"Un video delle telecamere di sicurezza di Multiplayer.it mostra le immagini di una colluttazione violenta. Luca e una donna se le stanno dando nella sala riunioni, e il protagonista principale le tira addosso tutto quello che gli capita per le mani. Nel frattempo la redazione scalpita, bisogna andare in Giappone per intervistare Hideo Kojima. Lorenzo parte alla volta del Sol Levante...un incontro inatteso, però, cambierà tutto."
Così prende il via GeekerZ, una delle webserie italiane più in vista del momento. I Ninja hanno pensato di conoscere chi l'ha creata, e per questo oggi vi propone un'intervista ad Alessandro D'Ambrosi, giovane autore e attore romano, Co-creatore e co-soggettista della serie GeekerZ, definita dagli autori stessi una web-serie di genere horror comedy.
Ciao Alessandro. Prima di "come è nata l'idea", la vera domanda è: che vuol dire "GeekerZ"?
È un termine che non conoscevo neanche io prima di iniziare a lavorare su questo progetto... Prima di tutto si dice “Ghikerz” e non “Gikerz” come quasi tutti lo pronunciano (compresi alcuni di noi che continuano a sbagliare)! Il Geek è un appassionato, esperto ed abile fruitore di tecnologia ed informatica. È normalmente un outsider, considerato dai più come un "fissato. Si può dire che il Geek sia la versione un po’ più fica, smaliziata e "social" del Nerd, anche se il confine è abbastanza labile. Il titolo della serie contiene la "Z" finale che, come avrai intuito, sta per Zombie.
Cosa ti ha spinto a creare una storia e poi una web serie sugli zombie?
La tematica è stata proposta da Luca Persichetti, di Multiplayer. Poi con Michele Bertini, regista della serie, Matteo Benedetti e Ugo Piva abbiamo sviluppato la storia e il soggetto. È un genere che non avevo mai affrontato come autore, pur subendone il fascino come spettatore, e sono felice che si sia presentata questa occasione.
Il lavoro più grande è consistito nel miscelare continuamente elementi horror-thriller con quelli della commedia e del non-sense. Il risultato è uno sgangherato e brancaleonico gruppo di personaggi per nulla eroici, costretti a fronteggiare senza alcuna preparazione una misteriosa e letale infezione che trasforma i cittadini di un tranquillo e piccolo centro urbano in famelici morti viventi. Uno spaghetti-zombie in sostanza. Credo che proprio nella scrittura grottesca ed autoironica risieda la forza della serie.
Senza dimenticare che, in fase di realizzazione GeekerZ, pur essendo un prodotto super indie, si è potuto avvalere di una troupe e di un Cast artistico di grandi professionisti coordinati dall’ottimo lavoro di Fuorisync e Tangram. Abbiamo girato gli 8 episodi nel tempo record di due sole settimane di riprese. Tanta fatica ma senza dubbio una delle esperienze professionali più divertenti che mi siano mai capitate come attore, condivisa con un team di lavoro di grandi amici.
Il collegamento con "The Walking Dead" è doveroso. Da sempre "i morti viventi" hanno un fascino particolare nell'immaginario. Come spieghi questo fenomeno?
Credo che il successo del genere Zombie sia legato strettamente alla paura dell’altro, al concetto dell’Homo Homini lupus. Il nostro è un mondo che ci connette a livelli inimmaginabili ma che, paradossalmente, allo stesso tempo ci isola. È l’esaltazione dell’individuo e del singolo, raccolto in sconfinate community virtuali, terribilmente impersonali. Un mondo inquinato, malato e morente che soffre il sovraffollamento e l’inarrestabile esaurimento delle proprie risorse. Un mondo competitivo che vive ormai da anni una crisi economica, sociale e politica sempre più grave, dove il profitto ed il successo personale sono gli unici scopi perseguibili e che proietta ombre nefaste sul futuro.
L’idea di un’apocalisse che resetti una società cresciuta a dismisura oltre il proprio limite naturale e che ci obblighi a lottare, soli ed indifesi gli uni contro gli altri, per la sopravvivenza, non è più così fantasiosa e lontana. E, ovviamente, veder rappresentate le nostre paure ci appassiona e ci attrae perché e catartico e liberatorio.
Come interpreti il successo delle web serie? Come pensi cambierà in un futuro prossimo il rapporto tra tv e web?
Il web è terreno di sperimentazione e autoproduzione. È una vetrina universale con un’audience potenzialmente sconfinata. È quindi il naturale approdo per tutti i giovani filmmakers che vogliono presentare al mondo le proprie “creature” in totale libertà ed indipendenza. È un ottimo modo per farsi conoscere, ma può anche essere una concreta possibilità di lavoro e guadagno se sfruttato con lungimiranza e creatività. A dimostrazione di ciò il crescente interesse verso la creazione di web series di magnati della produzione “istituzionale” come la RAI.
Lo spettatore televisivo, sempre meno passivo, si sta evolvendo verso un fruitore consapevole e selettivo, che sceglie e “crea” il proprio palinsesto.
Torniamo a Geekez: Multiplayer.it fa da scenario alla serie, come nasce questo connubio?
Multiplayer è il produttore, il committente della serie. GeekerZ nasce proprio dall’idea di marketing di raccontare una storia di finzione ambientata in parte all’interno della vera redazione della società, mescolando elementi narrativi con dinamiche ed ambienti reali e, soprattutto, affiancando agli attori della serie alcuni dei redattori di Multiplayer, che si sono divertiti ad interpretare se stessi, calandosi però nella trama ed agendo di conseguenza.
All’inizio della scrittura del soggetto, quando ancora tutto era nebuloso ed abbozzato, sapevamo con certezza che Multiplayer sarebbe stata la cornice, il contenitore della nostra storia. Poi, tutte è venuto di conseguenza. La nascita di GeekerZ è indissolubilmente connessa al connubio con Luca Persichetti e con lo staff di Multiplayer.
Quando arriveranno le nuove puntate?
Top Secret… spero presto! Per il momento posso solo dirti che con la mia compagna e collega Santa de Santis (che in GeekerZ interpreta il capo di Multiplayer) stiamo scrivendo altre due web series, che dovremmo girare entro l’estate.
Nel frattempo per voi ecco il primo episodio della serie GeekerZ! ;)
Grazie ad Alessandro per l'intervista!