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Nel Metaverso sono arrivati gli avatar non-binari

L’evoluzione del Metaverso non si arresta. L’obiettivo di creare un mondo simile, e, potenzialmente, migliore di quello “reale” sta diventando concreto. Un’esigenza che brand e aziende iniziano a comprendere e a concepire come un’importante opportunità da inserire nella propria strategia di business.

L’inclusività e la libertà di amare sono diventati temi consistenti anche nel Web3. Il mese di giugno (mese del Pride nel mondo) non poteva che essere il migliore per rappresentare questo nuovo scenario.

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Il progetto di NYX insieme a POC (People of Crypto)

Per rimediare all’assenza di avatar che rappresentassero realmente l’intera popolazione mondiale, l’azienda di makeup NYX Professional del gruppo L’Oréal, in collaborazione con People of Crypto Lab (laboratorio che si occupa della diversità nel Metaverso), ha lanciato una collezione NFT non binaria e un evento Pride, Belonging Week, sulla piattaforma immobiliare virtuale The Sandbox.

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Gli NFT sono certificati di proprietà di tutti quegli elementi presenti nel Metaverso (edifici, terreni, avatar, veicoli), che dallo scorso mese, si arricchiscono con la nuova collezione.

Il co-fondatore e Direttore creativo di The Sandbox, (piattaforma online che riproduce una struttura simile al mondo fisico, con terreni da acquistare, luoghi da visitare, oggetti e utenti), Sebastien Borget, ha specificato “abbiamo spinto per rendere il Metaverso un lungo più vario e inclusivo; questa è un’opportunità per sistemare le cose”.

Gli fa eco il Direttore Generale di NYX Professional, Yasmin Dastamalchi“abbiamo sempre sostenuto il concetto di essere alleati orgogliosi per tutti, e vediamo questo spazio come un’estensione”, affermando quanto sia importante per l’azienda creare uno spazio in cui le persone possano usare l’avatar in un luogo in cui si sentissero al sicuro.

Gli avatar dell’inclusione

L’idea ha previsto la creazione di una collezione NFT di 8430 avatar, rilasciata il 17 giugno da People of Crypto in collaborazione con NYX, per sottolineare che il trucco non ha genere. Il numero di avatar non è stato scelto a caso: secondo gli studiosi è rappresentativo dell’84,3% della popolazione globale, comprensivi di comunità di colore e LGBTQIA+.

Gli avatar, personalizzabili da ogni proprietario, prevedono 36 tonalità di pelle, diverse disabilità (come gli arti con protesi), e indumenti vari (ad esempio l’hijab).

Ognuno potrà indossare un trucco ispirato alla collezione proposta da NYX Professional che, per l’occasione, rappresenta i colori della bandiera arcobaleno.

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Il Direttore Generale di NYX ha affermato che l’azienda sta lavorando affinché il makeup possa essere acquistato anche nel Metaverso, lasciando intendere che non è ancora chiaro se i prodotti saranno gli stessi del mercato fisico o creati appositamente per gli avatar.

Simone Berry, co-fondatrice di People of Crypto, è convinta che la collezione di NYX Professional, permetterà di mettere in luce il talento delle comunità LGBTQIA+, “il Web3 consente loro di esprimersi e di cambiare i modelli di monetizzazione, e in POC vogliamo consentire l’accesso alla conoscenza in modo che tutti possano partecipare”.

Giungo, mese del Metapride Party

Giugno è stato eletto nel mondo come il mese del Pride, dopo i moti di Stonewall del 1969 in cui avvennero gli scontri tra comunità gay e forze dell’ordine. Sui balconi appaiono le bandiere simbolo che, grazie al metaverso, aiutano ad estendere, nel tempo e nello spazio, la battaglia per il rispetto delle comunità LGBTQIA+, facendola uscire dai confini reali.

Il 24 giugno è stata lanciata la “settimana dell’appartenenza”, che ha visto realizzarsi su The Sandbox un party pride, con tanto di pista da ballo della discoteca decorata con la scritta “Say gay”, in riferimento alla recente legge approvata in Florida che vieta la discussione a scuola sui temi della sessualità, fino al terzo anno del primo ciclo di studi.

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Partecipazione senza confini

Matt Stevenson, ex dirigente di The Time Magazine e fondatore di Metapride Land, associazione che si occupa di organizzare eventi nel Web3, ha sottolineato apertamente l’allarmante situazione riguardo le diversità nel mondo: “ci sono ancora 68 Paesi nel mondo in cui è illegale essere gay. Negli Stati Uniti, ci sono più di 200 proposte di legge che prendono di mira la nostra comunità in un modo o nell’altro. Mi è sembrato importante che in questo mese di giugno fornissimo uno spazio accessibile, indipendentemente dal luogo in cui ci si trova, per entrare e celebrare la propria vita”. 

People of Crypto ha inoltre collaborato con The Sandbox per la creazione di un hub virtuale di diversità, equità e inclusività, dal nome Valley of Belonging. “Le comunità emarginate tendono ad essere lasciate indietro, quindi l’obiettivo di POC con Valley of Belonging è garantire che ogni comunità abbia accesso a eventi a cui possa partecipare apertamente. Dato l’attuale clima di crescente discriminazione contro le comunità LGBTQIA+ e altre minoranze, non c’è mai stato un momento più importante per costruire uno spazio sicuro che accolga tutti”, ha detto il co-fondatore di POC, Akbar Hamid.

Come richiedere un NFT di NYX

Per richiedere un avatar della collezione NYX, basta iscriversi al sito People of Crypto, e inserirsi nella lista di benvenuto aperta dal 9 giugno. L’acquisto è possibile dal 19 giugno per un importo di circa 100 dollari. Tramite il marketplace NFT Opensea, sarà possibile utilizzare gli avatar sulla piattaforma The Sandbox collegandoli ai loro portafogli crittografici.

Ogni avatar è personalizzabile nei tratti fisici, nell’abbigliamento, nell’eventuale identità di genere e sessuale, con la possibilità di apostrofarsi con il pronome che più si desidera.

Il 10% dei proventi derivanti dall’acquisto degli avatar sarà devoluto al Los Angeles LBGT Center.

Il Metaverso è un luogo sicuro?

Anche nel Metaverso molte comunità hanno denunciato problemi relativi all’omofobia e al razzismo, addirittura casi di violenza sessuale, e forte si avverte il problema della tutela della privacy e dell’anonimato.

Sebastian Barget, co-fondatore di The Sandbox ha dichiarato a Cointelegraph l’impegno volto a migliorare la sicurezza, definita come la priorità per gli utenti nel Metaverse.

A cause delle preoccupazioni, è garantito l’anonimato a tutti i partecipanti. Tuttavia, c’è chi invoglia a svelare la propria identità proprio a tutela della diversità. Hamid, incoraggia infatti i fondatori dei gruppi sottorappresentati a rivelare la propria identità per aumentare e sostenere l’inclusività.

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Iara Dias, capo di Metaverse Pride su Decentraland (altra piattaforma per eventi pride, organizzati da Cash Labs di David Cash), ha specificato che su Metaverse Pride sono state stabilite delle linee guida relative al comportamento: “le uniche identificazioni utente su Decentraland sono nomi utente e indirizzi di portafoglio. Ciò consente agli utenti che desiderano rimanere anonimi la possibilità di esprimersi pienamente senza il timore di essere identificati” e aggiunge “utilizzeremo personaggi non giocanti per offrire una guida su come farlo, ma lo abbiamo reso molto facile da usare”. Si aggiunge, inoltre, la possibilità di bloccare gli utenti colpevoli di molestie, per garantire agli utenti di partecipare con assoluta tranquillità.

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terna - economia circolare

Evoluzione delle modalità lavorative, digitalizzazione della rete elettrica ed economia circolare: le 3 nuove sfide dell’innovazione in Terna

Economia circolare e transizione ecologica sono argomenti di dibattito trasversale che fanno parte del nostro vivere quotidiano.

Richiedono azioni concrete di cambiamento per perseguire la creazione di valore per il pianeta e il genere umano.

