Tips & Tricks Mobile con… Silvia Carbone [Mobile Experience]

In questo post facciamo alcune domande veloci a Silvia Carbone per scoprire alcuni Tips & Tricks del Mondo Mobile.

Silvia, oltre ad essere una Social Media Addicted, è l’editor della sezione Viral di Ninja Marketing (leggi qui il suo profilo).

Cara Silvia sei Pronta?

YEP!

1] Quali sono i device mobile che usi e quanti device mobile hai?

Un bellissimo iPhone 3GS Bianco, con cui faccio davvero di tutto…..A volte mi ricordo di usarlo anche per telefonare 😀

2] Quali canali di comunicazione usi di più per lavoro e per socializzare?

Facebook, Twitter, LinkedIn. Tra tutti quello che preferisco è Twitter. Da quando l’ho scoperto (ed imparato ad usare veramente), credo di non essere mai stata un giorno senza. Twitter è un mondo fatto di persone, dove si ha la possibilità di conoscere persone che condividono i tuoi stessi interessi. Twitter consente di essere connessi con tutte le novità e le informazioni provenienti da tutto il mondo.

3] Hai scelto di avere un device per un avere un App o hai scelto il device e poi hai scoperto le Apps?

La seconda! L’iPhone non è stato il primo device mobile che ho avuto. Nel 2007, prima che venisse lanciato l’iPhone, ho comprato un Nokia N95 8GB. Ed è stato con Symbian che ho scoperto le app: Skype, Shazam, TomTom, Waze sono giusto le prime che mi vengono in mente. Poi quando è arrivato il momento di cambiare telefono, sono felicemente passata ad Apple. Con iPhone è cambiata totalmente la mia “mobile experience”…posso fare milioni di cose in più rispetto a quelle che già facevo sul mio Nokia e già ne facevo tantissime. L’iPhone è stato il mio miglior acquisto di sempre!

4] Quali sono le Apps di cui non potresti fare a meno?

AroundMe, Foursquare, Twitter, Angry Birds e WhatsApp.

AroundMe è utilissima soprattutto nelle situazioni estreme. Qualche mese fa mi trovavo in quello che probabilmente è l’unico aeroporto di Italia con un solo Bancomat. Il bancomat dell’aeroporto era fuori servizio e il mio aereo sarebbe partito dopo poco. Grazie ad AroundMe sono riuscita a trovare l’ufficio postale poco distante dall’Aeroporto e a partire tranquilla!

Per quanto riguarda Foursquare, chi mi conosce sa che sono una 4sq lovers 😉
Utilizzo l’app per conoscere i tips lasciati dagli utenti, ad esempio per sapere quali sono le specialità di un particolare ristorante, oppure per cercare le special offer come quella presente nei Coin Store, e perchè no, anche per la caccia ai badge..A proposito hai visto i badge del Super Bowl?

Twitter è in assoluto il mio news network preferito. Grazie all’applicazione di Twitter posso seguire le informazioni, le notizie e i post sui blog non appena vengono pubblicati nella blogosfera. L’applicazione inoltre mi consente di leggere gli aggiornamenti degli utenti che ho deciso di seguire o che ho inserito nelle mie liste, oppure di seguire dei particolari hashtag o utilizzare il motore di ricerca integrato su twitter o ancora di sapere quali sono gli argomenti più caldi secondo l’algoritmo di twitter, ovvero i trend topic. Insomma Twitter è la mia principale fonte di informazione.

Angry Birds è invece il mio gioco preferito per iPhone.

WhatsApp è l’applicazione che cui si possono inviare messaggi, foto e video GRATIS ai contatti della rubrica del mio iPhone. L’applicazione tra l’altro è disponibile anche per sistemi operativi Android, Blackberry e Symbian. Insomma se avete un device mobile, installatela! 😀

5] Quali sono le Apps che usi per lavoro e/o ti sono utili come Ninja esperta della sezione Viral?

Twitter, Mail, 2Do, MobileRSS, Mashable e Skype.

Ehm di Twitter dici che ne ho parlato abbastanza ? Permettimi di aggiungere solamente che Twitter non è un Social Network alla Facebook, lì circola davvero l’informazione, in qualunque campo!

Mail è l’applicazione che più utilizzo per il lavoro, perchè mi permette rimanere in contatto sempre e comunque (forse anche troppo) con tutte le persone con cui collaboro, e quindi in primis per poter coordinare al meglio gli 8 ninjetti della sezione Viral di Ninja Marketing.

2Do è l’applicazione che più preferisco ed utilizzo per gestire attività e impegni.

MobileRSS è il feed reader che utilizzo da iPhone e con cui seguo i feed che ho sottoscritto su Google Reader. Direttamente dall’applicazione è possibile condividere gli articoli presenti nel nostro feed via email, Facebook, Twitter e molti altri.

