphic design, video content, social commerce e online videogames sono solo alcune delle attività che alimentano l’indotto. Altri settori come il metaverso, criptovalute e NFT sono ancora agli albori. Ma nei prossimi mesi una nuova ondata di content creator, sostenuti da piattaforme progettate per loro, potrà cogliere enormi opportunità economiche e sconvolgere il mondo del lavoro per come l’abbiamo sempre conosciuto.

La domanda che sorge spontanea è questa: come farà la Creator Economy a sostenere un costo potenzialmente maggiore dell’energia necessaria a produrre i contenuti? E riusciranno i creator a trovare lo spazio informativo adeguato a emergere e non lasciarsi sopraffare da un contesto di infodemia?

curriculum vitae

Ottimizzare il tuo Curriculum Vitae per farti notare dai recruiter

Il Curriculum Vitae, se ben valorizzato, è la tua occasione per far venir fuori la versione migliore di te, per far capire alle aziende perché sei proprio tu la persona che stanno cercando, o al tuo capo che sei la figura giusta a cui affidare maggiori responsabilità.

Non puoi assolutamente sottovalutare questo aspetto: il Curriculum Vitae è il tuo biglietto da visita, la prima impressione che un potenziale datore di lavoro o recruiter avrà di te. Per raggiungere vette più alte nella propria carriera o per esplorarne di nuove, bisogna accrescere le proprie competenze, ma anche riuscire a esaltarle nel modo giusto, per avere un impatto sull’interlocutore.

Con un curriculum che viene notato, non soltanto migliorerai le tue possibilità di successo, ma sarai anche dotato di uno strumento di convalida che ti permetterà di dimostrare perché vali.

Ad esempio, secondo una ricerca di Zippia, il 68% delle persone in cerca di lavoro che si sono fatte assistere nella scrittura di un curriculum professionale ha buone probabilità di trovare un nuovo lavoro in meno di 90 giorni.

Altri dati interessanti, che confermano l’importanza di approcciarsi alla candidatura in modo professionale, sono questi:

  • Il 59% dei reclutatori rifiuta un candidato se il CV contiene errori grammaticali o ortografici;
  • oltre il 50% dei selezionatori rifiuterà un candidato se il suo curriculum se è troppo generico e pieno di cliché (ti dice nulla l’espressione “ottime capacità di problem solving“?)
  • 1 reclutatore su 5 cestina un curriculum ancora prima di aver finito di leggerlo.

Vuoi scoprire se hai fatto abbastanza per farti notare dalle aziende o se invece puoi fare di più per moltiplicare le tue chance di assunzione e di carriera?

<< Registrati al webinar “Perché il candidato ideale non sei tu – Consigli e best practice per essere la prima scelta delle aziende digitali” >>

Curriculum Vitae: un webinar per presentare alla aziende la versione migliore di te

Quali sono le cose indispensabili da includere nel CV? Quali quelle importanti per rendere la candidatura più attraente? Quali sono gli aspetti che vengono erroneamente trascurati?

Un primo passo per rispondere a queste domande è partecipare al webinar programmato per mercoledì 20 aprile alle ore 13: “Perchè il candidato ideale non sei tu – Consigli e best practice per essere la prima scelta delle aziende digitali” con Davide D’Ambrogio, Career Coach, e Guenda & Gioia Novena, Co-founder di Nextopp, la piattaforma di formazione online per trovare lavoro. Conduce Adele Savarese, Coordinatrice Didattica di Ninja Academy.

ottimizzare il tuo curriculum vitae

Cosa potrai apprendere durante il webinar:

✅ errori che fanno cestinare subito il tuo CV
✅ tecniche per perfezionare il tuo personal branding
✅ suggerimenti per migliorare la tua ricerca del lavoro attiva e passiva
✅ consigli per identificare i percorsi più adatti per farti trovare dai recruiter e fare carriera nel Digital

Non mancare se vuoi dare una svolta al tuo futuro!

<< Registrati al webinar “Perché il candidato ideale non sei tu” e scopri come fare carriera nel Digital >>

Come pandemia e guerra stanno rivoluzionando l’eCommerce

Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi. L’argomento di questa puntata è dedicato al settore dell’eCommerce durante la pandemia e la crisi geopolitica, i trend, le previsioni sul futuro ed a come adattarsi a un mercato incerto.