Stati, governi, organizzazioni e il settore privato hanno capito che rimandare un serio ragionamento sulla sostenibilità ambientale e la decarbonizzazione, non è più possibile.

Incrociamo le agende

La transizione ecologica è una tematica sempre più dominante non solo nei piani europei dell’Agenda 2030.

Oggi anche il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) del governo italiano dedica grande attenzione all’agricoltura sostenibile, la transizione energetica, la mobilità sostenibile e l’efficientamento energetico.

Ma cosa significa davvero economia circolare? E quali sono le azioni che possono essere implementate per la sua realizzazione?

L’interrogativo è ancora più valido in situazioni di instabilità geopolitica come quella che stiamo vivendo. Un quadro dello scacchiere internazionale che fino a oggi è stato regolato da dinamiche di controllo sulle risorse energetiche.

Ma per il quale si prospettano cambiamenti epocali, considerando l’emergere dell’esigenza di fonti rinnovabili e maggiore attenzione verso la Rivoluzione Verde.

Perciò si tratta di ridisegnare l’agire umano affinché si riducano le esternalità negative generate dal mercato – che, come estrema conseguenza, comportano lo scoppio di conflitti internazionali – e si utilizzino le risorse esistenti solo nella quantità necessaria allo sviluppo globale.

economia circolare - Terna

L’azione deve partire da tutti

Solo per fare un esempio, le città svolgono un ruolo chiave nella transizione verso un’economia circolare.

Secondo il World Urbanization Prospects 2018 dell’ONU, entro il 2050 i due terzi della popolazione mondiale vivranno nelle città.

Oggi le città sono motori di crescita economica e centri di cultura, innovazione e apprendimento. Consumano oltre il 75% delle risorse naturali, producono oltre il 50% dei rifiuti globali ed emettono il 60-80% dei gas serra globali.

Le grandi capitali mondiali sono un esempio concreto degli effetti indotti della nostra attuale economia basata sul processo take-make-waste.

Cosa possiamo fare nel nostro piccolo?

Quali sono le azioni da mettere sul tavolo per promuovere un’economia circolare?

Come detto, l’azione deve riguardare tutti i livelli sociali e tutti i cluster demografici, dal pubblico al privato. Ad esempio, si tratta di rimuovere quelle barriere normative – nazionali e internazionali – che bloccano l’adozione effettiva di un’economia circolare.

Chiarire e adeguare la regolamentazione relativa alle nuove iniziative di economia circolare. Promuovere modelli di business proattivi e innovativi, standardizzando l’uso dei “green deal”.

Si potrebbe promuovere l’innovazione e l’evoluzione di una fornitura energetica circolare, dando vita a un mercato condiviso delle materie prime riciclabili e riciclate.

Senza dubbio, si dovrebbe sostenere la formazione per le aree di competenza e le professioni legate alla transizione ecologica.

Incoraggiare la creazione di hub e acceleratori specializzati nelle tecnologie dell’economia circolare, fornire finanziamenti per i progetti socialmente e tecnologicamente strutturati e innovativi dal punto di vista della sostenibilità energetica.

economia circolare - Terna - immagine inquinamento

Quali sarebbero i vantaggi di tutto questo?

I vantaggi di una transizione ecologica sarebbero percepiti sotto tre diversi livelli:

  • A livello globale, l’economia circolare consentirebbe di svincolare il classico modello di crescita dal mero valore economico. Prendendo in considerazione anche il consumo di materie prime e risorse energetiche. Quindi, creerebbe esternalità meno impattanti e benefici ambientali maggiori.
  • A livello locale, la diversificazione della produzione energetica offrirebbe nuove opportunità di lavoro e vantaggio della bilancia commerciale dei paesi.
  • Per quanto riguarda gli attori economici, una transizione ecologica porterebbe benefici alle imprese oltre che ai consumatori.

In primo luogo, garantirebbe un accesso regolarizzato alle risorse. Proteggerebbe la volatilità dei prezzi e creerebbe nuove opportunità di mercato.

Infine, permetterebbe di passare da un consumo basato esclusivamente sul possesso, ad uno fondato sulla condivisione e sull’uso.

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Innovazione, Digital Transformation ed Economia Circolare

La Digital Transformation può dare impulso alla trasformazione verso un’economia circolare più sostenibile.

Può aiutare nell’ottimizzazione del circuito energetico fornendo informazioni accurate sulla disponibilità, l’ubicazione e le condizioni delle fonti.

La digitalizzazione permette di progettare processi più efficienti nelle aziende. Aiuta a ridurre al minimo gli sprechi, promuove una maggiore durata dei prodotti e riduce al minimo i costi di trasporto e distribuzione nella rete.

La digitalizzazione e l’innovazione rappresentano degli importanti alleati nella sfida al consolidamento di modelli di business sostenibili rivolti alla transizione ecologica.

Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, da tempo si è impegnata a identificare le sfide legate all’adozione di nuovi modelli di business.

Dalla raccolta e gestione dei dati, ai progetti di collaborazione tra le persone che lavorano in azienda fino all’empowerment delle skill e delle competenze.

La virtualizzazione di prodotti e processi, la collaborazione tra stakeholder e player del mercato, l’utilizzo del digitale come strumento di sviluppo: sono tutti fattori evidenziati come importanti per il raggiungimento di un’economia circolare sostenibile.

E Terna si impegna a trasformare queste opportunità in strategie e modelli di business concreti fondati sugli obiettivi nazionali e internazionali della transizione ecologica.

Imprenditorialità Aziendale ed Economia Circolare: la risposta di Terna alla Rivoluzione Verde

Dopo il successo dello scorso anno, il Gruppo Terna ha deciso di replicare quanto di positivo è stato fatto con Terna Ideas, lanciando la seconda edizione del progetto di innovazione rivolto alla popolazione aziendale.

economia circolare terna

Un programma di corporate entrepreneurship ideato per promuovere l’Open Innovation e ricercare soluzioni tecnologiche anche nel campo dell’economia circolare.

Un programma che, allo stesso tempo, rafforza la consapevolezza delle persone che diventano veri e propri registi e abilitatori della transizione energetica.

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Il focus della nuova edizione di Terna Ideas

L’edizione 2022 di Terna Ideas si concentrerà su tre sfide specifiche:

  1. l’evoluzione dell’offerta formativa e delle modalità di lavoro;
  2. l’incremento dell’efficienza nella gestione della rete elettrica attraverso strumenti digitali e la valorizzazione dei dati;
  3. soluzioni che consolidino l’impegno aziendale in azioni di economia circolare.

Un approccio coerente con la visione del Gruppo, fondata su pilastri come l’innovazione, tecnologica e culturale, e la digitalizzazione. Proprio a questo ambito (innovazione e digitalizzazione), infatti, Terna dedicherà 1,2 miliardi di euro di investimenti, sui circa 10 miliardi complessivi previsti nell’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025 ‘Driving Energy’.

La prima edizione di Terna Ideas ha coinvolto tutti i lavoratori di Terna, con la partecipazione di 400 persone all’interno dell’azienda. Ciò ha dato origine a 143 idee di innovazione tecnologica e l’avvio di un percorso di sviluppo progettuale, che ha visto premiare tre iniziative finaliste.

Il percorso Terna Ideas ha anche ricevuto un importante riconoscimento per la sua propensione all’innovazione nell’ultima edizione dello SMAU, ricevendo il “Premio Innovazione Smau 2021”.

Perché Terna Ideas è molto più di una strategia di ricerca e sviluppo?

È con la capacità di generare idee in risposta a problemi reali che tutti noi possiamo contribuire a raggiungere gli obiettivi nazionali e internazionali della transizione ecologica e dell’economia circolare“. Le parole di Giuseppe Del Villano, Direttore Corporate Affairs di Terna, non potevano descrivere meglio la mission del progetto.

Iniziative come quelle promosse dal Gruppo Terna, oltre che offrire alle persone la possibilità di proporre azioni concrete, consentono di rafforzare la cultura d’impresa e sviluppare una mentalità di business che guarda con attenzione alla transizione ecologica e all’economia circolare.

