• About Author

  • Tutta l'Informazione Ninja nella tua mail

  • Cosa non dimenticare e cosa non sottovalutare quando segui una campagna politica sui social media

    Come elaborare una campagna politica vincente? Raccontando una storia e non trascurando nessun dettaglio, ma soprattutto partendo da un ottimo team

    18 Aprile 2019

    Se sei stato ingaggiato per seguire la campagna politica di un candidato del tuo paese o città alle prossime elezioni, amministrative o europee, e non l’hai mai fatto prima? Innanzitutto ti abbracciamo forte, perché ti aspetta un periodo davvero intenso e a tratti delirante. Ma non ti lasceremo solo in questa battaglia, perciò abbiamo pensato di raccogliere in questo articolo alcuni suggerimenti per arrivare mentalmente indenni alle elezioni di maggio. I social media, lo scoprirai, possono essere ottimi alleati per la tua campagna politica, ma altrettanto dannosi se gestiti male.

    Ogni campagna politica inizia prima di quanto credi

    Prima di concentrarci sulla strategia di digital marketing, è importante che tu sappia che la vera campagna inizia prima che i sostenitori o gli oppositori presentino ufficialmente le proprie candidature. Per cui, anche i social media vanno preparati in anticipo, senza spoilerare i contenuti della campagna o i candidati che decidono di restare nell’ombra fino all’ultimo minuto. Sta di fatto che il candidato politico di cui curerai la comunicazione è un brand, e come tale dovrebbe riservare la massima cura ai contenuti che sceglierà di condividere sui propri canali. Questo non significa attentare all’autenticità di una persona, ma filtrare tweet, foto, video e post in base agli obiettivi della campagna e a ciò che le persone si aspettano di leggere, vedere o discutere. Insomma, dai un’occhiata ai canali dei candidati di cui curerai la comunicazione, per assicurarti che non ci siano post compromettenti o di cui, in corsa per le elezioni, dovrai scusarti. Una volta predisposta la strategia, assicurati che tutto il team la legga e condivida. Sia se ti occupi di campagne politiche per grandi o piccoli comuni, o per candidati europei, probabilmente ti troverai a gestire la comunicazione del candidato, della lista, movimento o partito e dei candidati in lista. Quindi, è importante che ogni messaggio sia in linea con la tua strategia. Non sarà semplice, perché dovrai preservare l’autenticità di ognuno senza che si perda di vista il messaggio della lista o partito a cui appartiene. Lavorare alla condivisione di un unico tone of voice ti aiuterà a gestire anche le crisi, perché arriveranno, e sarà importante non solo non rispondere di pancia ma attivare innanzitutto una strategia di crisi che, essendo un ninja, avrai preventivamente predisposto. Assicurarti che sia rispettata da tutti. Quindi: analisi degli obiettivi, strategia e policy prima del lancio della campagna. Poi, avrai modo di aggiustare e cambiare in corsa, ma partire con un buon piano è un’ottima mossa. Dotati di un team smart, e che condiva la tua cultura digitale. Qualcuno ha detto policy? Sì, ne avrai bisogno per allineare la comunicazione testuale e visiva, e per i momenti di crisi: eventi improvvisi che potrebbero minare il brand, scatenati dall’esterno, così come da errori interni al tuo team, e persino tuoi. Perché siamo umani e alla fine della giornata, spesso, anche stanchi e meno lucidi. È importante reagire prontamente e non lasciare che la crisi si estenda. Fai in modo che nel tuo team ognuno abbia un ruolo e assegna le responsabilità a chi saprai, con tutta sicurezza e competenza, di poter attivare in momenti di crisi: post con errori grammaticali, grafiche inesatte, un comunicato stampa da rivedere, una conferenza stampa da anticipare, l’advertising che non porta i risultati sperati, tweet personali postati su account ufficiali, un meme sbagliato o un attacco personale o diffamatorio. Se sai a chi rivolgerti per ognuna di queste attività, hai un’ottima squadra. LEGGI ANCHE: Dal Bronx al Congresso, ecco come Alexandria Ocasio-Cortez è diventata deputato (anche grazie ai social)

    Quali e quanti canali usare?

