Da 250 euro a 5 mila per i disoccupati. Cosa devi sapere sull’assegno di ricollocazione
Arriva ad aprile il contributo in denaro che finanzia nuovi programmi di formazione professionale per reinserirsi nel mondo del lavoro
24 Febbraio 2018
Il mercato del lavoro è decisamente cambiato, merito (o colpa) anche degli effetti del Jobs Act, che ancora continuano ad avere un riflesso sull’economia. In calo sì, ma sempre di pochi decimi percentuali, la disoccupazione in Italia. Basta fare una rapidissima ricerca su Google per avere un immediato riscontro in grafici della situazione, che resta sempre al di sopra della media europea. Secondo l’Istat, la disoccupazione giovanile è calata dello 0,2% tra novembre e dicembre 2017, mentre la disoccupazione in generale è scesa dell’-1,7% rispetto a novembre. Restano quindi ancora indispensabili strumenti per il reinserimento nel mercato di tutti quei lavoratori che ne sono rimasti esclusi. Le ragioni di queste esclusioni possono essere molte: la crisi economica degli ultimi anni ha certamente contribuito a creare un gap tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, ma la scarsa informatizzazione dei lavoratori e i sistemi di impiego che non agevolano processi di formazione continua hanno certamente il loro peso. In mancanza di decisi incentivi all’autoimpiego, la strada di rimettersi in gioco per acquisire nuove competenze sembra percorribile e auspicabile: i programmi di formazione professionale permettono di aumentare considerevolmente le possibilità di reinserimento nel mondo del lavoro grazie alle nuove skill maturate nel percorso. Un contributo in denaro rivolto ai disoccupati, per finanziare programmi di formazione professionale che li aiutano a reinserirsi nel mondo del lavoro: eccolo l’assegno di ricollocazione, inserito nel famoso Jobs Act, e finalmente attivo a partire dall’1 aprile 2018. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire meglio a chi spetterà questo contributo statale e come fare per riceverlo.
Cos’è l’assegno di ricollocazione
L’assegno di ricollocazione è un’agevolazione prevista da uno dei decreti attuativi della riforma del Lavoro, il cosiddetto Jobs Act 150/2015, e consiste nella possibilità per chi già usufruisce della disoccupazione NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), per chi rientra nelle politiche di contrasto alla povertà (nel REI) e anche per i lavoratori in cassa integrazione straordinaria, di poter fruire di un ulteriore servizio di assistenza intensiva nella ricerca del lavoro attraverso la stipula di un contratto per il ricollocamento. In pratica, queste categorie potranno fare richiesta di un contributo che li aiuti nella ricerca attiva di un nuovo posto di lavoro attraverso la formazione professionale.Chi può richiederlo
Come abbiamo già anticipato, l’assegno di ricollocazione può essere richiesto da:- disoccupati da più di 4 mesi, che beneficiano del sussidio NASpI (cioè apprendisti; soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative; personale artistico con rapporto di lavoro subordinato; dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni)
- lavoratori in cassa integrazione straordinaria
- persone che rientrano nelle politiche di contrasto alla povertà