Da sottolineare che una delle principali novità della nuova edizione di Terna Ideas è la sostenibilità, che acquista maggiore centralità diventando uno dei criteri chiave e trasversale sia nella proposizione che nella valutazione delle idee.

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Come il Social Commerce guiderà la ripresa dei consumi degli italiani

I brand stanno iniziando a confrontarsi con la possibilità di completare il processo di acquisto senza dover mai uscire dai social network: i cambi di paradigma stanno avvenendo con il fenomeno del Social Commerce. 

Le piattaforme d’acquisto sono destinate a diventare ambienti rivolti allo shopping: il futuro dei social è destinato a quest’integrazione.

Lo scenario sull’evoluzione dell’eCommerce realizzato dalla unit Business Intelligence & Insight di GroupM Italy misura l’interesse dei consumatori per un modello che promette di rivoluzionare il panorama dello shopping con conseguenze che vanno ben oltre i confini dei Social Network.

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LEGGI ANCHE: 10 Tendenze eCommerce da seguire nel 2022

Il Social Commerce si è affermato in Cina con il 14% dell’eCommerce, in crescita negli Stati Uniti, il modello italiano non è ancora attivo ma lo diverrà prossimamente.

Il rilascio nel vecchio continente delle nuove funzionalità di acquisto integrato, è stato già testato altrove e ha tutte le basi per essere destinato a rappresentare una nuova frontiera eCommerce evolutiva capace di rivoluzionare il modo in cui gli italiani si approcciano a prodotti e servizi.

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“I social network sono, oggi, una fonte di ispirazione fondamentale per la scoperta, valutazione e scelta di un prodotto, ma possono essere anche un generatore di occasioni perse. I contenuti più caldi e coinvolgenti, specie quelli proposti da creator e influencer, sanno essere molto efficaci sia nel generare interesse che conversion; tuttavia, la necessità di acquisire ulteriori informazioni e di concludere l’acquisto al di fuori del social, innesca journey spesso complessi e non sempre soddisfacenti“, spiega Alessia Valneri, Research Director di GroupM Italy.

Lo scenario “Never Ending Commerce. Il Social Commerce nella ripresa dei consumi degli italiani”, realizzato dal team di Development & Insight che si occupa di sviluppo di soluzioni integrate, nuovi prodotti e di analisi e ricerche, e che fa capo ad Alessia Valneri, Research Director della unit Business Intelligence & Insight guidata da Federica Setti, Chief Research Officer di GroupM Italy, parte dall’analisi del contesto attuale, in vista di uno sguardo sul modello di domani.

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Il modello del Social Commerce, basato sulla piena integrazione delle funzionalità di acquisto all’interno di una piattaforma, promette di comprimere il funnel mantenendo il consumatore all’interno della sua “social experience” così da ridurre rischi e resistenze. 

I consumatori sembrano, quindi, essere pronti per un cambio di paradigma che promette di migliorare l’efficacia e l’efficienza del social marketing. 

Evoluzione naturale dei social network, in un contesto di crescente convergenza tra le piattaforme e di media blending, il modello del Social Commerce promette infatti di valorizzare i punti di forza attuali dei social rendendo però il funnel ancora più compatto e la shopping experience fluida, coinvolgente e coerente.

 

Il Social Commerce come evoluzione “naturale” del Social Network

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Non mancano dubbi e perplessità circa il modello ancora non pienamente sperimentato. Queste obiezioni scaturiscono dall’abitudine e preferenza dei consumatori per altri canali di acquisto, oramai divenuti abitudinari.

Il paradigma del Social Commerce promette comunque di cambiare lo shopping e i social network: l’integrazione della funzionalità di eCommerce nelle piattaforme potrà infatti spingersi al di là dei social, arrivando presto a investire in ambiti quali lo streaming e le App di messaggistica. 

I dati della ricerca, condotta proprio da GroupM Italy a supporto di questo scenario (basata su 2.000 interviste a un campione rappresentativo della popolazione online con più di 18 anni), circa un utente di social network su 2 è infatti già interessato alla possibilità di concludere l’acquisto direttamente al suo interno.

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Il tuo primo anno da Seller su Amazon: scopri come iniziare a costruire il tuo impero

Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi. L’argomento di questa puntata è dedicato alle opportunità offerte da Amazon, come definire una Amazon Strategy, prepararsi ad aprire un account e come iniziare a vendere.

A parlarne con noi  Federico Corradini CEO & Chief Semiotician XChannel.

Non perderti i punti salienti dell’intervista:

  • Perché vendere su Amazon
  • Definire una Amazon Strategy
  • Adeguamenti necessari prima di aprire un account
  • Come iniziare a vendere

Metaverso: cos'è e possibili applicazioni presenti e future

Metaverso: cos’è e possibili applicazioni presenti e future

A descrivere per la prima volta il concetto di metaverso è stato Neal Stephenson nel suo romanzo Snow Crash scritto nel 1992, dove del metaverso veniva fatta una descrizione distopica e non positiva. Il contributo alla popolarità del concetto è poi arrivato anche grazie al romanzo Ready Player One di Ernest Cline, in seguito trasformato in un film diretto da Steven Spielberg.

A farlo diventare un termine sempre più familiare però, possiamo dire essere stata la decisione di Mark Zuckerberg che nell’ottobre 2021 ha cambiato il nome Facebook, uno dei più popolari social network al mondo, trasformandolo in Meta.

La società infatti, come è stato più spesso dichiarato, punta molto allo sviluppo del metaverso e per la crescita dello stesso, ha già scelto di sostenere investimenti di diversi miliardi di dollari. Il cambio di nome rappresenta dunque solo un dettaglio rispetto ad un percorso decisionale basato su una nuova visione di Zuckerberg progettata per “dare vita al metaverso”, come spiega lo stesso fondatore del social network in una lettera aperta.

Ma cosa si intende esattamente quando si sente parlare di metaverso?

Un metaverso è un universo 3D virtuale e digitale formato dalla fusione di vari tipi di spazi virtuali, dove persone reali comunicano tra loro e vivono esperienze attraverso i loro avatar, ovvero delle ricostruzioni di se stessi con cui mostrarsi, interagire e costruire comunità virtuali. Possiamo affermare che il metaverso è una realtà che in qualche misura le persone possono “vivere”. Il metaverso è infatti un mondo virtuale che imita aspetti del mondo fisico, utilizzando molteplici tecnologie come la realtà virtuale (VR), la realtà aumentata (AR), l’intelligenza artificiale, i social media e la valuta digitale.

Nonostante il metaverso sia un mondo virtuale, è però bene chiarire come per l’utente che vi accede l’individualità sia sempre mantenuta e come al suo interno sia garantita la continuità dei dati ad esso legati, come:

  • oggetti
  • identità
  • diritti
  • interazioni
  • pagamenti
  • cronologia

Altro concetto fondamentale da comprendere e legato al metaverso è quello della proprietà. Relativamente al metaverso non esiste nessun singolo fornitore che possiede lo spazio, tuttavia sempre relativamente al concetto di proprietà, al suo interno è possibile acquisire delle proprietà, con tanto di atto digitale che garantisca il possesso, ma le transazioni che avvengono all’interno di un metaverso hanno luogo attraverso l’utilizzo di token non fungibili (NFT) e valute digitali.

Intanto questa semplice ma esaustiva descrizione apre le porte alla domanda successiva che è bene porsi per comprendere pienamente il concetto di metaverso: quali sono le possibili applicazioni presenti e future?

Alcune applicazioni del metaverso sono ben spiegate nella lettera aperta scritta da Zuckerberg in cui racconta: “Nel metaverso, sarai in grado di fare quasi tutto ciò che puoi immaginare – stare insieme con amici e familiari, lavorare, imparare, giocare, fare acquisti, creare – oltre a esperienze completamente nuove che non si adattano molto al modo in cui pensiamo computer o telefoni oggi. Abbiamo realizzato un film che esplora come un giorno potresti usare il metaverso”.

