Hai mai sentito parlare di dark testing? Nonostante il nome, non c'è niente di oscuro e misterioso: si tratta di una pratica molto diffusa ed utile per il social media marketing, soprattutto per chi gestisce pagine Facebook che veicolano contenuti editoriali.
Il dark testing consiste nel creare più versioni di uno stesso post e avere a disposizione dei dati per determinare qual è il più performante e quindi migliore da pubblicare. Molti siti di informazione - e non solo - si appoggiano a servizi che forniscono dati sulle performance dei post prima che vengano effettivamente pubblicati, avendo così un'idea del numero di like o condivisioni che potranno ottenere. Si agisce nell'ombra, insomma, con lo scopo di giocarsi le carte migliori.
A dire il vero, un modo per fare dark testing ce lo suggerisce direttamente anche Facebook, con la funzione che consente di creare un post della Pagina non pubblicato, utilizzando Power Editor. In questo caso il dark testing è manuale, e per farlo ci vorrà almeno un'ora di tempo. Si può creare il post - inserendo intestazione, testo e tutti gli altri dettagli del caso - e configurare anche un'inserzione per ottenere informazioni utili a definire il target, attuale o potenziale che sia.
Non si tratta per la verità di una missione impossibile, anche se indubbiamente lunga e di sicuro noiosa. Le istruzioni sono abbastanza chiare e con un po' di pratica si dovrebbe essere in grado di fare un discreto dark testing. Spesso però chi si occupa della gestione delle Pagine in realtà medio-piccole non sa nemmeno dell'esistenza di questa funzione. Se sa che esiste, e sa come procedere, non è detto che abbia il tempo di farlo. E sui social l'informazione deve essere immediata, non c'è spazio per esitazioni.
Ecco perché molti nomi importanti dell'editoria - come ad esempio Techcrunch - preferiscono appoggiarsi anche servizi esterni a Facebook, che consentono di accedere a dati più performanti, con un minor dispendio di tempo, e soprattutto senza il bisogno di possedere specifici know-how.
Uno di questi tool, da poco disponibile sul mercato, è Spark: si tratta di uno strumento offerto dalla startup Naytev, che permette di fare un dark testing automatico, in poco più di 3 minuti. Come mostra l'infografica, basterà predisporre le diverse versioni del post, sottoporle all'occhio attento del tool, e pubblicare quella suggerita per ottenere il massimo in termini di engagement. Fin troppo semplice. Quasi da testare.
Soprattutto per chi si occupa di editoria, ottenere degli ottimi risultati sulla Pagina Facebook significa non solo creare engagement sui social, ma anche riuscire a veicolare i contenuti e portare traffico al sito.
Che si opti per la soluzione manuale o per quella automatica, forse vale la pena inziare a (dark) testare, che ne dici?