Donna e Dignità. Da soggetto a oggetto della cultura dei Valori: il report dell'evento

Creare immagini è una grande responsabilità“. Questo, nelle parole della giornalista Rai Tatiana Ribichesu, è il cuore del Convegno che si è svolto a Roma il 31 marzo 2011.

I relatori TP parlano dei principi etici a fondamento della professione pubblicitaria – “Professionalità, rispetto e deontologia non sono solo parole” afferma Maurizio Rampani, Direttore Generale TP – e della necessità di rilanciare su cultura e formazione, per permettere ai giovani talenti ed alle eccellenze del settore di proporre idee creative creando nuovi percorsi comunicativi di qualità.

Marilina Celotto, Amministratore Delegato Met-Consulting, a proposito di talenti parla di “consapevolezza di donna come forza creativa consapevole del proprio talento e delle proprie energie”.”Auspico per noi donne la libertà di esprimere il nostro talento” dice. “Non più oggetto ma soggetto, che si riappropri delle sue energie più profonde e viva in armonia i suoi ruoli diversi. Il talento femminile è una risorsa importante su cui puntare per vincere le sfide del mercato”. “Mi piacerebbe che oggi in questo convegno possa nascere un movimento delle donne per le donne.”

E a questo proposito Biagio Vanacore, Presidente TP, lancia la proposta: “Noi oggi vogliamo rilanciare un principio, siamo qui per chiedere di fare, insieme, un percorso, creando una nuova campagna di comunicazione che sappia comunicare le donne vere italiane.”

 

Molte le onorevoli che hanno aderito all’invito e partecipato: i vari interventi che si sono susseguiti hanno delineato un panorama variegato di opinioni che però convergono sulla preoccupazione a proposito della necessità di una rappresentazione dignitosa della figura femminile. Per citarne alcuni:

On. Alessandra Mussolini, Presidente Commissione parlamentare per L’infanzia e l’adolescenza

“Io non sono preoccupata della donna scollata, io sono preoccupata della donna messa in condizioni di umilazione”. “Occorre il buon senso, occorre amare le donne così come occorre amare quello che loro fanno”.

On. Emilia Grazia De Biasi, Componente commissione Parlamentare Cultura, Scienze e Istruzione

“Io non penso che la pubblicità sia il demonio. E non penso che la pubblicità sia il linguaggio decisivo dell’umiliazione della donna.” “Io credo che con onestà noi dobbiamo guardare ad un certo linguaggio pubblicitario (tipicamente italiano) che è fortemente lesivo della dignità delle persone ed in particolare delle donne”. ” Vediamo esibiti “pezzi di corpo” che sarebbero vietati dal codice di autoregolamentazione. “Io ritengo che ci si debba guardare dal registro del fondamentalismo, la libertà sessuale è una grande conquista delle donne, però se il tema in oggetto è generare il desiderio, allora un codice di autoregolamentazione è necessario.”

On. Valentina Aprea Presidente Commissione Parlamentare Cultura e Istruzione

“I problemi non sono tanto nelle pubblicità che preparano i professionisti, che hanno saputo anche modificare i loro messaggi nel tempo grazie al lavoro dellecommissioni parlamentari”. “Io come tanto italiani della mia generazione conservo il mito di Carosello.Mi danno fastidio le pubblicità che ostentano ruoli di donne stereotipati”. “Credo che possiamo insistere sul fare cultura anche attraverso la pubblicità per degli uomini migliori, delle donne migliori, ma specialmente delle nuove generazioni migliori.” “Si può fare cultura, si può trasferire anche nella pubblicità un’immagine più legata alle situazioni reali senza distruggere l’elemento onirico che la caratterizza.”

On. Grazia Francescato

La mia sensazione è che negli ultimi decenni siamo passate dalle pari opportunità al pari opportunismo”. “Io credo che la norma serva, è necessaria ma non sufficiente.” “Le donne migliori sono invisibili”. “La grande sfida è quella di promuovere un grande salto della coscienza collettiva, della coscienza critica”.

E poi ancora l’On. Anna Paola Concia, Componente della Commissione Parlamentare Giustizia, che ha sottolineato l’importanza della regolamentazione e soprattutto dell’autoregolamentazione pubblicitaria, e la necessità di premiare le eccellenze e le buone prassi in questo campo. Come ad esempio il Premio Immagini Amiche, citato nell’intervento di Daniela Brancati, scrittrice e giornalista.

