SEO power

I social network hanno introdotto numerosi cambiamenti nel mondo del web. Probabilmente esistono solo pochi remoti angoli della Rete che non sono interessati da tale fenomeno e anche il posizionamento nei motori di ricerca ne è stato influenzato. Inoltre la costruzione di un sito web risulta ormai alla portata di gran parte delle persone che operano online. Tuttavia, per essere vincenti nel proprio business su Internet non è sufficiente realizzare un buon sito: è fondamentale conoscere le strategie per essere ben visibili sui motori di ricerca. SEO power offre tutti gli strumenti necessari per posizionare al meglio un sito sui motori di ricerca, consentendo anche a webmaster non esperti di ottenere risultati eccellenti in breve tempo e offrendo invece ai più esperti l’opportunità di aggiornarsi sulle ultime novità del settore e di approfondire le principali tecniche SEO. Il testo, frutto dell’esperienza dell’autore sui motori di ricerca, combina in modo efficace teoria ed esempi pratici, immagini e link utili, per dare la massima visibilità a tutti i vostri progetti online.

Titolo: SEO power. Strategie e strumenti per essere visibili online
Autore: Giorgio Taverniti
Brossura: 240 pagine
Editore: Hoepli (1 novembre 2010)
Collana: Web & marketing 2.0
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8820344599
ISBN-13: 978-8820344597
Peso di spedizione: 458 g

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Fatto e bene!

Il lavoro è troppo, il tempo non basta mai… La soluzione? Guardare al domani per lavorare meno (e meglio) oggi. Il bestseller di David Allen “Detto, fatto!” è diventato “il testo di self-help professionale più importante del decennio”, parola della prestigiosa rivista Time. Tradotto in ventotto lingue e adottato da dirigenti d’azienda, docenti universitari, informatici, militari, musicisti, studenti, ha dato origine a una cascata di siti web, blog e applicazioni software. In quel testo l’autore, maestro della produttività personale, forniva una “cassetta degli attrezzi” per organizzare e gestire la giornata, e far fronte con efficacia ai mille impegni quotidiani. In questo nuovo libro, completamento ideale di “Detto, fatto!”, Allen estende il suo metodo all’intero spettro della vita personale e lavorativa, e ci regala una preziosa road map per aiutarci a capire dove ci troviamo e indicarci la strada verso la meta. Dopo avere riorganizzato le nostre attività di tutti i giorni, in “Fatto e bene!” ci insegna a pensare e agire in prospettiva. I due ingredienti principali per fare le cose – e farle bene – sono infatti il controllo e la prospettiva: assolvere ai compiti quotidiani e sapere dove situarli in base ai nostri obiettivi e alle nostre aspirazioni.

Artista: David Allen, R. Merlini (Traduttore)
Brossura: 331 pagine
Editore: Sperling & Kupfer (26 gennaio 2010)
Collana: Varia. Economia
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8820048116
ISBN-13: 978-8820048112
Peso di spedizione: 381 g

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L'one minute manager

Brossura
Autore: Spencer Johnson, Kenneth Blanchard
Editore: Sperling & Kupfer (27 aprile 2009)
Collana: Varia. Economia
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8820047349
ISBN-13: 978-8820047344
Peso di spedizione: 381 g

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La coda lunga

Pochi libri continuano a crescere, dopo la loro uscita, alimentando un dibattito reale e utile: “La coda lunga”, il best-seller di Chris Anderson tradotto in più di trenta lingue, appartiene a questa ristretta categoria. In questa edizione, aggiornata nei dati e arricchita da un nuovo capitolo dedicato al marketing, il direttore di “Wired” ripropone la sua teoria su come internet abbia travolto i modelli di business basati sul tradizionale meccanismo distributivo e comunicativo. Anderson, in un percorso che unisce economia, critica sociale e utopia, offre la migliore fotografia di una società che sta plasmando da sé il proprio cambiamento.

