"Luca Magnoni, un artista rivoluzionario".
Dagli studi in campo musicale a quelli di grafica, dall’arte digitale fino all'approdo nel campo del marketing e della comunicazione pubblicitaria.
Luca Magnoni, già direttore della rivista “Computer Arts” ed oggi Creative Director dei Ninja LAB, racconta di sè e della sua esperieza artistico-professionale in un'intervista rilasciata a Ilaria Solazzo per Mercuzionline.
Buona lettura.
D. A che età si è avvicinato al mondo della grafica?
R. Ho iniziato a studiare grafica verso la fine degli anni ‘90, un po’ per gioco e un po’ per passione. I miei precedenti studi in campo musicale (pianoforte, composizione e direzione di orchestra), mi avevano dato l’opportunità di entrare nel vivo di un concetto artistico a cui, però, mancava la parte visiva. In tutto questo ho avuto la fortuna di incontrare grandi Maestri come Giorgio Fioravanti, AG Fronzoni, Lia Luzzatto, James Clough e tanti altri che hanno contribuito alla mia crescita professionale.
D. Che rapporto ha con il mondo della pubblicità?
R. La pubblicità rappresenta oggi una nuova ed indispensabile forma di comunicazione.
Tutto ciò che ci circonda è alla fine il prodotto di un processo di brandizzazione.
Colori, immagini, suoni. Ogni giorno siamo contornati da una enorme quantità di informazioni che immagazziniamo e ricodifichiamo. E’ un processo che fa parte della nostra cultura e che mette in luce l’importanza di un’etica della comunicazione. Premesso questo, penso che la pubblicità possa essere un ottimo veicolo di espressione artistica, puntando sempre più al concetto sinestetico di comunicazione rispetto ad un messaggio tradizionale.
D. Perché si è avvicinato al mondo della progettazione?
R. Mi ha sempre affascinato. Progettare vuol dire pensare al futuro e far crescere un’idea.
Significa considerare non solo l’aspetto grafico, ma soprattutto quello funzionale.
E’ un lavoro di continua ricerca, ma che può portare a soddisfazioni grandissime.
D. Quali modelli di programmazione preferisce utilizzare?
R. Non uso un unico modello per i miei lavori. Ritengo che ogni progetto debba avere ‘vita propria’ e necessitare di un trattamento personalizzato per esprimersi al meglio.
Posso comunque dirti che parto sempre dagli stessi elementi: carta e matita.
D. Le piace sperimentare più tecniche su diversi programmi?
R. Ogni software è più indicato per alcuni trattamenti piuttosto che per altri, ma è possibile integrarli per avere un risultato differente.
Per me ogni progetto deve avere la propria identità e questo significa ricercare il giusto mezzo per esprimersi. Mischiando più tecniche si possono ottenere effetti unici e, quando la ricerca si spinge anche sulle diverse tipologie di supporti, il risultato può essere sorprendente.
D. Tra i progetti che ha realizzato in quale ha utilizzato le tecniche più avanzate?
R. Sto attualmente realizzando con i NinjaLab di NinjaMarketing una serie di progetti che si basano su nuove tipologie di supporti e di comunicazione nel campo del Viral Marketing.
Il resto lo vedrete tra poco on e off line.
D. Se fosse un software sarebbe…
R. Preferirei non essere un software e mantenere la mia carnalità.
D. Riprendere gli esperimenti di Kandinsky, Veronesi e Tomato Studios cosa vorrebbe dire per lei?
R. Kandinsky fu uno dei primi a teorizzare il rapporto tra suono e colore. Le tecnologie di oggi ci permettono di aggiungere altri tasselli e di aumentare il grado di coinvolgimento dei nostri sensi.
Penso che questo possa rappresentare un interessante strumento artistico e comunicativo.
D. Cosa bisognerebbe fare per aprire una nuova pagina nel mondo della comunicazione?
R. Stiamo già vivendo un periodo di forti cambiamenti.
L’avvento del Web 2.0 rappresenta in modo concreto un passo importante per il mondo della comunicazione. L’utente risulterà finalmente più coinvolto nelle proprie esperienze. Non si tratta solo di nuove funzioni o di una grafica più accattivante, ma di una rivoluzione che investirà l’utente singolo quanto le piccole e le grandi aziende: un effettivo nuovo modo di comunicare, altamente interattivo e completamente personalizzabile.
Il Web 2.0 rappresenta il passo più prossimo ad un concetto di realtà virtuale sia in ambito lavorativo che nella vita di tutti i giorni.
D. Il fumetto si può considerare una forma d’arte?
R. Certamente, e ne sono testimoni illustri Maestri come Hugo Pratt, Andrea Pazienza, Neil Gaiman e Jon Foster solo per citarne alcuni. Raccontare una storia, scandirne il ritmo e rappresentarlo in modo mai banale è un’operazione che può compiere solo un grande artista.
Certe tavole di un fumetto, come nel caso di Jon Foster, sono veri e propri quadri che ti colpiscono come solo un grande dipinto può fare.
D. C’è una “ricetta” per allargare la diffusione del fumetto presso le nuove generazioni che sembrano leggere molto poco?
R. Più che allargare la diffusione del fumetto sarebbe necessario restituire alle nuove generazioni il piacere della lettura, e questo dipende principalmente dalla famiglia e dalle istituzioni.
Oggi viviamo in una società con una cultura prettamente visiva, ed in questo senso il fumetto risponde perfettamente alle esigenze di comunicazione.
Sarebbe forse opportuno raccontare storie più vicine a noi e non mascherarsi dietro ad eroi e antieroi che poco ci rappresentano: così si potrebbe ritrovare il piacere di immedesimarsi in personaggi con dei valori da tramandare e con cui continuare a sognare.
