Nuovo appuntamento con le nostre interviste in previsione del Master Online in Social Media Marketing a cura della Ninja Academy.
Oggi "incontriamo" Vincenzo Cosenza, docente per quanto riguarda la Social Media Strategy che ci illustrerà, attraverso alcuni spunti di conversazione, quali siano i principi e le forme di organizzazione aziendale che possono garantire alle aziende, piccole o grandi che siano, la migliore esposizione sulle piattaforme digitali ed una resa ottimale.
1) Social Media in Italia e nel mondo. Quali sono le maggiori differenze?
La più grande differenza è in termini di scala. In Italia qualunque strumento fa fatica a raggiungere una massa critica di adottanti, a causa dei ritardi infrastrutturali e culturali. Un'altra differenza curiosa è che nel nostro paese la maggior parte degli utenti dei social media sono uomini, mentre nel resto del mondo prevalgono le donne.
2) Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest… devo davvero portare la mia azienda su tutti questi social network?
No non è necessario essere ovunque. Anche perché moltiplicare i luoghi di contatto equivale a moltiplicare il lavoro. Quindi attenzione a farsi trasportare dalle mode. Ogni azienda dovrebbe partire dalla definizione degli obiettivi di business, poi definire una strategia di marketing e contestualmente chiedersi quali sono i luoghi della rete più adatti a portare a termine quella strategia. Certo, oggi è difficile fare a meno di Facebook, in quanto meta di 25 milioni di italiani ogni giorno
3) Ho un cliente che si è lamentato sulla mia pagina Facebook durante la notte. Come posso gestire l'emergenza?
Il cliente va gestito come si è sempre fatto. Oggi si sono solo aggiunti nuovi punti di contatto. Quindi se ho un business critico devo creare una rete di supporto 24/7 che comprenda anche i social media. Oggi ci sono gli strumenti per farlo (piattaforme di social caring/CRM) dunque il problema è solo di tipo organizzativo.
4) Real Time Marketing: possono farlo solo Oreo e Barilla o potrebbe trarne beneficio anche la mia azienda?
Tutte le aziende possono trarne beneficio, ad esempio l'anno scorso quando Renzi presentò le sue famigerate slide, il supermercato SetteDì riuscì a generare molto engagement agganciandosi a quella che mostrava un carrello della spesa:
Caro @matteorenzi, le nostre #offerte sono migliori! Ti aspettiamo! pic.twitter.com/1713ljEwK8
— SetteDi (@Sette_Di) 12 Marzo 2014
Certo, se l'azienda è grande può organizzarsi strategicamente, dotandosi di dashboard di discovery e visualizzazione dei trend, in grado di fare emergere molte occasioni di ingaggio. Poi il resto sta alla creatività delle persone.
5) È da poco cominciato il 2015: cosa devo sapere per affrontare il nuovo anno social nel modo giusto?
Una cosa molto pratica: Facebook sta spingendo molto la visibilità dei video nativi (ossia non link a YouTube, ma caricati direttamente sulla piattaforma). Di conseguenza le buone occasioni di catturare l'attenzione delle persone passeranno per una strategia di content marketing che preveda l'uso dei video.
In linea generale, invece, è tempo, per il social media manager, di integrare nella propria strategia, anche le attività tattiche di social advertising. Inutile snobbare la pubblicità, affidandola ad altri. E' fondamentale conoscere al meglio tutte le leve per ottimizzare gli investimenti e dare visibilità ai contenuti giusti.
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