Terminata la coda lunga del Mobile World Congress, a margine del Q1 2015, tiriamo le somme. Sembrerà un paradosso ma i primi 90 giorni dell’anno, insieme agli appuntamenti di settore e alle analisi di mercato, possono già rivelarci molto di come gli inserzionisti si comporteranno nei prossimi 9 mesi.
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Parliamo di mobile advertising, il “nuovo mondo” per i marketer di tutto il globo: se oltreoceano l’esplorazione di nuovi touch point con il proprio target viaggia speditamente, in Italia (manco a dirlo) è ancora terreno di conquista. TV e carta stampata a parte, le soluzioni in grado di soddisfare la navigazione desktop rappresentano oggi una fetta di mercato rilevante, mentre gli investimenti in mobile advertising ancora latitano.
Se stai pianificando i prossimi 6 mesi di attività paid, fermati e rifletti, investire nel mobile advertising è un’opportunità che non puoi più ignorare. A dirtelo sono i tuoi utenti e il loro comportamento in rete: sempre più connessi, sempre più mobile-addicted, sempre meno raggiunti da formati e creatività dell’online tradizionale che a fatica rispondono alle logiche della navigazione mobile.
Con le applicazioni, poi, diventano completamente inefficaci, e non serve ricordare che con le app l’utente ci trascorre gran parte del tempo speso con il suo smartphone.
Ora sei pronto a considerare le opportunità mobile nel tuo piano d’investimenti? Prima di cominciare, leggi questi 5 trend sul mobile advertising che ogni marketer deve conoscere.
Gli utenti sono pronti
Se devi convincere qualcuno della bontà della tua strategia, ti basterà evidenziare l’incredibile evoluzione che la banda larga mobile ha vissuto negli ultimi anni. A breve potremo accedere a qualsiasi contenuto con velocità e qualità 5G. Un utente medio controlla il proprio smartphone tra le 150 e le 200 volte al giorno. Argomentazioni piuttosto convincenti, non trovi?
Il mercato ci crede
Gli investimenti nel native mobile advertising sono destinati a raddoppiare nel 2015. Lo rivela Rubicon Projectnel terzo sondaggio annuale sugli acquirenti di mobile advertising, dove si prevede che il native advertising conquisterà una quota del 13% della spesa complessiva per il mobile advertising nel mondo. Pare che gli inserzionisti stiano imparando a considerare l’adv non più come interruzione, ma come parte integrante del contenuto. Meglio tardi che mai!
Soluzioni rigorosamente user-oriented
Programmatic e Real Time Bidding diventeranno pane quotidiano per il lavoro dei marketer anche in Europa. Era ora: l'81% degli intervistati da Rubicon Project ha segnalato come prioritaria la scelta dell'automated guaranteed trading per il 2015. Attenzione, automatizzato non significa standardizzato: le soluzioni offerte da questo genere di piattaforme (come Widespace e Turbo, tra i primi trading desk dedicati all’Italia) sono personalizzate e ottimizzate in ottica HumanToHuman, come da richiesta del mercato.
Video ed engagement, legame indivisibile
Native a parte, il formato video è in costante ascesa, il 17% delle richieste mondiali secondo il sondaggio. È breve, è emozionale, integra e valorizza le attività di storytelling, cattura l’attenzione di chi consuma contenuti sempre meno via TV e sempre più sui second e third screen (leggersi Millenials).
Performance sempre più misurabili
Comincia a considerare nuovi KPI. Se la leva del web advertising è stata principalmente la misurazione dei risultati, per il mobile advertising questa possibilità sarà ancora più puntuale: il VCPM (Costo per Mille Viewable impression, contempla solo le impression effettivamente viste dall’utente) e il CPUL (Costo per Unique Landing, il costo per ogni singolo utente effettivamente atterrato sulla landing page) affiancheranno metriche come l’Average Session e il Bounce Rate nell’analisi di ogni campagna, per lasciare sempre meno spazio all’approssimazione ed ottenere con più facilità e consapevolezza lead qualificati, conversioni e ROI.
Il mondo digitale è in continua evoluzione, la convenzionale pubblicità ancora una volta in rivoluzione. Scommetterai anche tu sul mobile advertising? Raccontami che ne pensi nei commenti!