Ninja Marketing festeggia i suoi 10.000 fan su Facebook, ecco il vincitore del Basco Ninja!

Cari guerrieri,

i più attenti e affezionati di voi sapranno già che oggi Ninja Marketing ha raggiunto i 10.000 fan su Facebook!

Questo è un grande traguardo per noi, anzi il primo di tanti traguardi che ci auguriamo di poter condividere con i nostri amati ninjetti. 😉
Dopo un’intera giornata di aggiornamenti su Facebook, commenti e foto, la dura lotta fra i contendenti è terminata, obiettivo raggiunto!

Ninjetti e Ninjette, abbiamo il piacere di proclamare il nostro 10.000-esimo fan, nonchè vincitore dell’ambitissimo Basco Ninja.

Squillino le vuvuzela e rullino gli shuriken!

Il vincitore è Andrea Secondonomechefafigo Santoro..Complimenti Andrea!! 😉

Un ringraziamento speciale da parte di tutto il clan di Ninja Marketing a tutti voi, che ogni giorno leggete, commentate e condividete i nostri articoli! Se ancora non siete nostri fan su Facebook, non dimenticatevi di mettere un mi piace nella nostra pagina e invitate anche i vostri amici a fare lo stesso:

Knowledge is for Change. Be Ninja!

Il Gioiellino: come si costruisce una campagna cross-mediale [CASE STUDY]

Le cosiddette campagne cross-mediali, che sfruttano cioè la diffusione e l’interazione su molteplici Media e in particolare su quelli Social, vengono sempre più utilizzate.

Curiosità, attesa, interesse, polemiche, tutto viene amplificato grazie a questo tipo di pianificazione pubblicitaria, che risulta particolarmente efficace in ambito cinematografico: si ricordi il caso per eccellenza, il lancio della trilogia di Matrix qualche anno fa, ma gli esempi nostrani non mancano.

Prendiamo il film di Andrea Molaioli, “Il Gioiellino”, uscito nelle sale il 4 marzo: per promuoverlo l’agenzia Estrogeni – additivi per la comunicazione ha ideato proprio una strategia comunicativa cross – mediale con al centro una nuova azienda casearia e i suoi prodotti.

Come forse saprete la pellicola, interpretata da Tony Servillo e Remo Girone, guarda dall’interno il famosissimo – e disastroso – crac Parmalat, raccontando di una fantomatica azienda, la Leda, che altro non è la controfigura dell’azienda di Callisto Tanzi. Un argomento forte che ben si presta a far parlare di sé, ed è proprio ciò che l’agenzia Estrogeni ha sfruttato per suscitare un veloce tam-tam sulla rete.

Le fasi della Campagna

La fase teaser, quella che cioè vuole stuzzicare l’attenzione e la curiosità del pubblico, ha avuto inizio il 17 dicembre dello scorso anno con un post in cui l’agenzia ha annunciato l’acquisizione di un nuovo cliente, una start-up “piccola e intraprendente”, appunto la Leda, di cui aveva iniziato a curare grafica e comunicazione.

Ne sentirete parlare ancora, ve l’assicuro.” scrive non a caso nel post il CEO dell’agenzia Alfredo Borrelli: l’azione, per essere plausibile, è stata  progettata nei dettagli. Contemporaneamente al post è stato aperto infatti il sito di Leda, che contiene mission aziendale, prodotti, campagne pubblicitarie ed un social game (“Consegne a Domicilio”) che è stato da solo fonte del 42% del traffico generato tramite il sito. Nel frattempo sono comparse anche una pagina Facebook e un account Twitter.

Con un argomento simile, non potevano mancare le proteste e i video-scandalo per dare credibilità al tutto: ed ecco apparire su  Tumblr uno spazio gestito da un gruppo di attivisti dedito alla contestazione e alla lotta contro aziende protagoniste di illeciti. A ridosso del revealing della campagna il Collettivo 03 ha iniziato ad attaccare Leda focalizzando su di essa l’attenzione sia dei loro lettori, sia dei fan dell’azienda. Significativo il video-fake che il gruppo ha anche pubblicato sul proprio account YouTube: allevatori che reclamavano pagamenti da parte di Leda.