Infine ricordiamo i saluti dei ministri on. Altero Matteoli Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, on. Mara Carfagna Ministro per le Pari Opportunità, e la partecipazione di Francesco Miscioscia, Vicepresidente TP con delega ai rapporti istituzionali, Pasquale Diaferia, Direttore creativo socio TP – ADCI, che ha introdotto nel suo intervento un video che raccoglieva una serie di adv dedicati all’elogio dell’imperfezione delle donne e Alberto Coltri, Presidente Fondazione Pubblicità Progresso, che ha presentato una serie di video a tema sulla responsabilità sociale, nel rapporto interrelato tra pubblicità e società civile.

A chiudere i lavori gli interventi di Gianna Angelini, vicepresidente TP con Delega ai rapporti con le università e Tiziana Pittia, vicepresidente TP.

Transmission Gagavision: torna la serie di Lady Gaga, e su Twitter è già un caso [VIRAL]

Transmission Gagavision: torna la serie di Lady Gaga, e su Twitter è già un casoTransmission Gagavision è una serie, interamente pubblicata sul web, che racconta l’ascesa di Lady Gaga all’Olimpo degli artisti più famosi e osannati al mondo. Inizialmente gli episodi sono stati pubblicati sulla pagina ufficiale di Gaga su Youtube, con frequenza settimanale a partire dal 24 giugno 2008 fino al 31 marzo del 2009. Hanno tutti avuto un grande successo, tant’è che alcuni hanno addirittura superato la soglia di un milione di visualizzazioni.

A distanza dunque di due anni esatti, Gaga ha annunciato che la pubblicazione su web della serie verrà ripresa, per la gioia dei suoi affezionatissimi e numerosi fan. L’uscita è prevista proprio per questa settimana, tra il 4 e il 10 aprile.

La serie è in sostanza una sorta di diario in cui la cantante condivide e commenta diversi momenti, pubblici e non, che hanno fatto parte dei suoi primi mesi da star. Vengono ripresi i concerti, i backstage, i momenti di relax e lavoro con i membri della Haus of Gaga. Non aspettatevi però una semplice cronaca delle avventure di Miss Germanotta. Per intenderci, ogni episodio inizia con questo prologo quasi glam-fantascientifico:

Lady Gaga has been sent to Earth to infiltrate human culture one sequin at a time

Lo stampo espressivo è dunque quello che abbiamo imparato a riconoscere nelle numerose performance dell’eclettica e trasgressiva artista.

Transmission Gagavision: torna la serie di Lady Gaga, e su Twitter è già un caso
Ma per quale motivo nel 2009 la serie fu sospesa? Ogni episodio mostrava avvenimenti che risalivano a tre, quattro mesi precedenti alla pubblicazione, così che veniva a crearsi una grande gap temporale rispetto alle news e ai gossip che quotidianamente i fan potevano raccogliere sulla diva. E proprio questo sarebbe il motivo per il quale la cantante stessa decise di interrompere la serie.
Questa la spiegazione ufficiale di Lady Gaga su Twitter:
Trans[mission] gagavis[ion] are NOT gone forever. Current epis[ode] are 6 months old and I felt it was unfair to the fans“.

Transmission Gagavision: torna la serie di Lady Gaga, e su Twitter è già un caso

È bastato che Lady G. abbia annunciato il ritorno di Transmission Gagavision per scatenare immediatamente un rimbalzo notevole di tweet e re-tweet. E c’era d’aspettarselo, del resto, da un’artista che fin da subito ha legato la sua carriera ad un’immagine ben specifica, creata anche e soprattutto sulla base del suo rapporto con i fan, costruito in gran parte sui Social Network, e tramite esperimenti innovativi come questa serie (e non a caso c’è chi ne ha parlato in termini di “perfetto mix di talento e marketing”).

Dunque, non ci resta che aspettare la prossima trovata di quest’artista che, nel bene e nel male, di stupirci probabilmente non smetterà mai.

E' nata Wind Business Factor, la palestra per gli startupper!