Zuckerberg, nella sua lettera, continua evidenziando come l’uso del metaverso possa tradursi in un ottenimento di vantaggi nell’ambito della vita professionale ma anche legati alla sostenibilità ambientale: “In questo futuro sarai in grado di teletrasportarti istantaneamente come ologramma per essere in ufficio senza fare il pendolare, a un concerto con gli amici o nel soggiorno dei tuoi genitori per recuperare il ritardo. Questo aprirà più opportunità, non importa dove vivi. Potrai dedicare più tempo a ciò che conta per te, ridurre il tempo nel traffico e ridurre la tua impronta di carbonio”.

Il metaverso ha molteplici potenzialità, sono infatti già molte le imprese che lo hanno compreso e che in questo mondo virtuale stanno già presenziando e investendo, sfruttando le potenzialità degli NFT, ovvero i token non fungibili, un elemento legato imprescindibilmente al metaverso e includendo l’NFT Marketing nelle proprie Digital Strategy.

Ma per capire di cosa si sta parlando quando ci si riferisce agli NFT ecco una breve descrizione per meglio comprendere questo concetto e cosa questo comporta: i token non fungibili o NFT rappresentano un elemento fondamentale del metaverso e si basano sulla stessa tecnologia blockchain che viene usata dalla criptovaluta. Questo significa che quando si parla di NFT si può intendere diverse cose come un’opera d’arte, una canzone o un immobile digitale e possedendo un NFT si ha come un contratto digitale attraverso cui si può provare la proprietà di un determinato bene.

Per quanto riguarda le prospettive future di questo mondo virtuale, lo sviluppo del metaverso avverrà attraverso il perseguimento di un obiettivo chiaro: ottenere un’interazione sempre più “materiale”. Affinché questo possa avvenire entrano in gioco diversi fattori e strumenti legati allo sviluppo del metaverso e sui quali si punterà per la crescita dello stesso. Tra questi troviamo: i device, la domotica, il lavoro, l’intrattenimento, i social media, la realtà aumentata. L’ottimizzazione di tutti questi elementi è funzionale a rendere l’interazione sempre più “materiale” è sarà la chiave per l’evoluzione del metaverso e la crescita degli utenti coinvolti.

Le tecnologie del metaverso

Il metaverso è abilitato da molte tecnologie diverse, come VR, AR, AI, 5G, 3D, cloud computing vocale, edge computing, blockchain, strumenti software, app, piattaforme e hardware. Tutti mezzi utili ed essenziali affinché gli utenti possano essere in grado di imitare aspetti del mondo fisico durante la loro permanenza nel mondo virtuale e possano avere una tutela a livello di sicurezza.

Ecco un esempio di come queste tecnologie saranno impiegate nello sviluppo del metaverso:

  • Il trasferimento di valore, la credibilità e l’archiviazione dei dati all’interno di un metaverso sarà convalidato dalla Blockchain.
  • La visualizzazione 3D di oggetti e l’interazione in tempo reale sarà consentita dall’AR.
  • Un’esperienza sensoriale sarà offerta grazie alla realtà virtuale.
  • Interazioni illimitate e integrazioni senza interruzioni dei dati saranno possibili grazie a intelligenza artificiale, apprendimento automatico e IoT.
  • Creare spazi virtuali realistici e dall’aspetto naturale sarà possibile grazie alla ricostruzione 3D.

Alcune di queste tecnologie sono più accessibili, come nel caso dell’implementazione AR per cui è necessario solo un dispositivo abilitato alla fotocamera, ma altre tecnologie, come nel caso della realtà virtuale, richiedono apparecchiature più costose come schermi multimodali e HMD. Nel futuro è possibile che nel Metaverso si impieghi una combinazione di diverse tecnologie  chiamata Extended Reality (XR), ovvero tre insiemi di tecnologie diverse che coinvolgono:

  • Realtà Virtuale (VR) dove gli utenti sono completamente immersi in un’esperienza sintetica.
  • Realtà aumentata (AR) dove gli utenti interagiscono  con il mondo fisico attraverso una sovrapposizione digitale.
  • Mixed Reality (MR) dove gli utenti interagiscono con il mondo fisico e quello virtuale.
metaverso web 3d

Immagine estratta da weforum.org

 

Riguardo all’uso di questi dispositivi sono state fatte delle stime, che ci aiutano a comprendere come potrebbe crescere l’uso del metaverso. Secondo queste stime pubblicate su bitkraft.vc in pochi anni si prevede che le spedizioni di cuffie per realtà estesa supereranno le vendite di console di 20 milioni di unità.

metaverso av vr

Immagine stratta da bitkraft.vc

Le competenze richieste

A conferma dell’enorme potenziale del metaverso si aggiunge anche Citi, la banca d’investimento afferma che vede un enorme potenziale nel concetto di realtà estesa e  in un rapporto, afferma che il metaverso rappresenta un’opportunità potenziale da 8 trilioni a 13 trilioni di dollari entro il 2030 e che potrebbe vantare fino a 5 miliardi di utenti (stima che include una base di utenti di telefoni cellulari. Se il metaverso è limitato ai dispositivi VR/AR, si prevede che il pubblico sarà più vicino a 1 miliardo.)

Visto le prospettive future, le aziende di tutto il mondo saranno quindi sempre più interessate al metaverso e per questo saranno competenze molto specifiche quelle ricercate dalle imprese e per cui i candidati dovranno farsi trovare pronti.

Tra le competenze più ricercate troviamo:

  • Modellazione 3D e Design, fondamentali per offrire esperienze agli utenti all’altezza delle aspettative e il più possibile vicine alla realtà. Concettualizzare, prototipare e costruire gli ambienti che gli utenti del metaverso esploreranno e  gli oggetti così come gli avatar con cui interagiscono saranno competenze essenziali per ottenere risultati ottimali;
  • Programmazione computer, per offrire esperienze nuove e coinvolgenti. Le competenze di programmazione saranno sicuramente skill molto apprezzate tra le aziende che desiderano essere all’avanguardia nello sviluppo del metaverso;
  • Sviluppo VR/AR. Per la costruzione di interfacce più coinvolgenti e per puntare all’obiettivo di colmare il divario esistente tra il mondo reale e quello virtuale, la realtà virtuale e la realtà aumentata giocheranno un ruolo molto importante, perciò le skill in questi ambiti seppur non essenziali per il metaverso sono certamente consigliate;
  • Blockchain / Ingegneria NFT: con l’uso della blockchain si potrà creare un’infrastruttura distribuita e decentralizzata per costruire mondi sotto il controllo dei loro proprietari, mentre creare asset unici o in edizione limitata sarà possibile grazie agli NFT, attraverso cui si potrà anche avere una prova della proprietà rispetto ad un bene;
  • Competenze sui dati, saper analizzare ogni dato, come quelli estrapolati dal comportamento degli utenti sarà fondamentale per la creazione di esperienze in linea con le aspettative degli utenti ed in grado di soddisfare ogni necessità;
  • Progettazione UI/UX per garantire che l’interfaccia utente (UI) sia naturale e che l’esperienza utente (UX) sia intuitiva, divertente e gratificante;
  • Project Management per lo sviluppo di esperienze coinvolgenti che saranno possibili grazie a diverse skill grazie a cui sarà possibile gestire un progetto nel metaverso;
  • Cyber Security per offrire garanzie di sicurezza, essenziale nel mondo cibernetico, proprio come in quello reale. La condivisione dei dati delle persone sarà destinata a crescere con lo sviluppo del metaverso e la crescita che si verificherà tra gli utilizzatori perciò dati preziosi come quelli  di una carta di credito o quelli legati alla propria salute saranno informazioni che sarà importante tutelare;
  • Marketing per sfruttare pienamente le molteplici possibilità di pubblicità e marketing offerte da questo mondo virtuale dove sarà necessario trovare nuovi modi coinvolgenti utili alla promozione di prodotti e servizi, oltre che alla creazione di una brand identity;
    Etica e Responsabilità Sociale per  ridurre la possibilità che ci siano conseguenze negative per gli individui o per la società e per l’ambiente.

