Mobile Web Design: Accessibilità e Funzionalità dei siti mobile. Una raccolta di Linee Guida [HOW TO]

Il web design è un argomento trattato in moltissimi libri, articoli e le regole su cui si basa sono molteplici, noi Ninja però ci siamo chiesti: cosa accade quando un website diventa un mobile site? Abbiamo cercato di raccogliere delle linee guida per i web designer che devono creare la versione mobile di un sito, cosa che spesso viene chiesto loro da un grande brand.

Partiamo dal concetto! Il web design, è un’espressione utilizzata per indicare la progettazione tecnica, strutturale e grafica di un sito web. La figura professionale si definisce  web designer, il quale deve avere varie competenze che vanno dallo studio del singolo elemento alla complessità del progetto, ed avere competenze di usabilità ed accessibilità. La realizzazione di un sito web è un’operazione che coinvolge e fonde diverse competenze: il prodotto finale deve essere gradevole, di facile esplorazione, presentare in maniera chiara i propri contenuti ed essere utilizzabile in sicurezza e con semplicità. Occorre quindi elaborare una strategia da parte del brand stesso e dei web designer in modo da rendere gli utenti soddisfatti, per continuare a creare e ad aumentare quella fidelizzazione che porta benefici a entrambe le parti.

Vediamo insieme come arrivare ad un buon risultato.

Attenzione all’esigenza degli utenti

Esattamente come per i siti web, valutare l’importanza degli utenti è fondamentale, prima di tutto bisogna pensare alle loro necessità, alla  facilità e soddisfazione con cui l’interazione uomo-strumento si compie, che permetta di trovare l’informazione che si sta cercando, stiamo parlando quindi di usabilità e accessibilità requisiti essenziali di qualsiasi sito, ancor più se si vuole creare un sito mobile dove i cambiamenti non riguardano solo il contenuto ma anche le dimensioni. L’interfaccia grafica di un sito (web e mobile) è il biglietto da visita di un brand con l’utente, ed è compito del web designer renderlo fruibile ed efficace. Insomma user friendly!

Definire la necessità di un mobile site

La partenza per la progettazione della versione mobile di un sito deve iniziare domandandosi i motivi per cui lo si vuole creare, che sia un lavoro indipendente e personale o l’incarico di un’azienda, il sito mobile deve partire con precisi propositi:

– Vendita di un prodotto

– Offrire o rilanciare un servizio

– Intrattenimento dell’utente

Considerare gli obiettivi aziendali

In molti casi sia gli sviluppatori che i designer vengono assunti da un cliente per la progettazione di un sito mobile per il proprio business, quindi le domande da porsi sono: Quali sono gli obiettivi che devono essere raggiunti? Pensate di creare un sito specifico o volete semplicemente adattare quello esistente per la visualizzazione su mobile?

Vi mostriamo 2 esempi realizzati con diverse modalità:

Prendiamo il sito web per Hyundai come esempio. Se si carica hyundai.com in un browser desktop, la prima cosa che si può notare sono le grandi immagini audaci che evocano un legame emotivo ai loro veicoli. Inoltre, si vede una navigazione robusta, richiami ai numerosi vantaggi di possedere una Hyundai, siti di ricerca e social links media.

 

 

 

Ora se si digita hyundai.com nel browser del cellulare si dispone di una versione ridotta del sito. Ma la caratteristica più importante è sempre la stessa: un’immagine relativamente grande del loro ultimo modello di veicolo, seguito da molte altre immagini dei veicoli. Hanno scelto di concentrare il proprio sito mobile sul loro principale obiettivo di business, che è quello di evocare un legame emotivo con la propria auto attraverso le immagini in primo piano.

Il secondo è il sito di Burger King, qui stiamo parlando di tutt’altro prodotto ma il criterio è lo stesso, almeno per quanto riguarda il sito web.

Per il sito mobile Burger King cambia completamente l’interfaccia che diventa semplice e pulita.

