La profonda recessione che permea il nostro Paese non si arresta nemmeno di fronte alle feste natalizie e si conferma così, ancora una volta, il perno fondamentale delle scelte d’acquisto degli italiani.
Secondo Federconsumatori infatti, crollano anche quest’anno i consumi per Natale, subendo un calo dell’11,2%. Le stime ci dicono che ogni famiglia spenderà in media 132 euro circa contro i 148 dell'anno scorso.
Ma perché? Cerchiamo di capirlo bene insieme.
“Effetto Natale”
A partire dal 2007 (periodo pre-crisi) secondo il Codacons gli italiani hanno subito una progressiva perdita del potere d'acquisto che ha apportato, con il trascorrere del tempo, un sostanzioso crollo dei consumi natalizi. "Effetto Natale" lo chiamano gli esperti.
Le statistiche ci dicono che nel 2007 le spese natalizie effettuate nell'ultimo mese dell’anno sono state pari a 18 miliardi di euro. Oggi si stima che questa cifra non supererà i 10,3 miliardi di euro. Tutto questo sta a significare che in 6 anni le famiglie del nostro Paese hanno ridotto i consumi legati alle feste del 42,7%, tagliando le spese natalizie per 7,7 miliardi di euro circa.
Cosa compreranno gli italiani questo Natale?
L’Italia, con una forte differenza tra Nord e Sud si presenta alle festività natalizie 2013 con una contrazione dei consumi pari al 7,5%.
Codacons, in particolare, ci dice che nelle intenzioni della maggior parte delle famiglie italiane si rilevano forti riduzioni per la spesa nei i settori dell’abbigliamento e calzature (-11%), arredo per la casa (-10%) e ristorazione (-8%). Andrà meglio per il commercio dei giocattoli, elettronica, hi-tech e alimentari.
Il 94% degli italiani continuerà a cercare prodotti in saldo e 4 consumatori su 5 hanno dichiarato di voler aumentare i propri acquisti sul canale online.
Non si ammettono invece risparmi sulla salute e sull'istruzione.
Cosa desiderano gli italiani sotto l’albero?
Il regalo più desiderato sotto l’albero da un italiano su due è il denaro e, come seconda scelta, un bel viaggio.
Ma nella realtà la maggior parte degli italiani riceverà libri (42% delle intenzioni) e prodotti di cosmetica (26%).
Il Natale dei più piccoli, invece, sarà segnato prettamente da giochi educativi, mentre gli adolescenti riceveranno videogame, soldi e libri.
Il consumatore è cambiato: più qualità e meno quantità
Gli italiani non rinunceranno agli acquisti ma si conferma,come afferma Dario Righetti, Partner Deloitte e responsabile per il settore Consumer Business, la tendenza generale a prestare grande attenzione alla qualità intesa come utilità.
Compito del retailer perciò dovrà essere quello di preoccuparsi di fornire trasparenti e semplici informazioni circa i vantaggi funzionali dei singoli prodotti, in modo da tralasciare le considerazioni sui prezzi da parte degli acquirenti.
L’orientamento del consumatore di quest’anno sarà quello di soffermarsi e riflettere sul valore che ha in sé il dono da regalare.
Siamo di fronte a un consumatore evoluto e sempre più selettivo rispetto al rapporto qualità/prezzo, e tutto questo è dovuto ad un solo fattore: la crisi.
Natale 2013 all'insegna di risparmio e intelligenza!
Alla luce dell’attuale scenario economico il consumatore è costantemente attento alle proprie decisioni di spesa e il prezzo è ormai diventato un fattore determinante nelle sue scelte.
Ma oltre a questo si comincia a delineare un nuovo modo di far e soprattutto “sentire” gli acquisti natalizi.
Gli italiani si confermano cioè individui sempre più sensibili alle cause sociali, sia per tutto ciò che concerne la sostenibilità ambientale che l’etica sociale in generale.
Il consumatore non bada più soltanto al prezzo finale di un ipotetico prodotto che può rispondere alle sue immediate esigenze, ma diventato un compratore oculato, è orientato ormai alla ricerca di un consumo che rifletta anche i valori morali in cui crede.
Siamo davanti a un target di acquirenti attenti e sensibili a tutti gli aspetti sociali e alle ricadute che le proprie scelte possono avere sull'ambiente che li circonda.
Cresce così il cosiddetto “consumo responsabile e consapevole” insieme allo sviluppo sostenibile; i quali diventano elementi imprescindibili nella produzione di oggigiorno, affiancati da una comunicazione trasparente con il produttore.
Come afferma sempre Righetti: “Anche la collaborazione tra Governi e industria per un consumo differente diventa a questo punto indispensabile.”.
A Natale siamo tutti più buoni
Natale 2013 sotto il segno dell'austerity per le famiglie italiane.
I consumi sono calati rispetto alle spese folli che si facevano fino a pochi anni fa, tra regali, alberi, luci e decorazioni. Ma se risparmio significa una società che spende più intelligentemente, in maniera “sana” e utile , allora diciamolo e sottolineiamolo forte.
Si tratta dell'altra faccia della stessa medaglia, cioè della crisi e dei suoi risvolti.
In fondo, come si dice? A Natale siamo tutti più buoni.