• About Author

  • Tutta l'Informazione Ninja nella tua mail

  • È il giorno di Spotify, che va in Borsa nella tempesta

    La società di streaming musicale debutta a Wall Street con una IPO anomala, in un momento difficile per i titoli tecnologici

    3 Aprile 2018

    IPO senza IPO, direct listing, obiettivo raccogliere 1 miliardo: Spotify oggi sbarca a Wall Street, al New York Stock Exchange (con il simbolo SPOT), una delle operazioni più attese dell’anno in uno dei momenti più tesi per il mercato dei titoli tecnologici. Una vendita diretta, senza l’intermediazione delle banche, nella settimana in cui Amazon e gli altri vanno giù e si portano dietro il resto degli indici (lunedì -3%), in un quadro in cui pesano gli attacchi di Trump alla società di Bezos, lo scandalo che ha travolto Facebook, gli insuccessi di Uber, i dubbi su Tesla, il divorzio di Apple da Intel (che ieri ha perso il 9%): che succederà? In attesa dei risultati, ecco la carta d’identità con cui si presenta all’appuntamento la società, valutata più di 20 miliardi di dollari, di Daniel EK.

    LEGGI ANCHE:  Perché chi dice che Tesla o Facebook falliranno o non capisce o rosica

    spotify

    I numeri

    Nel 2017 la società, co-fondata nel 2006 da Daniel Ek e Martin Lorentzon e basata in Svezia, ha generato 4,09 miliardi di euro di ricavi, in rialzo dai 2,952 miliardi del 2016 e 1,940 miliardi del 2015. L’anno scorso ha chiuso però con una perdita di 1,24 miliardi di euro, più ampia di quella da 539 milioni del 2016 e di 230 milioni del 2015. Il gruppo ha dichiarato 159 milioni di utenti attivi al 31 dicembre 2017, di cui 71 milioni premium. Il 26 marzo scorso la società ha diffuso i suoi obiettivi per l’anno in corso: prevede di raggiungere tra i 92 e i 96 milioni di abbonati e tra i 198 e i 208 milioni di utenti attivi, compresi quelli paganti, con aumenti rispettivamente del 26-32% e del 30-36%.

    35 milioni di brani

    Sono 35 milioni i brani a cui gli utenti possono accedere online istantaneamente. Dopo le proteste di artisti come Taylor Swift e i Radiohead, tutti ormai accettano di finire su Spotify per verificare la loro popolarità e vedere crescere o diminuire il loro valore economico sul mercato.

    Un nuovo modo…

    La quotazione diretta non prevede alcuna emissione di nuovi titoli né il coinvolgimento di banche di investimento. Spotify ha spiegato la modalità scelta per sbarcare in borsa dicendo che “quotare titoli ordinari al Nyse senza underwriter è un metodo nuovo per iniziare le quotazioni”. Spotify non venderà le sue azioni al pubblico, ma la sua quotazione consisterà in una serie di transazioni da parte di azionisti esistenti (come dipendenti e investitori) che vendono appunto azioni ad altri investitori del mercato azionario.

    Fai fiorire le tue
    Digital Skills.

    FINO AL 35% DI SCONTO