15 esempi di aziende che investono nel metaverso

Il metaverso è un concetto che è entrato sempre più nella mente degli imprenditori che cercano di rendere le loro operazioni a prova di futuro. Per questo viene sempre più utilizzato, sono sempre di più le aziende che in qualche modo ne sfruttano le potenzialità e sempre di più i brand che vi presenziano includendolo nella propria strategia di marketing, così come sono sempre in numero maggiore le aziende che decidono di investire in questa visione del futuro diverse migliaia di dollari.

Vediamo di seguito 15 esempi di aziende che investono nel metaverso.

Meta

Prima tra tutte arriva Meta che come visto in precedenza, solo per il 2022 lo scorso anno aveva previsto di spendere 10 milioni di dollari nell’acquisizione e nello sviluppo di hardware e software che verranno utilizzati per fornire funzionalità VR all’interno del metaverso ed è fra le aziende che più di tutte crede nello sviluppo del metaverso, ormai punto focale della visione del suo fondatore Zuckerberg. Per rendere ciò possibile l’azienda sta lavorando incessantemente e ha realizzato diversi strumenti utili allo scopo come visori fondamentali per l’uso della realtà aumentata.

A sottolineare l’impegno profuso lo stesso Zuckerberg, nella sua lettera aperta in precedenza citata, annunciando il cambio del nome Facebook in Meta, ha sottolineato: “La nostra missione rimane la stessa: si tratta sempre di riunire le persone […] Ma tutti i nostri prodotti, comprese le nostre app, ora condividono una nuova visione: aiutare a dare vita al metaverso. E ora abbiamo un nome che riflette l’ampiezza di ciò che facciamo”.

In questo interessante video pubblicato dal The Guardian, Mark Zuckerberg ha rivelato uno scorcio dei piani di Facebook per costruire il “metaverso”, un mondo digitale costruito sopra il nostro, che comprende cuffie per realtà virtuale e realtà aumentata.

Microsoft

Microsoft che già nel 2016 aveva lanciato degli occhiali intelligenti per realtà mista chiamati HoloLens, ha dichiarato che nel 2022 rilascerà Mesh per Microsoft Teams, un servizio innovativo attraverso cui gli utenti di Teams situati in diverse posizioni fisiche potranno organizzare riunioni virtuali in cui partecipare grazie a esperienze olografiche collaborative e condivise. Grazie a Mesh gli utenti potranno stabilire una presenza virtuale usando un avatar personalizzato utilizzabile su qualsiasi dispositivo.

Nel gennaio 2022 inoltre, Microsoft ha chiuso un accordo da 70 miliardi di dollari che nei prossimi anni consentirà all’azienda di sviluppare giochi e software supportati da Microsoft all’interno del metaverso, grazie all’acquisizione di Activision Blizzard, l’enorme sviluppatore ed editore di videogiochi.

Google

Google è un altro grande investitore nel metaverso. Il suo investimento è pari a ben 39,5 milioni di dollari investiti in un fondo di private equity per tutti i progetti sul Metaverso, inoltre il CEO dell’azienda, Sundar Pichai, ha discusso più volte rispetto all’interesse di Google nei confronti della realtà aumentata, tanto che potrebbe anche inserire servizi come Maps e YouTube nel panorama virtuale.

Accenture

Accenture che assume più di 100.000 persone ogni anno, usando Mesh aiuta le aziende ad inserire nuovi dipendenti. Attraverso Microsoft Teams i nuovi assunti si incontrano per essere istruiti sulla creazione di un avatar digitale ed accedere in uno spazio virtuale condiviso, parte del processo di onboarding. Qui i nuovi assunti trovano una sala conferenze centrale, una sala riunioni virtuale e monorotaie digitali che i nuovi assunti utilizzano per viaggiare verso diverse mostre.

Il sostegno da parte di Accenture è ben chiaro ed espresso sullo stesso sito dell’azienda, dove si possono leggere le parole di Paul Daugherty – Group Chief Executive – Technology & Chief Technology Officer di Accenture che afferma:  “È vero che siamo ancora agli albori, ma il metaverso progredirà molto rapidamente. Se le aziende non agiscono subito, si troveranno a operare in mondi progettati da, e per, qualcun altro“.

Nike

Nike sta già investendo nel metaverso attraverso diverse scelte imprenditoriali utili a garantire all’azienda il suo posto in questo nuovo mondo digitale. La pianificazione del futuro del brand fatta dal gigante dell’abbigliamento sportivo può essere così riassunta:

  • Ad ottobre 2021 Nike ha presentato all’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti ben sette richieste  per proteggere i suoi marchi in “beni virtuali scaricabili” e servizi correlati;
  • Ha accettato di acquistare RTFKT, un’azienda che si occupa ella creazione di prodotti digitali come scarpe da ginnastica e utilizza la tecnologia blockchain per garantirne l’autenticità;
  • A novembre 2021, ha debuttato con Nikeland , il mondo del brand nel metaverso dove, grazie ad una collaborazione instaurata con la piattaforma di videogiochi Roblox, gli utenti che giocano possono vestire i propri personaggi con oggetti digitali firmati Nike.

McDonald’s

Anche McDonald’s intende investire nel metaverso e si sta preparando per aprire un negozio nel metaverso e ciò è presumibile dal fatto che la catena globale di fast food, ha presentato domande all’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti.

La scommessa che McDonald’s sta facendo sul metaverso non si limita però alla domanda di hamburger digitali ma include altro, ovvero la vendita dell’ordinazione a domicilio, in pratica vuole offrire ai clienti, attraverso il metaverso, un altro modo per ordinare cibo online, che sarà consegnato nel mondo fisico.

Coca-Cola

Coca-Cola è tra i brand che fin da subito ha scelto di investire nel metaverso, Coca-Cola Creations ha anche unito le forze con l’organizzazione di gioco PWR per creare Pixel Point, un’isola personalizzata nella modalità creativa di Fortnite dove chi la raggiunge può giocare ai minigiochi basati sul brand. Inoltre di recente ha rinnovato il suo investimento nel metaverso con la creazione di una bevanda “dal gusto pixellato”. La bevanda, chiamata Zero Sugar Byte, è stata lanciata nel metaverso ancora prima di essere disponibile, in edizione limitata, nei negozi a partire dal 2 maggio 2022. Oana Vlad, senior director of strategy di Coca-Cola spiega così la scelta: “Volevamo creare un gusto innovativo ispirato alla giocosità dei pixel, radicato nelle esperienze che il gioco rende possibili“.

Samsung

Samsung nel gennaio 2022, ha lanciato il suo primo negozio nel metaverso a Decentraland. Il negozio prende il nome di Samsung 837x ed è stato realizzato sul modello del negozio fisico a 837 Washington Street, New York City. All’interno gli utenti possono:

  • costruire la propria avventura;
  • interagire con altri personaggi di gioco;
  • portare a termine missioni.

Gucci

Gucci ha intrapreso diverse iniziative a manifestazione del suo interesse nell’investire nel metaverso. La casa di moda italiana, è infatti uno dei primi brand di moda che offre agli utenti:

  • Esperienze nel mondo digitale con collaborazioni di videogiochi;
  • La versione digitale del suo Gucci Garden su Roblox;
  • La possibilità di  acquistare capi Gucci con cui vestire i propri avatar grazie alla partnership stipulata con Zepeto.

Unity Software

Unity Software nel 2021 ha chiuso un accordo da oltre 1,6 miliardi di dollari per l’acquisizione di  Weta Digital, una società di effetti visivi digitali grazie alla quale Unity Software  potrà essere aiutata nello sviluppo della sua tecnologia RT3D grazie agli innovativi strumenti VFX di Weta Digital.

Shopify

Shopify è un’altra azienda che punta ad investire nel metaverso ed in particolare sullo shopping AR, che coinvolgerebbe gli utenti che provano vestiti o visualizzano oggetti nelle loro case virtualmente prima di effettuare un acquisto. Shopify ha anche avviato una versione beta del proprio marketplace NFT.