Sistemi operativi e Browsers


Prima di poter iniziare a progettare grandi contenuti per siti web mobile, è necessario acquisire familiarità con ciò che è effettivamente web mobile. E’ importante essere a conoscenza e decidere per quali sistemi operativi (Windows Mobile, The iPhone platform, Palm OS, Mobile Linux, Symbian OS, The BlackBerry platform, Android) e browsers (Safari for the iPhone, Android browser, Opera Mobile, WebOS browser on Palm devices, BlackBerry browser, Internet Explorer Mobile on Windows Mobile devices) creare.

Studiare i dati del passato prima di procedere

E ‘saggio studiare i dati prima di immergersi nella progettazione e nello sviluppo, in modo da valutare le scelte e le opzioni a disposizione.

Semplicità non significa mancanza di contenuti

Come regola generale la conversione da un design desktop in formato mobile,  vuole semplificare le cose, ove possibile.  Le considerazioni sull’usabilità e l’accessibilità del web mobile richiedono anche un approccio semplificato alla progettazione, configurazione, e la navigazione. Tuttavia, si può ancora creare un buon design ottimizzato per i cellulari. Le esigenze di un’interfaccia funzionale non devono tuttavia far dimenticare che i suoi elementi devono obbedire anche a regole estetico-culturali che danno identità all’ambiente. Integrità estetica significa che l’informazione è organizzata bene ed è coerente rispetto ai principi del visual design. Ciò significa che i contenuti sono ben visualizzati sullo schermo e la tecnologia dell’esposizione è di alta qualità.

Il Layout a colonna singola di solito funziona meglio

Una struttura a colonna singola tende a funzionare meglio, questo aiuta nelle gestione di spazio limitato, usando le tecniche del web design dinamico si può prendere una multi-colonna dal layout del sito desktop e adattarlo a un layout a colonna singola.

Gerarchia Verticale

Il sito ha un sacco di informazioni che devono essere presenti sul sito mobile? Un buon modo per organizzare le cose in modo semplice è quello di istituire una navigazione comprimibile. Utilizzando la struttura a colonna singola è possibile impilare le parti di un grande contenuto in moduli pieghevoli che permettano all’utente di tenere aperto il contenuto che gli interessa e nascondere il resto.

Da Click a Touch

Sul web mobile l’interazione avviene tramite l’utilizzo delle dita stesse anziché col clic del mouse. Questo crea una dinamica molto diversa in termini di usabilità. Durante la conversione da un design desktop al design di un sito mobile, è necessario rivedere gli elementi cliccabili – collegamenti, pulsanti, menu, ecc.

Fornire un feedback di interazione

Parlando di interazione, è necessario assicurarsi di fornire un feedback per qualunque azione che si verifichi sul front-end del sito mobile. Ad esempio, quando l’utente tocca un link o un pulsante, è buona norma vedere che quel pulsante cambia visivamente lo stato per indicare che è stato sfruttato e l’azione è stata avviata. E ‘comune vedere un link di colore bianco girare completamente blu su iPhone quando è selezionato. Questo feedback visivo è familiare alla maggior parte degli utenti e  sarebbe saggio utilizzarlo. Un’altra buona pratica è quella di usare un’immagine di caricamento animata per indicare qualcosa che è in corso.

Test,Test,Test!

Come per qualsiasi progetto, c’è bisogno di testare il sito web mobile con un maggior numero possibile di dispositivi. Senza possedere tutti questi dispositivi, può essere un po ‘complicato trovare il modo di testarlo accuratamente per ciascuno, ma un suggerimento per facilitare questa procedura possono essere gli emulatori come ad esempio MobiReady e MobilePhoneEmulator, il primo fornisce un analisi approfondita su come un sito può funzionare su un dispositivo mobile, il secondo permette attraverso dei parametri da inserire di visualizzare il sito stesso, ma la cosa migliore per chi già  possiede un mobile device è sempre quella di eseguire il test  per sciogliere ogni dubbio. Inoltre la semplicità di siti web per cellulari rende il processo di testing più facile perché ci sono meno cose che possono andare storte. Con un design accurato e alcuni test ben pianificati, è possibile essere abbastanza certi che un sito web verrà visualizzato correttamente e, soprattutto,utilizzabile sulla maggior parte dei dispositivi mobili.

