Come mostrare che IKEA è molto di più che una libreria Billy o un tavolino Lack?
Ikea Olanda ha avuto un’idea: mostrare che i prodotti di uso quotidiano Ikea, giorno dopo giorno, portano felicità a chi li usa.
A partire dal settembre 2010, Ikea ha lanciato una nuova campagna TV che prevede uno spot al giorno per un intero anno. Ogni edizione di IKEA 365 è del tutto unica e focalizzata su un prodotto diverso. Viene mandata in onda per un solo giorno, rafforzando l’idea di versatilità del marchio Ikea.
Il tono è decisamente umoristico, ogni spot inizia con la frase “Oggi da Ikea” e termina con il payoff “Everyday Different”. Il concept quotidiano permette così di evidenziare periodi speciali come quello natalizio o di dare più visibilità a campagne promozionali particolari.
Per rendere questo progetto possibile, Ikea ha messo in piedi un team produttivo fisso che arriva a produrre sino a 15 spot al giorno, anche grazie ad avanzati sistemi di produzione e fotografia televisiva.
Pare che il progetto abbia dato ottimi risultati, facendo segnare per la catena di arredamento svedese un più 4% di clientela a fronte di un meno 4% nel settore mobiliero nello stesso periodo.
Nico de Jong, marketing manager di Ikea Paesi Bassi, ha commentato: “Ikea è molto versatile, molto più di quanto si pensi. La vita in casa di ogni giorno anche. Con questa campagna si mostra in un modo unico come Ikea si adatta alla vita quotidiana dei nostri clienti.”
Meet the Media Guru questa volta l’ha fatta grossa, in senso positivo ovviamente! Martedì 3 maggio, il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano ha infatti ospitatoJane McGonigal, guru e game designer internazionale: uno di quegli eventi della digital culture da annoverare tra i più importanti di quest’anno.
Games-addicted a parte, chiunque davanti ad un’esclamazione quale “I videogames possono migliorare la nostra vita e riuscire a cambiare il mondo in cui viviamo” storcerebbe il naso, guarderebbe il vicino alzando il sopracciglio o scoppierebbe in una risata travolgente. Lei lo sa, ma sa anche come traghettarci dall’altra parte, dalla parte di quelli che la pensano esattamente come lei, o per lo meno sa come provarci.
Perché, dopo che stai a sentirla parlare per un’ora, è impossibile che qualcosa in te non si sia smosso. Personalmente parlando, ho sempre “condannato” i gamers, quasi mi sembrassero apatici, ossessionati, disillusi e asociali. L’opinione di tanti è che il gaming sia una perdita di tempo, poiché ciò che conta veramente è la vita reale, non quella fittizia. Il punto sta tutto nel riuscire a guardare ai videogiochi in un’ottica diversa, più open-minded e più social. Perché di social games si vuol parlare.
Jane McGonigal costituisce davvero l’esempio perfetto, e di cui si necessita, per sfatare il mito che vuole le donne contrarie, refrattarie e lontane dal gaming. Tutto ciò che racconta viene spiegato con estrema passione, riuscendo a catapultarti sulla stessa linea d’onda delle sue sensazioni. Il suo discorso comincia con un dato piuttosto sbalorditivo: passiamo ben 3 miliardi di ore a settimana (sì, avete capito bene) giocando online. Con la stessa quantità di ore, si potrebbero creare tre Wikipedia a settimana!
Questo ci dimostra quanto potenziale abbiano i videogiochi: passare il nostro tempo giocando risulta, inaspettatamente, ciò che di più produttivo possiamo fare. Secondo Jane McGonigal, i famosi 3 miliardi di ore che gli appassionati di videogames trascorrono davanti allo schermo, sarebbero pochi rispetto a quelli che in realtà dovrebbero essere: ben 21 miliardi.
Lo so, lo so che state ancora storcendo il naso, ma se vi dicessi che giocare produce un sacco di emozioni positive, quali curiosità e gratitudine? E se aggiungessi che giocando insieme a qualcuno, la relazione con quest’ultimo risulterà solidificata e rafforzata? Ancora non vi basta? Jane aggiunge altri due punti a favore del gaming: passare il nostro tempo giocando sviluppa anche le dimensioni legate allo scopo e al conseguimento: il meaning e l’accomplishment ci spingono ad essere concentrati e determinati. Durante il gioco riconosciamo infatti di avere uno scopo ben preciso poiché ci troviamo davanti ad un ostacolo da superare che, una volta oltrepassato, farà prevalere la soddisfazione di aver portato a termine la nostra missione, come racconta anche nel suo libro, uscito in Italia lunedì, dal titolo “La Realtà in Gioco“.