E' nata Wind Business Factor, la palestra per gli startupper! [OPPORTUNITA']

E' nata Wind Business Factor, la palestra per gli startupper!Wind Business Factor è un’iniziativa nata dalla collaborazione tra Wind e la nota webcompany italiana TheBlogTv. Se dovessi descrivere l’iniziativa in poche parole, direi che è una “palestra per imprenditori“. Lo scopo principale dell’iniziativa è infatti sostenere concretamente coloro che vogliono realizzare un prodotto o un servizio innovativo, ma non hanno nè l’esperienza, nè hanno sviluppato nella loro vita le competenze imprenditoriali che portano una startup al successo.

Quali sono le sezioni del sito di Wind Business Factor?

Il sito web è diviso in 5 sezioni, ognuna delle quali rappresenta il pezzo del puzzle che è necessario per costruire la propria startup:

Logo Wind Business FactorCommunity – ovvero una sorta di social network che permette a chiunque di entrare in contatto con altri startupper, investitori, giornalisti e consulenti, insomma tutti coloro che potrebbero aiutare i neo imprenditori a raffinare la propria idea di impresa. Come abbiamo detto diverse volte in questa sezione, il feedback è tutto nella fase iniziale (e non solo) e se il fatto che il feedback venga da chi conosce questo mondo da più tempo, non può che essere un valore aggiunto. E’ possibile filtrare le persone per posizione geografica, settore in cui operano oppure attraverso la classica ricerca con le parole chiave.

Idee – questo è lo spazio in cui si può presentare concretamente la propria idea e raccogliere un feedback istantaneo. Sembra poco, ma se l’iniziativa dovesse prendere piede diventerebbe un modo per limitare immediatamente il rischio di imbarcarsi in qualcosa che non serve a nessuno o che è troppo difficile da realizzare. Per chi come noi di NinjaMarketing è sempre a caccia di nuovi stimoli, è sicuramente un luogo da tenere sempre sott’occhio.

Imprese – in questo spazio si possono trovare tante imprese già costituite con cui è possibile stabilire vere e proprie partnership di modo da far crescere più in fretta la propria startup. Al momento devo ammettere che questa sezione è la più povera di contenuti. E’ un vero peccato perché la debolezza del mercato italiano delle partnership e delle acquisition ha bisogno sicuramente di una spinta maggiore. Mi auguro che presto anche società più grandi possano rendersi disponibili a questo tipo di collaborazioni. Se questo succederà sul portale di Wind Business Factor ancora meglio.

Partner – qui troverete le realtà che guideranno insieme alle sopracitate Wind e TheBlogTv lo sviluppo di questa iniziativa. Al momento troviamo già nomi di prestigio come Mind the Bridge, EnLabs (di cui trovate qui un’intervista al fondatore), InnoGest (una delle società di ventura capital leader in Italia) Speriamo di vederne anche qui molti altri.

Palestra – Un ottimo punto di partenza per chi vuole avviare una startup. Si tratta di una galleria di video molto brevi (max 2 minuti) che raccontano attraverso le parole degli “esperti” italiani dell’innovazione i vari aspetti che vanno tenuti in considerazione prima, durante e dopo aver dato vita alla propria idea. Alcuni esempi:

– Come presentare in modo efficace la propria idea agli investitori (Salvatore Esposito, co-fondatore di Populis);
– Sviluppare la leadership imprenditoriale (Luca Stanchieri, personal trainer leadership e organizzazione);
– Creatività e Business: l’esperienza di un imprenditore (Paolo Barberis, fondatore di Dada);

… e molti altri!

Quali sono i principi su cui si basa Wind Business Factor?

Questo video non ha bisogno di commenti: chiaro, breve e esauriente. Enjoy!

Quali idee sono state presentate fin adesso su questa piattaforma?

Ce ne sono diverse e tutte con un grande potenziale, a dimostrazione del fatto che se c’è una cosa che non manca nel nostro paese è la creatività. I settori che vanno per la maggiore per il momento sono: educazione e apprendimento, gestione finanziaria, soluzioni energetiche alternative, commercio di cibi di qualità e molto altro.. addirittura c’è anche chi sta cercando di creare una sorta di movimento intellettuale che promuove la forza dell’amore sull’odio.

