Immaginate una chiesa diroccata e piena di macerie, una donna che potrebbe avere l’età di mia madre che tiene una fotografia in mano e la guarda con una tale disperazione che mi ricorda quando ho sentito per la prima volta “La mia signorina” di Neffa.
La donna mostra la fotografia ad un uomo di fronte a lei ed entrambi si mettono ad urlare come matti di dolore, la camera ci mostra finalmente la fotografia: sono io in minigonna, vestito da coniglietta emo-dark all’addio al nubilato della mia amica Lula.
No, non ho cambiato pusher, ho solo provato la versione interattiva di “Lost in Echo” dei Linkin Park.
Questo video, sulla scia di grandi iniziative viste negli ultimi anni come Museum of Me di Intel, consente di personalizzare il contenuto video attingendo direttamente dai propri dati Facebook, creando così un’esperienza fortemente personalizzata della visione del contenuto.
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L’opera è stata realizzata grazie all’apporto di una coppia creativa di fuori classe come Jason Zada, autore dell’incredibile viral di Samsung con Beckham “Olympic Drums”, e lo specialista di multi level interactive Jason Nickel, che di operazioni di questo genere ne sa davvero tanto, come potete verificare voi stessi dal suo sito.
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I Linkin Park sono a mio parere tra i gruppi che al mondo che fanno il miglior uso possibile dei social media, basta guardare il loro canale YouTube "Linkin Park TV", vero e proprio canale video web dedicato al mondo che ruota intonro al gruppo, pieno zeppo di video, interviste e contenuti speciali, e che non a caso ha all'attivo più di un miliardo di visite.
Provate anche voi "Lost in Echo", proverete l'emozione di vedere persone adulte piangere disperatamente davanti alle fotografie delle vostre vacanze, mentre Chester Benninton sbraita come suo solito come un dannato.
Alla prossima
Jack 'n Roll.