Se siete stati a Bologna in questi giorni, magari vi è capitato di vedere sotto alle due torri un puntatore gigante di Google e vi siete chiesti che scopo avesse. La risposta è 'semplice': il monumento era stato installato per chiedere lo spostamento della sede italiana di Google da Milano a Bologna!
Google.bo.it è - o meglio era - un'operazione di brandjacking con finalità positive e non di contestazione.
In passato sono state organizzate altre iniziative di brandjacking con finalità positive e sociali, e anche Google stessa è già stata oggetto di queste attività: è il caso di Black Google e Blackr, che hanno lo scopo di ridurre lo stress visivo e i consumi energetici proponendo una versione total black del motore di ricerca.
Google.bo.it era un’ iniziativa che prendeva spunto da un’affermazione dell’assessore al marketing urbano di Bologna Matteo Lepore, condivisa anche dal Sindaco Virginio Merola:
"Trasferire a Bologna la sede italiana di Google è un obiettivo al quale voglio lavorare."
La Web-Gang TWGNG, il quartetto di “mercenari online” responsabile dell’iniziativa “Spostiamo Google a Bologna”, aveva colto al volo l’idea ideando una singolare operazione di brandjacking con i siti google.bo.it e google.mi.it.
Google.bo.it, fake della home di Google, permetteva agli utenti di “dire a Google” perché avrebbero voluto la sede italiana a Bologna. 'Permetteva' appunto, perché proprio poche ore fa proprio Big G è intervenuta:
«Nonostante avessimo scritto che col sito ufficiale non avevamo a che fare ed anzi amiamo quel marchio — racconta Gallingani — Google Italia tramite uno studio d'avvocati romano ci chiede di cambiare il nome del dominio web perché potrebbe generare confusione. Obbediamo». A questo punto bisogna decidere il nuovo indirizzo del sito, ed in questo conterà la voce dei fan di facebook che «hanno 48 ore per suggerire un'alternativa».
Noi Ninja però abbiamo fatto in tempo a visualizzare la pagina prima che fosse oscurata;-)
Grazie alla connessione con Facebook, la pagina del motore di ricerca diventava un wall popolato dalle facce dei fan e i messaggi si propagano sul canale. Cliccando su “mi sento fortunato” si potevano poi visualizzare i messaggi dei partecipanti, votarli e commentarli.
Google.bo.it era in concorrenza con google.mi.it. Qui i milanesi possono esprimere a loro volta l’attaccamento all’attuale sede di Google e 'contrastare' i fan di Bologna che ritengono che in seno alle due torri sarebbe molto più valorizzata.
Google Score permetteva, invece, di seguire il risultato della sfida in tempo reale... anche in mobilità!
L’iniziativa si svolgeva anche offline ed è partita piazzando un puntatore gigante di Google - poi scomparso - sotto alla sede milanese, scatenando in rete diverse ipotesi: dalla bravata alla presunta vendita del puntatori su Ebay da parte di Formigoni. Puntatore gigante che - come già scritto - è apparso poi lunedì sotto le due torri a Bologna.
Prima che Google.bo.it fosse "oscurato" il Google Score indicava che l’iniziativa di spostare la sede italiana di Google da Milano a Bologna stava riscuotendo successo. Ora attendiamo le prossime mosse sia da Mountain View che dalla Web Gang...