Se vi state chiedendo come far parte di questo network consultate la sezione “opportunità” in cui troverete in futuro una serie di iniziative a non perdere per chi avvia una startup. Per il momento quella più ghiotta è sicuramente il concorso “Racconta il tuo Business Factor“, che vi permetterà di vincere ben 30.000 Euro semplicemente allenandosi nella palestra di Wind Business Factor e presentando la propria idea.

Avanti, allenate il vostro business factor! 🙂

3 Best Tool Apps: Come realizzare la tua App per iPhone e Android senza Programmare! [HOW TO]

Quanti di voi sognano di lanciare sul Market di Android o iPhone la propria app personale? Impossibile? Troppo difficile? In quest’articolo vi porteremo alla scoperta dei tool più facili per dare vita alla vostra creazione! La nostra sezione esplorerà tutta la galassia di soluzioni possibili per creare apps, seguiteci in questo secondo appuntamento e se vi siete persi il primo, puntate i vostri Browser qui!

Google App Inventor

Tutto inizia seguendo semplici passi per impostare il vostro computer, vi consentiranno di testare le vostre creazioni in ogni momento. Il tool di Google riesce a “non spaventare” anche chi è alle primissime armi e non conosce nulla di programmazione. Troviamo infatti molte guide passo a passo, create per spiegare tutte le funzioni del Google inventor, dalle più semplice ad alcune un pò più complesse.

L’ambiente di sviluppo è diviso in due parti. La prima, sul web, consente di dare forma alla struttura esterna, sia quella tecnica che quella di design. Attraverso il semplice Drag&Drop decideremo la presenza di pulsanti e quant’altro possa esserci utile.

La seconda parte avviene invece dopo il download di un particolare file, denominato “block editor” che verrà creato a vostro comando. Una volta aperto, avrete accesso alla struttura che questo tool pone alla base delle app. E’ abbastanza semplice, si tratta infatti di Macro blocchi che vengono collegati ad una serie di eventi, proprio come in un Puzzle. Qui di seguito il più semplice dei tutorial.

[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=8ADwPLSFeY8&feature=player_embedded’]

Volete approfondire l’argomento e magari mettervi alla prova? Qui trovate la home page del tool, mentre qui diversi tutorial, dal livello “basic” a quello “advanced. Infine su youtube, basta digitare “app inventor” per trovare decine di video tutorial creati da diversi utenti.

Illumination Software Creator

L’alternativa a Google App Inventor. Si tratta di un software distribuito in versione Shareware e acquistabile dal sito di Radical Breeze. Illumination è un programma più maturo del tool della grande G,  in rete già da prima dell’inventor, anche se dotato di meno opzioni avanzate. Il tool è meno “user friendly” ma riesce comunque a dire la sua, se non desideriamo usare altri strumenti.

La caratteristica più interessante del software, è la possibilità di sviluppare app sia per iPhone che per Android, assieme agli strumenti per lavorare con Phyton e con Flash.  Similmente all’ App inventor, Illumination propone una struttura del tutto visuale, formata da blocchi, che permette di arrivare a buoni risultati senza dover mettere le mani sul codice.

Free iPhone App Maker

Solo per iPhone, si tratta di un online app builder con qualche particolarità. Una volta iscritti al sito, potrete scegliere la “tipologia” (free o premium, dunque a pagamento) di applicazione che desiderate sviluppare, se ne trovano un buon numero, tutte abbastanza semplici. Tutto quello che dovrà fare l’utente oltre alla scelta, sarà aggiungere i contenuti desiderati, gli sviluppatori che operano attraverso il sito, si occuperanno infatti di tutti gli step che portano all’app store. La semplicità nell’uso di questo strumento si paga, naturalmente, con la perdita di molte funzioni e possibilità nello sviluppo di un app.

E’ così facile creare un’App?

Come il maestro Kunai ci insegna, a volte è necessario toccare il fuoco per capire che fa male, non basta spiegarlo. E’ evidente come le applicazioni create con questi tool visuali, non potranno mai raggiungere il grado di professionalità e completezza di quelle programmate attraverso un processo di design e codifica nativa [AppNative].  Senza alcun dubbio possiamo dire che, per quanto riguarda le Product App e Brand App sono ben altre le risorse da mettere in gioco per raggiungere risultati accettabili. Ninja Lab per rispondere all’esigenza delle imprese, delle agenzie e degli uffici marketing, grazie alla partnership con Wooom sta proponendo una formula innovativa: le NinjApp!

