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  • Data Driven Innovation, due giorni a Roma per gli stati generali dei dati

    18 e 19 maggio l'Università Roma Tre ospita la due giorni dedicata all'analisi delle opportunità e delle criticità offerte dai dati. Attesi più di 130 speaker

    16 Maggio 2018

    Dall’industria all’agricoltura, dalla medicina alla mobilità, dalla privacy alla musica e alla creatività: le opportunità e le criticità offerte dai dati analizzate e spiegate in due giorni di dibattiti e confronti a cui prenderanno parte più di 130 speaker di livello internazionale. Appuntamento 18 e 19 maggio a Roma con la terza edizione del Data Driven Innovation, vero e proprio summit, organizzato, con il contributo della Fondazione Centro di iniziativa giuridica Piero Calamandrei, dal Dipartimento di Ingegneria di Roma Tre, in collaborazione con Maker Faire Rome di Innova Camera, l’Azienda speciale della Camera di Commercio di Roma che la promuove (l’evento rientra nel calendario di appuntamenti di Aspettando Maker Faire Rome).

    data driven innovation
    Data Driven Innovation 2017

    Di cosa si parlerà

    L’agenda del summit affronta molti dei temi di attualità legati all’innovazione: Industria 4.0, Machine learning, Etica dei Dati e Privacy, GDPR, Mobilità, Marketing, Sanità, Big Data e pubblica amministrazione. La chiave? Ragionare sulla governance dei dati e sui modelli capaci di realizzare appieno il potenziale “data driven” per la crescita economica, il miglioramento della competitività e della qualità della vita di tutti. Il cuore e il senso profondo dell’iniziativa sta tutto nella sessione plenaria in programma venerdì mattina intitolata non a caso Governare i dati/Governare attraverso i dati. Ecco perché.

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    Duplice sfida

    L’incontro di apertura è dedicato alla duplice sfida cui sono chiamati isituzioni, aziende e cittadini: da un lato assicurare che i dati posti alla base delle decisioni siano corretti e correttamente utilizzati, dall’altro garantire che i molteplici soggetti pubblici preposti nei diversi livelli al governo della società utilizzino, al pari dei soggetti privati, dati raccolti ed elaborati in tempo reale, in forme interattive: dalla sanità all’educazione, dalla viabilità alla fiscalità, dalla sicurezza alla polizia, fino alla giustizia.  Tra gli ospiti dell’incontro: Giuseppe Busia (Segretario Generale Garante Privacy), Marina D’Amato (Università degli Studi Roma Tre), Stefano Firpo (Direttore Generale per la Politica Industriale, la Competitività e le PMI – MISE), Andrea Minuto Rizzo (Agcm), Antonio Nicita (Commissario Agcom), Edmondo Orlotti (HPC & AI Business Development Manager di HPE), Andrea Stazi (Google).

    “Data Driven Innovation è il risultato di una grande intuizione di Roma Tre, che ha portato già per due volte mille persone a discutere dell’utilizzo dei dati come motore della società contemporanea, stimolo alla produttività e alla competitività ma anche all’uguaglianza e alla pervasività dei servizi”, ha detto Paolo Atzeni, Professore di Basi di dati e fino a pochi mesi fa Direttore del Dipartimento di Ingegneria di Roma Tre.

    Intelligenza artificiale e jazz

    Fra gli appuntamenti, sabato alle 11.30 è in programma anche un laboratorio curato dal pianista Danilo Rea e da Alex Braga, che tra note e sintetizzatori, e con un uso intensivo di visual art, sfideranno l’intelligenza artificiale grazie ad AMI – Artificial Musical Intelligence, una macchina ideata dal Dipartimento di Ingegneria di Roma Tre, a cui è affidato il compito di apprendere, in tempo reale, le modalità d’improvvisazione pianistica di Rea e inviare previsioni di note a un virtual ensemble di Braga che ne provvede all’orchestrazione, arricchendo così la performance del pianista come se altri musicisti duettassero con lui in quel momento.

    Crackare il codice di improvvisazione. Rea suona il pianoforte, mentre la macchina analizza in tempo reale il suono, e quando il sistema riesce a crackare il codice umano di improvvisazione di Rea, invia un impulso a un sintetizzatore che emette suoni elettronici interpretati da Alex Braga che creano un duetto uomo-macchina. Quanto più sarà abile Rea, tanto meno il computer riuscirà a decodificare. Ma l’intelligenza artificiale impara: performance dopo performance, incrociando milioni di dati raccolti su Rea, sarà sempre più in grado di conoscerlo ed elaborare previsioni. D’altro canto però l’uomo è scaltro: anche Rea inizierà a conoscere le modalità di reazione della macchina e quindi sarà in grado di agire di conseguenza e piegarla ai suoi scopi di musicista. La performance sarà strutturata come un grande crescendo, con Rea che inizia il suo assolo e la macchina che pian piano decodifica ed entra in punta di piedi nella musica di Rea fino a esserne sostegno fondamentale e controparte caratteriale nel gran finale di botta e risposta.

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    Machine Learning, Google e Netflix

    Prevista anche una sessione sul Machine learning (18 maggio, aula 13, ore 15,15) che ha l’obiettivo di analizzare lo sviluppo di questo processo e la risposta che stanno dando le imprese. Grazie ai recenti progressi nel campo del deep learning, gli algoritmi predittivi stanno rapidamente rivoluzionando interi modelli di business. Si pensi, ad esempio, al servizio Google Duplex, in grado di effettuare chiamate in autonomia per numerosi compiti, ingannando l’essere umano nel suo essere macchina, o a Netflix, che usa il machine learning per generare cover personalizzate per ciascun utente, adeguandole al feedback ricevuto. Nelle sessioni dedicate a Industria 4.0 si parlerà di nuove architetture per gestione di questi dati, di algoritmi predittivi e di nuove applicazioni. Ospiti di eccezione i protagonisti industriali di questa rivoluzione.

    Whatsapp e Sharing mobility

    Un altro panel sarà dedicato a Whatsapp e in al modo in cui la piattaforma si è adeguata al GDPR. Verrà approfondito, poi, il tema della Sharing mobility: lo pneumatico non è più solo il contatto tra il veicolo e la strada, ma diventa un sensore di rilevamento dei parametri istantanei di viaggio che restituisce al guidatore una serie di informazioni preziose in termini di sicurezza e costi assicurativi.