[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=e_LSjssPMEo’]

Venerdì 18 febbraio, due mesi dopo il pre-lancio, l’arcano è stato finalmente svelato e la fase teaser si è conclusa con la diffusione di un video che spiega il collegamento fra la falsa azienda Leda ed “Il Gioiellino”. Lo stesso giorno è stato messo online il sito ufficiale del film promosso, in partnership con il Corriere della Sera, con tutte le informazioni e gli approfondimenti relativi alla pellicola.

La campagna si è rivelata un successo, almeno stando ai numeri rilevati sui Social Media utilizzati: 34.361 fan su Facebook, 737.014 visualizzazioni dei post, 67.497 giocatori per “Consegne a domicilio”, 35.032 visualizzazioni del profilo Twitter.

Ammetto a questo punto di essere molto curiosa di vedere il film! E voi, cosa ne pensate? L’avete visto? Vi eravate imbattuti nella campagna e siete cascati anche voi nella rete di Estrogeni, oppure avevate capito che si trattava di un’operazione promozionale? Parliamone!

Torniamo a parlare del Twestival con un'intervista a Francesco Iandola, promotore e "anima" dell'appuntamento italiano, che si terrà il 24 marzo presso l'11 Club Room di Milano. 5 domande con relative risposte, sia in forma aperta che in 140 caratteri, in puro Twitter style!

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I retroscena del Twestival: Intervista a Francesco Iandola in 140 caratteri

Pare che le grandi idee siano sempre quelle nate per caso, quasi per gioco, senza grandi aspettative. Le grandi idee nascono per il desiderio di svago e divertimento, senza pensarci su a lungo e, soprattutto, senza pensare alle possibili conseguenze che una decisione di tal peso potrebbe comportare. Così è stato per i principali social network, da Zuckerberg per Facebook a Dorsey & co. per Twitter. E, a proposito di Twitter, così sarà – e ne sono più che sicura, per uno degli eventi ad esso correlato: il Twestival.

Ne abbiamo già parlato qualche giorno fa con un articolo a riguardo, ma abbiamo deciso di approfondire ancora di più l’argomento in questione. Perché è bello sapere che finalmente un evento social, legato a Twitter, sia riuscito a prender piede anche in Italia, ma soprattutto perché è una causa nobilissima che unisce l’utile al dilettevole: il divertimento di una festa al bisogno di fare del bene.

Ed ecco che è nata di getto l’intervista che segue. 5 domande a Francesco Iandola, promotore e “anima” della versione italiana del Twestival, con relative risposte, sia aperte che in soli 140 caratteri – il che fa molto Twitter style 😉

Ciao Francesco e benvenuto!
Prima di procedere, chiederei innanzitutto di presentarti ai nostri amici Ninja che ci leggono: chi è esattamente Francesco Iandola e cosa fa nella vita?

Una persona che cerca di mantenere la curiosità e lo spirito critico verso ciò che lo circonda. Dal 1996 mi occupo di web marketing e cerco di mettere la mia esperienza al servizo di cause concrete.

Un grande appuntamento in contemporanea in 202 città nel mondo. Con il Twestival, quest’anno anche l’Italia fa tweet-tweet! In che modo si è riusciti a farlo approdare a Milano e cosa potrebbe offrire a questa città un evento di questo tipo?

Amanda Rose, ideatrice del Twestival, è stata disponibilissima, anche se inizialmente, purtroppo, un po’ scettica sulle possibilità che un evento del genere prendesse piede in Italia. Ma credo che con il nostro impegno stiamo dimostrando il contrario: al momento Milano è fra le città che stanno raccogliendo più fondi. Il Twestival può offrire a Milano una traccia da seguire: possiamo dimostrare che la città sa raccogliersi attorno ad una causa e che i milanesi cercano l’occasione per uscire dalla rete, impegnandosi in progetti concreti che possano realmente cambiare il mondo attorno a loro.