Diventerò ricco con questo Tool?

Forse. Con gli strumenti messi a disposizione, è comunque possibile dare vita a un proprio progetto, a costo zero. Una volta lanciata nel Market, saranno i download degli utenti a confermarvi l’efficacia della vostra idea e, forse, il programma Adsense di Google a regalarvi soddisfazioni.

Tool, App e strategie

Con l’app Inventor, disponibile per tutti e gratuitamente, Google continua a perseguire la sua strategia di massificazione del mondo Smartphone. Con questo semplice tool, potenzialmente qualsiasi utente può creare la propria App personale e lanciarla sull’ Android Market, accettando di versare alla grande G solo 25$, richiesti per aver accesso al gruppo degli sviluppatori. Si sceglie dunque di non porre limiti sulla professionalità dei contenuti, ma di favorirne il numero e, possibilmente, la diffusione. La grande Mela, d’altro canto, persegue nella sua scelta di qualità, accettando App non professionali solo nel caso rispecchino tutti i criteri per entrare nell ‘app store.

Tips & Tricks Mobile con… Simone Cinelli


In questo post facciamo alcune domani veloci a Simone Cinelli per scoprire alcuni tips and trick del mondo mobile.
Simone è appassionato di Marketing, Internet, tecnologia e sport. Lavora come community manager in una agenzia di Reggio Emilia ed è l’editor della sezione tecnologia in Ninja Marketing [link].

Caro Simone sei pronto?

Certo Antonio, c’mon!

1] Quali sono i device mobile che usi e quanti device mobile hai?

Ho un cellulare dual sim per chiamate e messaggi ed un Sony Ericsson Xperia X10 mini pro per controllare mail e social network. Con me ho sempre una fotocamera, per catturare momenti unici che solo le foto sono capaci di afferrare.

Il mio smartphone mi piace molto: è piccolo, leggero e con Android mi trovo bene.

2] Quali canali di comunicazione usi di più per lavoro e per socializzare?

Per socializzare (con varie finalità naturalmente) uso Facebook, Twitter e LinkedIn. Per lavoro, oltre i primi due già citati, uso anche Ning e Gmail.

3] Hai scelto di avere un device per avere un App o hai scelto il device e hai scoperto le Apps?

Ho scelto di avere un device perché avevo bisogno di essere connesso anche in mobilità. Certo, le app sono molto utili, ma il mio primo scopo è stato quello di poter controllare le mail e poter dare una risposta veloce senza dover aspettare il ritorno a casa (o in ufficio).

4] Quali sono le Apps di cui non potresti fare a meno?

Utilizzo molto Foursquare, Photoshop Elements, Twitter, Trip Advisor ed Orario Treni (molto utile con gli ultimi aggiornamenti).
Foursquare, Trip Advisor, Twitter ed Orario Treni per divertirmi ed informarmi, Photoshop per ritoccare al volo le foto in modo molto carino.

Aggiungerei anche ilMeteo, utile perché mi sposto molto e sapere le probabili condizioni meteo aiuta sempre!

5] Quali sono le Apps che usi per lavoro e/o ti sono utili come Esperto di …?

Utilizzo App che mi aggiornano sulla tecnologia in generale e nel particolare ho scelto:
Engadget News, TechCrunch e Tech News perchè hanno la stessa interfaccia e sono molto intuitive permettendo una condivisione veloce su Twitter, Facebook e l’invio tramite mail.

Mashable perché è un riferimento importante, con tutte le sue categorie. E l’applicazione è proprio ben fatta.

Naturalmente sono sempre connesso su Facebook, ho Twitter e Skype aperti, ecc. (visto che ci lavoro, mi servirebbe una batteria super!).

6] Qual è stata l’ultima app (free e/o pay) che hai scaricato? Perché?

Ho scaricato qualche App per la realtà aumentata. E’ un mondo davvero nuovo e intrigante, non si hanno limiti e, secondo me, ha potenzialità davvero enormi.

Per cominciare? Provate Layar, è gratis!

