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Se stai pianificando un viaggio nel mondo nipponico ci sono alcune cose che devi conoscere prima di partire. Eccoti un piccolo vademecum.
In giapponese questo numero ha una pronuncia simile a quello della parola “morte”, quindi ha un’accezione negativa, suona come un malaugurio. L'avversione e la paura verso il numero quattro si chiama tetrafobia ed è molto comune in Asia orientale e sudorientale. Inaspettatamente troviamo in una cultura tanto lontana alcune superstizioni che probabilmente superano di gran lunga quelle del Sud Italia!

I giapponesi evitano l’utilizzo di fazzoletti, se dovessi avere necessità puoi magari allontanarti e soffiarti il naso con discrezione.
L’unica eccezione a questa regola è il cono gelato: nessuno ti giudicherà!
Vengono definiti Oshiya: indossano uniformi, guanti bianchi e cappelli e spingono letteralmente le persone nei vagoni affollati della metropolitana nelle ore di punta. Sono pagati per assicurarsi che tutti entrino e non si blocchino nelle porte. Prova ad immaginare se una cosa simile accadesse in Italia e facci sapere dopo quanti minuti hai smesso di ridere per le probabili reazioni.
Se qualcuno in Giappone si addormenta con la sua testa sulla tua spalla, magari in treno o in metro, è pratica comune tollerarla. Il Giappone è uno dei Paesi in cui si dorme meno e si lavora di più, sii solidale se dovesse accaderti.
È consuetudine togliersi le scarpe e magari indossare pantofole quando entri in una casa giapponese, un ristorante tradizionale e talvolta musei e gallerie d'arte. I giapponesi di solito camminano scalzi o in calzini sui tatami, ma ci sono delle eccezioni: dove non c’è il tatami (per esempio in cucina, corridoio o bagno) si indossano le ciabatte: le troverai all’interno del bagno.
Accade raramente che i giapponesi aprano le porte delle loro case, pertanto quando questo succede è un grande onore e bisogna ringraziare non presentandosi a mani vuote. Inizialmente il padrone di casa rifiuterà cortesemente il dono, ma anche questo fa parte del gioco.
Aperitivo nipponico? Pranzo di comitiva? Non osare riempire il tuo bicchiere! Accertati di aver riempito i bicchieri di tutti e aspetta che qualcuno faccia lo stesso con te, poi si fa un brindisi con un Kanpai (il nostro cin-cin) e allora sì che potrai bere senza apparire maleducato.
Magari non raccontarlo ai tuoi genitori, né ai tuoi nonni ma se mangi noodles in Giappone preparati ad essere rumoroso sorseggiando il brodo e tirando su gli spaghettini perché se così non dovesse essere tutti penserebbero che non ti piacciono.
Se soffri di claustrofobia è un’esperienza da evitare: lo spazio vitale è grande circa due metri di lunghezza per un metro di altezza. La privacy non è compresa poiché spesso una tendina sostituisce la comune porta e la valigia devi lasciarla in una sala vigilata. Questa tipologia di hotel è molto economica, solitamente si trova vicino ad aeroporti o stazioni.
Ora che conosci un po’ meglio le complesse convenzioni sociali del Giappone, sei pronto ad organizzare il tuo prossimo viaggio!