Facebook ha assunto un'agenzia di PR, la Burson-Marsteller (che si è occupata anche delle pubbliche relazioni di Hilary Clinton per le elezioni 2008) perché si occupasse dell'inserimento di articoli denigratori su Google. La notizia è stata resa nota proprio da uno dei blogger che era stato contattato dalla prestigiosa (forse non ancora per molto) società di pubbliche relazioni per scrivere un post diffamatorio. Il blogger Chris Soghoian, un esperto di privacy su Internet, non solo ha rifiutato ma ha anche spifferato tutto.
Soghoian infatti ha ammesso che è tutta una montatura e che il Social Circle di Google, a differenza delle voci che i PR della Burson-Marsteller stavano spargendo in giro, non è pericoloso per la privacy degli utenti.
Insomma Facebook non ci ha fatto esattamente una bella figura e questo è l'ennesimo segnale che la guerra tra i due giganti è ancora in atto.
Mark Zuckerberg avrà un bel daffare adesso per sminuire l'accaduto, magari assumendo una nuova agenzia di PR. O forse no. Del resto, di notizie negative circa Facebook ne sono uscite tante, soprattutto relative alla questione della privacy. Questa mossa non può che farci pensare al bue che dà del cornuto all'asino. Eppure pare proprio che a Facebook si possa perdonare tutto o forse è solo che ormai senza Facebook non ci possiamo proprio stare.