COMMON di Alex Bogusky: il brand diventa community

Alex Bogusky ha lavorato alla costruzione di brand per tutta la vita. E’ uno dei grandi nomi dell’advertising mondiale, fondatore di Crispin Porter + Bogusky. Una vita di successi ai vertici delle agenzie creative più importanti al mondo. Ad un tratto, circa due anni fa, ha capito che il mondo del marketing non era più lo stesso. E non un semplice cambiamento: una rivoluzione.

La condivisione delle idee aveva cominciato a plasmare una nuova concezione della comunicazione e del mercato: il valore delle community, gli ideali di apertura e trasparenza, l’attenzione per le tematiche ambientali stavano diventando fattori centrali della conversazione globale. Bogusky capisce in un attimo che sono innanzitutto le aziende a dover recepire questi segnali. Che bisogna applicare quegli identici valori alla gestione stessa dei brand: democrazia, fiducia, condivisione. E che l’unico modo per assegnare un reale value ai marchi è aprirne la gestione direttamente ai consumatori, puntando su un business collaborativo piuttosto che sul classico modello competitivo. Che cosa? I consumatori che si fanno il marketing da soli?
E l’avevamo scritto che era una rivoluzione.

Bogusky la chiama proprio FearLess Revolution. Come a dire: tranquilli, e lasciate che gli altri vengano a voi. Dopodiché riunisce un paio di amici (Rob Schuham della Action Marketing Group e John Bielenberg della Project M) e con sua moglie Anna comincia lavorare ad un’idea diversa di agenzia, ad un accordo speciale tra business e utenti, ad una visione rivoluzionaria che colleghi in un unico brand, media, innovazione e community.

http://www.youtube.com/watch?v=T8snJEBHiPc&feature=player_embedded

E’ così che nasce COMMON: il primo brand interamente open-source. “Community designed, community owned e community directed”, recita il manifesto ufficiale. Praticamente un network vivente, fatto di voci e persone, senza gerarchie nè organigrammi, in cui vengono proposti non solo modelli commerciali innovativi, ma anche creatività e competenze per la risoluzione di problemi sociali complessi. Alcuni delle intuizioni nate all’interno del gruppo sono già stata sperimentate e approvate e stanno contribuendo ad alimentare nuovi business e a ispirare ulteriori proposte. Un brand di tutti, aperto a tutti, che vive delle idee di tutti.

“Le persone percepiscono i grandi cambiamenti in corso. E desiderano esserne coinvolte. Bisogna fare in modo che partecipare sia facile per tutti, e in un modo sostanziale e diretto. Alla base di COMMON c’è l’idea che una comunità di persone possa, insieme ad una squadra di esperti, modellare un nuovo tipo di capitalismo.”

spiega Bogusky. Forse sono gli hippy del nuovo millennio. E potrebbero cambiare il mondo.

Il gatto ed il gioco delle tre carte [VIRAL VIDEO]

Chi ha detto che il miglior amico dell’uomo è il cane si è sbagliato di grosso. Ultimamente in rete stanno fioccando una gran quantità di video che hanno per protagonisti i gatti. In questo video virale Frida, un abile felino berlinese, partecipa al gioco delle tre carta con il suo padrone. Certo al posto delle carte ci sono dei gusci di noci ma l’effetto sorpresa è assicurato quando il gatto riesce ad indovinare sotto che guscio si nasconde la pallina.

Il felino ha già partecipato a diversi talk show negli Usa e sembra che la sua fama non accenni ad arrestarsi.
Grazie alla segnalazione di Valentina Versari anche noi possiamo goderci lo spettacolo!

Trovato qui.

Partecipa anche tu al Ninja free webinar in "Viral Marketing"!

Ninjetti, con l’estate alle porte, ecco alcune news scottanti in arrivo per voi! 😎

Non state più nella pelle? Siete stati sommersi da un’ondata di insistente curiosità? E allora tenetevi forte perché siamo sicuri che rimarrete soddisfatti!

In attesa della super novità che prenderà piede a partire da settembre 2011 (non vi vogliamo svelare granché, vi diciamo solo che si tratta di un percorso di studi online firmato Ninja Academy), a breve, anzi brevissimo, daremo inizio a un ciclo di free webinar sui principali stili di marketing non-convenzionale. Gli interventi saranno tenuti da esperti del settore che, per un’oretta e mezza, ci accompagneranno screen-to-screen tra i meandri della conoscenza.

