A quasi due anni da Dismaland, Bansky ha aperto in Palestina niente meno che un piccolo hotel di 9 stanze chiamato “The Walled Off Hotel” ricavato in un ex laboratorio di ceramica e subito ribattezzato l’hotel con la vista peggiore del mondo.
Situato vicino alla controversa West Bank, il muro che dal 2002 divide Israele dai territori Palestinesi che in passato è stato decorato dall’artista inglese, l’hotel è stato costruito in segreto negli ultimi mesi ed arredato in stile coloniale e a partire dal prossimo 20 marzo sarà perfettamente funzionante.
Oltre alle stanze per gli ospiti, decorate con opere e installazioni di Bansky da “Presidential Suite” a “Room With A View” e “Out of Service”, l’hotel ospita anche una galleria d’arte che espone le opere di artisti palestinesi, scelte dal curatore e storico dell’arte Ismal Duddera.
L'obiettivo dell'artista è lanciare una provocazione per creare un dialogo costruttivo tra le due fazioni.
“Vorremmo invitare tutti a venirci a trovare, soprattutto i civili isrealiani”, ha commentato il manager dell’albergo Wisam Salsaa. “Vogliamo che imparino a conoscerci meglio, perché quando lo faranno capiranno che ci sono molti stereotipi da abbattere, e le cose potrebbero cambiare”.
La nota amara tuttavia è che, per una strana ironia della sorte, gli israeliani non hanno il permesso di visitare Betlemme e i suoi luoghi sacri, e anche se l’albergo di Banksy si trova ufficialmente in una porzione di territorio controllata dai militari israeliani, tutte le strade per raggiungerlo includono almeno un passaggio attraverso zone a controllo palestinese.
Banksy tuttavia è ottimista riguardo questo progetto ed ha ironizzato: “Il mio commercialista sostiene che le persone avranno paura di venire qui, a causa della location militarizzata e rischiosa, ma io gli ho ricordato che in occasione del mio progetto precedente, la gente ha trascorso una giornata intera a Weston-super-Mare.” E continua: “I muri vanno molto di moda in questo momento, ma io me ne sono occupato molto prima che Trump li rendesse cool”.