Autore: Chris Anderson (Autore), S. Bourlot (Traduttore)
Brossura: 265 pagine
Editore: Codice (13 aprile 2010)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8875781605
ISBN-13: 978-8875781606
Peso di spedizione: 422 g

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Buzz marketing nei social media

Social network e community, tutti ne parlano e tutti vorrebbero utilizzarle come strumento per forme innovative di comunicazione e marketing. Sono la nuova forma di comunicazione interattiva per la creazione di valore, una nuova frontiera. Ma qual è il segreto del successo? Come si possono pianificare attività in modo strutturato e misurabile? Quale migliore strategia per generare buzz e passaparola? Cosa rende davvero un contenuto virale? Quattro professionisti del digital marketing spiegano, raccontando case history reali, quali sono alcuni dei segreti del mondo che ruota attorno al web 2.0. Un terreno in parte ancora inesplorato ma con enormi potenzialità di sviluppo perché tutto fa credere che il valore attivo maggiore sarà sempre più nella condivisione, nella conversazione tra brand e potenziali consumatori, nell’interpretazione dei feedback e delle emozioni. Il testo espone alcune delle strategie di maggiore successo grazie alle quali aziende hanno operato e operano in un contesto dove le persone commentano, descrivono, scambiano idee e contenuti, discutono, si confrontano su forum, blog e social media.

Brossura: 133 pagine
Editore: Fausto Lupetti Editore (5 novembre 2009)
Collana: Media e web communications
ISBN-10: 8895962370
ISBN-13: 978-8895962375
Peso di spedizione: 222 g

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Tesco compra la social firm BzzAgent

Mentre alcuni grandi distributori sono ancora seduti in un angolino a valutare se i social media abbiano un qualche ruolo nella loro attività, uno dei più grandi retailer globali ha acquisito una celebre società specializzata nell’innescare il buzz sui social media.

Tesco ha acquistato, o forse è meglio dire investito, 60 milioni di dollari in BzzAgent: una community di volontari che recensiscono prodotti di largo consumo. BzzAgent incoraggia a descrivere i prodotti attraverso Facebook, Twitter e YouTube. L’azienda ha 800.000 volontari e collabora con marchi quali Unilever, L’Oreal, Procrer&Gamble, Nestlè…

Con l’acquisto di BzzAgent, Tesco chiaramente vuole collegare meglio i social media alle leve operative di marketing. L’accesso ad alcuni dati sui consumatori è fondamentale per conoscere non solo le preferenze che spingono gli acquirenti all’acquisto, ma anche per valutare il filo conduttore tra i prodotti più venduti, allo scopo di analizzare le “scelte valoriali” alla base del consumo attuale.

Ma le alleanze strategiche di Tesco non sono nuove alle cronache. Qualche anno fa la geniale trovata di collaborare strategicamente con dunnhumby le è valsa non pochi vantaggi in termini di fidelizzazione e conoscenza dei cosiddetti “clienti essenziali”.

Tesco chiaramente riconosce l’importanza dei social media nell’influenzare il comportamento dell’acquirente e nessuna impresa commerciale al mondo è andata così oltre a tal punto da introiettare nella proprietà istituzionale le logiche del buzz.

Da morattiquotes, passando per sucate a dilloaobama: l'ironia della Rete si abbatte sulla politica

Le ultime elezioni amministrative sono state caratterizzate da una campagna elettorale a dir poco incandescente. Polemiche a non finire, accuse fra i candidati e i partiti che li supportavano. Grande protagonista è stato anche il “duello” più fra Letizia Moratti e Giuliano Pisapia.

Abbiamo atteso la fine dei ballottaggi per commentare tutto ciò che in queste settimane è accaduto in merito alle dinamiche social, dato che come s’è potuto constatare molti sono stati i casi in cui Twitter, Facebook, YouTube e ovviamente gli utenti che li utilizzano sono diventati protagonisti.

#morattiquotes: ridere delle accuse (tanto è tutta Colpa di Pisapia)

Giovedì 12 maggio, a 3 giorni dal primo turno delle votazioni, si svolge negli studi di Sky un faccia a faccia fra il sindaco uscente di Milano Letizia Moratti e Giuliano Pisapia, candidato della coalizione di centrosinistra. A chiusura del dibattito, la Moratti accusa Pisapia d’aver contribuito a un furto d’auto, mezzo poi utilizzato per un pestaggio di matrice politica. Pisapia ribatte subito con la diffusione a mezzo stampa della copia della sentenza d’appello che ne attesta la totale estraneità ai fatti. Ma la Rete non perde l’occasione di segnalare il proprio disappunto per il colpo basso della candidata di centrodestra. Il dissenso non viene però espresso attraverso insulti o commenti negativi, ma con l’ironia. Contrassegnando i propri tweet con l’hashtag #morattiquotes, nascono così le fantomatiche accuse a Pisapia sotto forma di dichiarazioni della Moratti, a metà dei famigerati Chuck Norris Facts e le battute pubblicate da spinoza.it: tweet come “L’arbitro Moreno era Pisapia travestito“, “Pisapia è il vero padre di Luke Skywalker“, “Pisapia ha fatto chiudere il Festivalbar” cominciano a fioccare facendo diventare rapidamente trending topic #morattiquotes.