Un incontro, quello con Jane McGonigal, interattivo e divertente. Abbiamo sperimentato il “Massive Multiplayers Thumb-Wrestling”, gioco che, in italiano, è meglio conosciuto come “la battaglia dei pollici”, arrivando probabilmente a battere il record europeo: più di 150 partecipanti. Questa parentesi giocosa per stabilire come un semplice gioco, in questo caso assolutamente non digitale, possa racchiudere in 5 minuti tutti e quattro i punti precedenti: positività, relazioni, scopo, conseguimento. Come segreto ci ha rivelato che tenendoci tutti per mano (il vero segreto è far durare la stretta di mano per almeno 6 secondi!) avevamo sprigionato in tutta la sala grandissime quantità di ossitocina, responsabile della capacità di empatia con gli altri e di un atteggiamento cordiale e disponibile verso chi ci sta accanto.
Gli ostacoli e gli obiettivi del gaming risultano particolarmente avvincenti proprio perché sono volontari: siamo noi che decidiamo di metterci nella posizione di affrontare una sfida. Di conseguenza, quando li superiamo o li conseguiamo ci ritroviamo in uno stato di euforia ed eccitazione, ci sentiamo soddisfatti e appagati. E’ qui che entra in gioco il fattore eustress, ovvero lo stress positivo. “The opposite of play isn’t work: it’s depression”, ci spiega Jane, aggiungendo che i giochi riescono ad attivare ben 10 emozioni positive:
Dunque, essere felici ci rende, per forza di cose, persone di successo: i gamers spesso ottengono ottimi voti a scuola, maggior popolarità, supporto da parte della società, promozioni sul lavoro, etc.
Tutto sta, però, in una piccola e semplice formula chiamata “The 3:1 Ratio”. A cosa si riferisce? Jane McGonigal ci stupisce ancora raccontandoci che, lavorando a stretto contatto con alcuni ricercatori, questi avrebbero scoperto che per ogni emozione negativa, per compensare, avremmo bisogno di provare tre emozioni positive. Inutile negare la reazione a catena: le emozioni sono contagiose, siano esse positive che negative. Quindi, se è vero che noi riusciamo a contagiare almeno 6 persone che ci stanno accanto, questo vuol dire che anche queste faranno altrettanto arrivando quindi a 36, 216 e così via.
Insieme a Jane e alle ricerche condotte dal suo team, scopriamo inoltre che chi gioca vive in media dieci anni in più grazie a caratteristiche quali la curiosità, l’ottimismo, la determinazione e la collaborazione. E se i global gamers sono ormai 800 milioni in tutto il mondo, ciò vuol dire positività e longevità per quasi 1/6 della popolazione mondiale!
Tipica espressione dettata dall’eustress (stress positivo) durante una sessione di gaming
Si sa, dopo le nozioni teoriche c’è sempre bisogno di un po’ di pratica. Ecco che Jane ci svela alcuni social games interessanti disponibili online. Se siete delle desperate housewives non ci sarà niente di meglio che ricompensarvi con Chore Wars: le vostre missioni saranno le faccende di casa! Ogni volta che finirete di lavare i piatti, di fare il letto, di spolverare le mensole o lavare per terra avrete raggiunto il vostro obiettivo e guadagnerete punti. Ovviamente parlatene a compagni e mariti, non si sa mai. Magari, con vostro stupore annesso, si ritroveranno così appassionati che non vedranno l’ora di tornare a casa per metterla a nuovo!
Probabilmente, però, la più grande creazione di Jane McGonigal rimane Evoke: uscito un anno fa, il gioco ha raggiunto i 19,000 players ed è ancora disponibile in rete. Anche qui ognuno ha una missione: rendere il mondo un luogo migliore. Consapevoli dell’aiuto che il nostro pianeta necessita, il giocatore può decidere il problema che gli sta maggiormente a cuore ed “evocarlo“. Ogni volta che farà qualcosa a favore di quel problema, lo mostrerà alla community grazie all’upload di foto e video. Un social game decisamente nobile, di cui potete ammirare il trailer su Vimeo.
