Gli amici possono sia segnalarci delle occasioni di lavoro sia sostenerci quando siamo tristi, quando le cose vanno male. Col tasso di disoccupazione italiano, gli amici che ci possono dare una mano contano ora più che mai.
Lo stesso può accadere sui social? In una ricerca condotta su 3000 utenti Facebook, è stato somministrato un questionario per conoscere i recenti eventi della loro vita, il loro livello di stress e quanto supporto hanno ricevuto da amici e familiari; dell’intero campione circa 170 persone avevano di recente perso il lavoro. A tre mesi di distanza le stesse persone sono state ricontattate e si è indagato su cosa fosse successo in questo lasso di tempo…
Cercare lavoro: servono gli amici stretti o i conoscenti?
L’aiuto ci verrà più facilmente dal nostro migliore amico o piuttosto da un compagno di università che lavora in una città lontana?
Secondo alcuni sociologi, sono i “legami deboli” (i conoscenti) a offrire le maggiori possibilità: frequentano persone che noi non conosciamo, lavorano in luoghi e situazioni diverse dalle nostre, ci possono offrire un mondo nuovo e inesplorato; secondo questa teoria, i “legami forti” (parenti, amici stretti, partner) non possono esserci utili perché conoscono relazioni, luoghi, informazioni troppo simili a quelle che abbiamo già.
I sociologi, per questa volta, vengono smentiti.
Secondo i risultati della ricerca le persone che comunicavano di più con i legami forti avevano circa il doppio delle possibilità di trovare un nuovo lavoro nei tre mesi successivi rispetto alla media del campione analizzato.
Le persone che parlavano maggiormente con i legami deboli erano quelle che avevano meno possibilità.
La chiave: responsabilizzare gli amici stretti
Per spiegare il risultato, i ricercatori hanno dato una duplice spiegazione; da un lato le persone molto vicine a noi sono più motivate ad attivarsi, perché ci vogliono bene e si impegnano per non farci stare male: si informano, chiedono ai loro amici possibilità lavorative, parlano bene di noi rischiando la faccia o addirittura ci offrono un lavoro nella loro azienda.
Dall’altro lato, probabilmente, con i conoscenti non parliamo di un argomento così delicato come la nostra situazione lavorativa ma rimaniamo su argomenti più superficiali.
Sei carico di stress?
Anche qui gli amici stretti sono quelli che danno più supporto emotivo: ascoltano, ti lasciano sfogare, comprendono. Anzi lo fanno talmente bene che il supporto percepito cresce di mese in mese. Più parlate con i vostri legami forti più sembra che lo stress cali.
Nessuna di queste cose accade invece quando comunicate con i conoscenti.
L’unico neo si riscontra per la categoria di persone che hanno perso il lavoro recentemente: queste persone parlando con i propri legami forti hanno un aumento di stress. Perché?
“Ho perso il lavoro e mi fai la ramanzina…”
Secondo gli autori, chi perde il lavoro e ne parla con i legami forti può sperimentare un aumento di stress perché le persone a noi vicine possono prendere talmente a cuore la situazione da trasmettere ansia o un’eccessiva pressione e fornire consigli sbrigativi e inutili.
Praticare i legami forti (sì, anche su Facebook!)
Social sempre più importanti nel mondo occupazionale (ricordiamo la recente importanza attribuitagli da Adecco).
Sebbene la ricerca venga dagli U.S.A. (mercato del lavoro più flessibile e dinamico rispetto all’Italia), quali sono le conseguenze pratiche da mettere in atto sul nostro profilo Facebook?
- Se state alla ricerca di occupazione attivate le persone che vi vogliono bene!
- Se siete stressati, parlate con i vostri amici invece di tenervi le cose per voi!
- Se avete recentemente perso il lavoro e ne parlate con le persone molto vicine a voi, aspettatevi un aumento di possibilità di trovare lavoro ma anche un possibile aumento di stress!