Ecco a voi tutte le connessioni alle Apps citate da Simone 😉

Facebook per AndroidTwitterDroidinFoursquareAdobe Photoshop ExpressTripAdvisorOrario Treni ProilMeteoEngadgetTechCrunchTech NewsMashable!SkypeLayar


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Il 16 Aprile è perfetto per il "FourSquare Day 2011" [EVENTO]

“foursquare day” e il 16 aprile! Faccia a punto interrogativo???
Non preoccupatevi questo è un percorso a tappe…tutti pronti?

Check in – UNO

“Quando?”

Il 16 è il quadrato di 4…in pratica 4 per 4, ed aprile è, udite udite, il quarto mese dell’anno. E vi dirò di più…l’anno 2011, ossia 2+1+1, ancora quattro dunque, la perfezione matematica è raggiunta.Tutto chiaro ora?

A questo punto abbiamo capito tutti perchè il foursquare day si celebra il 16 aprile, che tra l’altro è pure sabato (sì, week end per tutti!). Possiamo passare alla fase successiva.

Check in – DUE

“Dove?”

L’evento più geolocalizzato d’Italia si svolgerà a Bologna city.
Si svilupperà in due momenti:uno esplorativo, l’altro, come è giusto che sia visto che sempre di sabato si tratta, maggiormente ricreativo.

L’esplorazione di Bologna armati di smartphone partirà alle ore 15.30 da p.zza Nettuno. La ricerca dei misteri e delle curiosità della città emiliana sarà guidata nemmeno a dirlo da “check in” che sveleranno particolarità e tappe successive.

E dopo una bella camminata tutti insieme, via al “The Mayor’s Lounge”, l’aperi-cena per discutere tutti insieme appassionatamente del futuro del geo-social network.

Check in – TRE

“Info”

Partecipare al percorso pomeridiano è gratuito. Bisogna però registrarsi qui.
Per l’aperi-cena non si spenderanno più di 20 euro, ma dipende dal numero dei partecipanti e i posto sono limitati. Quindi registratevi qui.

Check in QUATTRO

“Avete prenotato?”

Ok e allora eccovi sbloccato il “badge” di un divertente sabato all’insegna del geo-social networking!!

Offerte di lavoro unconventional: la pizza digitale.

Divorare offerte di lavoro? Può sembrarvi strano, se visto in senso letterale, ma è successo in Germania, dove l’agenzia di comunicazione Scholz & friends ha deciso di reclutare dei nuovi creativi prendendoli per la gola. Grazie all’accordo con la pizzeria da asporto Croque Master, chiunque chiamasse dall’ufficio di un’agenzia pubblicitaria per avere una pizza si è visto recapitare, tra le altre cose mangerecce, una bella “pizza digitale” condita con un QR code di pomodoro.

I più curiosi avranno subito scovato, dietro questo codice,  l’offerta di lavoro e il mittente, che in questo modo non passa certo inosservato: un’ottima idea per stimolare le menti più pronte e creative…e, perchè no, il palato 😛

I migliori pesci d'aprile geek

Oggi è l’1 di aprile e il web pullula di scherzetti. Ecco una raccolta dei pesci d’aprile che ci sono piaciuti di più.

Linkedin

Oggi le persone che potremmo conoscere su Linkedin sono particolarmente interessanti…

YouTube e la top 5 viral pictures del…1911

Viaggia indietro nel tempo con una raccolta di filmati del 1911… che sono delle reinterpretazioni di 5 video virali.

 

I video in questione, come probabilmente avete già capito, sono:

“The Irksome Citrus” – http://www.youtube.com/realannoyingorange

“Buggy Intruder” – http://www.youtube.com/watch?v=hMtZfW2z9dw

“Swing Flummox” – http://www.youtube.com/failblog

“Horse & Buggy Crash” – http://www.youtube.com/watch?v=dQw4w9WgXcQ

“Flugelhorn Feline” – http://www.youtube.com/watch?v=J—aiyznGQ

Google lancia Gmail Motion

Il touchscreen non basta e allora Google ha lanciato (per scherzo) un nuovo servizio che consente di inviare mail attraverso dei bizzarri movimenti registrati da una web cam… Non vi  è chiaro? Ecco il video presentato da Paul McDonald, product manager di Gmail.