In 140 caratteri: Il Twestival è un’opportunità a disposizione di chi desideri impegnarsi per gli altri. A Milano speriamo di indicare una traccia da seguire.

L’evento Twestival per eccellenza sarà giovedì 24 marzo all’11 Club Room, in zona Corso Como, a partire dalle ore 20. Cosa dobbiamo aspettarci? Ci saranno altri eventi a far da cornice alla serata principale?

Il 24 marzo al Milan Twestival, presso l’11 Club Room a partire dalle ore 20, saremo collegati in streaming con le altre città di tutto il mondo che in contemporanea lo ospiteranno. Ci saranno incontri con personaggi importanti del web milanese, quali Michele Ficara Manganelli, Andrey Golub, Marco Zamperini, Maurizio Goetz, Bellavista e sarà presente anche il Presidente della giunta comunale Manfredi Plamieri. Ci sarà poi musica dal vivo con Denis Mascia, Stephy e Annika. Durante l’evento sarà possibile scambiarsi tweet con i partecipanti degli altri Twestival. Ma la cosa importante è che sarà un incontro fra amanti dei social network. Dimostreremo che, anche divertendosi, si può contribuire ad una buona causa. Domenica 20 marzo, ad anticipare e promuovere il Milan Twestival, in alcune piazze cittadine ci saranno dei nostri volontari che distribuiranno delle bolle di sapone – le cosiddette Tweeting Bubbles. Invitiamo poi ad inviarci le foto o i video scattati mentre si fanno volare in aria bolle e sorrisi: i più belli saranno trasmessi durante la serata del 24 marzo, un modo per essere protagonisti e testimonial del Milan Twestival.

In 140 caratteri: Incontri e streaming con le altre città del mondo: tanto divertimento e musica dal vivo, aiutando concretamente una Onlus milanese.

L’intero ricavato sarà devoluto alla Fondazione De Marchi Onlus, che lotta contro le malattie infantili. Come possiamo sostenere questa nobile causa?

La cosa più importante da sapere è che l’intero ricavato sarà utilizzato per pagare borse di studio ai medici per permetterne un’adeguata presenza, sia in reparto che nel day hospital della Clinica Pediatrica De Marchi. Inoltre, sarà utilizzato per sostenere economicamente le famiglie indigenti dei piccoli pazienti ricoverati. Credo che sapere come sarà concretamente utilizzata la propria donazione sia un fattore determinante per vincere lo scetticismo che a volte accompagna le iniziative di raccolta fondi.
La raccolta fondi avviene attraverso la vendita dei biglietti del Milan Twestival, le sponsorizzazioni e le donazioni. In tutti i casi il flusso è totalmente gestito online e l’intero importo, senza alcuna trattenuta, viene direttamente versato sul conto corrente della Fondazione De Marchi. Per acquistare i biglietti utilizziamo la piattaforma Amiando a questo indirizzo: http://www.amiando.com/Twestival2011_milan.html
Per le donazioni, invece, è stato fatto un accordo con la piattaforma Ammado: http://www.ammado.com/donate?119119
Naturalmente la nostra causa può essere da tutti sostenuta, aiutando a diffonderne il messaggio. Certamente i social network sono uno straordinario strumento a disposizione di tutti. Ricordo, inoltre, che il nostro sito è www.milan.twestival.com e potete seguirci sia su Facebook che, ovviamente, su Twitter.

In 140 caratteri: La nostra causa si può aiutare acquistando i biglietti di ingresso, facendo donazioni o anche semplicemente diffondendone la notizia.

