Il bacio di Vancouver, la foto virale che sta emozionando il mondo

In uno stato di guerriglia urbana, in seguito alla finale della Stanley Cup a Vancouver, un ragazzo, Scott Jones si stende sulla sua fidanzata per proteggerla e per rassicurarla le dà un bacio. E’ nato così il meraviglioso ossimoro, immortalato casualmente dal fotografo di Getty Images, Rich Lam che in quel momento stava cercando di mettersi al riparo, continuando però a scattare foto nel caos. Racconta infatti Lam: “La polizia caricava e mi sono messo a correre. Scattavo a raffica. Solo quando sono andato in camera oscura l’ho vista davvero. E sono rimasto a bocca aperta.”

Ed è andata che a bocca aperta ci è rimasto il mondo intero.

La foto è talmente bella da non sembrare vera. Tant’è vero che alcuni scettici – io stessa stentavo ancora a crederci – si sono preoccupati di intervistare la coppia e di incrociare altre testimonianze per verificare l’autenticità della foto.

Se proprio vogliamo farne una questione di marketing…

Le foto della guerriglia del dopo-partita sono in netto contrasto con l’immagine che il Canada e la città di Vancouver trasmettono da anni e sulla quale hanno costruito il proprio marketing turistico. Risulta difficile insomma pensare ai canadesi come persone immensamente cordiali o a Vancouver come la città con la più alta qualità della vita al mondo, secondo il rapporto Mercer Human Resource Consulting del 2010.

Forse Vancouver non sarà così tranquilla ma si potrebbe pensare ad un riposizionamento: da qualche ora può competere con Parigi come città più romantica del mondo.

Le Baiser de l’Hôtel de Ville di Robert Doisneau

Il manifesto per l'Italian Revolution: una forma di co-generazione

Più teste, soprattutto se ben gestite, sono meglio di una. E’ per questo che vogliamo porre alla vostra attenzione una forma interessante di co-generazione: quella usata dal movimento Italianrevolution (vedi: “L’Italia si sveglia sognando l’hashtag #italianrevolution“) per la creazione del proprio manifesto e delle proprie proposte politiche.

Tutto è partito da Internet, più precisamente Twitter, il 19 Maggio scorso, e quasi un mese dopo, tutte le proposte partono dallepiazze e dalle strade per poi essere veicolate tramite il web intutta Italia. Seguo a descrivere meglio.
Questo movimento è nato con la volontà di essere un movimento bottom-up, quindi cerca di coinvolgere più persone possibili e di creare un confronto costruttivo tra idee diverse.

Per riuscire a fareciò è stato creato un processo ben strutturato insieme ad una serie di strumenti web a supporto della discussione e del confronto. In forma schematica:

– come anticipato le tematiche vengono prima proposte, trattate ed approfondite in piazza, nelle strade, con i presenti ed i passanti, tramite assemblee cittadine. Dopo ciò un responsabile eletto dai presenti si prende l’impegno di creare un report da inoltrare ai responsabili delle pagine FB, Twitter, blog e forum;

– il report viene caricato on-line (QUI) perché le altre piazze cittadine sparse per l’Italia possano discuterne i contenuti e nel caso fare la propria controproposta. Tutto ciò cercandodi coinvolgere anche i non presenti permettendo loro di aggiungere la propria opinione alla discussione e di votare on-line sul forum (anche se ad oggi poco utilizzato, QUI) le proposte politiche o su FB le proposte organizzative. In caso si tratti di qualcosa inerente il coordinamento internazionale tutto ciò avviene coinvolgendo anche i responsabili deirapporti con l’Italia all’estero;

– oltre ciò è stato creato un documento condiviso su google nel quale è possibile inserire proposte e votare quelle già fatte, anche se i coordinatori consigliano di passare prima dalle piazze e se non possibile dal forum.

Ad oggi possiamo solo aspettare e vedere se questo tipo di organizzazione può davvero funzionare, in quanto si rischia di non riuscire a coinvolgere abbastanza persone e di fare confusione (come già successo sulla pagina nazionale di Facebook Italian Revolution – Democrazia Reale Ora: è mancata chiarezza sui criteri di cancellazione dei post e sulla gestione) vista la velocità d’azione che lo stesso movimento vuole imporsi.

I feedback sembrano essere sia di apprezzamento che non, in quanto città come Bologna sembrano riuscire ad organizzarsi molto bene, mentre altre città più piccole sembrano arrancare, ed è quindi ovvio che le cose siano da migliorare. E’ comunque sicuro che sarà un buon tentativo da cui non potremo far altro che imparare, vale quindi la pena osservare.

Voi cosa ne pensate? Se doveste migliorare voi il processo, cosa fareste?

Di Umberto Pellegrini

Honda e il premio nei cereali a grandezza naturale

Macchine e divertimento: un connubio perfetto, anche per l’advertising.

Se guidare vi fa tornare un po’ bambini e l’auto è per voi -tra le altre cose- un bel giocattolone, l’ultima trovata è quella per il lancio della nuova Honda Civic 2012, il cui motto è proprio “Driving is fun”. Probabilmente tutti ricordiamo le sorprese pescate in fondo alla scatola di cereali, o al fustino di detersivo; l’auto, reinterpretata dai creativi dell’agenzia Dare, diventa proprio una particolare “sorpresina” che esce da una gigantesca scatola di cereali di cartapesta, oltre 6 metri d’altezza. L’installazione è stata posta per diversi giorni davanti alla galleria d’arte di Vancouver, in Canada, destando la sorpresa e l’interesse dei passanti…del resto, un regalo così non si trova tutti i giorni!

http://www.youtube.com/watch?v=G2a9B4thsZg&feature=player_embedded

Ma quella di Honda è solo l’ultima di una serie di campagne divertenti e giocose, che riportano all’infanzia. Sempre restando in tema, riproponiamo la campagna natalizia 2010  del brand Mini, nella suggestiva cornice di Amsterdam: chi non vorrebbe ricevere una Christmas box di questo tipo?


Risale al 2008, ma è sempre bello rivederla: ancora Mini, che ha fatto della creatività  il suo marchio di fabbrica, presenta il modellino extra large.

Ricordate anche voi qualche campagna di questo tipo?

Uno sguardo al futuro del lavoro:di che colore sarà? pre)occupiamoci! [EVENTO]

Il nero

“Non studio, non lavoro, non guardo la tv, non vado al cinema, non faccio sport”.
Era il 1985, quando Giovanni Lindo Ferretti già aveva capito che le cose per i giovani italiani non si sarebbero messe tanto bene. E se Ferretti poteva crogiolarsi con compiacimento nel suo malessere political punk, dei giovani d’oggi non si può dire lo stesso. Mai come in questi mesi siamo sommersi da notizie e analisi tanto preoccupanti sulle generazioni nate dal 1975 in poi.

Il bianco

Cosa ci manca per avere un futuro decente? Cosa possiamo fare per correggere gli squilibri che si sono creati in questi anni di riforme del mercato del lavoro? Quali strumenti abbiamo per migliorare la nostra condizione nella vita di ogni giorno?
Risposte univoche e verità universali probabilmente non ce ne sono. Ma possiamo cominciare a parlarne e a confrontarci.

pre)occupiamoci: dal 24 al 26 giugno RENA sarà a Milano per parlare di lavoro

Sessione a porte aperte 24 Giugno 2011

Si svolgerà nel tardo pomeriggio di venerdì 24 giugno 2011, presso la sede della Fondazione Catella in Via De Castillia 28.

Dopo gli interventi introduttivi di Alessando Fusacchia (Presidente RENA) e Manfredi Catella (Presidente Fondazione Riccardo Catella), tra gli altri interverranno Stefano Scabbio (Presidente Junior Achievement, Ad Manpower Italia), Monica Lucarelli (Presidente Gruppo Giovani Unione Industriali Roma), Andrea di Benedetto (Presidente Giovani CNA), Tonia Mastrobuoni (giornalista economica, La Stampa) e Filippo Taddei (economista, Collegio Carlo Alberto).

Sarà possibile seguire il dibattito in streaming attraverso le web tv aderenti a FEMI, Federazione Italiana delle Micro Web TV ed interagire con le persone in sala attraverso la bacheca Facebook di RENA

Sessione a porte chiuse 25-26 giugno 2011

Anche questa si svolgerà presso la sede della Fondazione Catella e sarà partecipata dai soci di RENA e da alcuni ospiti dell’associazione.

Sabato RENA farà una sintesi delle riflessioni condivise nella serata del venerdì e raccoglierà idee e pensieri che serviranno per nutrire le pagine di un libro dedicato ai ragazzi degli ultimi anni delle scuole superiori e dei primi anni dell’università e costruire una riflessione su come si possa affrontare e riuscire nel mondo di oggi. L’uscita del volume per una importante casa editrice italiana è prevista per metà novembre 2011.

Domenica RENA farà il punto della situazione relativo ai progetti in cantiere per capire cosa migliorare e come continuare a crescere e soprattutto per rimettersi al lavoro a partire dal giorno dopo.

Le sfumature

Nel bel mezzo del deserto che stiamo attraversando nascono qua e là per l’Italia comunità di persone che non ci stanno a vedere tutto nero:

Per contribuire al successo dell’evento, dai il tuo contributo compilando il sondaggio online

Per partecipare, iscirviti!

Graphic design

Il volume propone tutte le informazioni utili su ogni aspetto del disegno grafico, dalle nozioni di base fino ai procedimenti pratici per realizzare un’idea originale di design di successo; numerosi esempi tratti da tutti i media: riviste, libri, quotidiani, trasmissioni radio e Tv, siti Web, campagne pubblicitarie aziendali; utili consigli specifici per adattare il design ai diversi progetti, in particolare su tecniche digitali, grafica in movimento, design per Web e computer; per gli studenti, esercizi pratici, spiegazioni chiare ed esaustive, presentazioni essenziali ma complete di esempi reali di design.

Autore: David Dabner, Sheena Calvert, Anoki Casey
Brossura: 192 pagine
Editore: Hoepli (2011)
Collana: Grafica, stampa e design
ISBN-10: 8820345889
ISBN-13: 978-8820345884
Peso di spedizione: 898 g

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Arte e cervello

 

Autore: Lamberto Maffei, Adriana Fiorentini
Brossura: 400 pagine
Editore: Zanichelli; 2 edizione (2008)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8808068153
ISBN-13: 978-8808068156
Peso di spedizione: 522 g

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Il messaggio cromatico

Autore: P. Pietro Brunelli
Brossura: 160 pagine
Editore: Ikon (3 maggio 2010)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8889628219
ISBN-13: 978-8889628218
Peso di spedizione: 458 g

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Elementi di grafica

 

Autore: Timothy Samara
Brossura: 272 pagine
Editore: Logos (1 febbraio 2010)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8879407570
ISBN-13: 978-8879407571
Peso di spedizione: 1 Kg

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Topshop ed il fenomeno "secret store" [SOCIAL TRENDS]

Vi avevamo parlato sei mesi fa dell’incredibile successo della campagna Lanvin for H&M. Da allora molti hanno cercato di replicare la formula, basti pensare a Costume National per OVS Industry o a Jil Sander per Uniqlo.

Topshop qualche settimana fa ha voluto invece rispondere al competitor svedese con una nuova iniziativa del tutto non convenzionale: un secret store. Anzi, tre secret store, due a Londra e a New York e uno online. Con designer “di nicchia” come Pamela Love, Meadham Kirchoohff, Nasir Mazhar, Maria Francesca Pepe, Emma Cook, Ann-sofie Back, Michael Van Der Ham, Steve Morris, Tom Scott.

Stiamo assistendo ad una nuova tendenza che prenderà piede? Finora l’accoglienza della fashion-blogosfera all’iniziativa ci è parsa un po’ freddina ma, si sa, ci vuole in po’ di tempo perché le iniziative più all’avanguardia prendano piede.

Qual è il valore aggiunto che un secret store offre al consumatore? A risponderci è Patrizia Martello, Trend Analyst presso la Nuova Accademia delle Belle Arti:

Gli eventi ‘secret’ intercettano desideri diversi del consumatore. Sono iniziative per i pochi ‘eletti’ che con certamente meno di 6 click di separazione hanno potuto accedere ad una fruizione ‘esclusiva’ (che esclude tutti gli altri) e dunque ad alto valore percepito e ad alto tasso di distinzione identitaria per il fatto di esserci stati. Sono eventi a sorpresa, da cercare, da trovare, o in cui si inciampa per caso, in maniera non pianificata e, come tutte le espressioni del fenomeno pop-up (in termini di consumo e di dinamiche relazionali tra prodotti/aziende e consumatore, il fatto cioè che l’offerta improvvisamente e randomicamente si pari davanti al consumatore spuntando in rete o per strada), funzionano proprio da attrattori attenzionali nel momento in cui incrociano il consumatore in cerca di esperienze che lo stupiscano. L’effetto sorpresa è senz’altro tra queste.

Il mio ultimo (per fortuna) giorno di scuola [VIRAL VIDEO]

C’è chi rimpiange i banchi, c’è chi soffre nel non rivedere più i professori, c’è chi sente la mancanza dei bagni affollati durante l’intervallo e poi c’è chi a scuola ci è andato davvero e non vede l’ora di concedersi un periodo di vacanza e lasciarsi tutto alle spalle per qualche mese.

Probabilmente questo piccolo dettaglio è sfuggito ai creatori del video che è riuscito ad ottenere più di 700.000 visualizzazioni in pochi giorni.

Un successo rovinato dai commenti degli utenti del Tubo che si sono accorti dell’alta concentrazioni di falsi luoghi comuni presenti nel filmato e si sono sfogati contro il sistema scolastico italiano e contro chi ha realizzato il video non prendendo in considerazione il malumore degli studenti e l’attuale situazione dell’istruzione nel Bel Paese.