L’esercizio stilistico continua su Facebook: una pagina come  E’ tutta colpa di Pisapia, che conta oggi oltre 66 mila iscritti, vede riempire la bacheca generale di post altrettanto pungenti.

Altro spazio dedicato ai Pisapia Fact diventa inconsapevolmente la pagina di Facebook di Red Ronnie. Perché? Per un’affermazione fatta dal noto giornalista musicale in merito a una possibile vittoria del candidato di centrosinistra: “Cancellato LiveMi di sabato 21 maggio”, attribuendo erroneamente a Pisapia la possibile cancellazione del festival. Detto fatto, i fan di Red Ronnie passano da circa 7000 a 18000 oggi, e il wall del giornalista s’è riempito di altre accuse farlocche al malcapitato Pisapia.

C’è poi chi è andato oltre: un gruppo di giovani videomaker, Il terzo segreto di Satira, come nel caso del processo al Presidente del Consiglio Berlusconi per il caso definito Rubygate, decide di scherzare sulle accuse mosse al candidato di centrosinistra raccogliendole in un corto dal titolo “Il favoloso mondo di Pisapie”, parafrando il titolo del noto film di Jean-Pierre Jeunet “Il favoloso mondo di Ameliè”.

Quando il social network ti si rivolta contro: il caso #sucate

E’ chiaro che la presenza nei social network può essere decisiva anche in politica, in quanto strumento di marketing. Per questo, oltre al canonico sito web e/o blog vengono attivati dai vari staff elettorali profili Facebook e Twitter, proprio per agevolare la comunicazione diretta con il corpo elettorale. Nel caso della candidata Moratti, le domande e osservazioni potevano essere inviate anche su Twitter attraverso l’hashtag #mirispondi, dal nome del sito www.mirispondi.it dove venivano raccolte testimonianze e intenzioni di voto dei sostenitori del centrodestra.
Il 23 maggio, Orghl, utente italiano, pone allo staff della Moratti una domanda “trabocchetto”:

L’argomento delle moschee e dell’integrazione degli stranieri a Milano è uno dei punti forti del programma di Letizia Moratti: è necessario rassicurare l’elettorale con un decisionismo che ravvivi l’immagine della candidata, la quale dopo il primo turno deve recuperare terreno: la fretta è però cattiva consigliera.

Quella che doveva essere una delle tante risposte date a un milanese intimorito dall’immigrazione diventa un boomerang spaventoso: la Rete reagisce in maniera istantanea alla gaffe ancor più velocemente che nel caso delle #morattiquotes: #sucate diventa in poche ore trending topic di Twitter, grazie a una miriade di tweet che inneggiano alla messa in sicurezza del ridente quartiere milanese.

Sucate e Giandomenico Puppa, a cui era stata intitolata da Orghl la via dove sarebbe dovuta sorgere la moschea, divengono pagina di Facebook: anch’esse raccolgono discreto successo, rispettivamente con circa 20000 e 750 iscritti.

L’ironia sembra ormai essere il valore aggiunto di questa campagna elettorale.

Come ti “gonfio” la pagina

Dopo il caso #sucate, è evidente che la Rete rischia di rivelarsi uno dei punti deboli della strategia morattiana: se attraverso i media convenzionali il grado di controllo di eventuali errori e/o problemi può essere limitato, altrettanto non può essere fatto sui Social Network, dove la diffusione di un contenuto acquisisce vigore in maniera esponenziale mano a mano che il tempo passa (e il meccanismo della condivisione coinvolge più utenti). In particolare, sono i numeri a fare paura: se ad esempio nelle pagine di Facebook che abbiamo citato prima si contano decine di migliaia di fan, altrettanto non si può dire in quella personale della candidata, che prima del 25 maggio contava circa 3500 fans.

Oggi però la stessa pagina conta 41 mila fans. Una crescita incredibile.

Un dato non ripetuto su Twitter, dove i follower del profilo ufficiale (sì, quello del caso #sucate) sono molti meno, circa 750. Per Pisapia, invece, sono più di 6000, mentre su Facebook il candidato di centro sinistra conta addirittura 105.000 fan.

A qualcuno è venuto il sospetto che la crescita dei fan sulla pagina della Moratti fosse dovuta ad un “trucchetto”. Tutto nasce con un post del noto blogger byoblu, che teorizza anche con un video su YouTube un tentativo di hacking per aumentare il numero di fan.