Facebook e Zynga lanciano “Relationships” per trovare l’amore attraverso i giochi

“Relationships” è l’app che ti insegna a flirtare e ti aiuta a capire cosa è andato storto…

…ma, attenzione, è solo un pesce d’aprile!

ThinkGeek.com vende il negozio Apple di Playmobil

Ecco la presentazione:

Potete provare ad acquistarlo qui:

Ma, spiacenti, è solo un pesce d’aprile!

 

Starbucks e il servizio con il monopattino

Morite dalla voglia di un caramel macchiato ma non c’è nessun Starbucks nelle vicinanze? Basta usare il vostro smartphone e un barista di Starbucks vi raggiungerà con un monopattino grazie al nuovo servizio Starbucks Mobile Pour.

Purtroppo anche questo è un pesce d’aprile!

Foursquare: non hai guadagnato nessun punto!

Alcuni utenti hanno fatto un check-in con Foursquare ed è apparsa la scritta: No points for this check-in. Psych! April Fools! (Nessun punto per questo check-in. Scherzo! Pesce d’aprile!).

 

Cosa ne pensate? Quali sono stati i vostri pesci d’aprile preferiti?

“IL PROCESSO RUBY BERLUSCONI” è nato un viral!

Dal suo primo vagito il 28 marzo già ha totalizzato più di 100000 visualizzazioni!
Se in Italia la politica è sempre nel mezzo di polemiche e contestazioni il nuovo video di Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi ha messo d’accordo quasi tutti ironizzando su di un evento che sembra diventato più un tormentone che un interesse nazionale.

“L’evento televisivo del secolo sta per arrivare! Lo show che i network di tutto il mondo (dalla CNN ad AL JAZEERA) si stanno litigando da mesi, che ha fatto impallidire persino i creatori di Lost e che rischia di rivoluzionare completamente le leggi del broadcast!”

Il ragazzi già avevano avuto un grandissimo successo con “INCEPTION BERLUSCONI” realizzato nel 2010, altro corto che canzonava la politica italiana.

Che ci piaccia oppure no ormai il video ha già contagiato la rete!

RaiTunes: la radio in diretta su Facebook – Intervista ad Alessio Bertallot

Chi ascolta Radio2, la sera? Beh, se non l’avete mai fatto, allora fatelo, e non necessariamente “solo” attraverso la radio. C’è lo streaming web, certo, ma dalle 22.30 a mezzanotte, su quelle frequenze “La radio suona il web”. No, non è una battuta, è il claìm di RaiTunes, trasmissione condotta da Alessio Bertallot. Un programma innovativo perché realizzato come un esperimento cross mediale che punta sull’interazione fra la radio e Facebook e una fan page (www.facebook.com/AlessioBertallot).

Qual è l’innovazione? Nel trasportare i contenuti radiofonici in Internet, unendo musica e immagini. Grazie a una webcam, durante la diretta vengono ripresi artisti che creano testi o disegni mentre viene trasmessa la musica: l’utente di Facebook e di Internet vede quindi reinterpretato, in un linguaggio nuovo, ciò che prima era semplice linguaggio radiofonico. Nascono così le playlist d’autore e le playlist d’artista, commistione d’immagini e canzoni veicolate sul sito web su Facebook, oltre che su YouTube. Sono stati protagonisti di queste performance, fra gli altri, Amelie Nothomb e Alessandro Bergonzoni, Banksy e Luca Barcellona.

È tutto qui? No, perché una volta alla settimana Alessio  Bertallot raccoglie i consigli dei suoi fans su Facebook, e crea la playlist collettiva, cioè una tracklist realizzata a metà fra Dj e ascoltatori. Insomma, RaiTunes trova in Facebook e in Internet il suo elemento in più, che la contraddistingue rispetto a quanto visto – e sentito – fino ad oggi. Abbiamo intervistato Alessio Bertallot per capire come un social network abbia trovato un utilizzo così non prevedivile.

Alessio, come ti è venuta l’idea di “ibridare” la tua trasmissione radiofonica con il social network?

L’idea non l’ho mai razionalizzata, è stato un gesto istintivo. Ho pensato che incidentalmente si assomigliano, radio e social network, la radio e Facebook. Anche se cambiano le dinamiche, di fatto la materia di base è la comunicazione, è il creare delle comunità. La soluzione l’ha offerta la mia pagina di Facebook, che autonomamente ha preso questa piega. Sono stati gli utenti che hanno cercato  di seguire il percorso radiofonico che si sviluppava normalmente, utilizzando il linguaggio del social. Tutto è partito da lì, dal dialogo con gli utenti.