L’incontro termina con la presentazione, da parte di Jane, di uno dei game designer più vicini a noi, in senso territoriale. Viene infatti chiamato sul palco il creatore del progetto Critical City, anch’esso espressione di divertimento, ma anche collaborazione e condivisione per la città di Milano. Ci racconta, a nostra sorpresa, dell’esperimento in corso: era infatti stato chiesto ad alcune persone di scrivere su un bigliettino tre siti che avessero cambiato, in qualche modo, la loro vita. Successivamente, avrebbero dovuto mettere il bigliettino in un ovetto colorato e lasciarlo in giro per la città, nei posti più disparati. Il mormorio è iniziato quando ci è stato riferito che alcuni ovetti erano presenti in sala!
Capite ora l’interattività, capite ora come Jane sia riuscita a farci quasi venir voglia di progettare noi stessi un gioco che possa davvero migliorarci e cambiare il mondo attorno a noi. E’ solo unendo le forze, solo mettendo insieme lo spirito di collaborazione con la condivisione, così presente nel nuovo mondo digitale, che anche attraverso un’esperienza ludica, anche attraverso questo fenomeno chiamato gamification, possiamo davvero essere in grado di apportare cambiamenti positivi a tutto ciò che ci circonda.
“If you have a problem, and you can’t solve it alone, evoke it.”
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Ilaria Mangiardihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngIlaria Mangiardi2011-05-05 12:30:312011-05-05 12:30:31Cambiare il mondo con i videogiochi? Si può. Parola di Jane McGonigal
Inizia una nuova rubrica tutta illustrata. Seguiremo passo passo la nascita di un nuovo piccolo ninja nel clan Ninja Marketing!
Come i Ninja, guerrieri spirituali che accrescevano la propria forza attraverso l’utilizzo di formule e simboli magici, riscopriremo il potere e la magia di ciò che è sconosciuto ai più, agendo sempre nel rispetto della Legge Universale.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kikyohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKikyo2011-05-05 11:00:352011-05-05 11:00:35Scopriti Ninja! (dal 5 maggio su Ninja Marketing!)
Ormai tutti purtroppo conosciamo i tremendi fatti accaduti in Giappone lo scorso Marzo, che hanno provocato centinaia di morti e feriti.
Quei giorni hanno richiamato l’attenzione di un gran numero di istituzioni: dalla sanità all’economia, dalla politica all’informazione. Anche molti esperti di social network si sono perciò impegnati ad analizzare le implicazioni mediatiche dell’accaduto. Tra questi, lo staff del Progetto Webnode ha rilevato Continua a leggere
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Alberto Maestrihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngAlberto Maestri2011-05-05 10:00:092011-05-05 10:00:09Fukushima: ecco come la nube radioattiva ha influenzato i social network [RICERCA]
Un divertente promemoria che ci ricorda di usare le giuste protezioni '>
Divertente e scanzonato il nuovo video di AIDES che trasmette con ironia un messaggio molto forte. Willy macina chilometri su chilometri e va in giro per tutto il mondo “Perchè non puoi sapere dove è stato.Proteggiti” un promemoria che ci invita ad adottare sempre le giuste precauzioni.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Giovanna Mininihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngGiovanna Minini2011-05-04 18:30:202011-05-04 18:30:20Willy the Tourist : proteggersi contro l'AIDS [VIDEO]
L’ultima doccia fredda di Morgan Spurlock è stata presentata al Sundance Film Festival 2011 con prevedibili consensi da parte della critica. Questa volta non è il trash-food ad esser preso di mira bensì il mondo del marketing nell’industria cinematografica, il che già basterebbe a farvi tremare, ma vi dirò molto di più…
Un prodotto cinematografico che parla di come i prodotti cinematografici vengano in realtà prodotti… Probabilmente il miglior meta-film mai prodotto, su product placement, marketing e pubblicità interamente finanziato dal product placement, marketing e pubblicità
Morgan Spurlock è probabilmente uno dei più noti documentaristi al mondo e la sua fama gli è certamente dovuta dal clamoroso successo di “Super Size Me” e dal suo show televisivo “30 days“. Delle sue performance, sia sul piccolo che sul grande schermo, sono apprezzate l’irriverenza, l’onestà e la simpatia, che anche stavolta ritroviamo, sempre in chiave cinica, sempre nello stesso stile.