Le accuse mosse da byoblu scatenano un putiferio di polemiche, ma ormai il dado è tratto (e il dubbio nell’elettorato insinuato: sarà vera oppure no la tesi dell’ “accrescimento indotto”?): una costante – quella delle polemiche – che come abbiamo visto nella dialettica non solo nel dibattito per la vittoria nella competizione elettorale per il comune di Milano, ma anche a livello nazionale, è una costante ormai indiscutibile.

Hai un problema? #dilloaobama

Sullo sfondo delle elezioni amministrative, ecco un importante appuntamento internazionale, il G8: in quest’occasione, come se non fosse bastato il caos scatenato dai casi riportati prima, si verifica un episodio che contribuisce a surriscaldare ulteriormente l’ambiente. Il Presidente del Consiglio Berlusconi attacca i magistrati italiani dialogando con il Presidente americano Barack Obama, andando a sottolineare la necessità di una riforma della giustizia. Politicamente, un atto di forte impatto mediatico che sottolinea la volontà che muove le scelte riformatrici del Presidente italiano. Anche in questo caso, la Rete si mobilita mantenendo lo status quo sviluppato nel mese di campagna elettorale. Il video fa il giro del mondo, e quando si intuisce il contenuto del discorso di Berlusconi, i suoi oppositori sfruttano, come nel caso delle accuse della Moratti a Pisapia, l’arma dell’ironia.

Su Twitter, #dilloaobama diventa immediatamente trending topic, al pari di #morattiquotes e #sucate. Il contenuto? Semplice: un lungo elenco di richieste di favori che gli utenti italiani di Twitter rivolgono al Presidente americano.

E se su Facebook le pagine nascono sul trend sviluppato da Twitter (2 pagine su tutte dal nome “Dillo a Obama”: 3000 fan circa per la prima e 10000 per la seconda) la protesta più “seria” arriva proprio su uno spazio del social network di Mark Zuckerberg: la pagina ufficiale di Obama, infatti, viene presa d’assalto da utenti italiani che, utilizzando un claim già diffuso tempo addietro, riempiono il wall pubblico del primo cittadino americano di “I’m sorry Mr President, I’m Italian and Prime Minister, Mr. Berlusconi, doesn’t speak in my name“. Una reazione per certi versi imprevedibile ma con chiare connotazioni politiche, che denota un grande carico di significato in ottica di un realizzarsi di quella democrazia diretta invocata da più parti.

Una sfida social

Appare evidente che stiamo vivendo in un’epoca di cambiamento in cui gli scivoloni dei politici non possono più passare in sordina e che anzi vengono amplificati dai post, commenti e cinguettii degli utenti-cittadini. Così come accade spesso nelle aziende, in questa campagna elettorale, abbiamo visto come un utilizzo che potremmo definire ‘ingenuo’ dei social media possa rappresentare un punto di debolezza all’interno delle strategie di marketing politico dei candidati. Nelle prossime ore vedremo se la Moratti ne pagherà le conseguenze.


FashionCamp 2011: l'evento gratuito per i fashion lovers [EVENTO]

Ti interessano i blog, i social network, i video, il web, la pubblicità, la tv, la radio, il tutto dedicato al fashion? Il 10 e l’11 giugno allora devi essere a Milano, allo Spazio A – ex Ansaldo in Via Tortona, 54 per FashionCamp. È giunta alla seconda edizione la due giorni milanese dedicata alla moda. Chi ci sarà? Professionisti del settore, fashion blogger, giornalisti, scrittori, manager e poi TU. Sì proprio tu che ami la moda e vuoi dire la tua… save the date!

FashionCamp è il primo barcamp tutto italiano per il settore fashion. Ma che cos’è un barcamp? Presto detto: una rete di (non) conferenze ad accesso libero in cui i contenuti sono proposti dagli stessi partecipanti. Chiunque può proporre un tema e parlarne diventando relatore, non solo gli ‘addetti ai lavori’. Lo scopo è favorire la diffusione del libero pensiero. Noi di Ninja Marketing abbiamo già intervistato l’art director di FashionCamp, Arianna Chieli (l’intervista potete leggerla qui). Madrina della manifestazione è nientepopodimenoche Carla Gozzi, stylist e conduttrice di Ma come ti vesti? su Discovery Real Time. FashionCamp è un evento patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Milano e la location in cui si svolge è il luogo deputato alle iniziative riguardanti il fashion tenute durante la Settimana della moda.