D. Nella vita di tutti i giorni quali sono le attività principali che riempiono la sua giornata?
R. Una buona giornata non può che iniziare con una fumante tazza di caffè. Poi inizia la tempesta dopo la quiete.
Mail, telefonate, agguati al gatto, conferenze, disegni, caffè, riunioni, pile di libri e fogli, caffè e musica, tanta musica! Qualche pausa al pianoforte, ma quasi sempre un sottofondo Jazz che mi accompagna dal mattino alla sera.
D. E se fosse un sito web sarebbe?
R. Sarei un sito interattivo che vuole proporre un’esperienza di navigazione, più che un servizio, come lo fu Snerg qualche anno fa.
D. Ci racconti del suo lavoro presso ‘Computer Arts’.
R. E’ stata un’esperienza elettrizzante che mi ha permesso di crescere tantissimo e di avere un contatto forte e diretto con molte persone ed aziende.
Con ‘Computer Arts’ ho voluto portare avanti un progetto di valorizzazione del patrimonio creativo-culturale italiano.
E’ stato un percorso non semplice, perché lasciava la strada maestra della rivista della casa madre inglese per iniziare un percorso tutto nuovo e localizzato.
Come direttore della rivista mi sono sempre sentito responsabile del ruolo che avevo all’interno del panorama grafico italiano e ho sempre cercato di responsabilizzare anche i miei lettori.
Il restyling grafico che ho realizzato era, infatti, solo una cornice ad un’operazione più profonda e ricca di contenuti nuovi.
L’intento della rivista era diventato quello di offrire nuovi spunti di riflessione su cui confrontarsi, valorizzando e portando alla luce i tanti talenti italiani nei diversi campi del digitale. ‘Computer Arts’ è stata una vetrina per molti artisti ed ha contribuito a far conoscere, anche all’estero, la nostra realtà.
D. I suo hobby quali sono?
R. Amo la musica, i libri, la pittura, la fotografia, la buona cucina e il buon vino, ma soprattutto cerco di trascorrere il più tempo possibile con le persone che amo (gatto ed amici inclusi). Ultimamente sto realizzando una serie di opere digitali in tiratura limitata e stampate su diversi supporti con particolari tecniche ed inchiostri di stampa.
D. Se le dico ‘nuove tecnologie’ cosa le viene in mente?
R. Web 2.0 e tutto quello che comporterà anche all’interno della nostra quotidianità.
Dall’utilizzo delle nuove tecnologia nella domotica a un sempre maggior grado di interazione tra l’utente, la macchina e il Web.
D. Qual è la sua scuola di pensiero?
R. Ho sempre ammirato il Bauhaus, quello che cercava e quello che ha rappresentato per lo sviluppo della società.
Vorrei che fosse possibile ripercorrere quella esperienza oggi, con le menti di adesso e con le tecnologie di cui disponiamo, per ricreare quell’atmosfera di fervente creatività che ha spinto il nascere di nuove manifestazioni artistiche e culturali.
D. Ha lavorato come progettista e grafico editoriale per…..?
R. La mia esperienza editoriale principale è stata certamente Computer Arts dove, oltre all’attività di direzione della rivista, mi occupavo anche di alcune parti dell’impaginazione e della revisione dei testi.
Ora sto collaborando con alcune riviste del settore business e grafica.
In qualità di progettista mi sono occupato del Brand Identity dell’Accademia del Suono di Milano, dove tuttora mi occupo della comunicazione grafica e pubblicitaria e sto portando avanti la direzione artistica di alcune società sempre nell’ambito della comunicazione.
D. Qual è attualmente il suo spot preferito?
R. Mi piace la comunicazione che sta facendo attualmente Vodafone.
D. Quando ha deciso di diventare direttore creativo dei ‘Ninja LAB’?
R. Conosco Alex Giordano e Mirko Pallera (fondatori di NinjaMarketing) da molti anni. Abbiamo percorso sempre strade parallele con la condivisione degli stessi intenti e l’identica passione per tutto ciò che è comunicazione.
Una volta presentata l’occasione ci è sembrato fantastico poter lavorare assieme a progetti comuni e continuare il nostro percorso di ricerca.
D. Come è stato lavorare con Enzo Siciliano per ‘MUSICMEDIA’ edizioni musicali?
R. Abbiamo lavorato assieme alla realizzazione del cortometraggio ‘Enthusiasmos’ con la regia di Carla Rossi, regista della RAI. In quell’occasione realizzai gli storyboard del film e aiutai il Maestro Raffaele Cacciola nella realizzazione della colonna sonora, occupandomi anche della rumoristica e della recitazione dei testi.
Sono stati momenti bellissimi per l’armonia che si era creata all’interno del team di lavoro e per la possibilità che ho avuto, per la prima volta, di confrontarmi con una produzione cinematografica.
D. Progetti futuri?
R. Sto aprendo uno studio di comunicazione a Milano che sarà anche sede dei NinjaLab. Ci occuperemo di tutto ciò che è comunicazione, dalla carta stampata, al Web ed alle produzioni, mantenendo l’attività giornalistica per quanto riguarda le recensioni nel campo del software e dell’hardware. L’apertura ufficiale dovrebbe essere per Gennaio 2008… di più non posso dire.
Nella foto, da destra: David-Michel Davis (Executive Director, The Webby Awards), Luca Magnoni, Alex Giordano, Chad Hurley (Co-fondatore You Tube), Mirko Pallera e Steve Chen (Co-fondatore You Tube).