Le istruzioni sono semplici: basterà connettervi al link che vi verrà specificato sotto, effettuare la registrazione e, il giorno del webinar, accedere e assorbire come spugne tutte le informazioni, le curiosità e i consigli che il Master Ninja in questione vorrà sottoporvi.

Iniziamo quindi con il primo free webinar della stagione che sarà “Viral Marketing: come progettare una campagna di marketing virale”. Il webinar sarà presentato da sir Mirko Pallera, fondatore di Ninja Marketing nonché Strategic Creative Director dei Ninja.

Mirko ci spiegherà le variabili necessarie alla progettazione di una campagna virale e le linee guida pratiche per la sua realizzazione e diffusione, con un immancabile excursus sui fenomeni virali, carpendo i loro segreti e ciò che li accomuna.

Ricapitolando:

Free Webinar!

Viral Marketing: come progettare una campagna di marketing virale

con Mirko Pallera

Lunedì 13 giugno, ore 18.30

Come fare per registrarvi?

Cliccando QUI vi si aprirà il form di iscrizione, da compilare in tutte le sue parti.

Ricordate che i posti disponibili sono solo 100: chi prima arriva meglio alloggia!

E’ possibile che, anche se vi siete registrati, il giorno del webinar non riuscirete ad entrare perché l’aula sarà già piena.

Siate quindi sicuri di arrivare in anticipo, la “waiting room” sarà aperta a partire dalle ore 18.

Sarà nostro compito approvare le prime 200 iscrizioni, ma, ripeto, siate sicuri di arrivare in anticipo per essere tra i “fortunati 100”! Quindi, il consiglio è: be as fast as Ninjas!

Una volta registrati, vi arriverà una mail di conferma con tutte le indicazioni.

Vi ricordo che, durante l’intervento della durata di 1 ora e mezza, potrete interagire formulando le vostre domande o “alzando la mano” per prendere la parola.

Ciò che visualizzerete saranno le slide di presentazione del relatore in questione, accompagnate ovviamente dalla sua spiegazione.

Se siete arrivati fin qui e non avete ancora cliccato per registrarvi al nostro primo free webinar, siete ancora in tempo: ricordate che è completamente gratuito! Abbiamo cercato di programmarlo nel tardo pomeriggio per venire incontro ai vostri impegni lavorativi.

Potete anche organizzare un happy hour collettivo a nostra insaputa (perché tanto mica vi vediamo, furbetti!) e intanto seguirci ugualmente. Occhio che se fate i cattivi possiamo bannarvi 😛

Vi aspettiamo al “primo appuntamento” :mrgreen:

Lunedì 13 giugno, ore 18.30, per essere virali… che più virali non si può!

Per registrarvi: https://www3.gotomeeting.com/register/975203598

E se quella sera siete già impegnati, nessun problema: in arrivo una valanga di free webinar solo per i Ninjetti con il clic più veloce! Restate sintonizzati!

Coming Soon:

Lunedì 20 giugno: Alessio Carciofi in

“Social Media e Turismo: come avviare una conversazione con il territorio”

Lunedì 27 giugno: Gianluca Lisi e Gianni Miraglia in

Come ho incontrato gli archetipi e il loro impatto sul mio Branding”

Lunedì 4 luglio: Morena Ragone in

“Internet e Social Media: i diritti dell’era digitale”

E ancora, free webinar su: Personal Branding, Brand Entertainment, Open Innovation e chi più ne ha più ne metta!

😉

Insomma, che aspettate? Non ditemi che siete ancora lì con gli occhi spalancati davanti allo schermo: approfittate di questa super esclusiva firmata Ninja Academy.. and Be Ninja!

GeoMarketing e Mobile: Analisi dei Geo Dati di Nike Plus [CASE STUDY]

L’Hacking Dati Nike+ è un esempio pratico di come i dati che generiamo con le nostre apps e con i nostri device mobile siano preziosi per chi li produce ma anche per altri attori in gioco.

