Nell'affermarsi, un nuovo media crea nuove modalità di fruizione della realtà; in altri termini, al crescere dell'utilizzo di un device per una società emergono nuovi modi per completare le stesse operazioni. Modi diversi di informarsi, di effettuare pagamenti, di imparare, di lavorare, di spostarsi, di interagire. Questo produrrà inevitabilmente anche una crepa, un divario tra una generazione ed un'altra che, nei limiti del possibile, va colmata.
E visto che, secondo le previsioni, i Mobile Device batteranno i PC per utilizzo entro il 2014, ci stiamo documentando insieme a voi sull'utilizzo Mobile da parte dei teenager, in particolare tra gli studenti, il fulcro della Mobile Generation.
Questa infografica è complementare alle altre sopra linkate, e ci regala una visione un radicale: quella dei nativi digitali, cioè "Tutti i giovani individui nati durante la diffusione di massa della tecnologia digitale; individui ,dunque, che sin dalla giovane età hanno preso confidenza con la tecnologia e ne capiscono profondamente le regole". Diamo insieme uno sguardo ai dati raccolti attraverso l'infografica.
Secondo Marc Prensky, scrittore e sociologo, "i nativi digitali non sono più le persone per le quali è stato progettato il nostro sistema scolastico"; si tratta infatti di persone che, in media, hanno giocato 3 ore al giorno ai videogames o hanno visto la TV per 6 ore, sin da quando avevano sei anni! A causa dell'utilizzo di tecnologie differenti rispetto alla generazione differente, i nativi digitali hanno un modo diverso di decodificare gli stimoli derivanti dall'insegnamento, e sono positivamente propensi ad accettare forme alternative di insegnamento come il Mobile Learning.
Tre quarti dei ragazzi che hanno dai 12 ai 18 anni hanno usano un mobile device; la percentuale sale al 93% per gli individui dai 18 ai 29 anni. Del totale, il 93% è connesso ad internet mobile, e l'81% lo fa tramite reti wireless. Il mobile device, per gli individui dai 12 ai 29 anni, viene utilizzato soprattutto per servizi di messaggistica, social network, giochi preinstallati. Lo streaming audio e video ed i servizi VOIP sono ancora poco usati.
Dal 1890 lo studente ha ricevuto validi aiutanti: dalla lavagna all'iPad, passando per proiettori, videoregistratori, computer; il metodo di insegnamento, tuttavia, è meno flessibile degli strumenti che adotta. Sono stati effettuati degli esperimenti scolastici (simili al progetto "educazione fisica") per capire quanto un approccio mobile possa essere costruttivo per l'insegnamento. In particolare:
- In una classe superiore italiana, Twitter ha aumentato il livello di consapevolezza della scrittura degli alunni, ma ne ha anche condizionato lo stile; i ragazzi sono rimasti più tempo in aula, ed il 68% dichiara che le lezioni sono più interessanti con Twitter;
- In una ESL (English as a Second Language) School, un professore chiamato Jen Green ha utilizzato l'iPhone per giocare con la grammatica tra i suoi alunni. C'è stato un forte incremento nell'apprendimento degli alunni: 15 minuti a lezione per risolvere i dubbi relativi alla lingua!
- All'Università di Notre Dame gli iPad sono stati adottati come sostituti dei libri cartacei; gli studenti sono stupiti e concordi nel definire il tablet della Apple un "efficiente aggregatore di informazioni".
- Rende l'insegnamento in classe più interessante;
- Incoraggia l'approfondimento e l'apprendimento di argomenti addizionali;
- Permette utilizzi impossibili con un libro tradizionale;
- Aiuta gli studenti a gestire il loro tempo.
A sentire queste parole, non regalare un iPad a nostro figlio sembrerebbe un attentato alla sua istruzione. Qual è la verità che si cela dietro ogni opinione possibile? La nostra idea è che il mobile è una manna per gli studi; ma vi ricordate quando a scuola trovavamo ogni scusa possibile per rallentare la spiegazione del prof, come domande superflue o finto interesse verso temi diversi da quelli del programma? Bene. Con il mobile le possibilità di interrompere la lezione si moltiplicano esponenzialmente! :-)