A parlarne con noi  Roberto Albanese Digital Strategist & eCommerce Manager.

Non perderti i punti salienti dell’intervista:

  • Evoluzioni dell’ecommerce durante la pandemia e la crisi geopolotica
  • Trend e previsioni sul futuro
  • Come adattarsi a un mercato incerto

gli strati del metaverso

Creator Economy e Decentralizzazione come base per la costruzione del Metaverso

Il Metaverso non è “un” metaverso.

È la prossima generazione di Internet: un multiverso. Le numerose applicazioni sviluppate in questo senso ci avvolgeranno completamente, sia a livello visivo, sia a livello sociale.

Sebbene sia probabile che molti spazi assomiglieranno a parchi a tema virtuali, il traguardo è rappresentato da un Metaverso alimentato da una robusta Creator Economy abilitata attraverso la decentralizzazione.

Il Metaverso non è quindi semplicemente una versione in 3D di un mondo in 2D: è l’inesorabile dematerializzazione di spazi fisici, distanze e oggetti.

Gli investimenti e le decisioni prese ora determineranno quale futuro che si manifesterà: uno che offre la più grande varietà di esperienze, alimentato da creatori, o uno definito dalla prossima ondata di gatekeepers e “affittuari”.

Puntiamo sul primo scenario e analizziamo insieme la catena di valore di questo mercato – un mondo alimentato dai creator e costruito sulla decentralizzazione – attraverso gli strati che lo compongono.

grafico livelli metaverso

Gli strati del Metaverso

Esperienza

Il livello dell’esperienza comprende tutte le attività in cui le persone si impegnano a livello pratico, come giocare online, ascoltare musica, fare shopping.

Scoperta

La scoperta rappresenta il canale attraverso cui le persone vengono a conoscenza dell’esistenza delle esperienze.

Creator Economy

Questo livello contiene tutti gli strumenti che consentono ai creator di produrre contenuti per il Metaverso e gli strumenti di monetizzazione.

Spatial Computing

Si tratta del software che permette di trasformare gli oggetti in 3D, portandoli nel Metaverso e consentendoci di interagire con loro.

Decentralizzazione

Tutte le attività fisiche e digitali che stanno spostando l’ecosistema verso una infrastruttura distribuita e democratizzata non vincolata a un potere centrale.

Human Interface

È l’hardware che ci permette di accedere al Metaverso. Ad esempio, Visori VR e tecnologia aptica.

Infrastruttura

Il livello dell’infrastruttura è costituito dai semiconduttori, dalla scienza dei materiali, dal cloud computing e dalle reti di telecomunicazione che rendono possibile la costruzione di qualsiasi livello superiore.

Guida di sopravvivenza al mondo senza Audience Insights

Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi. L’argomento di questa puntata è dedicato a Facebook Audience Insights, cos’è cambiato e come può evolversi l’analisi dei dati su Facebook e Instagram mediante nuovi metodi e strumenti per analizzare il pubblico.

A parlarne con noi  Alessio Pieroni Digital Marketing Expert.

Non perderti i punti salienti dell’intervista:

  • Come e perché l’accesso ai dati è sempre più limitato
  • Come si presenta il nuovo Audience Insights
  • Individuare i trend con Google Trends
  • Fare analisi di mercato con SimilarWeb

bitcoin cripto economia

Bitcoin in Messico, Honduras e Portogallo: l’annuncio alla Bitcoin Conference

Un annuncio storico, non rivoluzionario come quello del presidente di El Salvador, che ha reso Bitcoin valuta legale nel paese lo scorso anno, ma quanto è stato annunciato durante la Bitcoin Conference 2022 è un passo in avanti molto importante per l’intero ecosistema. Le novità riguardano un’isola in Honduras, una regione autonoma del Portogallo e il Messico.

Gli annunci sono stati fatti dai rappresentanti dei tre Paesi, portati sul palco della conferenza Bitcoin 2022 a Miami da Samson Mow, ex chief strategy officer di Blockstream e uno degli architetti del progetto Bitcoin Bond in El Salvador.