L’importanza del GeoMarketing: le opportunità del Mobile

Da sempre le imprese come la Nike commissionano a aziende e istituti di ricerca per conoscere meglio i propri utenti, ma queste attività sono attività discontinue come tutte le analisi statistiche, una “Foto” scattata nello scorrere del tempo. Non è un segreto che MasterCard e Visa facciano dei grandi fatturati vendendo le informazioni di chi compra cosa dove e quando. Ora con il Mobile le imprese grandi come la Nike, ma anche molto più piccole, posso accedere a dei veri e propri “Film” in tempo reale. Come è mostrato nel lavoro fatto dal designer  Nicholas Felton che ha hackerato i dati di Nike+ Data e li ha mostrati ad una classe di studenti del Master in Interaction Design della School of Visual Arts di New York.

Ecco perché e come le imprese (private e pubbliche) devono investire nel settore del mobile, per creare un feeling diretto con i propri prouser! Da questi grafici e da questi filmati è possibile notare in prima battuta le informazioni sulla viabilità pedonale di chi fa sport, in particolare jogging, ma con un’analisi di geomarketing c’è da notare ben altro!

Facciamo un’Analisi GeoMarketing (ipotetica) con i Dati di Nike+

Considerato che questi dati corrispondo a un target ben preciso Nike’s Man-Woman, gli stessi possono essere utili ad esempio al municipio di Manhattan che potrebbe usarli per programmare i cicli di pulizia del parco e/o aumentare o diminuire l’apertura e la chiusura delle fontanine dell’acqua. Stessi dati, altro utilizzo per quanto riguarda i privati che ad esempio vendono bottigliette (se non vogliamo considerare direttamente imprese come Gatorade o Enegizer) di energizzanti o lattine (Coca-Cola o Pepsi, per fare due nomi) e che possono vedere quali sono gli incroci più frequentati di un parco per vendere i prodotti o pianificare a che ora fare eventuali comunicazioni e/o promozioni di nuovi prodotti su un target ben selezionato.

Per non parlare di quel che può accadere se informazioni come queste cadessero nelle mani sbagliate: pensate a quanto potrebbe essere utile per una banda di criminali conoscere gli orari in cui un parco è più o meno frequentato, dove e quando c’è maggiore affluenza di gente. Sarebbe più facile organizzare una rapina e meditare una facile fuga tra i passanti.

Nella società della conoscenza i dati hanno sempre più valore! Speriamo che riescano a mettersi di pari passo sia i soggetti che hanno interessi privati sia le realtà che hanno scopi sociali.

 

Posta da cui è Nata l’esigenza di questa Riflesione Nicholas Feltons Hack Nike Data

Rendi il tuo iPad davvero magico [VIRAL VIDEO]

Quante cose puoi fare con il tuo iPad?
L’altra settimana vi avevamo fatto vedere come usare il proprio iPad per far giocare il gatto in “Friskies ed il gioco per iPad dedicato ai gatti“, ebbene c’è chi proprio non vuole mettere limiti alle possibilità di utilizzo del neoarrivato in casa Apple.

È il caso di Simon Pierro, prestigiatore ed illusionista, che al posto della bacchetta magica usa il suo iPad.
Maghi moderni cos’altro si inventeranno?!

Facebook: la misura del brand engagement in like e commenti

Il tema della misurazione dei numeri dei social media anima in modo persistente il web.

Quante volte, di fronte al nostro affermare l’importanza di una pagina business su Facebook per un brand, ci siamo sentiti domandare come tradurre in numeri (e in valore) l’engagement dei nostri fan?

Ebbene, Symplify360, una piattaforma che si occupa del monitoraggio del valore generato dalla presenza di un brand sui social media, ha analizzato la relazione tra il numero di fan di una pagina su Facebook, il numero di commenti e l’effettivo coinvolgimento degli utenti.

Dalla ricerca, che ha riguardato 50 pagine Facebook di importanti brand internazionali inerenti agli ambiti consumer, sport e spettacolo, è stato stimato che, con un milione di fan per pagina, ogni nuovo post può generare una media di 826 like e 309 commenti.

C’è da dire che ormai Facebook è una grande arena dove il numero di brand presenti con una propria social media strategy è davvero impressionante.

E nel mondo virtuale il prestigio si valuta anche dal numero di persone che scelgono di interagire (meglio se positivamente) con la pagina del brand. Per questo motivo diventa fondamentale adottare strategie creative e rilevanti per conquistare sempre più like dagli utenti.