Tendo a non usare le applicazioni dei blog, semplicemente perchè preferisco leggerli tramite Twitter e Google Reader. E soprattutto perchè non mi piace molto l’idea di avere un’app installata per ognuno dei blog che seguo! Anche se ancora non sono moltissime le app “brandizzate” dei blog, quella che uso maggiormente è quella di Mashable.

Per quanto riguarda Skype, secondo me l’applicazione iPhone è ancora più comoda del programma da installare sul pc, perchè con l’app si può utilizzare l’iPhone per parlare come un normale telefono.

6] Qual è stata l’ultima app che hai scaricato?

Tra le ultime app a pagamento che ho scaricato, la più interessante è Star Walk, che è stata la prima applicazione che ci ha mostrato Mauro Rubin su iPad durante la scorsa Ninja Academy in Social Media e Mobile Marketing. Con questa applicazione hai letteramente “il cielo in una stanza” 😀

Invece tra le ultime app gratuite che ho scaricato, la più interessante è Wired Wi-Fi Libero. Direttamente dall’applicazione si possono visualizzare i 10 punti del Manifesto di “Sveglia Italia!” e soprattutto si può visualizzare una mappa con gli hotspot wifi. Tra l’altro la mappa è in continuo aggiornamento, perchè in crowdsourcing!

Un’altra applicazione gratuita molto interessante, mi è stata segnalata su twitter proprio pochi giorni fa. Si chiama smartr e serve proprio a seguire gli aggiornamenti di siti e blog direttamente da Twitter, con la possibilità di visualizzare l’anteprima di una pagina web cliccando sul link del tweet.

Prima di lasciarvi alle lista delle apps di Silvia, vi ricordo con questo link il corso Tribal Marketing & Trend Research (Milano, 18 e 19 febbraio) prodotto dalla Ninja Academy.

Ecco a voi tutte le Apps citate dalla nostra Silvia.


Super Bowl XLV: Commenti a Caldo e gli Spot più belli!

Eccoci di nuovo a commentare uno degli appuntamenti annuali più importanti in termini di investimenti pubblicitari, creatività e reazioni dei consumatori. Ci troviamo all’ultima tappa di una finestra sportivo-temporale durata quasi un anno: un periodo di tempo che ha visto una concentrazione di investimenti media tra le più alte nella storia dell’advertising. Dalle Olimpiadi Invernali di Vancouver ai Mondiali di calcio per arrivare oggi al Superbowl, vinto dai Green Bay Packers sui Pittsburgh Steelers.

In primis, va sottolineato che l’integrazione sociale e digitale agli spot del Super Bowl migliora e diventa sempre più evidente. Già nel 2010 i brand più premiati in termini di buzz (Frito-Lay, Budweiser, Denny’s e Snickers) avevano dimostrato di saper costruire solide fondamenta digitali e mantenere l’attenzione focalizzata sull’incentivazione e sul coinvolgimento dei fan. Nonché creare anticipazione giocando con spot teaser on air nei giorni precedenti al match. Si afferma il cosiddetto Media Mix Modeling 2.0, termine coniato da Pete Blackshaw, che si concentra sul mixare, remixare e sfumare tra loro paid media, owned media ed earned media.

Significa cioè uploadare un video teaser (Motorola) dello spot su Youtube o addirittura lo spot intero per la prima volta della storia del Super Bowl (Volkswagen con “The Force”), pubblicarne dei frame in anteprima su Facebook (Anheuser-Busch) o creare curiosità e attesa su Twitter. O scegliere strategie pull come contest in crowdsourcing, sviluppare un’app dedicata alla campagna in onda al Super Bowl (E*Trade) o tutto questo al contempo, come fa notare Todd Wasserman su Mashable. Quasi come se la narrazione real-time, sociale, ludica e condivisa (e che può partire sin da settembre, nel caso di Frito-Lay) che conduce alla domenica del match fosse più remunerativa ed efficace che lo spot in sé. I social media come pubblicità della pubblicità tradizionale: avremmo mai pensato di arrivare a questo, 5 anni fà?

I social media hanno invaso a tal punto il Super Bowl che Foursquare si ispira a Twitter per offrire ai suoi user una sorpresa: la Promoted Trending Venue. Non un luogo reale ma un luogo virtuale, semplicemente la dicitura “Super Bowl Sunday” posizionata in cima all’area “Trending Now” della sezione Places per incentivare i check in. Più un badge Packers o Steelers, a seconda della squadra che si menziona in uno shout; la vincita di questo badge comporta anche la ricezione di un codice promozionale (20% di sconto sul NFLShop.com). Ed è la prima volta che ad un badge viene associato un codice di redemption univoco ed individuale. Badge dedicati anche su Miso e sulla web app Untappd: siamo in linea col trend di diffusione degli online status symbol anticipato qui. E su Twitter? Un Promoted Tweet globale più l’icona associata all’hashtag #superbowl.

Per il resto, un edizione del Super Bowl che non brilla per particolare creatività. Forse il 2011 sarà davvero ricordato come l’anno in cui il social media marketing ha vinto sullo spot televisivo. O in cui, se preferite un’affermazione meno coraggiosa, è meglio accompagnati che soli.