Bitcoin Conference - annuncio messico honduras e portogallo

L’ex direttore strategico di Blockstream che si è dimesso a marzo per concentrarsi su “l’adozione di Bitcoin da parte degli stati nazionali“, ha portato i legislatori di tutto il mondo sul palco di Bitcoin 2022 per evidenziare i progressi normativi che vengono fatti per incoraggiare l’adozione di Bitcoin da parte degli stati nazionali.

Gli annunci della Bitcoin Conference 2022

Roatán

L’isola di Roatán in Honduras avrà Bitcoin come moneta a corso legale. Inoltre, la zona franca economica dell’isola, gestita da Honduras Prospera Inc., consentirà l’uso dei bitcoin bond, come un modo per portare investimenti esteri nel paese. Lo ha annunciato Joel Bomgar, presidente di Próspera.

Madeira

L’isola portoghese alle porte d’Europa adotterà Bitcoin in virtù del suo speciale status di regione autonoma. Inoltre, gli investitori Bitcoin non pagheranno imposte sul reddito personale.

Messico

Si tratta della notizia più importante in assoluto, ma probabilmente ancora la più incerta: il presidente del Messico sarebbe pronto a ricevere Samson Mow per discutere dell’adozione di Bitcoin come valuta avente corso legale. Se l’adozione si verificasse davvero, sarebbe un grande rivoluzione in un Paese confinante con USA e di tali dimensioni.

Il senatore messicano Indira Kempis ha anche affermato che una nuova legislazione incentrata su Bitcoin sarà proposta al senato messicano.

Le parole di Mow alla Bitcoin Conference 2022

Penso che ora sia un momento cruciale nella storia dell’umanità e abbiamo bisogno di andare avanti velocemente. Ciò di cui abbiamo bisogno è più adozione di bitcoin da parte degli stati nazionali“, ha detto Mow. “Ogni paese, ogni giurisdizione, avrà un percorso unico per l’adozione di bitcoin. La moneta legale è un modo, un altro modo è la moneta legale de facto“.

Freelance Finom

Lavorare come freelance: ecco come gestire la contabilità

Scegliere di lavorare come freelance significa prima di tutto abbracciare una certa filosofia di vita.

Implica un approccio diverso in tutte le cose, non solo quelle lavorative. I confini tra vita personale e lavoro a volte tendono a fondersi perché un freelance può lavorare da casa, in un ufficio, in un bar o in qualsiasi posto.

Non è importante il luogo perché il freelance non ha bisogno della classica scrivania e non deve necessariamente rispettare i soliti orari d’ufficio. Un freelance potrebbe decidere di lavorare di notte o di giorno, ma deve sempre portare a termine un lavoro commissionato entro la data di scadenza stabilita. Per molti potrebbe sembrare un sogno che si avvera, per altri un vero e proprio incubo. 

I vantaggi di lavorare come freelance

Essere freelance è un po’ come essere un nomade. Quanti di noi hanno cambiato città, regione o addirittura nazione per lavorare?

Inseguire un sogno, il lavoro dei sogni, può comportare diversi spostamenti e può capitare di ritrovarsi in posti che proprio non ci piacciono, in cui non riusciamo a integrarci. Ci sentiamo frustrati ma lo facciamo comunque. Lavorare come freelance è un vantaggio da questo punto di vista perché nessun luogo ci terrà legato a sé, ma saremo noi a scegliere il nostro posto nel mondo.

Lo smart working e il remote working hanno dimostrato che non è indispensabile un ufficio per lavorare, anche se questo non è sempre vero per qualunque professione. 

lavorare come freelance

Rispettare i propri ritmi

Oltre al luogo però, un freelance può decidere l’orario di lavoro in cui si sente più produttivo e scegliere quante ore lavorare al giorno, in base alle scadenze in consegna.

Un aspetto da non sottovalutare perché significa venire incontro a se stessi e ai propri ritmi evitando inutili burnout, un fenomeno che oramai colpisce tantissime persone.

Siamo spesso vittime di esaurimenti emotivi e nemmeno ce ne rendiamo conto, perché impegnati a inseguire standard sorpassati e inefficaci per la produttività.