Ci sono diversi esempi di come le aziende cerchino di diversificare i contenuti sulla propria pagina di Facebook per aumentare i fan. Vi abbiamo già parlato del New Yorker, che ha deciso di “ringraziare” i propri fan per esser diventati tali pubblicando contenuti specifici appositamente per loro (vedi anche “Il New Yorker lancia i contenuti solo per i fan di Facebook“).

Un altro esempio fresco di questi giorni è il concorso lanciato da Alitalia nella sua pagina su Facebook. Diventando fan, basta cliccare su Partecipa e compilare il form. In questo modo si ottiene subito un codice-sconto del valore di 50€ per l’acquisto, entro il 12 Giugno, di un volo intercontinentale da effettuare tra l’1 Settembre 2011 e il 31 Marzo 2012.

Non solo! Il codice-sconto permette di accedere all’estrazione di un viaggio per 2 persone per Rio de Janeiro, Pechino, New York, Parigi, Londra, Madrid, Mosca e Amsterdam. E per avere più opportunità di vincere basta accumulare bonus invitando i propri amici ad iscriversi alla pagina e diventare fan di Air France, Delta e KLM.

Probabilmente anche grazie a questo concorso, la pagina di Alitalia conta più di 400.000 fan.

E voi, avete già il vostro buono sconto?

Sky UK introduce la pubblicità comportamentale in TV

Sky (Uk) sta portando il behavioural advertising “stile web” all’interno dei suoi servizi televisivi, come spiega Barry Collins in quest’articolo che vi traduciamo da PC Pro.

Un avviso inviato a tutti i suoi clienti li avverte di un cambiamento nei temini e nelle condizioni, che include il diritto da parte della compagnia di “usare le informazioni circa i programmi e i canali seguiti”.

Sky userà i dati per consigliare in maniera personalizzata i programmi da seguire ai clienti e per offrire adv su misura ritenuti “più pertinenti”.

In un articolo pubblicato sul mensile della compagnia Sky afferma che unirà questi dati sui programmi seguiti con alcune informazioni fornite dallo stesso cliente – come il codice postale e il mix di pacchetti tv – per creare un quadro che descriva quali tipi di prodotti e servizi possano essere più interessanti per lui.

Sostituendo i classici adv con questi, crediamo di riuscire ad essere più vicini ai vostri interessi”. Ad esempio se già si possiede Sky Broadband, un adv che sponsorizza questo servizio è decisamente inutile. I clienti inoltre vedranno molti adv di aziende geograficamente vicine a loro e chiunque si iscriva ad esempio al mix di canali per ragazzi “vedrà molti più adv di automobili per famiglie che di modelli sportivi”.

I nuovi termini e le condizioni inoltre rivelano l’ampia portata dei dati che la compagnia pensa di collezionare nelle schede di comportamento dei clienti: informazioni sui canali più seguiti, sui programmi, pubblicità e servizi interattivi a cui si accede, e informazioni sul tipo di fruizione preferita (live, record o fast-forward). Sky pensa anche di accedere all’indirizzo IP dell’utente e alle informazioni tecniche del suo set top box.

Una pratica controversa

Segmentare i clienti attraverso il behavioural advertising sul web è un pratica che ha causato non poche discussioni ultimamente.

Già nel 2009 Tim Berners-lee, il papà del web, criticò questa pratica affermando che “È come se si mettesse una cam nella stanza di qualcuno”. Analizzando il comportamento di una persona sulla rete si possono infatti ricostruire informazioni fortemente sensibili come i gusti sessuali, le opinioni politiche, lo stato di salute etc.

In Europa lo scorso mese si sono emesse nuove norme che obbligano i proprietari di siti web a chiedere il permesso degli utenti prima di immettere cookies sui loro computer.

Il governo inglese ha dichiarato che non verranno presi provvedimenti contro i titolari dei siti web almeno fin quando i dettagli della regolamentazione non saranno chiariti.

Come e se questa nuova regolamentazione sarà applicata ai servizi televisivi non è altrettanto chiaro.

Sky per ora non commenta.

Google rileva PostRank [BREAKING NEWS]

Google fa un altro passo avanti nell’avvicinamento ai Social media acquistando PostRank, servizio utile per gli inserzionisti e i publisher, in quanto permette di monitorare la diffusione dei propri contenuti sui principali social network.

