L'Italians Festival - il primo festival della pubblicità italiana - si è concluso sabato sera con le premiazioni degli ADCI Awards. L'evento, promosso da ADCI (Art Director's Club Italiano) e Assocom (Associazione delle Aziende di Comunicazione) con la main partnership di Google ha visto la partecipazione di centinaia di persone: studenti, professionisti, rappresentanti aziendali e semplici curiosi, tutti uniti dalla voglia di studiare meglio lo stato dell'arte della creatività italiana (e internazionale) dalle parole degli addetti ai lavori.
Noi Ninja abbiamo partecipato tutte e tre le giornate, cercando di ascoltare il maggior numero di interventi e testimonianze e captando il mood dei partecipanti. Il risultato? Ci preme dirlo subito: è stato un evento bellissimo, per tanti motivi. Ne abbiamo scelti cinque, quelli che secondo noi hanno permesso davvero di fare la differenza: location, organizzazione, temi, stimoli, atmosfera.
Location
Impossibile non partire dal luogo dell'evento per parlare dell'Italians Festival. Il teatro Franco Parenti di Milano ha saputo aprirsi nel migliore dei modi ai partecipanti - e in qualche modo alla città intera - mettendo per un attimo da parte le proprie attività più caratteristiche senza rinunciare alla propria, forte identità. Gli ospiti del festival hanno dunque potuto apprezzare questo luogo da una prospettiva diversa ma altrettanto suggestiva. Tutti i diversi spazi del teatro si sono così trasformati in spazi per workshop, speech, gallerie di lavori, pause di riposo, con grande curiosità delle persone divertite ad esplorarli uno ad uno.
Credits: Italians Festival
Organizzazione
Un evento non può diventare grande senza dei bravi organizzatori. E allora, un applauso a loro ed ai parter che li hanno supportati al meglio! Sono riusciti a coordinare uno staff dinamico e tante, tantissime partecipazioni senza default dell'ultimo istante o allungamenti esagerati nelle tempistiche indicate dal programma. Ci sono stati i tipici, piccoli inconvenienti tipici della diretta - che non hanno però intaccato la bontà del risultato finale. Strappando anche qualche applauso per il modo con cui sono stati superati!
Credits: Italians Festival
Temi
Per un festival sulla creatività, il rischio di sbagliare topic e argomenti è sempre alto. Si può infatti creare un evento troppo verticale, concentrato su alcune suggestioni a discapito di altre, ma è possibile anche 'diluire' l'attenzione delle persone a causa dell'eterogeneità degli argomenti trattati. Anche in questo caso i pensatori dell'Italians Festival hanno saputo scegliere una rosa di temi interessante e ben focalizzata sul tema, senza rinunciare alla ricchezza dei diversi contributi. Ecco allora sul palco pubblicitari, manager, scrittori, giuristi e tanti altri professionisti, accomunati dalla voglia di parlare di comunicazione, advertising e idee folli.
Credits: Jacopo Pasquini
Stimoli
Partiamo dalla fine dell'ultimo paragrafo: l'Italians Festival ha saputo raggruppare speaker eterogenei per formazione e professionalità, ma fortemente accomunati dall'amore per la comunicazione e la creatività. Essi hanno saputo veicolare una grande varietà si stimoli e suggestioni, molto importanti da 'portare a casa' per un ragionamento più profondo nei giorni successivi.
Credits: Italians Festival
Atmosfera
L'unicità dell'atmosfera che si respirava durante l'Italians Festival è stata ribadita anche nella cerimonia di premiazione degli ADCI Awards e chiusura dei lavori. Un'atmosfera molto positiva e costruttiva tra speaker, partecipanti e organizzatori, come se si trattasse di un'unica famiglia allargata radunata temporaneamente con l'unico obiettivo di fare riuscire bene la kermesse. E - merito anche della cornice del Parenti - i risultati non lasciano spazio a dubbi!
Credits: Italians Festival
Conclusioni: 100 di questi Festival!
E' tutto oro quello che luccica, dunque? Nel caso dell'Italians festival, assolutamente sì! Come abbiamo più volte sottolineato, l'Italian Festival ha convinto in tutto e per tutto. Belle idee, ospiti forti, organizzazione impeccabile. A proposito dei 5 punti appena sottolineati, ci permettiamo solo di dare uno stimolo per la prossima edizione: ci sarebbe piaciuto tantissimo vedere ancora meno speaker stranieri (o più testimoni italiani all'estero).
Per il resto non vediamo già l'ora di riparlarvi del festival, tra un anno!