Che i dolci cuccioli siano diventati catalizzatori di attenzione e, soprattutto, di views, oramai lo abbiamo capito. Quello dei video che ritraggono animali sembra essere diventato un vero e proprio ciclone che non accenna a fermarsi. Se qualche settimana fa l'agenzia John St di Toronto diffondeva un video ironico sull'utilizzo oramai ipertrofico di questi soggetti anche in pubblicità ("Catvertising, la nuova frontiera della pubblicità"), per la loro promozione natalizia diversi brand hanno voluto affidare la propria comunicazione ai dolci musetti di cani, gatti e pecore. Tutti inesorabilmente impegnati a cantare (o ululare) la tradizionale melodia di 'Jingle Bells'.
"Yodeling cat" è il promo diffuso da Walmart: Martin Agency ha pensato ad un gatto con una bocca umana stile 'Annoying Orange' che ci delizia intonando la canzone come un provetto micio alpino. E poi ci sono le tenerissime pecorelle di Brooks Brothers, famosa catena di abbigliamento: questa volta nessuna antropoformizzazione, fatta eccezione per le voci bianche che ricordano un coretto di bimbi.
E per finire, i cani ululanti di Pedigree in "Jingle Barks". Di certo, tra i tre spot questo è quello più sensato, trattandosi di un'azienda che produce prodotti per cani. Non a caso, nessuna voce o aspetto fisico umani.
Pedigree e Brooks Brothers hanno pensato anche di dare la possibilità agli utenti di personalizzare il video e inviarlo ai propri amici, tramite la pagina ufficiale di Facebook e il sito istituzionale, rispettivamente. Insomma, coinvolgimento massimo...
I video in Rete sembrano essere piaciuti, più o meno tutti. Lo abbiamo detto all'inizio, la 'carta animali' sembre sempre funzionare, quando giocata. Ma non si rischia forse di appiattire e limitare un pò troppo creatività e originalità? Voi cosa ne pensate?