Automotive

Iniziamo con lo spot in cui la connessione con i social media è più che esplicita: Chevy Cruze, con “Status”.
[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=qFFWGT_GzYo’]

Ed ecco uno spot in perfetto stile Volkswagen: con il consueto humor ed un heritage comunicativo molto potente, ci si può permettere di mostrare il prodotto al 30° secondo. E scomodare Darth Vader!

Chevrolet “Glee Promo”
[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=W_xn4Ce6iS8′]

Chevrolet “Imported from Detroit”
[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=SKL254Y_jtc’]

Chrysler ha estratto a sorte alcuni blogger e li ha premiati con la possibilità di guidare due nuove 2011 Chrysler 200 da Detroit a Dallas, mentre aggiornavano i propri blog, postavano status update su Facebook e facevano check-in su Foursquare. Se fino a ieri si parlava di PR stunt (eventi sorprendenti e non convenzionali, dove il messaggio di marca veniva calato sul mercato secondo una logica corporate e top-down), oggi sarebbe più corretto parlare di social stunt: è l’individuo, con il suo bagaglio relazionale ed interpersonale, a diffondere orizzontalmente il messaggio di marca. Come infatti è avvenuto per Chrysler, il cui obiettivo è stato quello di offrire una prospettiva “dietro il volante” su di un vero e proprio road trip.

Bridgestone: Reply All
[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=X9xGw-SWej8′]

I testimonial

Jeff Bridges come brand voice Hyundai mentre Snickers, dopo il successo degli spot 2010 con Betty White (tra gli spot most recalled del Super Bowl 2010), sceglie Richard Lewis e Roseanne Barr.

[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=XO_uJVL8KkA’]

Brand characters

Tra personaggi/animali di marca, dopo 5 anni di assenza – ecco tornare le scimmie di Careerbuilder.com. Coca Cola propone un dragone animato ed E*TRADE continua con i bambini parlanti. Infine, applausi per il “Black BeetleVolkswagen!

[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=mE-MwEI66-4′]

I classici

Coca Cola con “Border Crossing“:

E*Trade: Tailor
[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=V8pdDI2O_Y4′]

Disney e l’atteso trailer per Pirates of the Caribbean: On Stranger Tides.
[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=OR-Rg6vAEck’]

Budweiser:
[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=LpbQqrUyLuo’]
[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=9EZx5kFPB60′]

I debuttanti

Concorre per la prossima Top Horror una new entry nell’olimpo degli inserzionisti classici da Super Bowl: Groupon è riuscita ad aggiudicarsi air time all’ultimo minuto. Una comunicazione rischiosa: fatica sprecata?
[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=ycwmYbK0gIQ’]

Un’altra new entry è Mercedes Benz, con ben 4 spot di 4 nuovi modelli. La campagna rappresenta il culmine del concorso Tweet Race, ideato apposta per creare attesa verso il suo primo ingresso pubblicitario nel Super Bowl. Lanciato a metà dicembre, 4 team (composti da 2 piloti ciascuno) partono alla volta di Dallas, location del match. Ogni squadra guida naturalmente un modello Mercedes-Benz e generare quanti più tweet e re-tweet (chiamati “tweet fuel“) possibile, anche attraverso il completamento di alcune prove su strada.

Mercedes Benz: Welcome
[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=UOEw3PDh8zo’]

Best Buy affida il suo debutto a Justin Bieber e ad Ozzy
[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=yTe3Zp7Z_Z8′]

Con l’aiuto del crowdsourcing

Doritos e Pepsimax, sorelle PepsiCo, in onda con 3 spot user-generated nel progetto Crash the Super Bowl.
Doritos: The Best Part e House Sitting
[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=qRMMBXx3kqk’]
[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=m9eb9S9_nOU’]

Pepsi Max: First Date
[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=ztojQhQofwQ’]

Tecnologia & Entertainment

Motorola presenta ufficialmente lo XOOM tablet; ma quanto è un bene che lo spot citi 1984 – Apple?
[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=8BPFODsob1I’]

20th Century Fox promuove Rio con uno speciale tie-in all’app Angry Birds. L’audience ha dovuto mettere pausa per “catturare” il frame contenente il codice di accesso ad un nuovo livello di gioco.
[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=-A8sWzJT384′]

The best of the rest

Sealy Postpuredic: After Glow
[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=Nb_Hc3u8AHQ’]

Carmax: Gas Station e Kid in a Candy Store
[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=O-qEqXzQ1SA’]
[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=DH_IqDD58Qg’]

Anche quest’anno NFL riesce nell’intento di celebrare i suoi “Best fans ever”:
[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=hIrrOKxVXKs’]

Grazie a Kunai, Yukiko, Aliki e Kiyoshi per la preziosa collaborazione!
{noadsense}

I codici qr diventano social con uQR.me

uQR.me è la nuova social utility gratuita che mette QR permanenti e dinamici a disposizione di chiunque. Su Internet ci sono molti siti che permettono di creare il proprio codice QR, ma sono codici il cui contenuto non può più essere modificato una volta stabilito.
Si può trasformare qualsiasi cosa in un link: un muro, un albero, una vetrina, una t-shirt, una spilletta, la locandina di un concerto, una bottiglia di vino, un biglietto da visita, il tuo corpo. 🙂

uQR.me invece da la possibilità, a coloro che entrano a far parte della community, di creare gratuitamente i loro QR personali, modificabili e totalmente gestibili dal sito uqr.me.

