Ci troviamo davvero di fronte al primo esempio di Cinema totale, quel concetto di cinema empatico e coinvolgente di cui parlava Renè Barjavel? Oppure l’autore francese non aveva preso in considerazione il legame innovativo tra cinema e linguaggio pubblicitario. Forse dovremmo parlare di Marketing totale?
Di sicuro possiamo affermare che San Valentino di Sangue è il primo film horror in 3d mai realizzato, uscito nelle sale cinematografiche l’8 maggio, distribuito da Medusa Film. Il dispositivo cinematografico elide definitivamente i suoi confini, rinuncia al suo essere arte elitaria per sconfinare nelle nuove frontiere della comunicazione integrata.
Remake del film storico del 1981, diretto da Patrick Lussier, scritto e realizzato nell’assoluta considerazione del contatto con lo spettatore, coinvolgendolo al punto da lasciarlo senza fiato. Il prodotto filmico non si limita alla pellicola, ma investe l’intero processo di comunicazione, posizionandosi su tutti i media.
Medusa riesce a mettere a punto una campagna pubblicitaria totale, dalla stampa, inserendo poster della pellicola in riviste di videogiochi, alla campagna su internet, realizzando anche un sito web totalmente in 3D. Inoltre in alcuni cinema sono apparsi dei figuranti, travestiti da protagonisti del film, che hanno invaso e terrorizzato la sala. Per la prima volta Medusa ha realizzato uno spot televisivo della durata di 45 secondi, il Digispot, che riesce a trasmettere l'effetto 3D, attraverso una sovraimpressione grafica e testuale.
Il linguaggio innovativo della pellicola pone il mezzo cinematografico a diretto contatto con lo spettatore, catapultandolo nella narrazione, rendendolo parte attiva all’interno delle immagini.
Il contributo di chi osserva diventa indispensabile nella stesura di un’opera come San Valentino, ed è proprio sulla sua assoluta supremazia che è stata creata e diffusa la campagna pubblicitaria non convenzionale del film.
Diventa fondamentale coinvolgere lo spettatore in maniera diretta, cogliere le sue emozioni, rendersi visibile in ogni istante della giornata e in qualsiasi luogo. Medusa ha puntato anche sull’effetto sorpresa in un luogo di passaggio, a Roma alla Stazione Termini con dei billboard enormi che grondano sangue e picconi che pendono dai palazzi. Da notare l’effetto realistico che provocano queste affissioni, ma soprattutto il non-luogo dove è stato posizionato. Possiamo parlare di una strategia di marketing totale, che è riuscita, pur se utilizzando idee non propriamente nuove, di sicuro a suscitare un’attenzione intorno al film, che non ha precedenti.