Big Data: sono solo dati?
Wikipedia li colloca nell'ambito dell' Information Technology e li definisce come un insieme di dati troppo vasto e complesso per essere processato con strumenti manuali e database tradizionali.
Complesso a tutti i livelli: di ricerca, organizzazione, analisi, interpretazione.
Raccogliere, analizzare e comprendere i Big Data rappresenta la fonte di informazioni più moderna e preziosa di oggi e chi svilupperà la capacità di rappresentarli in maniera utile a creare senso riuscirà a guadagnare un vantaggio competitivo significativo, probabilmente su tutti i tipi di mercato.
Quanto Big?
Il traffico dati di tipo mobile è caratterizzato sia da quantità vertiginose (597 petabyte al mese per il 2011, fonte Forbes) che da uno spettro di informazioni estremamente denso e particolareggiato.
Perchè si tratta di dati demografici, abitudini di acquisto e condivisione di interessi aumentati dallo spazio e dal tempo, quindi collocati con precisione.
Quanti sono in grado di leggerli?
Pochi, in Italia forse nessuno.
Abbiamo parlato di proximity app, di serendipity mobile marketing e di momenti di vita e ci chiediamo: cosa può accadere ora che le aziende sono in grado di raggiungere clienti e prospect ovunque e in ogni momento?
Saremo bombardati da offerte, coupon, pubblicità a tutte le ore del giorno?
Siamo di fronte ad un cambiamento importante nel modo in cui le organizzazioni vogliono interagire con i consumatori e la comprensione dei Big Data è la chiave per imparare a distribuire campagne di mobile marketing di successo (e non diventare "proximity spammer" :)).
Per fare ciò bisogna innanzitutto abbandonare gli schemi statici delle segmentazioni tradizionali, mettere al lavoro analisti che trasportino verso le strategie decisionali i significati che continuamente emergono dalla mole dei dati raccolti e adattarsi ai comportamenti e alle relazioni peculiari e/o ricorrenti.
#SoLoMo
Per cambiare le regole del gioco è necessario scoprire come tutte queste abitudini si evolvono negli orizzonti spaziali e temporali e guadagnare così la capacità di intuire quali sono le situazioni in cui i consumatori sono maggiormente portati a comportarsi in una determinata maniera (acquistare, utilizzare) o predisposti ad ascoltare un messaggio (cercare, conversare, condividere).
Una sorta di sesto senso in grado di prevedere che cosa faranno i nostri clienti (o per lo meno modellare le probabilità) sulla base di quello che storicamente hanno fatto e come lo hanno raccontato.
Big Data in ottica mobile significa entrare nel cuore dell'intersezione social, local e mobile e imparare con grande precisione come le persone conversano, usano, acquistano.
In questo modo è possibile ideare strategie evolute (geo-targeted advertising, smart cities) che con buone probabilità rappresenteranno un momento utile o quanto meno gradito piuttosto che l'ennesima notifica di un'app.
Ora vediamo insieme un paio di case history recenti.
Dynamic Insights di Telefónica Digital
Telefònica, come tutti i grandi operatori, dispone di un'enorme collezione di dati raccolti da tutte le attività dei propri clienti sulle reti cellulari e WiFi e potendo contare su una clientela davvero globale (312 milioni di clienti in 25 paesi, fonte Tech Crunch) ha intuito come una simile mole di informazioni possa diventare molto più di uno strumento interno.
Con Smart Steps, il primo prodotto della linea Dynamic Insights, aziende e amministrazioni avranno a disposizione uno strumento in grado di misurare e confrontare i fattori che influenzano la presenza di persone in determinati luoghi e momenti.
Locately - Location Analytics
Locately è una startup americana che ha sviluppato un software proprietario in grado di raccogliere dati dai possessori di smartphone e altri device, per studiare da vicino come le persone interagiscono con il mondo reale spostandosi e interagendo in differenti categorie di luoghi, fino a identificare flussi di comportamento e stili di vita.
L'acquisizione della startup da parte di un grande gruppo che si occupa di customer experience (Service Management Group) è, come si evince dalle parole dello stesso CEO di Locately:
"un segno evidente del valore dei Big Data e del trend crescente a considerare i dispositivi mobili come indicatori comportamentali e sensori per raccogliere feedback globali".
Con questo post noi Ninja ci mettiamo sulle tracce di un fenomeno, quello dei Big Data, ormai impossibile da trascurare nelle strategie di mobile marketing e user experience.
Lo seguite insieme a noi?