L’evento dà spazio agli esperti del settore ma soprattutto alle nuove figure professionali impostesi sulla scena in tempi recenti. Il rapporto tra moda e tecnologia è il tema principale del camp, molto interessante il dibattito Digital Influence. From couture to conversation coordinata da Jarvis Macchi (qui trovate la recensione di Ninja Marketing del suo libro Lusso 2.0) in cui si parlerà del ruolo dei media digitali nel nuovo scenario della moda accessibile, dei grandi marchi che comunicano col consumatore finale che è sempre più competente, informato ed esigente.

È ormai acquisito che oggi anche, e soprattutto, i brand di alta gamma non possano prescindere da una relazione one-to-one coi clienti. A questo convivio interverranno: Burchi Eugenia – Account manager & social media analyst BlogMeter, Burchiellaro Davide – Vicedirettore Marie Claire (Hachette Rusconi), Granjon Jacques-Antoine – Fondatore vente-privee.com, Iabichino Paolo – Direttore creativo in Ogilvy, Pallera Mirko – Direttore Ninja Marketing, Tedesco Simona – Direttore LeiWeb.it, Marandola Giorgio – Digital Marketing Manager IDEOLO, Nardelli Bruno – Amministratore Delegato Nardelli Luxury, Ornati Michela – Consulente Marketing, ideatrice del libro Oltre il CRM. La customer experience nell’era digitale e molti altri nomi di spicco.

Le unconference rappresentano la struttura portante della manifestazione, si deve presentare la propria idea in 15 minuti con l’ausilio di slides e video. Vi consiglio di tenere d’occhio l’elenco aggiornato. La nostra ninja Daniela Mazza (aka Kikyo) parlerà di “La creazione di un Brand Character: dal logo Ninja Marketing al fumetto“.

Unconference: dove si parla, workshop: dove si fa! I workshop durano 4 ore ciascuno e sono gestiti da artigiani e professionisti della comunicazione.

Digital editing, lezioni di burlesque, trucchi per realizzare gioielli e vestiti creati con materiali di riciclo, una lezione con Mirko Pallera sul social media marketing organizzata da Ninja Academy e Viralbeat (venerdì dalle 14:00 alle 18:00). Ninja Marketing è inoltre media partner dell’evento. Ma non solo: presentazioni, temporary shop, eventi collaterali e contest. Coin ha lanciato il concorso Play with FashionCamp in cui invita i partecipanti a scoprire le tendenze S/S 2011. Quicksilver allestirà il suo Atelier Créatif per personalizzare abiti e magliette del brand in denim, e ancora il photo challenge Summer is… in cui si potrà scegliere l’outfit preferito per la stagione estiva e poi farsi fotografare per vincere un buono acquisto del valore di 250 € da spendere sull’e-store di Quicksilver. Stylist e fotografi professionisti saranno presenti su un vero e proprio set per chi vorrà farsi fotografare con i gioielli MAYLILY, le foto saranno pubblicate su Spray magazine (il primo fashion free press) e la più votata riceverà un buono da 200 € per fare shopping su maylily.com.

Che dire di un programma così fitto? Simply amazing, grab your (it) bag and be there! Ma non è tutto.. Stay Tuned!  😎

Facebook e Spotify: la musica diventa sempre più social

Dopo le tab iframe, che portano il web direttamente nelle fanpage (vedi il post “Verso un mondo facebookcentrico: le nuove tab iframe“), e l’Operation Developer Blog, indirettamente collegata allo sviluppo di un innovativo sistema di “Social Commerce” (vedi anche “Facebook Developer: le ultime novità dal blog degli sviluppatori“), una nuova sfida attende il Social Network più famoso al mondo: dare la possibilità ai propri utenti di fruire direttamente da Facebook i loro contenuti multimediali preferiti.

In particolare, sembra che il punto di partenza sarà la musica, ed in questo senso qualche indizio a supporto c’è. Anzitutto le parole di Zuckerberg al recente eG8 francese, che pur non confermando nulla lasciano presagire una dinamica molto chiara:

“Listening to music is something that people do with their friends. Music, TV, news, books — those types of things I think people just naturally do with their friends. I hope we can play a part in enabling those new companies to get built, and companies that are out there producing this great content to become more social.” / “Ascoltare musica è qualcosa che le persone fanno con i propri amici. Musica, TV, news, libri – queste sono le cose che le persone fanno naturalmente con i propri amici. Spero potremo giocare un ruolo importante nel permettere a nuove società di nascere, e a società che già operano nella produzione di questo grande contenuto di diventare più social”.