{NOADSENSE}

Wow spazio fumetto, ecco il nuovo museo nato a Milano.

Wow spazio fumetto, ecco il nuovo museo nato a Milano.

Wow” è la tipica esclamazione di stupore e ammirazione, quella che puoi leggere nei fumetti quando ai protagonisti brillano gli occhi. E’ l’entusiasmo di un’iniziativa che chiama tutti, grandi e piccoli, a riavvicinarsi al territorio della nona arte: l’apertura di Wow Spazio Fumetto, il nuovo museo milanese.

Un percorso nella memoria per i tanti lettori che hanno conosciuto il mondo dei fumetti da piccoli, per tornare al fumetto consultando un interessante archivio storico che affascina appassionati ed esperti attraverso l’arte e il mestiere di tantissimi professionisti italiani.

Inaugurato il primo aprile 2011, nell’area riqualificata dell’edificio ex ATM e storico stabilimento Motta di Viale Campania 12, conta ben mille metri quadrati destinati a far vivere al pubblico la cultura del fumetto attraverso gli spazi espositivi e la grande biblioteca-archivio (che conserva anche molti pezzi ora digitalizzati), ma non solo. Eventi e attività saranno infatti protagonisti tra la sala incontri e i laboratori, che saranno presto aperti alle scuole.

A festeggiare il weekend d’apertura c’è stato anche anche un simpatico flash mob in piazza Duomo a Milano, che ha visto i cittadini di tutte le età ben felici di essere alle prese con i cosiddetti “giornaletti”.

Wow spazio fumetto, ecco il nuovo museo nato a Milano.

E’ ora in corso la mostra “Editori coraggiosi“, che propone una panoramica della produzione editoriale milanese a partire dal Corriere dei Piccoli (1908) ad oggi, tra Bonelli, Disney, Astorina, McK, Eureka, Universo, BD, ReNoir e altre ancora.
Inoltre tra gli altri eventi in programma, varie le iniziative Disney, dalla presentazione della nuova serie “Fish Hooks!” all’anteprima dell’ultimo film di animazione “Winnie The Pooh – Nuove avventure nel bosco dei 100 acri” (il 9 e 10 aprile) e la colorata partecipazione del mondo Cosplay (il 10 aprile).

La gestione del museo è a cura della Fondazione Franco Fossati . Per gli appassionati e i curiosi, ricordiamo che l’ingresso è gratuito fino all’ 8 maggio 2011.

Wow spazio fumetto, ecco il nuovo museo nato a Milano.

Obama si affida ai Social Network per la candidatura alle presidenziali 2012 [VIRAL VIDEO]

Anche questa volta (così come nel 2008) Barack Obama decide di promuovere la sua candidatura alle presidenziali 2012 attraverso il web e i social network.

Lo fa con un video rivolto ad ogni singolo cittadino statunitense, parlando dei traguardi raggiunti dalla sua amministrazione e della necessità di supporto per poter andare avanti a costruire.

Preannuncia di voler intraprendere una campagna elettorale rivoluzionaria che lo porti a conversare direttamente con gli elettori e chiede dunque tutto il loro sostegno.

Come si lavora all'interno delle agenzie di comunicazione?

Il video provocazione di EuroRSCGCO che invita a scoprire come si vive in una vera agenzia.

'>

Cosa significa lavorare in un'agenzia di comunicazione[VIDEO]


Les dessous d’une agence de com’ di EuroRSCGCO

Vita frenetica, eccessi, lusso, belle donne, impegni e tanta tanta apparenza. Questo è secondo l’immaginario comune ciò che meglio descrive il mondo della comunicazione.
EuroRSCGCO, nota agenzia di comunicazione internazionale, interpreta con questo video quello che passa nella testa delle persone quando pensano ai comunicatori e alla loro professione; ma accanto all’evidente provocazione i ragazzi di EuroRSCGCO lanciano anche una sfida o meglio un invito: visitare virtualmente la loro agenzia “minuit à minuit” e scoprire come lavora una vera agenzia di comunicazione!