Si potrebbe chiamare user generated encoding, semplice da aggiornare e divertente da usare.

Questo lo spot di lancio:

Questo un video che illustra come creare il proprio QR:

Inoltre, uQR.me regala funzionalità aggiuntive alle prime 50.000 persone che si registrano sulla community. Queste persone, chiamate “Founders” riceveranno statistiche gratuite per scoprire quanto e dove il loro QR è stato puntato e visitato. Ci sono ancora 2000 posti disponibili!

Io naturalmente l’ho fatto! 🙂

Ecco il mio QR:

La campagna crossmediale di Mattel: Barbie e Ken si rimetteranno insieme?

Ebbene sì, la notizia mi ha sconvolto: Barbie e Ken non stanno più insieme. La rottura risale al 2004 quando i due giocattoli decisero, dopo 43 anni insieme, di prendersi una pausa. In questi sette anni Barbie è stata sedotta dal surfista Blaine mentre Ken si è dato alla pazza gioia tra serate mondane e fashion show. La storia completa la trovate qui .

Si sono ritrovati sul set di Toy Story 3 in cui Ken è rinsavito, decidendo di riconquistare la sua bambola del cuore. Che cosa sarà mai successo, mi domando. Sarà che l’ego del fashionissimo Ken è stato messo a dura prova dall’invadente popolarità della sua amata? Quest’intervista suggerisce di sì:

La campagna online

La campagna di Mattel, che coincide con il cinquantesimo anniversario di Ken e con il lancio di “Sweet talking Ken” ruota intorno alla domanda: Should Barbie take Ken back (Barbie dovrebbe riprendersi Ken)? Si sono creati quindi due schieramenti: pro e contro Ken.

Tutto parte naturalmente dal sito ufficiale barbieandken.com, dove è possibile votare perché si rimettano insieme o meno, e si articola sui tre social network, Facebook, Twitter, Foursquare per seguire i movimenti dei due ex-fidanzatini di plastica e le prove d’amore del valoroso Ken, come questa in cui ha fatto preparare per San Valentino delle cupcake con su scritto “Sei l’unica bambola per me”, sponsorizzate da Magnolia Bakery:

Per aggiornamenti, seguite su Twitter @Barbiestyle e @OfficialKen, su Facebook la pagina ufficiale di Barbie e quella di Ken, e su Foursquare gli spostamenti della bambola e del suo corteggiatore.

Sul canale officiale di Barbie su Youtube troviamo il video in cui Ken consulta match.com e scopre che è Barbie la donna della sua vita.

La campagna offline

La campagna offline vede i classici cartelloni pubblicitari come questo:

E l’evento a cui ha partecipato Ken: Catch me if you Ken, durante la Fashion’s Night Out di New York – ve l’avevo detto che si era dato alla pazza gioia – in cui si sono presentati una serie di modelli vestiti da Ken.

Genuine Ken

Ciliegina sulla torta della campagna è il reality show Genuine Ken, in cui otto ragazzi concorrono per il titolo di “The Great American Boyfriend”.

Gli americani inoltre possono votare anche per sms scrivendo THUMBS UP o THUMBS DOWN al 51684.

Anche in questo caso, vediamo come siano state applicate strategie di tribal marketing, dando vita a due schieramenti, che votano sì o no alla domanda chiave della campagna.

Se volete scoprire le nuove frontiere del marketing tribale, vi consiglio vivamente di partecipare al corso Ninja Academy in Tribal Marketing & Trend Research, il cui programma è disponibile qui.
Per l’inscrizione riempite questo modulo oppure partecipate al Ninja Candy.

M2C: la formula antietà per le aziende! Parigi, 28-29 marzo [EVENTO]

M2C: non è chimica, ma alchimia!
A mescolarsi, infatti, non sono gli atomi, ma le essenze degli elementi.

Quali?

Tutti quelli che saranno presenti alla settima edizione del Marketing 2.0 Conference: comunicazione, marketing, advertising, sviluppo tecnologico e nuovi media, solo per citarne alcuni.

Dove?

Ancora una volta sarà la ESCP Europe University di Parigi ad ospitare uno degli eventi più attesi dai markettari doc.

Quando?

Il 28 e 29 marzo le date da ricordare.

Come?