Se a queste parole associamo il rumor lanciato da Forbes circa un’imminente collaborazione tra Facebook e Spotify, il celebre software di musica digitale in streaming svedese, l’integrazione del contenuto musicale sul Social Network vestito di blu sembra solo questione di tempo. Da un lato, Facebook lancerebbe un servizio di “ascolto sociale” nel quale i “like” personali e della propria rete di amici saranno la base per le nostre playlist personalizzabili (i rumor parlano di Facebook Music quale nome più accreditato, anche se è possibile che Spotify voglia dare visibilità al suo marchio), e dall’altro Spotify entrerebbe con gran vigore sul mercato musicale statunitense, potendo contare sulla “discreta” base di utenti fornitagli dal colosso di Palo Alto.

L’attesa per la grande novità non si prospetta neanche lunghissima, circa due settimane e potremmo già ritrovarci un’icona Spotify alla sinistra del menu di entrata che, una volta cliccata installerà il software all’interno del computer, consentendo l’immediato accesso all’offerta musicale; il tutto senza dover mai abbandonare la pagina del social network anzi, con la possibilità di condividere l’ascolto della propria musica con gli amici. Ovviamente a poter accedere al servizio, almeno inizialmente, sarebbero solo ed esclusivamente quegli utenti tutt’ora raggiunti dal servizio musicale europeo.

Indiscrezioni forti e quasi certe, anche se ancora non confermate dalle parti interessate che anzi sminuscono, forse per dare tempo a Spotify di siglare quegli accordi con le major statunitensi che ancora mancano, e che sarebbero essenziali per poter entrare sul mercato americano, ad oggi ancora inaccessibile.

2 Tool a confronto per creare la tua App senza Programmare!

Proseguiamo il nostro viaggio fra i tool per creare applicazioni mobile senza programmare, mettiamo a confronto due tool, uno gratuito l’altro a pagamento. Quali sorprese ci riservano AppsBuilder e SwebApps?

Appsbuilder

[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=LBPs-Qdo29g’]

Il primo tool offre la possibilità di creare la propria applicazione in un minuto, completamente senza costi, sia per iPhone che per Android. Non male fino a qui. Ci è data anche la possibilità di provare a costruire qualcosa senza doversi nemmeno registrare, procedura che ci viene richiesta solo quando decidiamo di salvare ciò che abbiamo fatto. Altro punto a favore. L’interfaccia è semplice, in pochi clic otteniamo diversi effetti, la grafica del nostro lavoro sarà completamente personalizzabile con molte opzioni a portata di clic e upload.

[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=xA7hofaBGXw’]

Siamo davanti a un buon tool, che offre anche opzioni interessanti come quella di impostare le opzioni per l’ e-commerce, inserire codici per circuiti pubblicitari (adsense). Una volta finito di creare, accederemo alla schermata che permette di scegliere se scaricare sul proprio pc l’applicazione appena creata in versione Android o Apple (per cui sarà necessario essere registrati all’app store).

Purtroppo però cade nel limite di ogni tool di questo tipo: vengono proposte poche funzionalità limitate. Ancora una volta se l’obiettivo è ottenere un applicazione professionale, è necessario rivolgersi ad altri mezzi.

Swebapps

[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=V4ldhYTOP8c’]

Da evitare, non ci sono altre definizioni. Siamo davanti al classico sito che promette molto per poi svuotare il portafoglio di chi si è affidato al servizio offerto. La procedura per creare l’applicazione è analoga al tool descritto sopra, verrà richiesta un’iscrizione, per poi passare alla schermata dove è possibile costruire la propria app. Troviamo le stesse possibilità di Apps Builder, con poche differenze sulla opzioni grafiche.

Quello che è impressionante è invece il prezzo. Swebapps non è infatti gratuito, ma richiede la bellezza di 399 $ come opzione minima, date uno sguardo al listino e inorridite.

Chiudiamo l’articolo continuando a suggerirvi di usare con cautela questi tool ma sopratutto di fare attenzione a come spendete i vostri soldi. Se è un’app professionale che cercate, una product app per esempio, questi sistemi non sono adatti anche se low-cost: non consentono di ottenere  quel grado di professionalità e completezza che solo un’applicazione realmente sviluppata può raggiungere.

Se volete saperne di più vi ricordiamo un nostro articolo precedente sui 3 best tool per realizzare apps per iPhone e Android.