Anonimato su Facebook?
Per molti può sembrare una contraddizione in termini, specialmente dopo le ultime polemiche che obbligavano gli utenti ad usare il proprio nome di battesimo; polemiche scatenate da artisti e dalla comunità LGBT, polemiche che hanno fatto registrare un boom di iscrizioni per il nuovo concorrente Ello.
Eppure sembra tutto vero: il New York Times sostiene che il social di Zuckerberg stia lavorando su una nuova app per mobile, disponibile sia per smartphone sia per tablet, che consentirà agli utenti di interagire usando uno pseudonimo.
Dopo anni di policy per rendere il social sempre più real, con un costante scoraggiamento di qualsiasi forma di nickname o di fake, questa mossa sembra un'inversione di tendenza senza un reale perché.
In realtà questa nuova app, di cui non si sa ancora il nome, potrebbe essere la risposta a Ello, neonato social network già oggetto degli onori della cronaca, che incoraggia i propri utenti a non usare il nome reale.
"Non devi usare il tuo vero nome su Ello. Noi incoraggiamo le persone a essere chi vogliono essere".
Il progetto di questa nuova applicazione è di Josh Miller, uno dei product manager di Facebook, arrivato nella sede centrale in seguito all'acquisizione, in gennaio, della sua startup Branch, focalizzata proprio sulle conversazioni online.
Branch permette infatti di poter creare dei piccoli gruppi di conversazione: colleghi, amici, ma anche influencer come giornalisti o esperti. Il lavoro sull'applicazione sarebbe durato più o meno un anno, ed è ormai nella sua fase conclusiva.
Quest'app, in particolare, potrebbe avere un senso se contestualizzata nell'ambito health, sempre più importante sul mercato, dall'iWatch a Runtastic.
La misteriosa novità di Facebook, infatti, potrebbe essere utilizzata come piattaforma che raccoglie le proprie performance sportive o i problemi di salute. Potrebbe essere, quindi, negli interessi degli utenti mantenere l'anonimato in situazioni del genere.
Per adesso si sa solo che l'applicazione consisterà in una chat anonima, che richiama Secret o Whisper (in questi giorni entrambe sotto i riflettori, perché voci di corridoio sostengono che siano state usate dall'Isis per scambiare informazioni).
Improbabili teorie del complotto a parte, piattaforme del genere permettono di esporsi su qualsiasi argomento, senza dover rivelare la propria identità.
Sorge spontanea la preoccupazione sui troll e gli spammer, che grazie all'anonimato trovano vie più facili per dare fastidio.
In attesa di qualche novità in più cosa ne pensate? Secondo voi sarà un'app stand alone, o sarà collegata in modo strategico all'ecosistema della messaggistica di Facebook (Slingshot, Messanger e Whatsapp)?