Il 2013 si annunciava come l’anno del content marketing, ma in Italia il tema resta ancora confuso e di difficile applicazione, anche per molti addetti ai lavori. Tutti ne parlano, tutti ci lavorano, ma nel panorama italiano si arranca ancora e fa ancora paura l’apertura verso un modo di fare marketing tuttora percepito come The Next Big Thing. Si tratta invece del presente che molti brand faticano a costruire.
Rilevante, interessante, originale
Tanto per iniziare proviamo a dare una definizione di content marketing : si tratta della nuova frontiera del marketing che consiste nella creazione di contenuti interessanti e rilevanti per il target di riferimento, condivisi soprattutto attraverso gli owned media.
Più i contenuti saranno percepiti come originali e engaging, maggiore sarà il loro successo.
Il driver del content marketing è dunque il contenuto di qualità: content is king, scrisse saggiamente Bill Gates, e la regina eletta è senza dubbio il link, sia in termini di riferimento a fonti autorevoli, sia nella condivisione da parte degli utenti- nonché degli influencers- che si fanno a loro volta promotori e marketers dei contenuti e quindi dei propri prodotti preferiti.
Oltre a condividere, i consumatori producono materiale UGC di indubbia utilità per l’azienda e ulteriore fonte di interazione e conversazione sul brand.
I vantaggi per il business
Ma aldilà dell’engagement, quali effetti positivi produce sul business l’utilizzo del branded content? Senza dubbio sono evidenti i benefici in termini di:
-lead generation: ricerche condotte negli Stati Uniti evidenziano come la generazione di leads sia considerata dai professionisti del settore come l’obiettivo primario del content marketing
-crescita del business: nel Coca Cola Content 2020, The Coca-Cola Company si propone “double the size of our business” attraverso l’innovativo approccio
- fidelizzazione: oltre all’acquisizione di nuovi clienti, il content marketing consente di migliorare la brand loyalty quindi di stabilire un legame ancora più solido con i propri clienti.
La pratica di content marketing paga
Abbiamo parlato spesso di content marketing, anche presentando case studies come in questo interessante post 7 campagne di branded content efficaci del 2012.
È evidente dagli esempi proposti che il content marketing, al contrario dell’advertising tradizionale, non è percepito dal cliente come un’interruzione fastidiosa di un’attività, bensì come un servizio da cui trarre vantaggio e una fonte di intrattenimento. Tra brand e customer si crea un terreno comune e finalmente fertile per entrambi, un momento di incontro e di scambio in cui entrambe le parti ottengono benefici: se da un lato il brand otterrà attenzione qualificata di consumatori in target e realmente interessati ai beni e servizi proposti con conseguente lead generation e brand loyalty, dall’altro la target audience fruirà di informazione di qualità, rilevante e originale su temi di reale interesse.
Smettere di parlare del brand e iniziare a parlare di ciò che il target vuole ascoltare è il nuovo business della comunicazione.