Il programma non è ancora noto, ma saranno i leader internazionali nel campo dell’economia, della ricerca e della comunicazione a riunirsi per fare luce sugli attuali sviluppi del mondo della comunicazione, del marketing e dell’advertising.
Con un argomento a scelta, i relatori che interverranno durante la conferenza proporranno quello sul quale sono meglio preparati per essere certi ogni contributo sarà altamente qualificato e professionale.

Grazie a questo format, la formula M2C si conferma vincente!

L’obiettivo principale del M2C è lo scambio di idee, per imparare a gestire i profondi cambiamenti che ogni giorno interessano i media, il loro sviluppo e la loro applicazione. E’ da qui, infatti, che prendono avvio numerose evoluzioni nel comportamento dei consumatori e del rapporto che hanno con le aziende.

Parola d’ordine: social media!
Da tutti i punti di vista: dalla loro entrata in azienda fino al loro radicamento come parte della cultura aziendale. Pianificazione e uso delle diverse piattaforme, definizione del budget, misura delle performance, raggiungimento degli obiettivi strategici sono alcuni degli aspetti che saranno trattati attraverso le case studies, l’uso delle applicazioni e il dibattito aperto.

Con oltre 300 partecipanti da 26 nazioni anche l’edizione 2011 M2C sta prendendo forma.

Per seguirne gli sviluppi sono disponibili numerose informazioni sul sito. Immancabile Facebook.

[TRIBAL] Shicon: la community per creative designers. Intervista ad Enrico Aprico

Shicon è una community nata nel 2009 e già divenuta il punto di riferimento dei cool hunter di tutto il mondo.

Con una straordinaria storia alle spalle e la crescente attenzione di molti grandi brand (compresi Ducati, Disney, BiC e Bmw…solo per citarne alcuni), Shicon promette di divenire un’ampia realtà internazionale, grazie ad un impianto fortemente orientato al crowdsourcing ed allo scouting di talenti.

Io sono davvero affascinata da Shicon, dai suoi contest e della creatività che si respira all’iterno della community. Ne ho parlato anche su Nuà Mood e per questa Ninjasettimana del tribal marketing non potevo che intervistare per voi il chairman di Shicon, Enrico Aprico, che vedete sotto in foto insieme all’executive director e co-founder Michele Simonato.

Ciao Enrico, vuoi raccontare al popolo ninja cos’è Shicon?

Shicon è una community di creatività contemporanea, composta da Shining Icons. Ne fanno parte circa 4000 giovani designers da tutto il mondo, che lavorano su progetti creativi per brands e clienti istituzionali.
Shicon infatti collabora con partner e clienti di rilievo, tra cui scuole internazionali di design, moda e comunicazione, insieme ad agenzie web, marchi e imprese no-profit.
I giovani talenti arrivano su Shicon per divertirsi nella creazione di nuove idee, guadagnando col loro lavoro premi in denaro e grande visibilità. Gli utenti presentano le loro migliori idee attraverso concorsi creativi, organizzati insieme ai brands sui temi più vari nel campo della grafica, del design di prodotto e del merchandising. Le proposte sono poi commentate e discusse dagli stessi designers, e le migliori sono scelte dai clienti insieme a un team di esperti e al parere della community.
Shicon crede nel talento dei giovani e nel potere della creatività.
Oltre alla community, Shicon comprende un team di professionisti in diverse discipline, che lavora a progetti innovativi nel campo della comunicazione e del marketing.

Com’è nata questa idea?

Shicon nasce con l’obiettivo di diventare la piattaforma di outsourcing creativo di riferimento a livello globale, veicolando un nuovo modello di business evoluto per la gestione della creatività. Un modello in grado di generare una connessione virtuosa tra giovani talenti, imprese e business sociale.
Per i creativi:
– vuole creare opportunità trasparenti per far sì che i giovani talenti possano confrontarsi e lavorare ad importanti progetti creativi Italiani e internazionali.
Per le imprese:
– vuole creare le condizioni per permettere a dinamiche realtà d’impresa di arrivare con successo al cuore della creatività collettiva.
Per il social business:
– vuole intraprendere regolarmente progetti creativi per le imprese di social business, col sostegno delle proprie risorse e con il coinvolgimento della community. Perchè ogni impresa sociale possa avere un’immagine degna della propria mission.

In cosa Shicon è diversa da altre communities di designers?

Il pensiero che ci sta dietro. E questo pensierio si chiama creatività. Shicon produce creatività contemporanea per imprese e social business, offrendo occasioni di crescita professionale ai membri della propria community.
Inoltre ha un  suo modello di business “1.5”, cioè un posizionamento gestionale che colloca la piattaforma in una posizione ibrida a cavallo tra i modelli gestionali 1.0 e 2.0. Shicon è in equilibro tra il virtuale e il reale. Mentre la piattaforma e la community di Shicon sono essenzialmente virtuali, lo sviluppo commerciale e l’attivazione di partnerships strategiche procede con un piede nel mondo reale.
La domanda viene stimolata attivamente da una struttura commerciale nazionale che incentiva la comunità universitaria, le imprese e le istituzioni in modo diretto e trasparente. L’offerta risulta arricchita dal modello reticolare che consente aderenza al mercato e costante comunicazione tra virtuale e reale.