I social network vanno sempre più affermandosi e sono ormai uno strumento utilizzato quotidianamente dalla maggior parte di noi. Twitter è uno di questi, seppur in Italia stia ancora cercando di farsi spazio, surclassato dal più forte Facebook. Come sono stati utilizzati questi canali, in particolar modo Twitter, per la promozione dell’evento?

Il Twestival nasce in un pub di Londra nel 2008 da un gruppo di amici radunatisi grazie a messaggi scambiati su Twitter. Per questo motivo Twitter è sicuramente centrale, ma ancor più centrale e importante è la finalità benefica dell’evento. Perciò, nessuna delle città partecipanti ha disdegnato di utilizzare anche altri canali, primo fra tutti Facebook, per alcuni aspetti più adattabile a varie esigenze.
Il primo passo è stato mappare attraverso Twitter i principali utilizzatori, contattandoli singolarmente per poi coinvolgerli nel progetto. La maggior parte di loro si è subito dichiarata disponibile e sta contribuendo a garantire la massima diffusione dei nostri messaggi: per questo fine Twitter è sicuramente molto diretto ed efficace. Facebook è stato utilizzato per creare eventi correlati, capaci di mantenere l’attenzione sul Twestival per tutte le settimane dedicate all’organizzazione ed è servito per aggregare i team delle circa 200 città partecipanti. Per gli aspetti più operativi e tecnici i team di tutte le città hanno utilizzato la piattaforma Huddle.com

In 140 caratteri: I canali principali sono stati Twitter e Facebook, ma nulla avremmo fatto senza i tanti che si sono uniti per diffondere il messaggio.

Ci sono state o ci saranno a breve collaborazioni attive tra Milano e altre città che hanno deciso di ospitare il Twestival?

Il Twestival è un movimento globale che coinvolge circa 200 città di 50 paesi: questo ha creato un immenso network fatto di scambi di idee, suggerimenti ma anche di una sana rivalità, in una gara di solidarietà, a chi riesce a raccogliere più fondi.
Fra le città partecipanti vi è Mito in Giappone, che essendo stata colpita prima dal terremoto e poi dalle radiazioni ha visto gli organizzatori, costretti a rimanere chiusi in casa, rinunciando al Twestival. Per venire in loro aiuto si è subito attivata una catena di solidarietà; stiamo ora pensando a come poterli concretamente aiutare e già il 24 marzo, durante il Twestival, speriamo di poter annunciare qualche azione concreta in loro aiuto.

In 140 caratteri: Ci sono state tante collaborazioni e scambi di idee. Ora siamo vicini agli amici di Mito, in Giappone, per progettare aiuti concreti.


La nostra intervista a Francesco Iandola si conclude qui. Incoraggio tutti gli amici milanesi a sostenere questo progetto – nonché evento, idea, causa, festa. Trascorrerete una buona serata in compagnia, aiutando anche l’Onlus De Marchi per la cura delle malattie infantili.
Vi ricordo, ancora una volta, che cliccando QUI potrete acquistare i biglietti per la serata del 24 marzo, mentre cliccando QUI potrete effettuare le vostre donazioni.

Si potrà, in questo modo, donare qualche euro e, di conseguenza, un sorriso e una speranza in più a chi ne ha realmente bisogno 🙂

Grazie Francesco e grazie Twestival!

Sprite lancia la sua Rivoluzione [VIDEO]

Sprite lancia la sua rivoluzione

Siamo tutti a conoscenza degli importanti avvenimenti politici che negli ultimi mesi stanno sconvolgendo diverse zone del mondo. Rivoluzioni e contestazioni popolari che lottano contro le dittature e l’imposizione di potere.

Chi si occupa di advertsing, o chi ne è semplicemente appassionato, saprà benissimo che il mondo della pubblicità, e del marketing in generale, è sempre attento a tutto ciò che lo circonda, a tutto quello che accade nel mondo. E così deve essere, perchè l’advertising non potrebbe (soprav)vivere a lungo lontano dalla realtà, dalle sue esigenze e dai suoi desideri.
Capita allora che momenti della vita reale, avvenimenti conosciuti e dibattuti anche a livello mondiali, diventino oggetto di campagne promozionali. Il più delle volte ciò avviene in chiave ironica, sarcastica e parodistica.
È il caso del nuovo spot di Sprite, che ha lanciato da poco una nuova campagna in Israele. Il titolo dello spot è “Sprite Revolution”.