In questi giorni particolarmente chiacchierato è il suo “Che fine ha fatto Osama Bin Laden?” e se proprio non conoscete lo stile Spurlocckiano…Fatevene un po’ un’idea
http://www.youtube.com/watch?v=f1FYmf1j4aI
Lui che ha sfidato il nemico n° 1 d’America e che ha giocato su temi politici delicatissimi con estrema ironia, sfida il figlioletto primogenito-preferito e viziato di Mamma America; il marketing (a noi altrettanto caro)
Cosa succede nel mercato cinematografico che lo spettatore non è in grado di capire? Tranquilli, senza sforzarvi troppo, ci sarà Spurlock a spiegarvi tutte le diaboliche dinamiche che condizionano la produzione cinematografica. L’idea di base è quella di sviscerare i meccanismi che stanno alla base della comunicazione, e di farci vedere come il cinema sia un enorme mercato, forse un mercatino… Il mercatino della pubblicità.
La parte più interessante del film riguarda un viaggio a Sao Paulo, il viaggio in una società che dà lavoro a Hollywood per testare trailer dei film. Si analizzano le onde cerebrali degli spettatori con macchine a risonanza magnetica per scoprire quali spot creano più di una risposta emotiva.
I risultati quantitativi si trasformano in sforzi qualitativi… Ed è da questo film in poi che ti renderai conto di essere stato sottoposto a una “Cura Ludovico” tutta basata sul consumo.
E allora un consiglio: vestiti comodo per andare al cinema perchè dovrai camminare tra molti scaffali prima di scegliere il prodotto giusto!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kiyoshihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKiyoshi2011-05-04 16:30:592011-05-04 16:30:59The Greatest Movie Ever Sold: Morgan Spurlock e il film sull'advertising pagato dall'advertising
Riapre a distanza di due settimane dall'assalto ai data center di Sony, che ha portato al furto dei dati di 78 milioni di utenti. '>
Dopo tanta attesa condita da un susseguirsi di notizie e lunghissimi comunicati stampa ufficiali, pare che PSN torni online proprio questa settimana. Dopo un primo ipotetico annuncio la scorsa settimana, Patrick Seybold – direttore della comunicazione corporate online e social media – ha concesso un paio di dettagli in più circa il ritorno online del servizio targato Sony.
Entro la fine della prossima settimana verranno riattivati i servizi di gioco online per PS3 e PSP, Playstation Home, la lista amici e il servizio di chat. Torna anche la possibilità di gestire l’account, ma solo dopo l’aggiornamento obbligatorio che costringerà tutti gli utenti a impostare una nuova password.
Da Tokyo, Kaz Hirai – CEO di SCE – aggiunge oltre alla solite scuse un ulteriore dettaglio circa il ritorno online dello store PSN Store che pare dovrà attendere fino alla fine del mese di maggio. Inoltre, Hirai si è prodigato a fare luce sulla vicenda. L’ormai famoso e nefasto attacco al sistema pare essere stato rivolto contro il data centre di San Diego in California confermando che la competente divisione dell’FBI californiana è sul caso.
L’azione che ha visto i supposti pirati informatici appropriarsi dei dati di 78 milioni di utenti e di circa 10 milioni di carte di credito – tra mezze smentite e qualche conferma circolata sui forum underground in cui pare i dati fossero stati messi in vendita per qualche centinaio di migliaia di dollari – resta apperentemente senza motivo.
Lo scorso mese, Sony aveva subito un attacco ad opera di un collettivo di hacker noti con il nome di Anonymous in risposta all’azione legale intrapresa dal colosso giapponese contro quel genio (mi assumo tutte le responsabilità etiche del caso) di George “GeoHot” Hotz – padre del jailbreak iPhone e PS3 e scusate se è poco – ma il gruppo si è detto estraneo alla nuova clamorosa breccia in un sistema che Sony corre adesso a fortificare con firewall e misure software per porre fine all’ennesimo intrigo da cyberspazio.
Finisce tutto così? Non proprio. Per ringraziarci di tanta pazienza pare che sia pronto un “Welcome Back“: un mese di Playstation Plus gratuito per tutti e per coloro che hanno già sottoscritto il servizio un ulteriore mese gratis. In più, ogni territorio, con modalità diverse e ancora non definite, avrà i suoi contenuti esclusivi in free download.
Per chi volesse farsi un giro tra i passi falsi di Sony vi rimando a questo link.
Per tutti gli altri, la raccomandazione è di modificare la password PS3/PSN se associata ad altri servizi/account e di tenere d’occhio la carta di credito.