Scoprire le offerte con la realtà aumentata? Ci pensa Valpak!

Le applicazioni di realtà aumentata continuano a contagiare le società che offrono sconti ed offerte. Questa volta tocca a Valpak offrire dei buoni location based tramite Junaio (browser di augmented reality).

Grazie ad uno smartphone vengono individuate le offerte locali (da 5 metri a 30 km circa) e basta cliccare su una di queste per poter effettuare una registrazione su Internet. Poi si mostra il coupon visualizzato sul device ed il gioco è fatto.

Grazie a queste partnership si possono collegare facilmente le persone con le offerte dei vari negozi. Valpak già a settembre aveva introdotto Valpak Deals (una sorta di Groupon).

La lotta sul fronte coupon (vedi anche Facebook Deals) si fa sempre più agguerrita.

Warner Bros. lancia un servizio di noleggio film online su Facebook. L’iniziativa è un successo. Ma in che cosa consiste il servizio?

Quali sono le conseguenze per la distribuzione online di contenuti audiovisivi? E voi, noleggereste un film su Facebook?

'>

Facebook Movie Rental? Il social network testa un servizio per lo streaming dei video online

L‘8 marzo, Warner Bros. mette a frutto un accordo esclusivo con Facebook e testa per la prima volta sul social network un servizio di noleggio film online mettendo a disposizione degli utenti The Dark Knight. L’iniziativa è un successo. Visto l’alto numero di richieste da parte degli utenti di Facebook, la casa di distribuzione decide immediatamente di allargare l’offerta e lancia altri cinque titoli il 28 marzo: Harry Potter and the Sorcerer’s Stone, Harry Potter and the Chamber of Secrets, Inception, Life As We Know It e Yogi Bear.

Ma in che cosa consiste il servizio? Gli utenti possono noleggiare la pellicola digitale per 48 ore usando 30 crediti Facebook, ovvero 3 dollari. Per il momento il noleggio è l’unica opzione, ma Warner Bros. lavora per poter offrire anche l’acquisto permanente della pellicola. Nell’operazione Facebook, un poco come Apple con l’app store, prende una fetta del 30% delle vendite effettuate usando Credits.

Ma al contrario di piattaforme come iTunes, Facebook offre il valore aggiunto della conversazione e delle possibilità della social TV. All’interno del servizio infatti è possibile commentare, condividere, e interagire con i propri amici e altri utenti. Se da una parte questo servizio su Facebook crea un’esperienza simile alla social TV, ci sembra però che si tratti di un fenomeno molto diverso da altre applicazioni come GetGlue, Miso, e le apps proprietarie di grandi gruppi distributivi (da Netflix ai player social TV su iPad di sviluppati per specifici contenuti da ABC) per sue implicazioni sul sistema di distribuzione audiovisiva online. Qui la rete sociale è già esistente ed è per questa ragione che un gigante come Warner Bros. decide di portare a Facebook una fonte addizionale di guadagno: non a caso, infatti, i titoli resi disponibili online sono anche quelli le cui pagine contano la più fervida attività e il più alto numero di fan. All’origine della partnership non c’è una nuova tecnologia o la volontà di creare una nuova esperienza, quanto piuttosto il desiderio di capitalizzare direttamente sull’engagement dei fan delle pellicole Warner Bros. su Facebook. Quello che ci sembra più interessante è il fatto che il marchio e il bacino di utenza di Facebook convincano grandi conglomerati della distribuzione audiovisiva come Warner Bros. a lanciare offerte simili per un pubblico tutt’altro che di nicchia come potrebbe essere un’app movie rental su iPad.