Scopo di PostRank è quello di determinare il grado di condivisione di una specifica pagina, in modo da determinarne la popolarità sulle reti sociali più importanti, in soli 4 anni di attività è riuscito ad ottimizzare le campagne online di molte società, offrendo ad esse la possibilità di restare in contatto con i propri clienti tramite la rete.

Seppur restano ancora sconosciuti i termini dell’accordo tra le due società, appare evidente l’intento di Google, ovvero, ritagliarsi un ruolo sempre più importante all’interno dei social media, migliorando le ricerche in modo da offrire agli utenti una selezione più accurata delle pagine in rete. Il servizio PostRank con molta probabilità sarà implementato all’interno di Google Analytics, permettendo a quest’ultimo di analizzare anche il traffico all’interno dei social network.

Meet the Media Guru: De Kerckhove, Peter Brantley e il futuro della scrittura [Evento]

Quante notti avete trascorso insonni pensando ai profondi cambiamenti che stanno interessando il mondo dell’arte, della scrittura, della cultura?
Tranquilli trovare una risposta sarà più semplice dopo il nuovo appuntamento del “Meet the Media Guru” in programma il 9 giugno prossimo al Teatro Dal Verme Via San Giovanni sul Muro 2, Milano.

Protagonisti della serata (eh si, questa volta l’appuntamento è alle 21.00…siamo a Teatro!!) saranno Derrick de Kerckhove, padre della “Teoria delle Intelligenze Connettive” e Peter Brantley della Fondazione Usa Internet Archive, nostra vecchia conoscenza, ve lo ricordate?

Ok, vi siete bloccati alla “Teoria delle Intelligenze Connettive”…spieghiamola subito cosi non ci facciamo cogliere impreparati..
de Kerckhove adatta l’Intelligenza collettiva di Levy al contesto tecnologico della rete, individuando nella connessione delle intelligenze un nuovo approccio che porta ad un incontro sinergico di singoli soggetti e che offre la possibilità per la azione/creazione di un nuovo artefatto cognitivo, di un oggetto multimediale.

Tutto chiaro? Ora andiamo avanti…

In occasione del secondo Forum mondiale dell’Unesco sulla cultura e le industrie culturali il Meet the Media Guru propone una serata spettacolo dal sapore di “storytelling”.
Numerosi saranno gli ospiti-testimoni chiamati ad esprimersi sul futuro dell’industria culturale nell’era digitale. Tra gli altri Stefano Bartezzaghi, Simone Bedetti, Alessandro Bonino, Marco Belpoliti, Fabio Fornasari, Dario Tonani.

Ma considerando che siamo a teatro, poteva mancare lo spettacolo? Eh no…
lo sviluppo della serata sarà accompagnato dalle performance della danzatrice Ariella Vidach, fondatrice della compagnia Aiep che da anni fonde danza e interattività digitale.

L’ingresso è libero sino ad esaurimento posti. Per iscriversi: www.meetthemediaguru.org

E anche questa volta vediamo chi si aggiudica la prima fila….

Rimanendo in tema, 5 posti per quelli che ci conquisteranno con la scrittura!

Eh si, anche noi vogliamo addentrarci nei meandri della moderna industria culturale! Descriveteci qui sotto nei commenti il profilo di nuovi scrittori che sono emersi grazie alla rete, che scrivono ebook e riempiono pagine virtuali!

Le migliori descrizioni saltano direttamente in prima fila!

L’appuntamento è per giovedi 9 giugno • ore 21.00
Teatro Dal Verme
Via San Giovanni sul Muro 2, Milano.

Sour mirror: Facebook e Twitter diventano videoclip [SPECIALE WEBBY AWARDS]

Unendo il mondo dei social network e sfruttando il browser ed una webcam, un gruppo musicale proveniente dal Sol Levante ha realizzato un videoclip musicale realmente interattivo e davvero singolare che si genera dai propri account Facebook e Twitter.

E’ ormai da tempo che si parla di personalizzazione dell’offerta e di comunicazione interattiva, ma molto spesso risulta poi difficile mettere in pratica questo approccio. Indubbiamente, il web 2.0 sembra fornire gli strumenti più adatti per questo obiettivo e l’esperimento dei giapponesi Sour è un ottimo esempio.

Cliccare per credere!

 

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