Lavorare come freelance permette di conoscere tantissime persone, avviare collaborazioni stimolanti e in linea con il nostro modo di lavorare e anche di pensare. Infatti, lavorando in azienda può capitare di partecipare a progetti che non condividiamo o che non ci stimolano, senza potersi indietro.

Un aspetto da non sottovalutare perché comunque, a lungo andare, può tramutarsi in insoddisfazione. 

Le sfide del lavoratore autonomo

Uno dei limiti del lavoratore autonomo è forse quello di essere tanto indipendente da sentirsi sempre un po’ un outsider, perché in fondo non a un gruppo. In un’azienda si fa parte di un team, si è un tassello di un qualcosa di più grande. Il freelance collabora con gli altri ma resta sempre in disparte, anche se ha un ruolo importante in un progetto.

È una figura che deve essere camaleontica e adattarsi anche alle persone con cui lavora e capita spesso che non è sempre tutto rose e fiori, anzi. Spesso si tende a romanticizzare la carriera del libero professionista: di certo è interessante e stimolante, ma ha comunque degli ostacoli, come tutte le professioni.

La contabilità è, senza alcun dubbio, la nota dolente per eccellenza per tutti i lavoratori autonomi. Chi lavora in azienda e con regolare contratto saprà esattamente quanto dovrà ricevere quel dato giorno del mese, senza dover fare conti, tener presente percentuali, o calcolare a quanto ammonta l’IVA.

La contabilità è la nemesi del freelance

Molti liberi professionisti dedicano giornate intere a disbrigare pratiche relative alla contabilità, a fare calcoli su calcoli, a trascorrere pomeriggi dal commercialista per farsi spiegare questa o quell’operazione o come fare un certo versamento.

La parte amministrativa e contabile di questa professione la priva completamente di quell’aspetto intrepido che tanto affascina. Senza giri di parole: la contabilità è la nemesi del freelance.

Per fortuna, però, ci sono delle soluzioni e dei servizi che vengono incontro ai liberi professionisti per aiutarli a gestire conti e finanze.

FINOM: come semplificare la vita dei lavoratori autonomi

FINOM è una startup internazionale che offre servizi finanziari in diversi Paesi europei tra cui Francia, Germania e Italia.

La sua sede principale si trova ad Amsterdam e ambisce a diventare l’app di business finance management più utilizzata in Europa. Stiamo parlando di una realtà giovane ma con già tanta esperienza alle spalle.

È stata fondata nel 2019 e da allora la sua mission è quella di semplificare la vita d’imprenditori e professionisti nella gestione delle proprie finanze. Ecco perché è la soluzione perfetta per i freelance.

<<Scopri tutti i servizi FINOM per gestire senza pensieri le tue finanze>>

FINOM: servizi e vantaggi per freelance

Occuparsi di conti e fatture non è divertente, soprattutto per chi ha un lavoro creativo. Immaginate un fumettista sprofondare nell’abisso di numeri e percentuali dopo aver riposto pennelli e colori. Non è certo stimolante!

FINOM non è solo la prima realtà in Italia che integra insieme conto e fatturazione elettronica: lo fa anche in modo smart grazie anche a un’interfaccia semplice e intuitiva.

Offre un conto business con IBAN italiano, carte fisiche e virtuali (gratuite) integrate con la fatturazione elettronica in una singola app dando così la possibilità agli utenti di poter usare il sistema come una banca, riconciliare fatture e pagamenti, monitorare costantemente il saldo delle fatture da parte dei clienti in real time e prevedere costi e ricavi futuri.

A questi servizi se ne aggiungono altre a corollario, come la categorizzazione delle spese, la creazione di wallet, cashback fino al 3% su tutte le spese, riconciliazione automatica di fatture e transazioni, la possibilità di dare accesso al proprio commercialista per procedere all’elaborazione di dichiarazioni fiscali, e aggregare altri conti nella stessa app.

E con il lancio del baking si impegna a migliorare l’esperienza dei propri clienti nella gestione della loro attività dal punto amministrativo e finanziario. Un vero vantaggio per i freelance!

<<Apri il tuo profilo e scopri i vantaggi delle funzionalità FINOM>>