La vera domanda quindi resta: quanto si diffonderanno questi diversi modelli di distribuzione ancorati nel tessuto sociale del web contemporaneo? E ancora: quanto contribuirà la TV connected alla diffusione di meccanismi simil

E voi: noleggereste un film su Facebook?

{noadsense}

Ottenere un visto Usa per le startup sarebbe semplice con StartupVisa

Ottenere un visto Usa per le startup sarebbe più semplice con StartupVisa.com

Ottenere un visto Usa per le startup sarebbe semplice con StartupVisaSe sei uno startupper e il tuo sogno di una vita é quello di sbarcare nella Silicon Valley avrai sicuramente avuto a che fare con le rigide leggi sull’immigrazione applicate negli Stati Uniti.

L’ingresso e la permanenza sul territorio statunitense, a meno che tu non sia un turista, passa attraverso il rilascio da parte dell’Ufficio Immigrazione Americano (USCIS) della Visa. Il possesso della Visa ti concede, oltre al permesso di residenza temporanea sul territorio statunitense, anche la possibilità di costituire dei formali rapporti di lavoro, di stipulare contratti o di ricevere finanziamenti.

Ad oggi si registrano differenti tipi di Visa per chi vuole trasferirsi a lavorare negli Stati Uniti, alcuni di questi riassunti nell’ottimo articolo di Stefano Passatordi al quale vi consigliamo di dare uno sguardo. Una in particolare ha attirato la nostra attenzione, sia per i modi in cui è avvenuta la discussione, sia per la rilevanza che essa, una volta approvata, può avere sui nostri startupper che intendono trasferirsi nella tanto amata Silicon Valley: ovvero la Startup Visa.

Tutto inizia con un disegno di legge presentato il 24 febbraio 2010 dai senatori John F. Kerry e Richard G. Lugar che, in seguito alla pressione di alcuni protagonisti dello scenario startup americano ed in particolare di Paul Graham e Brad Feld, decidono di modificare i requisiti di ingresso degli imprenditori immigrati, allargando i criteri di assegnazione della Visa a coloro che potessero beneficiare di un finanziamento minimo di 250.000$ effettuato da parte di un investitore statunitense qualificato. Viene in questo modo introdotto lo StartUp Visa Act 2010.

Il presupposto sul quale si fonda il cambiamento introdotto dal primo disegno di legge Kerry-Lugar poggia sugli effetti negativi che la politica di immigrazione statunitense provoca in termini di competitività, innovazione, creazione di posti di lavoro ed introiti derivanti dalla tassazione.
Una ricerca effettuata dal Bloomberg Businessweek rivela difatti che il 25,3% delle imprese, nate in America tra il 1995 e il 2005 nel settore delle ICT, sono state create da persone immigrate negli Stati Uniti ed hanno sviluppato un giro di affari di circa 52 bilioni di $ creando 450.000 posti di lavoro. Con questi numeri è chiaro che la politica statunitense si sia preso carico del problema cercando di preservare il capitale economico e tecnologico che gli startuppers immigrati apportano all’economia statunitense.

Il disegno di legge iniziale viene successivamente migliorato in seguito anche ai perfezionamenti suggeriti da altre personalità dello scenario startup americano. In particolare dopo un articolo apparso su TechCrunch a firma Vivek Wadhwa i requisiti per la concessione della Visa scendono a 100.000$ di finanziamento minimo effettuato da un investitore qualificato. Per ottenere il rilascio della Visa l’imprenditore avrà dovuto sviluppare, nei successivi due anni, cinque posti di lavoro e 500.000$ in finanziamenti o in fatturato annuale.

A questo punto mi sembra inutile dire quanto gli Stati Uniti possano rappresentare un esempio da seguire per dialogo e concertazione tra gruppi di interesse e classe dirigente ma soprattutto per i risultati che un tale approccio alla politica possono apportare.

Ad oggi lo scenario complessivo della campagna per la promozione del disegno di legge è sintetizzato sul sito startupvisa.com al quale vi consiglio di dare uno sguardo. Non vi nascondo che ho provato a supportare la proposta tramite Votizen ma purtroppo richiede la residenza negli USA e mi sono dovuto accontentare di un semplice ma sicuramente efficace tweet: Yes, I support #startupvisa!!

