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  • Con questo carrello intelligente qualsiasi negozio può diventare come un Amazon Go

    Sarà anche in grado di promuovere e consigliare i prodotti correlati a quelli già scelti dal cliente

    25 Gennaio 2019

    Gli store automatizzati non sono più cosa nuova, negli ultimi anni abbiamo visto i big player internazionali come Amazon muoversi in questa direzione con i negozi smart offline, gli ormai famosi Amazon Go. L’ingresso nell’era dello shopping fatto da intelligenza artificiale, occhi elettronici e machine learning, richiede da parte dei retailer uno sforzo sia in termini logistici che di costi. Attualmente gli imprenditori, per automatizzare la shopping experience dei propri clienti  dovrebbero adottare soluzioni hi-tech e installare telecamere sul soffitto e su tutti gli scaffali del punto vendita, investendo un buon capitale economico. Qualcuno però ha pensato a una soluzione diversa: con Caper il discorso cambia, grazie al suo sistema integrato che non prevede l’implementazione di telecamere nei negozi  tutto diventa più semplice e soprattutto economico. LEGGI ANCHE: Come Amazon Go cambierà il nostro modo di fare acquisti By SounderBruce - Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=56922594

    La spesa diventa “fai da te”

    Con i nuovi carrelli proposti dalla startup Caper Labs gli utenti possono scansionare i codici a barre dei prodotti scelti e pagare direttamente dal carrello stesso tramite carta di credito o mediante Apple o Android Pay, per poi ritrovare la ricevuta d’acquisto nella propria casella email. Al momento il  carrello è dotato di uno scanner, di un dispositivo per il pagamento e di un piccolo schermo touch screen per muoversi facilmente all’interno dello store, ma si preannuncia per il futuro l’introduzione di tre videocamere e un sensore di peso per rendere ancora più immediato l’acquisto. Il prezzo di Caper non è noto, ma sembra che la soluzione non sarà molto più costosa di un normale carrello della spesa. Il costo per attrezzare un negozio dovrebbe essere paragonabile al prezzo di implementazione del tradizionale self-checkout. LEGGI ANCHE: Come il marketing emozionale può far aumentare le conversioni del tuo eCommerce Sappiamo qualcosa in più sul modello di business pianificato dalla startup che dovrebbe funzionare nel seguente modo: i negozi acquistano i carrelli a titolo definitivo per poi pagare un abbonamento al fine di ricevere gli aggiornamenti hardware. I carrelli Caper sono attualmente presenti presso due rivenditori nell’area di New York, ma con l’ausilio di un importante finanziamento recentemente ottenuto,  l’obiettivo del brand è quello di espandersi a 150 catene entro la fine del 2019. I numeri parlano chiaro e confermano l’utilità e il successo di Caper, negli store in cui sono presenti i carrelli la percentuale d’acquisto è cresciuta del 18%. “Oggi l’esperienza che si vive entrando in un piccolo alimentari è la stessa che si poteva provare 100 anni fa, nulla è cambiato. Obiettivo dell’azienda è quindi quello di innovare il settore rendendo semplice la vita dei consumatori”. Dice il co-fondatore e CEO di Caper, Lindon Gao: “Sappiamo tutti che lo smartphone ci agevola molto spesso la vita ma non sempre. Pensandoci bene non ha senso poter utilizzare il telefono per prenotare un taxi oppure un hotel,  e non poterlo sfruttare per i pagamenti in store evitando lunghe attese alle casse”. LEGGI ANCHE: Che cos’è il costo mentale e perché può incidere sulle conversioni del tuo eCommerce

    I vantaggi promessi

    L’azienda si propone di offrire tre grandi vantaggi ai commercianti che acquisteranno la soluzione. In primo luogo si parla di benefici legati al personale che non dovendo più operare alle casse potrà concentrarsi sul mantenere gli scaffali sempre bene forniti. D’altro canto, questa tecnologia potrebbe anche nascondere un lato poco felice, rappresentando una minaccia per numerosi posti di lavoro. In secondo luogo Caper potrebbe condividere i dati raccolti dai suoi carrelli relativi al comportamento dei clienti con i suoi retailer partner, in modo che possano ottimizzare i loro layout all’interno dei punti vendita. Infine, a differenza dei suoi competitor, sarà in grado di promuovere e consigliare i prodotti correlati a quelli messi nel carrello dal cliente. Hai aggiunto delle patatine nel carrello? Ecco dove puoi trovare il guacamole.