    Prima di concentrarci sulla social strategy, ci preme ricordarti che il tuo pubblico è più scaltro, attento e critico di quanto tu possa pensare. Tienilo a mente, e progetta i contenuti creativi con cui si aspetta di interagire. Procediamo con l’elaborazione della strategia. Da dove partire? Dagli obiettivi. Chiaro. Sia che la tua campagna politica sia incentrata sul candidato o sui problemi a cui vuole trovare risposta, definisci obiettivi a breve e a lungo termine. Gli obiettivi a breve termine potrebbero essere: sviluppare un’immagine positiva del problema o del candidato, creare un forte word of mouth sul problema o sul candidato e sulle attività correlate; mobilitare cittadini e volontari. Obiettivi a lungo termine, invece, potrebbero essere: convincere i leader a diventare attivi sui social media, predisporre ads più mirate, pensare a come potrebbe evolvere la campagna nei prossimi anni. È arrivato il momento di pensare a quali canali attivare. Un candidato politico che vuole avere un grande impatto sul proprio pubblico, potenzialmente ne ha a disposizione molti. In questo articolo approfondiremo l’uso dei social in una campagna politica, ma giusto per avere un’idea delle infinite possibilità che la comunicazione ci offre, ti elenchiamo quali e quanti strumenti potresti usare. La frase “se non sei su internet, non esisti” è forse tra le più vere nel caso di una campagna politica. Quindi ti consigliamo di predisporre un sito web. Intuitivo, semplice da navigare e mobile friendly, con una sezione per le donazioni, e tutte quelle informazioni che non possono mancare, come bio, contatti, e quando sarà il momento di lanciarlo, il programma elettorale. Le persone che ti seguono vorranno essere informate sugli sviluppi della campagna: quindi prevedi un CRM per gestire contatti e aggiornamenti. Scegli una palette colori, un simbolo, e usali su tutti i tuoi canali. Anche per i materiali offline. Hai pensato di inviare aggiornamenti via sms o WhatsApp? In caso affermativo, dotati di un tool per automatizzare l’invio di messaggi. E poi: Google Search, Google Display Ads e Facebook Ads. Ecco, ti consigliamo di prenderli in considerazione. E se non ti sei mai cimentato prima nella gestione di annunci pubblicitari, non è questo il momento di provarci: affidati a esperti del settore. Per concludere, prima di passare ai social media tips, ti consigliamo di integrare nella tua strategia due strumenti vintage: il telefono e il face to face. Chiama e incontra le persone. Farà la differenza. LEGGI ANCHE: Milioni di follower con engagement da paura: come funziona la strategia social di Matteo Salvini

    Social media tips per la tua campagna politica

    Torniamo alla tua strategia social. Qualcuno ti consiglierebbe di essere presente su tutti i canali. Noi ti diremmo di presenziare tutti i canali, ma di essere presente sui canali dove trovi il tuo pubblico. È anche vero che i potenziali votanti sono giovani, elettori di mezza età, uomini, donne, anziani, di varia estrazione sociale e professione. I contenuti che creerai, quindi, dovranno soddisfare diversi target, online e offline. Un buon modo per creare engagement online e buzz organico, è quello di sfruttare il video-marketing. Pensa a una vera e propria strategia video per raccontare i candidati, il programma elettorale, ma soprattutto mission, valori e obiettivi. Nella fase di analisi e messa online dei contenuti, non dimenticare di metterti in ascolto. Puoi farlo attraverso il benchmarketing, ad un livello più alto di analisi, o semplicemente chiedendo un feedback al tuo pubblico. Ascoltando, arriveranno ispirazioni su nuovi contenuti, informazioni sui punti di debolezza dei tuoi avversari e potrai così creare un rapporto intimo con i tuoi follower. Estendendo il concetto di follower, dovrai avere molta cura dei tuoi sostenitori. Sarà importante sottolineare ogni loro contributo: un commento, la partecipazione a un evento, le loro opinioni o domande, facendoli sentire partecipi dei progressi della campagna. Così facendo conquisterai la loro fiducia e la fiducia dei loro contatti: perché, diciamoci la verità, è più credibile il parere di un nostro amico piuttosto che quello di un politico. Sarà ovviamente tuo compito creare dei contenuti che avvicinino le persone al brand del politico di cui stai seguendo la comunicazione. LEGGI ANCHE: Social Media Monitoring: come scegliere la piattaforma giusta Per concludere, non possiamo che consigliarti di monitorare le conversazioni, con tool come Mention, Google Alert, Talkwalker, e l’andamento della campagna, con tool come Sprout Social, Postpickr, Hashtagify, Google Analytics, Buffer, Facebook Insights, e molti altri.