Tre misteriose statue di 12 metri sono comparse la scorsa settimana a Milano, Napoli e Bari per celebrare gli innovatori italiani di oggi. La campagna I AM WHAT I DO di Huawei ha subito fatto il giro del web, grazie alla curiosità suscitata dai personaggi protagonisti e al coinvolgimento del pubblico ottenuto grazie all'operazione di ambient marketing, ma noi ninja volevamo saperne di più.
Abbiamo dunque incontrato Lindoro Ettore Patriarca, Direttore Marketing Huawei Italia, che ci ha svelato la strategia, i retroscena e le reazioni del pubblico rispetto a questa innovativa campagna di lancio del Huawei Mate 10 Pro.
Come nasce l’idea di utilizzare l’ambient marketing e quali sfide avete dovuto affrontare nella produzione e nell’installazione delle statue?
L’idea nasce dal concept della campagna, il primo smartphone con intelligenza artificiale. Proprio come il nuovo Huawei Mate 10 Pro, che impara dall'utilizzo che ognuno di noi ne fa, abbiamo deciso di dare voce ai personaggi (non testimonial) che si presentano per ciò che fanno tutti i giorni.
Per dare il senso della campagna abbiamo fatto in modo di spiegarlo e per spiegarlo abbiamo deciso che fosse opportuno scendere “in campo”: mentre solitamente si celebrano gli eroi del passato, ni abbiamo deciso di celebrare gli eroi del futuro, #eroididomani.
Rendere le cose impossibili possibili sta nel DNA di Huawei. Abbiamo fatto uno scan 3D del loro corpo e realizzato poi delle statue... grosse difficoltà non ce ne sono state.
Materiale utilizzato? Polistirolo, quindi non avevamo grandi pericoli di incolumità pubblica… associato ovviamente a basi pesanti che dessero massa e stabilità alla struttura.
In che modo avete scelto gli “eroi del domani” della campagna e quali sono state le reazioni del pubblico?
È stato molto curioso e interessante vedere le reazioni delle persone: abbiamo inizialmente installato il basamento, senza mettere il nome. La prima reazione è stata delle istituzioni pubbliche che si chiedevano a chi si stessero dando un riconoscimento. Curioso vedere anche le varie congetture dei passanti che pensavano fossero politici o imprenditori locali del passato.
A Bari ad esempio, con l’atteggiamento di chi la sa lunga, qualcuno ha detto “questa è la statua della Giovane Italia”. È stato divertente ascoltare le varie congetture. Nella campagna c’è stata una grande sinergia: l’11 novembre sono apparse le statue dal vivo e il 12 sono iniziate le campagne di affissioni.
Rispetto ai criteri di scelta degli eroi, volevamo dare il segno che tutti i giovani possono coronare il proprio sogno con le loro imprese. Raccontare di come sono loro e quello che fanno ogni giorno, per questo abbiamo pensato a Massimo Ciociola - musica e AI, Diva Tommei - energia e Monica Calicchio - moda. Per sceglierli ci siamo basati anche su classifiche di imprenditori promettenti e articoli sull’argomento.
La quarta è Levante.
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La campagna ha diverse declinazioni: come siete riusciti a gestire l’integrazione dei diversi mezzi rispetto al messaggio e ai valori da comunicare?
I due assi che vogliamo comunicare, oltre al lancio del nuovo Huawei, è l’intelligenza artificiale che pensa con te, che migliora la tua vita.
Ne parleremo su tutti i media. In TV ci sarà uno spot che ci racconterà come il Mate 10 pro aiuterà le persone a fare quello che fanno attraverso l'intelligenza artificiale. Vogliamo comunicare in particolar modo che l’intelligenza artificiale aiuta l’intelligenza umana.
La campagna display è sia di prodotto che sui personaggi. Così pure stampa e affissione presentano i vari personaggi.
Presto aprirete un flagship store a Milano. Cosa dobbiamo aspettarci e quanto è importante l’Italia rispetto alle strategie globali del brand Huawei?
L’apertura del flagship è importante, perché l'Italia sarà il primo paese in Europa. Sarà un paradigma diverso da quello che si è visto oggi. Sarà più un hub esperienziale che un mero punto vendita. Consentirà un’esperienza di prodotto e sui contenuti, anche con il nostro cloud.
L’Italia è il secondo mercato Huawei dopo la Cina. In italia abbiamo una quota di mercato che in Europa è la più alta (28%, dati GFK), in termini di brand awareness l’Italia ha il 92% e dobbiamo essere molto orgogliosi che il Paese sia anche il riferimento in Europa del brand.