La pubblicità ha certamente una finalità ironica, come dichiara la tagline stessa:

“Sprite believes that everyone has a refreshing side…even the world’s toughest dictators.”

Tuttavia cominciano già a diffondersi in rete commenti critici nei confronti dello spot, per alcuni troppo “insensibile” nei confronti di quei Paesi che sono afflitti da situazioni di questo tipo.

Se ci sarà qualche ripercussione per l’immagine di Sprite, lo sapremo solo in seguito. Certo però non sarebbe male una bibita con questi poteri  😉

Il mouse senza il mouse! [GADGET]

Passatemi il gioco di parole! Ma evoMouse è proprio questo: l’evoluzione del mouse.
Le nostre dita diventano il puntatore e non bisogna più “spingere” niente. Funziona su qualsiasi superficie piana e richiede pochissimo spazio.

Facile e conveniente da configurare, si può utilizzare con qualsiasi computer desktop o portatile. Si connette via Bluetooth o tramite una porta USB.
Tutte le funzioni sono disponibili naturalmente, ecco il video che le illustra:

I produttori fanno notare anche che con evoMouse non ci saranno più i problemi al tunnel carpale, dati dai mouse tradizionali. Ma sarà così facile ed intuitivo da usare?

Disponibile in due versioni (pet e cube), ancora sconosciuto il prezzo.

TopDish: il Social del gusto su misura

TopDish è più che un semplice sistema di raccomandazioni in crowdsourcing legate ai ristoranti. TopDish vi da’ suggerimenti basati sui vostri gusti e sul profilo alimentare di preferenza che andrete a creare.

Questo brand new social e’ ancora in fase di beta testing ma si inserisce in un trend interessante: piu’ volte noi di Ninja ci siamo occupati di applicazioni e siti Web legati al cibo, come nel caso di 2Spaghi.it, Ricette 2.0, FoodReporter e Good Food.

Top Dish però presenta delle caratteristiche particolarmente innovative: come accennavamo, ciascun utente puo’ creare un proprio profilo alimentare.
Gli aspetti interessanti sono legati al fatto che:

  • il proprio profilo non è semplicemente compilabile per categorie generiche, ad esempio verdure o carne, ma si focalizza anche su aspetti specifici (potrei dire che mi piace la carne di maiale, ma non il bacon)
  • sono gli utenti stessi a costruire il database di suggerimenti, raccomandazioni e soprattutto caratteristiche dei luoghi inclusi in TopDish

Molti ristoratori sono stati invitati a inserire i dati dei propri locali e, duqnue, a partecipare a questa prima fase di lancio: il feedback dei commercianti è stato immediato.

    In altre parole, TopDish ci abbina – basandosi sulla nostra posizione geografica e gusti – ai ristoranti piu’ adatti.

    Le potenzialità di marketing sono davvero ampie e possiamo solo immaginre che successo avrebbe un servizio cosi’ specifico nel Bel Paese, che della gastronomia ha fatto un culto.

    Se volete testare il servizio potete richiedere un invito qui.

    Il 2010 è stato l'anno in cui il fiore di Groupon è giunto a maturazione, ed ha prospettato un periodo di forte crescita per tutto il mercato degli sconti online. Frutto dei colpi di coda della crisi o di un reale andamento dell'economia, il 2011 ci rivelerà dove possono portarci i deals. Ma fin quando potremo assegnare un "price" attraverso un "deal"?