Roblox

L’investimento di Roblox consiste nello stringere diverse partnership con alcuni brand, così da ottenere una notevole presenza nel metaverso dove si concentrerà sullo sviluppo di un mondo virtuale in cui i giocatori possono giocare e interagire.

Qualcomm

Qualcomm che si concentra sull’ispirare più persone a prestare attenzione su questa nuova versione di Internet ha scelto di collaborare con Microsoft per un impegno condiviso nei confronti di XR e del metaverso.

Nvidia

Nvidia si sta impegnando nello sviluppo del suo strumento Omniverse, una piattaforma di sviluppo per simulazioni 3D e design che supporta gli sviluppatori nella creazione delle loro applicazioni e sta pianificando lo sviluppo di applicazioni che permettono di creare avatar realistici per il metaverso.

Tinder

Tinder sta già lanciando le proprie monete – Tinder Coins – attualmente in fase di test in diversi mercati. Inoltre Shar Dubey, CEO della società madre di Tinder Match Group in una lettera agli azionisti, rispetto all’interesse dell’azienda sul metaverso ha parlato di “un’interfaccia che consente agli utenti di connettersi con gli altri attraverso nuove esperienze oltre lo Swipe che era Tinder“.

Mentre rispetto alle loro monete ha dichiarato: “Le monete possono anche essere utilizzate per incentivare determinati comportamenti per aiutare i membri a stabilire connessioni più significative su Tinder, come verificare il loro profilo o aggiungere video alla loro biografia. E, forse la cosa più importante, le monete saranno essenziali per i beni virtuali e l’ecosistema commerciale pianificato per il 2022 e oltre”.

Victoria’s Secret

Victoria’s Secret, il noto brand di intimo,  avrebbe di recente depositato 4 nuove domande di marchio indicando che intende vendere ‘intimo virtuale, calzature e accessori moda, secondo quanto ha scritto in un tweet l’ avvocato specializzato in marchi Josh Gerben.

Le possibili applicazioni del metaverso

Le possibili applicazioni del metaverso spaziano in diverse direzioni, come è già possibile intuire visto anche gli usi che i brand ne stanno già facendo e grazie alle funzionalità offerte dallo stesso.

Funzionalità che sembrano essere molto appetibili specialmente dal punto di vista lavorativo. Come previsto dal co-fondatore di Microsoft Bill Gates, nei prossimi due o tre anni la maggior parte delle riunioni virtuali si sposterà da scatole quadrate bidimensionali al metaverso, uno spazio 3D con i partecipanti che appariranno come avatar digitali.

Le applicazioni nell’ambito della vita professionale sono forse quelle più vicine rispetto ad un ambito temporale di crescita e sviluppo del metaverso, infatti le aziende possono già sfruttare le funzionalità offerte da questa tecnologia per avere interazioni con gli esseri umani digitali per:

  • scopi aziendali;
  • inserire i dipendenti;
  • vendere;
  • fornire servizi ai clienti.

Gli utenti all’interno del metaverso invece possono creare, condividere e scambiare risorse o esperienze.

Il metaverso è il futuro del web?

Il metaverso sembrerebbe a tutti gli effetti essere l’evoluzione di ciò che fino ad ora è stato internet, convogliando tutto ciò che è possibile fare su internet ma permettendo di farlo in modo più intuitivo e coinvolgente. Grazie al metaverso le aziende amplieranno la possibilità di entrare in contatto con gli utenti, così come la possibilità di ricavare ed analizzare preziosi dati relativi al comportamento degli utenti, fondamentali per creare vantaggio supplementare per le proprie strategie di marketing.

Allo stesso tempo, le imprese avranno modo di creare e rafforzare la propria identità di brand ma anche di cogliere le opportunità e modelli di business decentralizzati, persistenti, interoperabili e collaborativi che aiuteranno le aziende a elevare il business digitale a livelli senza precedenti. Mentre gli utenti avranno la possibilità di fare molteplici esperienze virtuali fino ad ora neanche immaginate dematerializzando ogni cosa fino ad oggi presente solo nella realtà fisica.

Con il metaverso, infine, cresceranno le opportunità di carriera nell’ambito digitale, grazie alla richiesta di nuove competenze utili allo sviluppo del metaverso nel prossimo futuro. Secondo queste potenzialità e stando ai dati fin qui visti, possiamo essere certi che il metaverso non è un concetto da sottovalutare, ma è invece da tenere in forte considerazione per non farsi trovare impreparati nel momento in cui questo assumerà maggior rilievo con la crescita degli utenti che lo utilizzeranno.

top CEO più seguiti su LinkedIn

Chi sono i CEO italiani più seguiti su LinkedIn nel 2022: ecco la classifica

Per il terzo anno la società di consulenza di reputazione digitale Pubblico Delirio ha pubblicato il suo report annuale sulla comunicazione su LinkedIn dei CEO delle più grandi aziende che operano in Italia. La mappatura classifica i trenta leader apicali con più follower, per poi approfondire le loro strategie e risultati. Del panel di 275 aziende, il numero di CEO presenti su LinkedIn è indicativamente stabile rispetto al 2021 e si attesta al 71% del totale.

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Tanti i settori rappresentati nella Top 30, aggiornata al 30 giugno 2022: il Finance si conferma il più presente con ben 7 manager, in crescita rispetto al 2021 dove erano solo quattro. Poi Energy & Utility con 5 e Automotive e Retail con 4. Per la prima volta anche il settore Food&Beverage con ben 3 CEO in classifica. Grande assente di quest’anno il Pharma, anche per i cambi al vertice.

ceo più seguiti su LinkedIn

I 10 social CEO più seguiti su Linkedin nel 2022

Continua ad aumentare in maniera costante la media dei follower dei trenta CEO più seguiti: 29.300 quest’anno, ben 7.100 in più rispetto all’anno scorso e 14.700 rispetto al 2020. Dato influenzato dai primi tre che da soli coprono il 32% del totale dei follower della Top10: Stephan Winkelmann di Automobili Lamborghini (121.600, +42.000), Luca De Meo di Renault Group (93.900, +30.400) e Nerio Alessandri di Technogym (69.900, +17.800), sul podio al posto di Marco Alverà (70.700 follower, +14.700), uscito dal panel avendo di recente lasciato la guida di Snam.

I tre leader tengono a distanza Giampaolo Grossi di Starbucks Italia, che con 18.600 nuovi follower raggiunge quota 48.500 e conquista il quarto posto (+4 posizioni rispetto al 2021), Corrado Passera di illimity Bank (45.700, +7.100) e Francesco Starace di Enel (44.400, +5.000) che si scambiano la posizione rispetto al 2021.

Per la prima volta nei 10 anche una donna: Cristina Scocchia, che da Kiko Milano passa a illycaffè e che scala quattro posizioni con 20.400 nuovi follower per un totale di 41.700. Chiudono la Top 10 Claudio Descalzi di Eni (41.200, +4.600), Andrea Pontremoli di Dallara (33.500, +8.400) e Bartolomeo Rongone di Bottega Veneta (30.700; +11.700) . Scivola invece fuori dai dieci Francesco Pugliese di Conad (29.400, +5.000).

Stabile a tre il numero di CEO donna in classifica: oltre alla Scocchia e a Silvia Candiani di Microsoft Italia (20.500; +5.600), quindicesima, anche Elena Goitini di BNL – BNP Paribas Italia (10.800, +6.100), venticinquesima. Esce dalla Top 30 Fabiana Scavolini di Scavolini (45°).

Tanti nuovi Manager nella TOP 30 dei CEO più seguiti su LinkedIn

Tanti nomi nuovi nella Top 30, anche grazie ai diversi avvicendamenti al vertice delle aziende.

Tra le new entry troviamo Pietro Labriola (14.100) da quest’anno al vertice di Tim, Pierroberto Folgiero (13.000, + 6.700) passato dalla guida del Gruppo Maire Tecnimont a quella di Fincantieri, Fabrizio Gavelli (9.900), presidente e amministratore delegato Italy & Greece di Danone Company, e Giannalberto Cancemi, recentemente nominato CEO di Leroy Merlin Italia (9.500).

