Il Web 2.0 ha rivoluzionato molti aspetti della vita quotidiana: tra questi proprio poco tempo fa Pierajk ci aveva parlato del RoadSharing, ossia il viaggio 2.0 tra social network e geolocal. A distanza di qualche mese è nato un nuovo progetto, tutto italiano, che vuole letteralmente "colmare ogni distanza": si chiama Avacar.it ed è il primo social & mobility network per il car pooling (una sorta di "auto di gruppo"). Avacar.it è dunque un servizio pensato per coloro che, per motivi personali o di lavoro, si trovano ad affrontare in automobile viaggi sulla lunga, media o breve distanza... e cercano compagni di viaggio!
Registrandosi sul sito è possibile scoprire se ci sono utenti che viaggiano sulla stessa tratta e offrirsi come guidatori o passeggeri attraverso un servizio di messaggistica. A differenza di un normale sito di car pooling, ogni utente crea il proprio profilo, in tutto e per tutto simile a quelli dei comuni social network, tramite il quale interagisce con gli altri utenti, creando una propria cerchia di contatti. Al termine di ogni viaggio, riceve inoltre dai suoi compagni di viaggio un feedback, che va a costituire la sua reputazione sul sito e lo rende un viaggiatore più o meno affidabile o piacevole.
Per la sua natura dinamica, Avacar.it si presta ad essere strumento ideale per la fascia d'età che varia dai 18 ai 35 anni, ma rimane un "media" dalle potenzialità infinite, dal preciso istante che fa Rete attraverso i viaggi e viceversa. Il motto dice tutto: Avacar: less cars, more friends! Proprio per questo sono andato alla ricerca degli ideatori e ho incontrato Simona Ardito, giovane responsabile della comunicazione, e Andrea Rutigliano, co-founder di Avacar.it dalle origini del 2010.
Com'è nata l'idea di Avacar.it?
Siamo un gruppo di giovani pugliesi pendolari da molti anni, prima per studio e poi per lavoro. Per ovvie ragioni economiche, il carpooling lo praticavamo già molto fra noi; poi la cerchia dei viaggiatori ha cominciato ad allargarsi agli amici degli amici e negli ultimi tempi mi capitava di ricevere richieste di un passaggio per il week end già dal lunedì mattina! Avacar.it è nato così, come strumento organizzativo che si sostituisse al pressante e dispendioso tam-tam di telefonate, sms, mail; in seguito abbiamo pensato di aggiungere la dimensione del social network. Io e i miei soci abbiamo conosciuto tantissimi nuovi amici grazie ai viaggi in auto in giro per l’Italia, e crediamo che sia giusto condividere e diffondere la nostra più che positiva esperienza.
Qual è stata la risposta degli utenti al lancio della piattaforma?
Ti confesso che la risposta degli utenti è stata entusiasmante: 500 utenti registrati e circa 2000 visite a meno di una settimana dal lancio, un ottimo inizio soprattutto se consideri che in questa prima fase il portale è stato pubblicizzato principalmente grazie al passaparola. Questo è il segno per noi che in Italia il carpooling può rappresentare una risposta davvero efficace al problema delle falle infrastrutturali e dei sempre più gravosi costi di carburante ed autostrade. Alcuni dati:
- 1.987 Visite
- 14.210 Visualizzazioni di pagina
- 7,15 Pagine/Visita
- 65,32% % Nuove visite
Anche gli addetti ai lavori guardano alla nostra idea con attenzione: abbiamo vinto il primo premio al Puglia Innovation Contest organizzato dal Festival dell’Innovazione, siamo stati invitati allo Smau Bari con uno stand nell’ambito dei Percorsi dell’Innovazione, e siamo stati anche al Social Media Week di Roma, una delle cinque start-up italiane selezionate per una presentazione allo Start Up Lab, a Palazzo Chigi. Adesso poi che la Regione Puglia ha deciso di finanziarci grazie al bando Principi Attivi, possiamo davvero fare sul serio.
Non c'è il rischio di fare "spiacevoli" incontri? Come si tutela Avacar.it? E come tutela gli utenti?
Certo, il rischio c’è, come per tutti i social network, le chat, e i luoghi d’incontro virtuali. In questi casi, il più efficace sistema di sicurezza sono gli utenti stessi: Avacar.it è dotato di un pratico ed efficiente apparato di feedback in puro stile Ebay (ma basato su parametri prettamente ‘automobilistici’: affidabilità, puntualità, guida) che già permette di avere quel livello di controllo che l’utente medio del network pretende come condizione necessaria per usufruire di un servizio web-based. In più, è in fase di perfezionamento un protocollo che distinguerà gli utenti in certified e uncertified: chi completerà il proprio profilo con un documento di riconoscimento in corso di validità (la cui visualizzazione sarà ad esclusivo utilizzo degli Amministratori nel pieno rispetto della legge sulla privacy) diventerà utente certified, fornendo un’ulteriore garanzia ai suoi compagni di viaggio. Per le donne abbiamo previsto in più l’opzione del viaggio in rosa, nel caso si voglia viaggiare solo con utenti di sesso femminile.
Le vostre previsioni?
Non ci poniamo limiti, nel bene e nel male, nel senso che siamo fiduciosi nel fatto che se condurremo questa esperienza con il massimo dell’impegno, i risultati arriveranno da sé.
Intanto noi lavoriamo sodo per rendere il nostro portale sempre più affidabile e user-friendly, e soprattutto per diffonderlo il più possibile. Il nostro obiettivo è quello di costruire una rete inter-universitaria in grado di garantire efficacia nell’offerta/ricerca di passaggi: un ragazzo in cerca di passaggio dovrà essere in grado di trovarlo facilmente e senza alcun dubbio sull’affidabilità del viaggio. Tra i nostri partner ci sono già RomaTre, Tor Vergata, il Politecnico di Bari e l’Università di Bari, ma molte altre si stanno aggiungendo proprio in questi giorni.
Una news in anteprima?
Avacar.it ha suscitato l’interesse di una grossa multinazionale molto vicina al mondo automobilistico, che presto ci permetterà di offrire ai nostri utenti un servizio ancora più completo e conveniente. Stay tuned!
Insomma, io mi sono già registrato e conto di inserire i miei spostamenti molto presto... e voi quando vi decidete? Ma soprattutto: chi prende la macchina la settimana prossima?
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