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    Groupon: Deals per tutti ma non per Google! [ANALISI]

    Sembra proprio che Groupon non conceda sconti solamente a noi utenti ma, tramite una sua controllata (Dealmap), stia concedendo la consultazione delle sue offerte a Bing, il caro vecchio motore della Microsoft, che intanto si aggiudica una funzionalità in più sul suo portale senza spendere un solo dollaro in ricerca e sviluppo, altro che coupon sconto!

     

    Questo matrimonio non s’ha da fare.

    Groupon vuoi sposarmi? Non sarò la tua 49esima moglie, Google, piuttosto mi fidanzo con Bing! Si è concluso con l’eco del rifiuto di Groupon, il 2010, anno sfrenato per le acquisizioni di Google, facendoci prevedere un 2011 d’oro per il sito re dei coupon.

    In attesa del lancio di Google Offers, il mercato dei deals sembra diviso in due correnti di pensiero, i generatori di sconti e gli aggregatori. I primi sono portali come Groupon o Facebook Deals, che creano condizioni di acquisto vantaggiose per il cliente, attraverso lo sviluppo di vari business model, i secondi invece sono poco più che motori di ricerca di sconti, che sono in grado di aggregare gli stessi e suddividerli in base alla tipologia di prodotto, localizzazione geografica dello sconto, periodo di applicabilità dei deals.

    Quest’ultima pare essere la politica di Bing Deals come annunciato sul suo blog, oltre che la politica di Yahoo’s Local Offers

     

    Innovazione reale

    Ovviamente noi ninja siamo innamorati delle innovazioni ed in questo mercato, attualmente, la reale capacità innovativa dei competitors risiede nei business models, quindi in quei processi tecnicoeconomici, oltre che tecnologici, che mettono un esercente nelle condizioni di poter vendere un prodotto ad un prezzo scontato piuttosto che nella capacità di aggregare offerte in base a tag predefiniti, e dunque per quanto il mercato possa sembrare confuso o pieno di potenziali concorrenti, in realtà nel futuro vedremo tre principali competitors ed altrettanti business models.

    Groupon ha senza dubbio lanciato la moda dei deals, dal 2006 ad oggi il portale è cresciuto in maniera esponenziale, nel 2010 ha sposato citydeal beneficiando degli introiti del mercato europeo degli sconti, sino ad attestare il valore di mercatò della startup a quota 6mld$ (questa la cifra offerta da Google).
    Il modello Groupon prevede la vendita di coupon in un determinato luogo, e solo se si raggiunge il quorum predefinito dall’esercente.

    Attualmente è il miglior business model adottabile dagli esercenti poiché l’impatto economico dell’iniziativa di sconto è misurabile a monte e non alla chiusura della campagna promozionale.
    In questo senso, sappiamo che Groupon ha rifiutato l’offerta di Google, in cerca di una più gloriosa sorte, ma sul fronte mobile è poco sviluppato, salvo piccoli accorgimenti che aiutano il portale a geolocalizzare i dispositivi

    Il secondo modello è quello adottato da Facebook che prevede una biforcazione delle iniziative tra il sistema Deals ed il sistema Buy with Friends. Finalmente, almeno in questo campo, vediamo il portale di Zuckemberg che abbandona il modus operandi di Bing, fatto di alleanze ed adozioni di tecnologie ed algoritmi altrui, ed inizia a produrre in modo innovativo, come mi auguravo nel mio ultimo post e così lancia dapprima il sistema Deals molto simile al già citato pay with a tweet.

    Le due iniziative sembrano destinate ad un futuro con molti punti in comune in cui si interpolerà tra gli sconti ottenibili tramite suggerimenti agli amici e quelli ottenibili tramite geo-check-in come avviene adesso con Deals che conta circa 50 affiliazioni in Italia.

    Ciò che in questo senso mi fa essere dubbioso è una pecca di questo business model, ovvero la necessità che tra l’esercente ed il portale debba esserci un rapporto consistente in una vera e propria alleanza commerciale costante e non un rapporto limitato ad un certo numero di sconti concessi, come invece avviene con Groupon.