CEO più seguiti su LinkedIn - performance

Il manager che ha scalato più posizioni è Andrea Orcel di Unicredit (12.900 follower) che con 11.800 nuovi follower passa dalla 139° alla 21° posizione. “Il Gruppo UniCredit nel 2019 aveva abbandonato la comunicazione consumer su Facebook e Instagram, focalizzandosi su un approccio più corporate e internazionale” – Stefano Chiarazzo, fondatore di Pubblico Delirio e autore per FrancoAngeli del libro Social CEO.

Reputazione digitale e brand advocacy per manager che lasciano il segno – “Su LinkedIn invece sembra dedicare crescenti risorse anche nel supporto del suo CEO, il cui aumento di follower va di pari passo con una frequenza di pubblicazione in linea con la media dei Top 30 e un engagement rate del 4,4%, sopra media ”.

Si distinguono per crescente impegno e conseguente aumento di follower anche Claudio Domenicali di Ducati (30.200, + 26.000; 11°, +33 posizioni), Remo Ruffini di Moncler (12.100, +8.100; 22°, +23), Stefano Donnarumma di Terna (11.100, +6.800; 24°, +18), Elena Goitini di BNL – BNP Paribas Italia (25°, +13) e Stefano Venier (9.700, +5.000; 28°, +11), ex CEO di HERA recentemente passato a Snam. La Top 30 completa è consultabile su pubblicodelirio.it.

Strategie di pubblicazione dei CEO più seguiti su LinkedIn

I leader aziendali nel periodo di osservazione, marzo-giugno 2022, hanno pubblicato in media 5,8 post al mese, dato di poco superiore all’anno precedente (5,7 da metà marzo a metà luglio 2021). Francesco Pugliese è in assoluto il più attivo con una media di 31 pubblicazioni al mese tra post, condivisioni e articoli.

Seguono Stefano Rebattoni di IBM Italia con 17,8 e poi Silvia Candiani di Microsoft Italia e Giampaolo Grossi che postano su LinkedIn rispettivamente 11,5 e 11,3 volte al mese. Guidano invece per ’engagement rate* Remo Ruffini 9,4%, Stefano Venier 9,2% e Cristina Scocchia 6,5% che, nonostante la bassa frequenza di pubblicazione (rispettivamente 1, 2,8 e 1,3 post al mese), si differenziano di molto rispetto alla media dei Top 30: 2,2%, in crescita dello 0,5%.

Nel 2020 dalla mappatura dei contenuti pubblicati dai manager durante il lockdown effettuata da Pubblico Delirio erano emersi quattro possibili, e non necessariamente alternativi, approcci all’executive communication su LinkedIn: reporter, thought leader, supporter e activist. Si confermano in particolare i primi due: “Tra i CEO della nostra Top 30 restano prevalenti due strategie editoriali” – Rivela Chiarazzo – “Chi punta sull’amplificazione delle novità aziendali e chi coinvolge la propria rete rispetto alla propria visione del mercato in cui opera”.

CEO più seguiti su LinkedIn - stili di comunicazione

L’attivismo dei CEO più seguiti su LinkedIn

Se già nel 2020 l’emergenza sanitaria aveva portato un aumento dei supporter, che raccontavano in tempo reale quello che stavano facendo per le comunità interne e esterne, questo approccio si sta progressivamente allargando agli ESG (Environmental, Social, Governance).

Complici la maggior consapevolezza del proprio ruolo nel contrastare l’emergenza climatica, la cristallizzazione di politiche di Diversità e Inclusione e l’urgenza di prendere decisioni in risposta ai nuovi conflitti geopolitici, sono tanti i CEO che raccontano su LinkedIn le iniziative della propria azienda.

Alcuni di loro stanno prendendo nette posizioni con l’obiettivo di guidare la propria azienda e il settore verso un reale cambiamento. Una scelta comunicativa che va oltre il supporter e il thought leader e si configura come activist, impegnato in prima linea nel promuovere azioni concrete in favore del Bene Comune su importanti questioni sociali, ambientali e politiche che non sono sempre correlate ai profitti aziendali.

Tra i manager più attivi, Fabrizio Gavelli, che già nella bio su LinkedIn si presenta come “Activist of Brand Activism”. Il nuovo AD di Danone Company in Italia e Grecia ha deciso di andare oltre la B Corp come modello virtuoso a cui riferirsi e si pone attivamente come promotore di un confronto e di piani comuni con gli altri leader in favore di un benessere condiviso.

Emergono in tal senso anche Francesco Pugliese di Conad e diversi CEO nel mercato energetico, dove è sempre più centrale la partnership tra aziende e settore pubblico.

In generale, tuttavia, si nota un approccio prevalentemente prudente su un tema polarizzante come la guerra in Ucraina, con la maggior parte dei manager che ha preferito non esporsi.

Tra i leader che ne parlano “Prevale un annuncio telegrafico delle misure adottate e delle iniziative di solidarietà, in alcuni casi chiudendo temporaneamente i commenti” – commenta Chiarazzo – “C’è poi chi ha semplicemente condannato l’invasione dell’Ucraina, aprendo il fianco a richieste legate alle azioni concrete intraprese”. Un’ulteriore dimostrazione della pericolosità di cavalcare gli hot topic anziché seguire una strategia determinante anche sui social media: fare prima di raccontare.

inter lancia la nuova piattaforma digitale ecommerce

L’Inter ridefinisce l’esperienza digitale dei tifosi con il lancio del nuovo Digital Ecosystem

La visione dell’Inter nello sviluppo del proprio brand prosegue attraverso il percorso di innovazione e digitalizzazione: il Club nerazzurro ha presentato il nuovo Digital Ecosystem, una nuova piattaforma che evolve l’esperienza di fruizione delle properties digitali del Club e permette ai tifosi di vivere il mondo Inter in modalità sempre più immersiva.

La prima release vede il sito e l’app totalmente rinnovati dal punto di vista del design e della fruizione dei contenuti e un nuovo eCommerce per un’esperienza di acquisto senza precedenti. L’evoluzione delle piattaforme digitali del Club si svilupperà ulteriormente con nuovi e importanti aggiornamenti che verranno rilasciati nei prossimi mesi.

inter lancia la nuova piattaforma digitale screenshot del sito

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Questo nuovo traguardo testimonia il continuo investimento da parte del Club in nuovi strumenti sempre più innovativi, in grado di offrire esperienze sempre più personalizzate ed esclusive ai tifosi di tutto il mondo, che avranno un accesso privilegiato al mondo Inter.

I tifosi avranno infatti accesso a materiali esclusivi e saranno disponibili nuove modalità per seguire la squadra più da vicino che mai. Anche il design ha subito una revisione completa in linea con la nuova identità visiva del brand.

Ulteriore novità è la presenza di nuove features, come i video-on-demand, fruibili da adesso in poi direttamente sul sito grazie alla nuova piattaforma OTT integrata, e l’IM Plus account, l’area riservata gratuita che darà accesso a contenuti esclusivi.

Il nuovo eCommerce ridefinisce invece l’esperienza di acquisto sullo store online, offrendo ai fan un canale di vendita all’avanguardia e focalizzato sui tifosi. Perfettamente integrato nel nuovo ecosistema digitale, il nuovo eCommerce (disponibile in sei lingue, diverse valute locali e numerosi metodi di pagamento) proporrà una gamma sempre crescente di items sia a marchio Inter che in collaborazione con altri brand e in edizione limitata, valorizzando così i prodotti nerazzurri, progettati e sviluppati con sempre maggiore attenzione alla qualità e al design e in grado di incontrare i diversi gusti dei fan a livello globale.

Maggiore profilazione dei tifosi dell’Inter

Il nuovo ecosistema digitale, moltiplicando i touchpoint e rendendoli sempre più interattivi, permetterà una profilazione più qualificata dei fan nerazzurri, consentendo al Club di offrire loro experience digitali su misura.

