“L’atlante raffigura anche città di cui né Marco né i geografi sanno se ci sono e dove sono, ma che non potevano mancare tra le forme di città possibili.”
Google Project Loon ha richiamato alla mia mente “Le città invisibili” di Italo Calvino. In questo libro i dialoghi tra Marco Polo e il Gran Kan portano alla luce svariate e inimmaginabili città che simboleggiano il caos della realtà e le parole dell’esploratore diventano il tentativo di dare ordine al disordine.
L’obiettivo del progetto è quello di portare Internet anche nelle zone più impervie, rurali e inesplorate dell’atlante. Internet nasce come rete di connessione mondiale, ma in realtà per alcune aree è inaccessibile a causa di problematiche economiche o di collocazione geografica.
La soluzione c’è ed molto più romantica di una connessione cablata: una rete di palloni che fluttuano nell’aere porterà il WiFi nei posti più nascosti del mondo.
La tecnologia è ancora in fase di sperimentazione e se tutte le funzionalità saranno verificate, questo progetto rivoluzionerà il modo di connettersi a Internet.
Tecnologia
Il nome del progetto racchiude in sé la mission e la tecnologia utilizzata: loon. Ovvero un progetto “folle” che utilizza i “balloon” per abbattere il digital-divide.
Stratosfera
Google Project Loon si basa su un network di palloni che galleggiano a 20 km dalla superficie terrestre e grazie al vento vengono trasportati per tutto il globo. Una speciale antenna collocata nella abitazioni consente di connettersi a questa rete di palloni.
Com'è fatto un pallone?
Ogni pallone misura 15 m di diametro, 12 m di altezza e 0,077 mm di spessore. Al suo interno contiene una batteria a energia solare, dei sensori di controllo dell’altitudine e un computer per il controllo da remoto.
Controllo da remoto
Speciali algoritimi e software consentono a Google di controllare e gestire la posizione e il volo dei palloni. Il lancio del pallone è seguito da un team di 6 persone: un comandante e un gruppo di coordinamento
Velocità e copertura
La velocità di connessione è paragonabile a quella di una rete 3G e ciascun pallone è in grado di coprire un’area di 40 km.
Sperimentazione
L’area scelta per la sperimentazione è la Nuova Zelanda dove montagne, deserti e foreste rappresentano il contesto ideale per testare e perfezionare la tecnologia. La prima persona al mondo a connettersi a Internet tramite un pallone aerostatico è stata l'imprenditore Charles Nimmo di Leeston.
Google consente ai cittadini neozelandesi di candidarsi come tester sul sito di Google Project Loon.
Ecco il video che presenta il progetto.