    Inoltre il fatto che tra i 50 partner di Facebook Deals ci siano solamente grandi gruppi o grandi reti distributive mi fa essere dubbioso sull’andamento positivo dell’iniziativa, almeno in Italia, paese da sempre caratterizzato da un altissimo numero di PMI.

    Il terzo business model è invece quello che si appresta a varare Google con il suo programma Google Offers, che alcuni rumors definiscono come il clone di Groupon, ma che in attesa del lancio possiamo solamente immaginare.

    Ciò che invece appare chiaro ancor prima del lancio è certamente che Google ha ottenuto una certa visibilità negli anni fornendo strumenti di marketing e pubblicitari ad esercizi commerciali di tutto il mondo tramite google maps, e questo potrebbe costituire un canale preferenziale nell’affiliazione degli esercenti ai programmi di Google Offers.

     

    Digital Market’s Trend or Real Economy’s Perversion?

    Il mercato degli sconti sarà una tendenza che certamente ci accompagnerà per tutto il 2011, e lo stesso Groupon ha annunciato di aver intuito che entro la fine dell’anno lo scenario sarà radicalmente cambiato, ciò che da ninja mi chiedo: è economicamente sostenibile il deals?

    Con l’ingresso di Google nel mercato sappiamo bene che buona parte degli acquisti che normalmente si sono svolti in “analogico” potrebbero passare in digitale, quanto google, groupon ed eventualmente facebook incideranno sulla filiera? Ci sarà ancora spazio per gli esercenti di condurre politiche di vendita indipendenti? I big che si apprestano ad aggredire il mercato degli sconti utilizzeranno in futuro la loro capacità contrattuale contro gli esercenti per assorbire nelle loro casse fette sempre più ampie della torta della spesa di noi utenti?

    Le migliori Apps per Beauty Tips!

    A marzo l’Italia ospita due fra le più grandi fiere sulla bellezza e la cosmesi: dal 18 al 21 a Bologna si tiene il Cosmoprof per la sua 44 edizione, evento internazionale sulle ultime tendenze nel settore della bellezza e del benessere; a Rho, in provincia di Milano invece dal 29 al 31 si tiene In-Cosmetics, la fiera sulle novità nella ricerca e nella tecnologia della cosmesi, diretto in particolare ai fornitori.

    Due appuntamenti da non perdere per coloro il cui maggior peccato è la vanità: spiare le novità del settore può dare qualche spunto interessante. Ma se non ti puoi permettere il taglio da quel parrucchiere di grido? Se gli appuntamenti dall’estetista iniziano a pesare sul tuo bilancio mensile? Se la chirurgia estetica ti spaventa e non è proprio per le tue tasche?
    A quel punto non resta che tirar fuori dalla borsetta o dalla tasca il proprio melafonino: ecco le apps per i ritocchi veloci al trucco e per ogni urgenza in fatto di bellezza!

    Rifatti il trucco

    Partiamo dal make up. Makeup Live è un’applicazione per iPhone, Ipod touch e iPad in inglese che sfrutta l’augmented reality: molto facile da usare, basta guardare verso la fotocamera del proprio device e un tutorial in AR ti spiega come truccarti, passo per passo. Potrai anche provare l’effetto di alcuni prodotti di marchi esistenti sul mercato così da indirizzare al meglio i tuoi acquisti.

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    Dacci un taglio!

    Stanchi del solito taglio di capelli ma avete paura delle forbici del parrucchiere? Preparatevi con Hair Makeover, l’ applicazione per tutti gli iDevice che ha disponibile oltre 250 acconciature da uomo e da donna da adattare ad una propria foto con un risultato molto realistico. Poi si può condividere la propria foto con il nuovo taglio attraverso facebook o via e-mail.