Aumenteranno inoltre le opportunità commerciali per l’eCommerce, il ticketing a disposizione de partner. Saranno infatti disponibili slot di contenuti dedicati in grado di raggiungere quotidianamente migliaia di appassionati di calcio e minisiti dedicati dove è possibile creare esperienze immersive personalizzate.

Il progetto è stato concepito e sviluppato in collaborazione con due leader global companies del settore: per la realizzazione del nuovo e-commerce il Club si è affidato a PwC Italia, mentre il sito internet e l’App sono state rinnovate insieme a DEPT®,utilizzando la piattaforma di streaming online di StreamAMG.

Il nuovo Digital Ecosystem rappresenta un ulteriore importante step nel percorso di crescita del nostro Club – ha dichiarato Alessandro Antonello, CEO Corporate di FC Internazionale Milanoche si conferma ancora una volta ai più alti livelli in termini di innovazione. Il nuovo ecosistema digitale, sul quale la Proprietà ha investito, è stato il frutto di oltre un anno di progettazione. Rappresenta una milestone nel riposizionamento del nostro brand che, dopo l’evoluzione dell’identità visiva del 2021, ci permette adesso di ridefinire l’esperienza digitale dei nostri tifosi e posizionarci comeClub ancora più innovativo”.

inter lancia la nuova piattaforma digitale

Grazie al potenziamento del sito, dell’app e al nuovo e-commerce rivoluzioniamo il modo in cui i nostri fan vivono il Club: con la nuova piattaforma i tifosi potranno seguire l’Inter in modalità più immersiva su sito e app, che si presentano rinnovati nel design e nei contenuti. Da adesso in poi sarà integrata anche l’esperienza di acquisto grazie al nuovo e-commerce, che permette di comprare i prodotti Inter, dai capi di abbigliamento ai biglietti per le partite, in modo più agile e immediato” le parole di Luca Danovaro, Chief Revenue Officer di FC Internazionale Milano. “Il nuovo ecosistema digitale metterà inoltre a disposizione dei nostri partner nuove opportunità per valorizzare ulteriormente il loro investimento”.

L’Inter ha intrapreso un ambizioso programma di evoluzione del canale eCommerce, volto a ridefinire gli standard di ingaggio e relazione con i propri fan in tutto il mondo. Il nostro team di Customer Transformation, che ha curato il progetto, è orgoglioso di essereparte della squadra allargata e di poter affrontare con Inter nuove sfide da vincere insieme” afferma Matteo Bonente, Partner di PwC Italia.

L’Inter sta ridefinendo l’esperienza dei tifosi, in linea con il suo posizionamento come brand di fama mondiale” il commento di Dimi Albers, CEO di DEPT®. “In una prima fase il Club si è concentrato sull’evoluzione dell’identità visiva e del logo, ora è il momento di passare al livello successivo in ambito digitale. Siamo orgogliosi di intraprendere questo viaggio insieme all’Inter e siamo entusiasti di tutto ciò che verrà“.

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David Bowie diventa un’icona della limited edition di Barbie

Mattel ha da pochi giorni lanciato un’altra Barbie Limited Edition, questa volta si tratta dell’iconica star della cultura pop-rock  David Bowie. Proprio come nel suo video Life On Mars? il camaleontico cantante si presenta in tailleur azzurro, camicia gessata, cravatta, zeppe e taglio di capelli indiscutibilmente anni ’70. E così anche la bambola a lui ispirata.

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Barbie Bowie, l’omaggio di Mattel

Un omaggio che Mattel Creations ha voluto fare per il 50esimo anno dall’uscita dell’album Hunky Dory della star, grazie al contributo della designer Linda Kyaw-Merschon. La Barbie non perde certo le sue sembianze ma si presenta con l’estrosa e androgina personalità del Duca Bianco. In vendita sul sito Mattel, nel giro di pochissimi giorni, purtroppo, è già andata sold out.

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credit Mattel Creations

Ma questa, in realtà, è la seconda Limited Edition che Mattel dedica al cantante. Già nel 2019 aveva celebrato Bowie e il suo alter ego Ziggy Stardust per i 50 anni dell’uscita dell’Album Space Oddity.

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La bambola David Bowie, insieme a quelle Andy Warhol, Elvis e Frank Sinatra che abbiamo visto negli ultimi dieci anni, fa parte della collezione Barbie Signature, ispirata a personaggi iconici della nostra epoca. Chissà a quale star si ispirerà la prossima bambola!

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Il brand refresh inclusivo di PayPal mette al centro le persone

La piattaforma di pagamenti digitali PayPal ha svelato una nuova strategia del marchio e una rinnovata identità visiva.

paypalAlla base di questo restyling c’è l’intenzione di voler costruire una connessione più forte tra la mission del marchio e la sua comunicazione. L’evoluzione dell’identità visiva vuole riflettere al meglio il lavoro che il brand sta affrontando.

Il brand refresh di Paypal

Dopo un intervallo di otto anni, la società rimodella la sua immagine, perfezionando l’icona della doppia P utilizzata dal 2014 e aggiornando il colore del marchio. Il brand refresh è stato sviluppato dal team interno in collaborazione con lo studio di design Gretel di New York.

Partendo dalla strategia del marchio, il team si è concentrato sul ruolo di PayPal come “potenziatore” e “abilitatore” di opportunità per le persone: “La nuova strategia del marchio mette le storie dei clienti PayPal – milioni di individui e aziende che si fidano, fanno affidamento e utilizzano PayPal ogni giorno – in primo piano, sostenendo i loro bisogni e desideri“, ha dichiarato Emanuele Madeddu, Senior Director Brand Strategy & Branding di PayPal.

PayPal sta anche compiendo ulteriori passi nelle linee guida più ampie del marchio per promuovere l’inclusività. Dalla fotografia che riflette meglio la diversità della community, passando attraverso il linguaggio, il tono e la voce utilizzati per garantire che PayPal includa davvero tutti.

Il pulsante di pagamento PayPal

La nuova visual identity si ispira a uno degli asset più riconoscibili del brand, il pulsante di pagamento, divenuto negli anni emblema di PayPal stesso.

Per molte persone rappresenta la conferma di una transazione in un ambiente di commercio digitale. Questa potente equity collega la funzione all’emozione, connettendo PayPal al successo di una transazione sicura sia dal lato del commerciante che del consumatore.

Storicamente parte dell’esperienza di pagamento PayPal, l’oro è ora incluso nella tavolozza principale del marchio insieme al blu.

Il brand refresh inclusivo di PayPal mette al centro le persone

Dal confronto tra la vecchia e la nuova identità si può notare che la coda della doppia “P” inclinata si è allungata, ed è anche più evidente la posizione di sovrapposizione delle due lettere.

Il brand refresh inclusivo di PayPal mette al centro le persone

Il monogramma esistente del marchio, con due P sovrapposte bloccate, ora è utilizzato come dispositivo di inquadratura. Un escamotage capace di trasformare i singoli utenti, i proprietari di piccole imprese o i CFO di grandi aziende nei protagonisti di nuove storie.

Il brand refresh inclusivo di PayPal mette al centro le persone

Uno degli elementi più interessanti di questo rebranding è la mossa di creare un marchio più inclusivo e accessibile per i propri clienti. Il logo ora soddisfa gli standard ADA (Americans with Disabilities Act) per il design accessibile.

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No, non basta GA4 per essere in regola: scopri cosa sta succedendo e come metterti al sicuro

Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi. L’argomento di questa puntata è dedicato al Google Analytics Ban, il contesto attuale, i possibili risvolti e i necessari adeguamenti per mettersi al sicuro.

A parlarne con noi  Giovanni Maria Riccio Partner Studio Legale E-Lex.

Non perderti i punti salienti dell’intervista:

  • Cosa dice il garante per la privacy
  • Come trattare i dati nel rispetto della normativa vigente
  • Quale scadenza rispettare
  • Cosa significa usare Google Analytics
  • Differenza tra pseudonimizzazione e anonimizzazione dei dati
  • Modalità e strumenti alternativi per la gestione dei dati