Ah! Dimenticavo. Subito dopo le dichiarazioni di Hirai, si è diffusa in Rete la notizia di un nuovo attacco ai server che ha portato al furto dei dati di 12.700 carte di credito di altrettanti clienti non-US (inclusa la data di scadenza, ma non il codice di sicurezza) e di quelle di oltre 10.000 di utenti austriaci, tedeschi, olandesi e spagnoli. Oltre alle informazioni degli account di quasi 25 milioni di utenti. Tutte informazioni allocate in un server del 2007.
La comunicazione ufficiale di Sony:
“While the two systems are distinct and operated separately, given that they are both under the SONY umbrella, there is some degree of architecture that overlaps. The intrusions were similar in nature. This is NOT a second attack; new information has been discovered as part of our ongoing investigation of the external intrusion in April.”
Quindi, per ricapitolare, non un secondo attacco ma il risultato di notizie più dettagliate a seguito delle indagini condotte dopo la famosa incursione. Per farvi sentire un po’ più tranquilli, delle 12.700 carte rubate, solo 900 erano attive.
Ovviamente, rumors e congetture in rete si sprecano. Oltre all’ipotesi di dati in vendia al miglior offerente, c’è chi riporta l’ipotesi che dietro all’attacco ci siano 200 addetti SOE (Sony Online Entertainment) licenziati con sole due settimane di preavviso il 31 marzo scorso.
Intanto, forse perché impegnata a mettere al sicuro i suoi server, Gamasutra rende noto che Sony ha rifiutato l’invito della House Subcommittee on Commerce, Manufacturing and Trade a rispondere a 13 semplici domande sulla modalità di gestione dei dati personali dei suoi utenti. La scadenza, prima prevista per il 6 Maggio, è stata spostata al 3 (oggi) dopo che è stata resa nota la volontà di non testimoniare pur dicendosi – Sony – pronta a rispondere alle domande (ma non di persona).
Ci vediamo online (forse) tra qualche giorno, a meno di novità 😉
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Ketto Shihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKetto Shi2011-05-04 16:00:582011-05-04 16:00:58Playstation Network riapre (forse) questa settimana dopo l'ennesimo attacco hacker
Ai Webby Awards la disperata richiesta d'aiuto al Presidente Obama da parte delle popolazioni centrafricane: Presendente fermi l'LRA.
Da settembre 2008 Uganda, gran parte del Sudan, Repubblica Centrafricana e Congo, vivono i quotidiani massacri dell’ LRA (Lord’s resistence Army), un gruppo armato e terroristico che, sotto la falsa bandiera religiosa (si sono infatti autoproclamati portavoce di Dio), uccide, tortura e violenta uomini donne e bambini, senza alcuna pietà.
La carneficina è sotto gli occhi di tutti. Il 24 maggio 2010 il governo statunitense ha emanato un provveidmento con il quale si è impegnato, nei 180 giorni successivi, a cercare e trovare una soluzione per fermare queste continue stragi nel Centrafrica.
Con questo video, candidato al Webby Awards, la popolaizione si rivolge e chiede aiuto direttamente al Presidente Obama, perchè fermi questo sterminio e applichi una legge che potrebbe aiutare a salvare innumerevoli vite, provate da tanta sofferenza.
Un video toccante, dal quale emergono la paura, il terrore e le poche speranze che rimangono a queste persone, che hanno visto violentare le proprie figlie e portare via i bambini, destinati alle armi. Noi non possiamo fare altro che unirci al loro coro, con la speranza che sui loro volti torni il sorriso che meritano.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kiokohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKioko2011-05-04 15:30:512011-05-04 15:30:51Le vittime dell'LRA al presidente Obama [SPECIALE WEBBY AWARDS]
Che siano grandi imprese o piccole botteghe di quartiere, oramai la maggior parte delle aziende sono rintracciabili online con un proprio sito web e non fanno mancare la loro presenza anche sui social media. Ma i nostri contatti come influenzano la nostra vita sui social network? Una ricerca di Trendwatching ci fa notare come i nostri contatti, assumano giorno per giorno maggior rilevanza, al punto da dargli un nome: F- Factor, che sta per Friend, Fans e Followers.
Le persone sono sempre state influenzate dall’opinione dei propri amici, familiari e conoscenti nell’acquistare un prodotto, questa consuetudine è passata dall’ambito familiare all’ambito sociale. Secondo l’ F-Factor, infatti, ora sono le nostre connessioni ad influenzarci negli acquisti e a darci un’opinione dei brand. Friends, Fan e Follower ne discutono in rete oramai in maniera approfondita.
