Chi di voi non ha mai letto almeno un libro di Italo Calvino? E in quanti avete immaginato cosa sarebbe capitato se l'autore di "Marcovaldo" e de "Le città invisibili" avesse potuto scrivere i propri pensieri su Twitter?
Questo fenomeno anacronistico e per certi versi oggi sarà possibile grazie a 00Calvino, un interessante progetto sviluppato da Doppiozero in collaborazione con lo studio U10.
Di cosa si tratta? Della riscrittura, da parte di Marco Belpoliti, delle Fiabe Italiane sul sito di microblogging più importante al mondo. Un format pensato per i 140 caratteri spazi inclusi, che vuole trasferire dalla carta stampata ai cinguettii della Rete le storie di uno degli autori contemporanei più importanti del nostro paese.
00Fiabeitaliane avrà delle regole ben precise, che riprenderanno in tutto e per tutto il concetto di serialità mediale: 100 fiabe, 100 episodi, una fiaba al giorno per 100 giorni e pubblicata ogni giorno alla stessa ora, con una sigla d'apertura e una di chiusura (il cui autore sarà il noto compositore Massimiliano Viel), il tutto accompagnato da qualche immagine realizzata proprio da Belpoliti, che prima di incominciare il lavoro di riscrittura vero e proprio si è adoperato per riassumere le 100 storie in forma grafica anche sulla propria Moleskine (che è partner del progetto).
Il progetto è organizzato così: due tweet per presentare la fiaba di giornata (con la sigla d'apertura), tre per raccontarla più uno di spiegazione del senso profondo dell'opera; un post fotografico con le illustrazioni realizzate da Marco Belpoliti e uno per concludere la giornata. Il tutto usando l'hashtag #00calvino e l'account @00doppiozero.
L'inizio della "tweet-narrazione" sarà il 5 novembre e continuerà fino al 24 marzo 2013, quando la riscrittura delle Fiabe Italiane si concluderà. Il tutto verrà poi raccolto in un tweet-libro realizzato da U10 e una versione cartacea, edita da Moleskine.
Troviamo il format di #00Fiabeitaliane interessante non solo per il tentativo di riprendere e ricostruire un grande classico della letteratura italiana, quanto per il fatto che segna ancor di più la necessità di esplorare e sperimentare nuove forme di narrazione che ben si adattino alla struttura dei nuovi canali sociali del web. Twitter, per la sua natura veloce e sintetica, sembrava apparentemente legato a una costruzione di senso che poco avesse a che fare con la necessità di spazio che una storia può richiedere: negli anni, però, la tendenza è stata invertita grazie al lavoro di molti storyteller digitali con la voglia di provare nuovi modi per raccontare (avevamo già analizzato alcuni casi nei post "Storytelling e social network: i Fratelli Grimm sbarcano su Twitter!" e "3 esempi innovativi di micro-narrazione 2.0") valorizzando le peculiarità di ogni social network.
Il futuro dello storytelling non può certo prescindere dalle forme più classiche di racconto: ma è chiaro che più si radicherà l'utilizzo di strumenti non convenzionali di comunicazione, più sarà necessario trovare nuovi modi per condividere una storia.
Cosa ne pensate di questo format? Riuscirà Marco Belpoliti a restituire le emozioni degli scritti di Calvino anche nel mondo di Twitter?