Come hai promosso la tua fanpage, all’inizio della stagione di Radio2?

La promozione c’è stata ed è stata molto virale. Ho cominciato a raccontare in radio i contenuti che venivano condivisi su Facebook, sviluppando così una dinamica basata fra lo scambio fra etere e social network. Gli ascoltatori e utenti di Facebook si sono così sentiti meno isolati, perché quello che facevano nel social network trovava un senso anche in radio, proprio perché coinvolto, e questa sorta di palcoscenico diverso che è si sviluppato ha dato il via a un circolo virtuoso che ci ha spinto a creare sempre cose nuove.

Quanto è importante Facebook nella scrittura di una puntata di RaiTunes?

È basilare quando faccio la trasmissione con la playlist collettiva, perché il programma viene concepito in funzione di Facebook. Se invece parliamo delle giornate standard, i brani sono scelti da me, per non abdicare dal ruolo di DJ come guida nella “giungla” della musica. In realtà, volendo si potrebbe fare un programma solo in funzione di Facebook, anche se credo sia importante mantenere vive entrambe le nature, perché il fatto che esista un centro di gravità, un riferimento unico per la comunità che segue attraverso il social network, dà ordine al caos ed è utile perché fa da riferimento alle mie scelte, che sono ovviamente di natura musicale, e fa sì che ciò che arriva da Facebook abbia un’omogeneità con l’identità del programma.

A proposito della tua idea di “playlist collettiva”, si può dire che il Social Network, utilizzato così, abbia rivoluzionato il metodo di costruzione del pubblico, che da semplice ascoltatore diventa protagonista?

Assolutamente sì. Nell’insieme del lavoro, le due anime di RaiTunes che descrivevo prima sono complementari: la radio con il Dj che guida regala suggestioni ai followers di Facebook, mentre i followers di Facebook mi regalano qualcosa a loro volta proprio uscendo dai confini di Facebook, e andando a trovare cose che magari sono molto vecchie o difficili da trovare. Quando me le consigliano si realizza una sorta di crowd crossing, come se a lavorare alla trasmissione fosse una redazione enorme. A me piace in quei casi, fare quello che “coglie” le intuizioni di questa redazione.
È una cosa bella, perché in tutto questo viene cementata la “comunità” degli ascoltatori. Prima di Facebook le loro idee e i loro pareri al massimo potevano diventare un consiglio via fax o via email. Ora il loro consiglio è fattivo, è come se avessi la console in mezzo a una piazza o in mezzo a un locale, e la gente mi portasse i suoi dischi da suonare. Un passaggio veloce, molto più veloce che nel passato. E nel caso di RaiTunes, tutto questo fa sì che ci si riconosca nella musica un potenziale ancora da fruttare.

Facebook ogni giorno offre nuove opportunità, attraverso lo sviluppo di nuovi script e nuovi plugin: quanto questa continua evoluzione ti aiuta nello sviluppare idee?

E’ una cosa che presenta anche dei rischi, perché nel momento in cui tu ti assesti in una feature che ti aiutava, e poi magari te la leva, poi sono guai. Nell’ultimo set up hanno tolto lo status “residente” della pagina, ad esempio: nel nostro caso questo è stato un problema, perché in un flusso continuo di informazioni e commenti, perdere lo status statico fa perdere efficacia comunicativa, dovrei esser sempre lì a riscriverlo.
Il continuo variare è come fosse un’arma a doppio taglio, anche se per adesso non abbiamo avuto grossi stravolgimenti: Facebook mantiene comunque uno stardard fisso che permette comunque una continuità d’utilizzo. La sensazione è che mirino a trasformare questo social network in una dimensione a sé stante, indipendente, sembra quasi che i Social Network vogliano rendersi separati dal resto del web. È come se da piazza locale Facebook voglia diventare una città, con dei servizi, totalmente autonoma.

Capiterà veramente così? Nell’attesa, godiamoci RaiTunes e la radio che suona il web (attraverso Facebook)!