Bus attaccati da tigri selvatiche! [VIRAL]

Il Perth Zoo, al di là della mera attrazione, è impegnato in un’iniziativa per la conservazione della fauna selvatica, in particolare per la protezione delle tigri di Sumatra. Questa specie, ha ormai meno di 400 esemplari in tutto il mondo.
L’idea della campagna pubblicitaria è partita dal confronto tra il numero di autobus della città di Perth e il numero della specie in via d’estinzione: “ci sono meno tigri di Sumatra che autobus in questa città.
Un messaggio forte e molto esplicativo nella sua elaborazione visiva!

trovato qui.

Mobilità urbana a impatto zero: la startup E-move è la soluzione

Che il futuro debba essere tinto di verde non è certo una novità. Da sempre la necessità di salvare l’ambiente che ci circonda dall’inquinamento, e le nuove tecnologie che la scienza ci offre sono il quadro di riferimento di molti progetti “salva mondo” particolarmente interessanti.

Essere green è senza dubbio uno stile di vita, conquistare gli spazi della città con il minor impatto ambientale è per alcuni una necessità al pari dell’acqua. 🙂

E-move.com crea soluzioni premium per la mobilità elettrica urbana, ed è un brand di E-holding s.r.l. Essa è orientata al business to business e conta, infatti, fra i suoi obiettivi anche quello di assistere le aziende e le amministrazioni che hanno scelto di ridurre la loro impronta di carbonio, fornendo consulenza, prodotti e servizi in grado di soddisfare le loro esigenze di mobilità.

 Thierry Boch, ideatore di E-move.me e Ceo di E-holding s.r.l. spiega: “Chi è alla ricerca di mobilità alternativa difficilmente è mosso da ragioni economiche, al contrario è esigente, alla ricerca di gratificazione personale ed è interessato solo a proposte di qualità. Personal mover, city car, bici e motorini elettrici… Con le nostre proposte di autentico piacere di guida senza emissioni di CO2, e perciò guilt-free, è finalmente possibile superare le barriere che fanno sembrare prematura la mobilità elettrica indipendente, flessibile e sostenibile.”

City car, bici e motorini elettrici sono sono alcuni dei progetti di E-move.me, che cerca così di diventare il punto di riferimento per coloro che preferiscono muoversi in maniera ecologica evidenziando un valore come quello della ricerca di soluzioni ad impatto zero.

 “I clienti – spiega Thierry Boch – li riceviamo sul web e nel nostro studio in via Savona 103, a Milano. Fra i servizi che proponiamo figurano la realizzazione di punti di ricarica dedicati ai veicoli elettrici presso l’abitazione e/o l’azienda, l’installazione di impianti che generano energia da fonti rinnovabili là dove le condizioni lo permettano, la consulenza per contratti di energia pulita. Per la parte di assistenza, oltre alla nostra officina, offriamo un servizio di flying doctor in grado di effettuare la manutenzione a domicilio. Il nostro obiettivo è diventare un network. In questa fase iniziale, per far toccare e provare i suoi prodotti, E-move.me sarà prevalentemente itinerante con un approccio ad personam per incontrare i suoi interlocutori e potenziali clienti una volta presso una fondazione, un’altra presso un’associazione oppure svolgendo eventi e attività sul territorio.”

Per dare un’occhiata ai prodotti andate qui; essi rappresentano il compromesso tra l’agilità, il basso peso e le dimensioni compatte dei motori elettrici con l’aggiunta di un nuovo stile, semplicemente diverso.

 Salvare il mondo con un giro in città ad impatto zero. Oggi si può.

Trendwatching Festival 2011: per scoprire dove si nasconde il futuro [EVENTO]

Sguinzagliati per il mondo alla ricerca del futuro che è già qui, i segugi del nostro secolo sono gli urbanwatchers. Professionisti, giornalisti, creativi, artisti che osservano i comportamenti, le abitudini, le scelte di consumo, e l’atteggiamento socioculturale dei trend setter.