    Pronto intervento di bellezza

    State per uscire ma vi accorgete di un brufolo che prima non c’era? Siete fuori e avete bisogno di un rimedio veloce alle occhiaie?
    Per ogni urgenza non scomponetevi, dite che andate a rifarvi il trucco alla toilette e poi scaricate velocemente queste due apps di pronto intervento: Beauty on the Go e la gratuita Beauty Insider soluzioni professionali, cliniche o casalinghe per ogni beauty problem!

    Belli ed eco-friendly

    Vanitose/i sì ma rispettosi dell’ambiente? Per voi ci sono i video tutorial dell’app free Do It Gorgeously. L’idea è di Sophie Uliano, blogger e scrittrice ambientalista americana che ha raccolto i suoi migliori video disponibili anche nel suo blog Gorgeously Green: i consigli vanno dalla cura personale a quella della propria casa e degli animali, incluse ricette biologiche e consigli sullo shopping salva ambiente.

    Via l’acne!

    Se vi dicessimo che con il vostro iPhone potete far sparire quell’odioso problema che è l’acne? Non parliamo di consigli, stiamo proprio dicendo di usare il vostro iDevice come prodotto di bellezza. Basta un’app (e non è neanche l’unica sul mercato, questa che vi segnaliamo è solo quella disponibile anche per noi italiani): Acne Away – Pimple and Blemish Treatment.
    In sostanza questa applicazione fa sì che il vostro iDevice durante le telefonate emetta alternativamente una luce rossa ed una blu che dovrebbero rispettivamente avere proprietà antinfiammatorie e antibatteriche. L’idea iniziale è nata ad un dermatologo statunitense, Dr. Greg Pearson, che ha sviluppato AcneApp e da lì sono nati molti cloni come quello che qui vi proponiamo. Ovviamente non garantiamo sull’efficacia, ci limitiamo a segnalare un’app quanto meno bizarra.

    Misura la tua bellezza

    Ed ora non vi resta che pronunciare le fatidice parole “Iphone iPhone delle mie brame, chi è il/la più bello/a del reame?”. Con un’app, Ugly Meter o Vanity il vostro iDevice è pronto a darvi il giudizio finale. Ricordate però che potrebbe esser più sincero e spietato di un amico o amica…

    Ecco tutte le apps citate e qualcuna di brand celebri della cosmesi.

    Makeup LiveHair MakeOverBeauty on-the-goBeautyInsiderDo It GorgeouslyAcne Away - Pimple and Blemish TreatmentUgly MeterDiorVanityLancaster SUN EXPERTLancôme Make-Up

     

     


    {NOADSENSE}

    In vista dell'innovativo corso di specializzazione in politica 2.0 organizzato da Ninja Academy, analizziamo un social media case study aggiornato e molto interessante: quello delle ultime elezioni politiche americane, a Novembre 2010. Tante idee e novità rispetto al modo tradizionale di vivere la politica.

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    Cittadini 2.0 e engagement online: le elezioni USA di Novembre 2010 [CASE STUDY]

    Politics 2.0Ve lo ricordiamo sempre con piacere: a breve comincerà il primo innovativo corso di politica 2.0, con masters ninja di massimo livello dal mondo della comunicazione, del giornalismo e della politica!

    Il corso di specializzazione è un’ottima occasione per capire quali strategie digitali implementare per dialogare con i cittadini, avvicinare i pubblici e vincere le elezioni.

    Per avvicinarvi al meglio all’evento e introdurvi nel mondo della politica 2.0, vediamo cosa ci insegnano i grandi maestri americani della politica ai tempi dei social network. Continua a leggere

    La campagna di sensibilizzazione sociale in Brasile usa le candid camera [VIDEO]

    Quando parcheggi in un posto riservato ai disabili stai fingendo di esserlo, lo sa bene la ADD Brasile (Associazione Sportiva per i Disabili) che grazie all’uso di alcune divertenti Candid Camera invita a riflettere e al rispetto portando all’estremo il concept della campagna. Nei video uno sconsiderato ragazzo finge di essere disabile beffandosi di chi dopo averlo aiuta scopre il suo inganno.