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Il Machine Learning sta rendendo sempre più fluidi gli algoritmi di ricerca. E questo permette di ottenere risultati in tempo reale, sulla base delle reazioni positive o negative, e in riferimento ai contenuti. Insomma, le regole della SEO stanno per cambiare (di nuovo).
500 volte in 1 anno. Ecco quanto, frequentemente, Google aggiorna i suoi algoritmi di ricerca. Tutti questi aggiornamenti lasciano, spesso e volentieri, gli esperti di SEO senza basi solide, sulle quali contare.
Immaginiamo, però, uno scenario in cui i motori di ricerca si evolvano, senza bisogno di aggiornamenti. L'apprendimento automatico (o Machine Learning) sta cambiando le regole della SEO, proprio per arrivare a questo.
Ogni volta che gli operatori del settore (aka web marketer) sentono parole come “panda”, “penguin”, o “mobilegeddon” sanno che è ora di dare una controllata ai loro siti, e migliorarli per evitare il collasso.
Il Machine Learning è entrato in campo con due obiettivi principali: assicurare un nuovo modus operandi e migliorare, completamente, tutto quello che sappiamo sulla SEO.
Quindi, i robot ci soppianteranno? In questo caso, la risposta è sia sì che no. Per comprendere a pieno le mie parole, però, occorre fare un piccolo passo indietro; occorre conoscere qualcosa in più sul Machine Learning. Partendo dalla definizione.
Il Machine Learning, detto in parole povere, fa riferimento alla scienza che permette ai computer di agire senza bisogno di programmazione specifica. Nel caso della SEO, questa tecnologia rappresenta la possibilità di non dovere aggiornare, manualmente, l’algoritmo di ricerca.
Per assicurare la rilevanza dei contenuti, ed evitare di premiare pagine web “truffaldine”, Google si affida ancora all’aggiornamento manuale. L'apprendimento automatico, applicato alla SEO, si traduce in meno aggiornamenti. