Più teste, soprattutto se ben gestite, sono meglio di una. E’ per questo che vogliamo porre alla vostra attenzione una forma interessante di co-generazione: quella usata dal movimento Italianrevolution (vedi: "L'Italia si sveglia sognando l'hashtag #italianrevolution") per la creazione del proprio manifesto e delle proprie proposte politiche.
Tutto è partito da Internet, più precisamente Twitter, il 19 Maggio scorso, e quasi un mese dopo, tutte le proposte partono dallepiazze e dalle strade per poi essere veicolate tramite il web intutta Italia. Seguo a descrivere meglio.
Questo movimento è nato con la volontà di essere un movimento bottom-up, quindi cerca di coinvolgere più persone possibili e di creare un confronto costruttivo tra idee diverse.
Per riuscire a fareciò è stato creato un processo ben strutturato insieme ad una serie di strumenti web a supporto della discussione e del confronto. In forma schematica:
- come anticipato le tematiche vengono prima proposte, trattate ed approfondite in piazza, nelle strade, con i presenti ed i passanti, tramite assemblee cittadine. Dopo ciò un responsabile eletto dai presenti si prende l’impegno di creare un report da inoltrare ai responsabili delle pagine FB, Twitter, blog e forum;
- il report viene caricato on-line (QUI) perché le altre piazze cittadine sparse per l’Italia possano discuterne i contenuti e nel caso fare la propria controproposta. Tutto ciò cercandodi coinvolgere anche i non presenti permettendo loro di aggiungere la propria opinione alla discussione e di votare on-line sul forum (anche se ad oggi poco utilizzato, QUI) le proposte politiche o su FB le proposte organizzative. In caso si tratti di qualcosa inerente il coordinamento internazionale tutto ciò avviene coinvolgendo anche i responsabili deirapporti con l’Italia all’estero;
- oltre ciò è stato creato un documento condiviso su google nel quale è possibile inserire proposte e votare quelle già fatte, anche se i coordinatori consigliano di passare prima dalle piazze e se non possibile dal forum.
Ad oggi possiamo solo aspettare e vedere se questo tipo di organizzazione può davvero funzionare, in quanto si rischia di non riuscire a coinvolgere abbastanza persone e di fare confusione (come già successo sulla pagina nazionale di Facebook Italian Revolution – Democrazia Reale Ora: è mancata chiarezza sui criteri di cancellazione dei post e sulla gestione) vista la velocità d’azione che lo stesso movimento vuole imporsi.
I feedback sembrano essere sia di apprezzamento che non, in quanto città come Bologna sembrano riuscire ad organizzarsi molto bene, mentre altre città più piccole sembrano arrancare, ed è quindi ovvio che le cose siano da migliorare. E’ comunque sicuro che sarà un buon tentativo da cui non potremo far altro che imparare, vale quindi la pena osservare.
Voi cosa ne pensate? Se doveste migliorare voi il processo, cosa fareste?
Di Umberto Pellegrini