Che crescita prevedi per la community?

Gli obiettivi principali per i tre anni a venire sono:
– Sviluppare la propria comunità per arrivare a 20.000 membri, mantenendo uno standard di qualità medio-alto.
– Promuovere 60 contest il primo anno, con un incremento del 50% annuo fino al terzo anno.
– Realizzare partnerships creative con almeno 30 aziende di primaria importanza a livello globale.
– Essere presente attivamente in almeno 6 paesi nel mondo in tre anni: Italia, Inghilterra, Spagna, USA, Brasile/Argentina, India.

Il vero valore di cementazione della community di Shicon non è solo l’amore per il design ma anche la volontà di poter mettere la propria creatività a disposizione dei brand: credi dunque che il crowdsourcing sia un modello vincente?

Sì, ma deve essere ben gestito. Su questo tema abbiamo fatto lunghe e profonde riflessioni.
Crediamo fortemente nel concetto di creatività come elemento che permea la vita di ciascuno di noi come individuo e come appartente ad un sistema sociale. Dean Simonton  diceva che la creatività è un continuum che va dalla picola creatività quotidiana – quella con la c minuscola – alla grande creatività con la C maiuscola dei geni, le cui idee sono rivoluzionarie.
Io dico che c’è un’altra C che sta tra gli uni e gli altri ed è la C di questa generazione “generazione C“. C come creatività, C come creatori di contenuti, C come connessioni e community, C come condivisione curiosità, C come Ctrl+C. Una generazione che non può essere liquidata con quella “X” che per lungo tempo ha indicato una mancanza di identità. Generazione C come quella che trova nei Social Networks il proprio foro di discussione.
Ci sono tre elementi che accomunano le persone creative:
1. un’inquietudine costante
2. una grande tenacia
3. grandi skills strutturate e profonde
In tutto questo il design ha un’importanza rilevante nell’evoluzione del nostro tempo. Noi, in particolare, crediamo nel concetto di design thinking:
“A process of creative and critical thinking
that allows information and ideas to be
organized, decisions to be made, situations to
be improved, and knowledge to be gained.”

Shicon ha un impianto fortemente internazionale: che sfide e che rischi offre l’apertura di una community di designer così innovativa nei vari paesi?

La community è una sola ed unica, composta da tanti giovani talenti provenienti da diverse parti del mondo. Ciò che viene localizzato è la business strategy proprio per avere:
– Una maggiore aderenza alla comunità locale, anche in funzione di strategie di networking sul territorio.
– Un’aderenza commerciale al territorio ed alle peculiari esigenze del mercato locale.

Che messaggio vuoi lasciare alla nostra community?

Un’idea nasce dalla visione di chi possiede
l’audacia per .. credervi
l’abilità per .. modellarla
la cura per .. farla crescere
la coerenza per .. sostenerla
il coraggio per .. diffonderla
Rendendola riconoscibile da chi ne abbia solo l’intuizione
Rivoluzionandone il linguaggio,
Progettando modelli innovativi
Orientando una comunicazione circolare
Elevando la sua essenza attraverso lo scambio creativo
Interconnettendo mondi distanti tra loro
Rimuovendo le catene da cui è imprigionata, per rendere il suo spirito universalmente accessibile ..
Un unico luogo d’incontro, che si chiama CREATIVITA’.
Dove poter aggredire la staticità del pensiero, sublimando le emozioni;
Dove poter scolpire opere d’arte, con nuove forme di parole e di segni;
Dove poter divenire nutrimento, per la mente e per l’anima;
Dove poterci riconciliare con l’intorno di cui siamo parte.
QUI abbiamo combattuto la forza di attrazione per liberare la LUCE del pensiero;
QUI abbiamo consacrato il TALENTO ancora inespresso;
QUI abbiamo colto il FUTURO per migliorare il PRESENTE,
QUI abbiamo trovato i codici per decifrare la CONTEMPORANEITA’.
QUI … siamo entrati in trasformazione con il nostro SPAZIO e con il nostro TEMPO per raggiungere una nuova DIMENSIONE: questa dimensione si chiama SHICON.
E questo è solo l’inizio…

Grazie Enrico!
Designers avete trovato una casa: Shicon, “creative solutions from design talents”.

E se volete saperne di più sulle dinamiche di gestione delle communities e sul marketing tribale, non perdete l’appuntamento con la Ninja Academy in Tribal Marketing & Trend Research!
L’appuntamento è a Milano, il prossimo 18 e 19 febbraio. E se voelte provare a vincere uno degli ingressi gratuiti ricordatevi di partecipare al nostro Ninja Candy!

