Europa 2020 è la strategia decennale per la crescita e l'occupazione che l'Unione europea ha varato nel 2010. Sempre più spesso ne sentiamo parlare e per questo abbiamo ritenuto fondamentale farci un piccolo approfondimento su, cercando di spiegare nella maniera più chiara e semplice (e anche sintetica) possibile, la mission di tale ambizioso progetto.
Essa mira a superare la crisi che ci ha permeato negli ultimi anni e dalla quale le economie di molti paesi ne stanno ora gradualmente uscendo, ma vuole allo stesso tempo colmare anche le lacune del modello di crescita del nostro Paese e creare le condizioni per uno sviluppo “glorioso”.
Tre, in particolare, le priorità fondamentali a cui punta tale piano strategico e sono: una crescita intelligente (per lo sviluppo di un’economia basata sulla conoscenza e l’innovazione), una crescita sostenibile (per promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e competitiva) e una crescita inclusiva (per la promozione di un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale).
Inoltre, la strategia si basa su cinque obiettivi e sette iniziative che tracciano un quadro entro il quale l'UE e i governi nazionali sostengono reciprocamente i loro sforzi per realizzare in un’ottica di crescita e sviluppo le priorità proprie di Europa 2020, cioè l'innovazione, l'economia digitale, l'occupazione, i giovani, la politica industriale, la povertà e l'uso efficiente delle risorse.
I cinque obiettivi di Europa 2020
L’Unione europea si è data cinque obiettivi da realizzare entro la fine del decennio, tradotti anche in obiettivi nazionali, per riflettere sulla situazione e circostanze di ogni paese, e sono:
1) Occupazione: innalzamento al 75% del tasso di occupazione per la fascia di età compresa tra i 20 e i 64 anni;
2) Istruzione: il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il 40% delle persone con età compresa tra i 30 e i 34 anni devono avere un'istruzione universitaria;
3) Ricerca e innovazione: il PIL dell’Unione europea destinato alla ricerca e sviluppo deve essere portato almeno al 3%;
4) Integrazione sociale e riduzione della povertà: per il 2020 si dovranno avere almeno 20 milioni di persone in meno che vivono in situazioni di povertà o emarginazione;
5) Clima e energia: devono essere raggiunti i target «20/20/20» in tema di cambiamenti climatici ed energia, ovvero riduzione delle emissioni di gas serra del 20% (o persino del 30%, se le condizioni lo permettono) rispetto al 1990, 20% del fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili, aumento del 20% dell'efficienza energetica.
Tali obiettivi danno un'idea generale di quali debbano essere i parametri chiave dell'UE nel 2020, tradotti in obiettivi nazionali in modo da consentire a ciascuno Stato membro di verificare i propri progressi. Non comportano una ripartizione dei compiti perché si tratta di obiettivi comuni da conseguire insieme, a livello sia nazionale che europeo e sono per questo interconnessi e di reciproca utilità. Quindi, ad esempio, i progressi nel campo dell'istruzione contribuiscono a migliorare le prospettive professionali e a ridurre anche (teoricamente), la povertà.
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Le sette iniziative prioritarie
Per stimolare la crescita e l'occupazione, la strategia Europa 2020 ha individuato sette iniziative prioritarie, dette anche iniziative faro (“flagship initiatives”), nell'ambito delle quali le amministrazioni europee e nazionali sono chiamate a coordinare gli sforzi affinché risultino più efficaci. E infatti abbiamo, per quanto riguarda la Crescita intelligente: l’Agenda digitale europea, Unione dell’innovazione, Youth the move; per la Crescita sostenibile: un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse e una politica industriale adeguata all'era della globalizzazione; Per la Crescita solidale: l’Agenda per nuove competenze e nuovi lavori, e una Piattaforma europea contro la povertà.
Realizzare Europa 2020
Tale piano strategico può avere successo, in un’ottica di crescita e occupazione, solo grazie, come brevemente accennato, ad un'azione determinata, sinergica e mirata, a livello sia europeo che nazionale delle priorità da realizzare.
L’attuazione e controllo di Europa 2020 dipende, inoltre, dalle strutture e dai processi di governance che l'UE ha cominciato a introdurre dal 2010. Lo strumento più importante a questo scopo è il semestre europeo, il ciclo annuale di coordinamento delle politiche economiche e di bilancio dei paesi dell’UE, che mirano a realizzare delle riforme negli Stati membri e raccomandazioni specifiche per ciascun Paese, elaborate dalla Commissione stessa e sancite al più alto livello dai capi di governo riuniti in sede di Consiglio europeo.
Il nostro miglior auspicio è che tale Progetto si realizzi in tutte le sue forme. Si tratta certamente di traguardi ambiziosi, ma ad ogni modo raggiungibili, sostenuti oltretutto sempre più da proposte concrete per garantirne il conseguimento.
L’Europa deve ritrovare la strada giusta e non deve più perderla.
Più posti di lavoro e una vita migliore, è questo il cuore della strategia Europa 2020. Essa dimostra altresì che l’Europa è capace di promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, trovando il modo di creare nuovi posti di lavoro e offrire un orientamento alle nostre società.
Dobbiamo solo trasformare i nostri obiettivi in realtà.