Un paio di recenti statistiche, in forma di infografiche, dimostrano qual’è la portata e la potenza del Fattore F e come ci influenza!
Come vediamo dall’infografica, il Fattore F è attualmente dominato da Facebook, con il 44% delle condivisioni dei contenuti. Utilizziamo sempre di più i social network per far sapere ai nostri amici quali sono i contenuti per noi piu’ di valore e – di riflesso – cosa pensiamo sia interessante per loro. Si innesca quindi un meccanisco di raccomandazione, per cui se consiglio un determinato prodotto o servizio questo ha maggiore probabilità di essere acquistato.
Ciò che troviamo nei social media non è altro che l’identità delle persone che in esso si confrontano, e l’utilizzo di questi strumenti diventa un modo per comunicare i propri valori, e creare nuove connessioni; un modo per affermare il proprio Brand. LinkedIn in questo caso vince fra i social come uno dei principali strumenti di “personal branding” professionale. Come ci mostra l’infografica ha recentemente superato i 100 milioni di utenti.
Nei social network ritroviamo le notizie di nostro interesse, le informazioni, gli eventi e tutto ciò per noi è importante, e questo vortice di dati ci coinvolge e viene alimentato dalle nostre connessioni. Si sperimenta il valore della scoperta. Tra i principali canali di aggregazione di notizie troviamo Twitter e Facebook. Ogni 20 minuti su Facebook vengono condivisi 1.000.000 di link, 1.851.00 aggiornamenti di stato e 2.716.00 upload di foto.
Uno dei punti forti dei social è senza dubbio la condivisione. In essi condividiamo le emozioni, le nostre esperienze e la nostra quotidianità. Per l’estate 2011 si prevede il raggiungimento di 100 miliardi di foto su Facebook.
I social media sono un luogo ideale per la gestione delle relazioni, siano esse professionali o personali. Non è un caso che su questi canali ci siano 26 milioni di persone in Italia (stima di Google Adplanner).
L’F-Factor dunque ci influenza e guida il nostro comportamento senza che ce ne rendiamo conto. E’ attraverso i nostri contatti che scopriamo prodotti/servizi, ad essi chiediamo raccomandazioni, valutazioni, consigli e commenti su un acquisto da fare, è con loro che condividiamo esperienze e consolidiamo relazioni; ed è sempre attraverso i loro occhi che ci riconosciamo e facciamo personal branding.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Yukihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngYuki2011-05-04 15:00:442011-05-04 15:00:44Social Media Marketing: ecco come siamo influenzati da friends, fan e followers
Le votazioni della 15a edizione dei Webby Awards si sono appena concluse: con più di 10,000 iscrizioni provenienti da 60 paesi per le categorie Interactive Advertising & Media, Online Film & Video e Mobile & Apps, la competizione è stata più accesa che mai. Ed ora, i Webby Winners sono stati selezionati da 750 esperti web, luminari digitali e celebrità creative appartenenti all’International Academy of Digital Arts and Sciences.
Mentre l’Academy selezionava i Webby Winners, il pubblico online si è schierato per votare il vincitore del People’s Voice Award! Più di 1.25 milioni di voti segnano l’affluenza più alta mai registrata alle urne digitali della storia dei Webby. E la sorpresa più piacevole è che il sito Vespa, dell’agenzia italiana vanGoGh, ha vinto il premio People’s Voice Winner nella categoria Websites – Automotive!
“Come giurati e ambasciatori dei Webby’s in Italia siamo davvero orgogliosi che una agenzia italiana possa andare a New York a ritirare un award sul palco del premio piu’ prestigioso del web, grazie ad un sito realizzato per un brand simbolo dell’Italia, ovvero Vespa. Una vittoria tutta italiana che ci rende speranzosi per il futuro della creativita’ e del design digitale nel nostro paese” hanno dichiarato Mirko Pallera e Alex Giordano, fondatori di Ninja Marketing.
Clicca su Mi Piace nella pagina ufficiale su Facebook e ricevi l’invito per guardare lo streaming live dei Webby Awards, direttamente dall’Hammerstein Ballroom di New York City il 13 giugno! Per ulteriori info, visita il Winner Resource Center.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Aikohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngAiko2011-05-04 14:36:482011-05-04 14:36:48Online i vincitori dei 15th Annual Webby Awards!
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