L’avanzamento della tecnologia, l’attenzione verso la customer experience e i Big Data aprono molte possibilità a designer, marketers e aziende lungimiranti per sperimentare nuove soluzioni di acquisto. Allo stesso tempo le ultime scoperte tecnologiche generano riflessioni sul futuro del web e sulla fusione sempre maggiore tra vita reale e vita virtuale.
Otto giovani imprenditori dello YEC (Young Entrepreneur Council) interpretano, secondo la loro esperienza, i futuri cambiamenti della navigazione web con l’avanzare dell’intelligenza artificiale, della realtà aumentata e del machine learning.
Prima di svelarveli però, una semplice domanda: avete mai visto il film di Spike Jonze Lei? Se sì, bene! Perché lo utilizzeremo come filo conduttore di queste ipotesi sul web futuristico. In caso contrario siete allertati sul rischio spoiler!
1. La SEO tradizionale diventerà obsoleta
Nel film Lei, ambientato in un futuro distopico, Theodore installa Samantha, un sistema OS dotato di intelligenza artificiale in grado di auto-apprendere spontaneamente dall’esperienza e dai dati forniti da Theodore. Samantha comunica vocalmente con Theodore e man mano che apprende i suoi interessi, risponde ai suoi bisogni con risultati su misura per lui.
Proprio nell'avanzamento della ricerca, Marle Jia, Chief Revenue Officer per TopBots, vede il futuro del web. Con gli assistenti vocali come Alexa e Siri, le ricerche saranno infatti sempre più improntate sulla voce rispetto al testo, considerando che già oggi il 20% delle ricerche mobile su Google sono vocali. Inoltre l’intelligenza artificiale diventerà estremamente predittiva e saprà cosa l’utente sta cercando prima ancora di digitare.
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2. Acquistare sarà più facile, veloce e accessibile
Secondo Cooper Harris, fondatrice di Klickly, con L’intelligenza artificiale (AI) e la realtà virtuale e aumentata, non sarà più il customer a navigare sul sito del brand e acquistare il prodotto secondo il tradizionale funnel di vendita, ma sarà il brand stesso ad andare dal cliente, sperimentando nuove modalità per accedere al catalogo e acquistare il prodotto. Un business quindi che si muove sempre più verso il consumatore e genera maggiori opportunità di commercio distribuite e offerte di acquisto veloci e convenienti.
Ci eravamo chiesti come riusciranno i brand a monetizzare i risultati della ricerca vocale e tra le risposte c'era proprio la possibilità dell’alta personalizzazione del risultato, rispondendo al cliente dopo aver appreso le sue preferenze e bisogni.
3. Una pubblicità sempre più customizzata
Siete fan Marvel ma vi propongono sempre fumetti DC? Sappiate che non vogliono farvi cambiare “religione”, ma semplicemente ad oggi abbiamo algoritmi limitati per la promozione del prodotto. Possiamo infatti targetizzati ma non così dettagliatamente. I nuovi sviluppi della machine learning permetteranno invece di catturare contemporaneamente dati dell'utente in ogni angolo del web (social behaviour, Open rates, browsing data, topics) per creare una promozione a misura di customer. Parola di Justin Blanchard, CMO di ServerMania.
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4. Il web ci navigherà
Torniamo al nostro film, vi ricordate il finale? Samantha dice a Theodore: «È come se stessi leggendo un libro che amo con tutta me stessa, ma lo leggo lentamente ora. Le parole sono distanti tra loro e gli spazi tra le parole sono quasi infiniti [...]. In questo spazio infinito tra le parole sto trovando me stessa ora».
Samantha arriva ad un livello di apprendimento di Theodore talmente alto, come un libro che ormai conosce, che va oltre di lui. Samantha ha letteralmente “navigato” Theodore, non solo nella sfera di bisogno fisico ma anche di bisogno emotivo.
Jeremy Kenisky, fondatore di Merge VR sicuramente ne dà un’interpretazione meno romantica, ma sostiene che con la realtà aumentata e l’intelligenza artificiale non saremo più noi a navigare il web, ma il web stesso a navigare nei nostri bisogni, in ogni luogo e momento. Una fusione vera e propria tra vita virtuale e vita reale.
5. Tecnologia eye-tracking
La combinazione tra AI e realtà aumentata renderà possibile guardare un grattacielo o Amore e Psiche di Canova, e leggere come è stato creato, il materiale, l’anno, estrarre quindi informazioni su di esso senza dover distogliere lo sguardo.
Secondo Syed Balkhi, CEO di Optin Monster faremo i conti con una tecnologia intuitiva, che legge il movimento degli occhi ed estrae da esso informazioni. Pensate alla grande opportunità per il mondo dell’arte e la rivalutazione del territorio con tale tecnologia. Del resto abbiamo già esempi concreti di applicazione della realtà aumentata a Pompei o ai Fori di Augusto e Cesare a Roma, ma ancora questa tecnologia è vista come un'esperienza e non come una quotidianità, quella che invece si prospetta nel futuro del web.
6. Filter Bubbles: risultati personalizzati su base ideologica
Il termine Filter bubble (bolla di filtraggio) è stato coniato dall’attivista Internet Eli Pariser, nel suo libro The Filter Bubble: What the Internet Is Hiding from You, per indicare quei siti che registrano il comportamento dell’utente (click precedenti, ricerche passate, posizione geografica) e restituiscono informazioni in linea con il suo pensiero ideologico e punto di vista, nascondendo le restanti informazioni di pensiero differente. L’utente quindi si trova in una vera e propria bolla culturale o ideologica.
Questo sistema viene applicato da Facebook e Google, provate per esempio a cercare la stessa parola sia "loggati" su Google che in modalità anonima, troverete sicuramente risultati differenti. Le bolle di filtraggio sono create dall’ IA e quello che sostiene Bryce Welker di Beat The CPA è che con la Realtà Aumentata e Virtuale, anche le locandine che incontriamo nella metropolitana saranno personalizzate secondo i nostri interessi, gusti e ideologie.
Ognuno di noi quindi vedrà una realtà diversa? Probabilmente sarà così.
7. L’umanizzazione dei software
Quante volte, ascoltando Siri o Alexa, avete immaginato che volto potessero avere? Un po’ come diamo un volto ai personaggi dei nostri libri preferiti, poi esce il film e ne rimaniamo delusi. David Henzel, CoFounder di MaxCDN sostiene che in futuro i software saranno personificati, avranno un volto e lavoreranno a stretto contatto con le persone per raggiungere gli stessi obiettivi. Il software non sarà quindi all’interno di un device e uno schermo, ma piuttosto un compagno di viaggio o un collega di lavoro.
Pensate se anche noi, come Theodore, arriveremo ad innamorarci di un OS.
8. La scomparsa della ricerca attiva nel futuro del web
Nel momento in cui l’intelligenza artificiale raggiungerà un livello tecnologico superiore, restituirà risultati all'utente senza più bisogno di cercare sul web. La tradizionale ricerca sarà quindi sostituita dai suggerimenti e consigli dell’AI in linea con i bisogni e interessi dell’utente. Parola di Paul Grossinger, Cofounder di Gaigels.
Il futuro del web sembra una realtà fantascientifica, a tratti inquietante eppure già molto vicino. E voi siete pronti a conoscere dal vivo il vostro sistema operativo?