Onorati di essere tra i media partner di questo evento, vi annunciamo che a distanza di un anno dal loro primo raduno, gli urbanwatchers si danno appuntamento a Capri per la 2^ edizione del Capri Trandwatching Festival!

Da venerdì 29 aprile a domenica 1 maggio, la domanda sarà una: A che punto è la notte?”
Le risposte? Tutte quelle che emergeranno nel corso dei diversi seminari in programma.

Tomorrow now

In continuità con la prima edizione, il Capri Trendwatching Festival prende le mosse dalla seconda edizione dell’osservatorio internazionale “Tomorrow Now”, basato sul trendwatching, una metodologia di ricerca di matrice etnografica che intercetta, prima che diventino fenomeni di massa, le evoluzioni del gusto, i fenomeni e le tendenze espressive che domani influenzeranno gli immaginari sociali.
L’osservatorio si basa sulle segnalazioni che la rete internazionale di urbanwatchers produrrà in seguito ad una ricerca sul campo condotta in dieci città-chiave europee, ritenute luoghi di incubazione di nuovi comportamenti sociali.
Durante il Capri Trendwatching Festival saranno presentati attraverso contributi audio/video i risultati dell’osservatorio, che costituiranno il filo rosso e lo spunto di riflessione durante i vari incontri in cui autorevoli esponenti del panorama culturale nazionale e internazionale, attraverso il racconto del loro punto di vista specifico, proporranno una loro idea di scenario futuribile, con particolare riferimento alla possibilità di un eventuale superamento dell’attuale stato di crisi e attraverso quali direttrici di sviluppo.

I focus

Evento curato da Elena Marinoni, la seconda edizione del Capri Trendwatching Festival si pone come obiettivo la mappatura dei fenomeni che promettono di caratterizzare il futuro prossimo e di contribuire in modo significativo al superamento di questa fase economica così profondamente problematica. Gi ambiti di riflessione sono quattro:

  • Consumi&Lifestyle
    Focus on: La dialettica tra lusso e low cost ai tempi della crisi; associazionismo tra consumatori, crowdsourcing & crowdbuying, reality augmenting, infocommerce, etc.
  • New Business&Marketing
    Focus on: La crisi come opportunità per generare nuovi business, iEconomia, Solopreneuning, causebased entrepreneurship, future retail, tryvertising, produzione cooperativa, wikiculture, smart grids, etc.
  • Immaginari sociali e culturali
    Focus on: gli scenari sociali che si profilano all‟orizzonte.
  • Creatività & Progetto
    Focus on: le forme estetiche del futuro

Stelle nella notte

Per tre giorni il Teatro del Grand Hotel Quisisana di Capri sarà l’ideale punto di incontro per tutti coloro che vorranno discutere del presente per delineare i contorni del futuro prossimo. La partecipazione all’evento è libera.
Il programma includrà un ciclo di lectures e presentazione di case history rilevanti che avranno come protagonisti grandi nomi del panorama nazionale e internazionale: dalle superstar del design Ross Lovegrove e Konstantin Grcic a Jodi Turner di Culture of Future, autorità internazionale nel campo della previsioni strategiche di marketing; dall’etnologo francese Marc Augé ad uno dei massimo protagonisti del Novecento, Gillo Dorfles, estetologo e fenomenologo del costume. E ancora il critico di design Vanni Pasca, il sociologo Alberto Abruzzese, il regista Dario D’Incerti, il geografo Franco Farinelli, l’antropologo Franco La Cecla, il giornalista Carlo Ducci Features Director di Vogue Italia, l’economista e musicista Alberto Cottica, autore di Wikicrazia, Maurizio Decina, massimo esperto italiano nell’ambito delle Information Communication Technologies, Fabrizio Valente di Kiki Lab, laboratorio internazionale a 360° sulle tendenze emergenti in ambito Retail.

Per informazioni: press@fondazionecapri.org