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  • Anche il brand è un fattore di ranking su Google

    A parità di altri fattori, Big G tenderebbe a prediligere siti di brand o comunque siti il cui nome viene cercato più degli altri

    11 Settembre 2019

    Una delle ultime implementazioni nelle SERP mobile di Google è l’utilizzo delle favicon nei singoli snippet dei risultati delle ricerche. Di seguito uno screenshot che mostra quello che sto dicendo: favicon nelle serp di Google In una strategia di web marketing, Google è lo strumento d’elezione per intercettare la domanda consapevole. Ovvero l’insieme delle ricerche di chi non conosce la tua azienda ma sta cercando le categorie a cui i tuoi prodotti/servizi appartengono o i problemi che questi risolvono. Quindi, per farti trovare nel posto giusto e nel momento giusto dai tuoi potenziali clienti, devi quantomeno conoscere i fattori di ranking di Google, cioè quei parametri in base ai quali Big G decide l’ordine con cui far apparire i risultati delle ricerche.

    I principali fattori di ranking su Google

    I criteri che determinano l’ordinamento dei risultati nelle serp (search engine results page) sono centinaia ma quelli su cui possiamo lavorare sono sostanzialmente tre:
    • pertinenza
    • rilevanza
    • popolarità

    Pertinenza

    La pertinenza è un concetto quasi ovvio nel senso che se vuoi risultare tra i primi risultati per la keyword “content marketing” non puoi non parlarne. Quindi possiamo affermare che la pertinenza è una conditio sine qua non per essere quantomeno considerati da Google. Inoltre la pertinenza è legata anche al cosiddetto search intent, ovvero all’intento di ricerca dell’utente. Il motore di ricerca reputa pertinente le nostre pagine web solo quando queste corrispondo anche a cosa intende o si aspetta l’utente che potrebbe non corrispondere con ciò che intendiamo noi.

    Rilevanza

    La rilevanza non è un parametro altrettanto ovvio, tanto che quando faccio formazione e lo domando, di solito nessuno mi dà la risposta giusta: la rilevanza rispetto ad una o più parole chiave indica quanto quell’argomento è centrale nel sito. Quindi più un sito “parla” di determinati argomenti e più risulta rilevante agli occhi di Google. Ecco perché i siti web che hanno anche un blog, di solito diventano rilevanti rispetto ad un argomento. L’autorevolezza e la rilevanza si costruiscono col tempo, con i mesi e gli anni. Non si possono ottenere di punto in bianco.

    Popolarità

    La popolarità indica invece quanto è conosciuto e referenziato un sito. È ciò che gli altri dicono o pensano di noi. Ogni volta che un sito autorevole e in tema col nostro crea un collegamento verso il nostro sito ufficiale, di fatto ci dà un punteggio che viene valutato positivamente da Google. Occhio perché in questo caso non conta la quantità dei link che riceviamo ma la qualità, cioè dipende da quanto sono rilevanti e autorevoli i siti che ci linkano. È grazie a questi “punteggi” che Google capisce il valore del nostro website! Sono anni che Google aggiorna i suoi algoritmi con l’obiettivo di darci la migliore esperienza di ricerca possibile per legarci al suo servizio vita natural durante. Tuttavia l’esperienza mi porta a dire che i tre fattori sopra esposti, restano ancora le tre colonne portanti del ranking sul motore di ricerca più usato al mondo. un nuovo fattore di ranking su Google: il brand

    Un fattore (apparentemente) nuovo: il brand

    Tempo fa ho letto un articolo molto interessante di Neil Patel, “The future of SEO”, che non fa che confermare quello che sospettavo da un po’ di tempo: Google, a parità di altri fattori, tende a prediligere siti di brand o comunque siti il cui nome viene cercato più degli altri. Faccio un esempio concreto: Ninja Marketing, il noto brand di marketing e comunicazione online, viene cercato su google.it – secondo SEOZoom – circa 5.000 volte al mese. Perché? Semplice, è un brand noto e quindi la gente lo cerca. I motivi per cui viene cercato possono essere tanti:
    • lo conoscono bene e quindi ci tornano volentieri in cerca di news sul digitale
    • ne hanno sentito parlare da amici, colleghi, magari sui social
    • hanno partecipato a un corso di formazione su Ninja Academy
    • lo ricordano per aver letto qualche articolo in passato
    • hanno cercato argomenti correlati e l’hanno trovato nelle serp
    • lo hanno visto su magazine specializzati (anche offline)
    Qualsiasi sia la motivazione, “ninja marketing” (e correlati) è una parola chiave molto cercata nel suo settore di business. Bene. Il fatto stesso che sia cercata è – per Google – un vantaggio competitivo! Al punto da preferire questo sito a tanti altri del medesimo settore perché rappresenta un brand, una fonte attendibile e autorevole di informazioni sul Digital Marketing (e non solo). E questo sembra sia sufficiente per determinarne un posizionamento migliore rispetto a tanti altri competitor che, pur avendo contenuti di qualità, non sono riusciti a costruire un brand. I nomi dei concorrenti non sono così cercati su Google e quindi hanno un ranking più basso, una minore visibilità. Anche qui, come in tanti altri contesti, mi torna in mente uno dei concetti più importanti del marketing, ideato da due grandi del settore, Al Ries e Jack Trout: “avere una parola nella testa delle persone”. redesign

    Come si costruisce un brand online?

    Forse non sono la persona più adatta per dire come si costruisce un brand, ma una cosa è certa: l’autorevolezza che si costruisce grazie alla regolare pubblicazione di contenuti utili al nostro target è la via maestra verso la realizzazione di un brand. Di questo sono convinto e lo dico a ragion veduta. Insieme al fantastico team di Argoserv con cui lavoro e mi confronto tutti i giorni, ho visto che tutti i nostri clienti che hanno deciso di investire nel Content Marketing, dopo circa due anni hanno visto crescere la loro visibilità organica su Google grazie all’attività editoriale svolta sul blog aziendale. La stessa attività che li ha portati a crescere nelle SERP di Google e a creare un asset dal grande valore aziendale, ha permesso loro di incrementare le ricerche di brand e quindi la conseguente visibilità per le ricerche generiche di settore. Un circolo virtuoso che li ha fatti diventare un punto di riferimento nel loro specifico settore di business o nella loro nicchia di mercato, generando valore, clienti e incremento di fatturato. Luca De Berardinis