{noadsense}

Tribal Marketing e Startup, un connubio indissolubile: il caso di Cace Technolgies

Tribal Marketing e Startup, un connubio indissolubile: il caso Cace TechnolgiesPer noi di NinjaMarketing questa sarà la “Settimana del Tribal Marketing” e in quest’articolo vedremo in che modo esso sia legato al mondo delle startup. Per fare ciò vi racconterò la storia di Cace Technologies, una startup italiana (con base statunitense) che qualche mese ha raggiunto l’acquisizione anche grazie al supporto della comunità open source.

Il legame tra il Tribal marketing e le Startup

Chi conosce un po’ queste realtà sa bene quanto sia importante, ma allo stesso tempo difficile, in questa fase di creazione dell’impresa, raccogliere attorno al proprio servizio/prodotto una comunità di utenti. Spesso queste community assumono la forma di vere e proprie tribù per diversi motivi:

  • gli utenti che ne fanno parte seguono con assiduità lo sviluppo del progetto;
  • in alcuni casi essi prendono parte attiva diventando per esempio i beta tester del progetto;
  • i fondatori della startup cercano di instaurare con la propria community di utenti un rapporto basato su principi quali la trasparenza e l’aiuto reciproco;
  • gli utenti che non prendono parte attiva nello sviluppo del servizio/prodotto, in alcuni casi si limitano ad avere il ruolo di ambasciatori;

Ciò permette alla startup di espandersi in maniera molto veloce e soprattuto a livello globale. Allo stesso tempo la difficoltà sta nel gestire questo tipo di meccanismo stando per esempio attenti a non utilizzare in modo aggressivo la propria community di utenti, o pensare che ci si possa approfittare di queste persone.
E’ indispensabile creare un rapporto di fiducia con loro e ultima cosa, non meno importante, al centro di tutto c’è il servizio che si offre. Se questo non funziona non c’è community che tenga, ammesso che si riesca a costruirla con un servizio poco utile o scadente.

Vediamo ora cosa è successo a Loris Degioanni e il suo team!

Qualche parola sulla storia di Cace Technologies

Politecnico di TorinoCace Technologies è una ex startup (a breve vi spiego perché ex) fondata da Loris Degioanni con il contributo indispensabile di un gruppo di ex studenti del Politecnico di Torino. Non mi dilungo molto sul percorso, anche perché ci sono diversi articoli che ne parlano e di cui vi metterò il link alla fine dell’articolo.

In modo molto sintetico, Loris realizza una tesi di laurea finalizzata allo sviluppo di WinPcap, ovvero la libreria di cattura usata da Wireshark (un software open suorce per il monitoraggio del traffico di dati) e molti altri tool simili. Wireshark invece è stato creato da Gerald Combs, il quale successivamente avrebbe lavorato anche per Cace Technologies.

Con il passare dei mesi il numero di persone della comunità open source che si appassiona e utilizza WinPcap cresce velocemente fino a diventare un punto di riferimento per una modesta nicchia di persone. Ciò ha giovato sicuramente nel motivare Loris e la sua squadra a continuare a lavorare sul progetto.

Successivamente Loris inizia un dottorato presso il Politecnico di Torino e durante questo periodo ha la fortuna di trasferirsi negli Stati Uniti per lavorare preso la UC Devis, eccellente centro di ricerca e università di una piccola cittadina molto vicina alla Silicon Valley. Dopo un periodo di consulenza nel settore dell’avionica, in particolare nel monitoraggio del traffico dati del progetto Boeing 767, Loris decide di creare la società Cace Technologies, il cui scopo è riassunto dal payoff “Enhance the Wireshark Experience“.

Al centro del loro business model c’è appunto Wireshark. Come capita in molti progetti open source, il business deriva dalla vendita di servizi che aggiungono valore al software open suorce e con il passare del tempo Cace diventa uno dei maggiori sponsor del progetto Wireshark.

Come è finita questa storia?

Ora Cace Technologies non esiste più 🙂 perché da circa tre mesi è stata acquisita da Riverbed, una grande società americana quotata in borsa leader nel settore in cui operava la società di Loris. Al momento dell’acquisizione Cace aveva circa 30 dipendenti e una comunità open source stimata a circa 5 milioni di utenti (~500k download al mese) e molte migliaia di clienti paganti.

Cace is part of Riverbed
Cito inoltre una parte del comunicato stampa apparso sul sito di Riverbed al momento dell’acquisizione che mi sembra particolarmente significativo:

In addition to developing network analysis solutions, CACE is the sponsor of the award-winning Wireshark and WinPcap open source tools, the world’s most widely used tools for network traffic capture and analysis. The Wireshark community has millions of users and more than 400,000 downloads a month. “Riverbed understands the strong, independent and community-driven nature of Wireshark. We are dedicated to keeping Wireshark open and will continue with a strong commitment to the community as it continues to guide and develop the product just as it has in the past,” added Kennelly.

Tre domande al fondatore di Cace Technologies

Loris DegioanniConcludo l’articolo con qualche tre piccole domande a Loris, che ringrazio personalmente per il contributo.

