Era nell'aria, ma da Venerdì scorso è ufficiale: Paypal diventa una delle opzioni di pagamento per l'acquisto dei crediti di Facebook . Un matrimonio d'interessi destinato a portare benefici per entrambe le parti in gioco.
Facebook, infatti, aveva l'esigenza di semplificare l'acquisto dei crediti, viste le tante applicazioni che ne fanno uso, e grazie al servizio offerto dal portafoglio digitale più famoso al mondo porta a casa l'obiettivo garantendo anche un salto di qualità in termini di sicurezza dei micropagamenti, tanto ricercata dagli utenti. Paypal, di contro, incrementerà la sua visibilità, legherà il suo marchio ad un servizio di successo come Facebook e incasserà anche un bel po' di commissioni su singole transazioni, che non fanno male.
Un matrimonio che, come detto, era già caldeggiato dai tanti rumors delle ultime settimane, ma che diventa ufficiale proprio nei giorni in cui la stessa Paypal porta in tribunale Google, acerrima nemica proprio di Facebook, e il suo nuovissimo servizio Wallet per violazione di segreti commerciali. Sospetta la tempistica, ma è da escludersi la semplice ripicca. Gli interessi dietro questo matrimonio vanno oltre i, seppur importanti, crediti di Facebook.
Come sempre, infatti, quando c'è di mezzo la società di Palo Alto, quello che accade nel presente non è altro che un preludio di grandi novità future, ed anche in questo caso è sensato aspettarsi belle sorprese. Pochi giorni fa, all'eG8 in Francia, Zuckerberg si era sbilanciato sulla possibilità di condividere sul suo social network musica, video, libri ed altri contenuti digitali (vedi: "Facebook e Spotify: la musica diventa sempre più social"). Versosimilmente, questi contenuti saranno a pagamento, e quale sistema più rapido, efficace e sicuro di Paypal può garantire il lancio in grande stile del nuovissimo (anche se non ancora ufficiale) servizio di contenuti multimediali made in Palo Alto? E questo è giusto per avanzare una modestissima ipotesi.