(Quanto credi sia importante per una startup avere l’appoggio di una community di utenti così attiva?)
L’importanza di una solida community dipende prima di tutto dal tipo di mercato in cui una startup opera. Prendiamo per esempio il mondo del web: li’ la community e’ una componente necessaria e a volte sufficiente per arrivare successo.

Anche in mercati piu’ tecnici come quello dove ha operato CACE,la creazione di “comunita’ di utenti” e’ estremamente importante: il modello open source velocizza e rende meno costoso lo sviluppo e il testing del prodotto; un sito web con molti visitatori sostituisce (all’inizio) e poi complementa (dopo il boostrap) una costosa infrastruttura di marketing e vendite; il brand di un tool conosciuto da tutti (Wireshark nel nostro caso) aumenta la credibilita’ e quindi facilita il business. Tutte cose che per una startup fanno la differenza fra prosperare o morire.

(Ci sono delle regole “etiche” da rispettare? In che modo dal punto di vista operativo ci si fa apprezzare da una community come quella opensource?)
Assolutamente si.
Gli utenti devono potersi fidare dell’ente commerciale dietro un progetto open source, altrimenti il progetto non decollera’ mai. La ditta deve essere uno “sponsor”, non la “proprietaria” del progetto.
La regola d’oro e’: supportare, ma lasciare la massima liberta’ e controllo a chi partecipa su base volontaria.

Anche la licenza e’ importante. Licenze software “virali” come la GPL sono estremamente problematiche dal punto di vista del business, ma garantiscono a chi contribuisce che il suo lavoro rimarra’ disponibile per tutti e supportato. Di conseguenza incentiva i contributi da parte di volontari.

(3. In che modo wireshark ha contribuito al successo di Cace?)
La mission aziendale di CACE era “Enhance the Wireshark Experience”. L’intera strategia della ditta e’ stata basata sul complementare il tool Open Source. Penso che non serva altro per spiegare quanto fondamentale Wireshark sia stato.

Vi lascio con una video-intervista fatta a Loris Degioanni durante un evento di Mind The Bridge. Ve la consiglio perchè contiene dei consigli davvero preziosi! Alla prossima!

LIVE STREAMING Take Action! Online engagement and the power to change the world

Sveglia Italia! Piazza WIRED, la campagna di Guerrilla Marketing

Cari Guerrieri,

alzi la mano chi tra voi affezionati lettori di Ninja Marketing è anche un WIRED follower! 😉

Già l’anno scorso WIRED Italia si era fatto promotore dell’iniziativa Internet For Peace – #I4P, per candidare Internet a Nobel per la Pace.

Quest’anno WIRED Italia ha lanciato la campagna Sveglia Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della proposta di inserire il diritto alla Rete nella Costituzione Italiana.

Il testo dell’art. 21 bis (“Tutti hanno uguale diritto di accedere alla Rete…“), scritto da Stefano Rodotà, è diventato il disegno di legge n.2485, sottoscritto da sedici senatori e sottoscrivibile su internetcostituzione.it.

Nel login del mese scorso “Un giorno faremo la rivoluzione (intanto liberiamo una piazza)” il dir @riccardowired (Riccardo Luna – direttore di Wired) ci raccontava come Piazza Cadorna di Milano è diventata una piazza “liberata” grazie ad una connessione alla rete accessibile a tutti.

E’ stato proprio il dir a concludere il login di WIRED con questa frase: “E se volete da allora chiamatela piazza Wired […]”. Ed ecco che il gruppo creativo Guerrilla Mktg lo ha preso proprio in parola! Guardate un pò l’azione di Street/Guerrilla Marketing che hanno realizzato:

***

CLICCA QUIQUI o per ulteriori immagini di Piazza WIRED!

Ringrazio Alessandro Del Re di Guerrilla Mktg per (la fantastica idea e per)  la segnalazione!! 😀

Sveglia Italia! Be Ninja, Be WIRED! 😉

{noadsense}

Come personalizzare gli M&M's: consigli per un dolce San Valentino


Siamo alle porte della festa degli innamorati e se state cercando un regalo tenero “non convenzionale” per la/il fidanzata/o non dovete fare altro che rivolgervi al leader delle praline colorate: m&m’s. La famosa azienda statunitense per San Valentino ha pensato bene di far regalare ai partner di tutto il mondo i “bottoncini” di cioccolata personalizzati, con una dicitura d’amore o un nome.

Come regalare le m&m’s personalizzate?

Basta accedere al sito per confezionare il dolce regalino; compilando il form, m&m’s calcola l’arrivo previsto, evitando un no show indesiderato.

Abbiamo più volte ripetuto l’importanza del brand nell’attuale società, un brand che emoziona e che veicola messaggi carichi di senso, ma mai vi avevamo parlato di un brand che diventa “testimonial” di una vostra emozione unica e sentimentale.

Attraverso questa operazione, il brand m&m’s si dimostra più vicino ai consumatori, dando vita ad una relazione, seppur effimera con il proprio mercato, fidelizzando il legame emotivo con le giovani coppie e non solo.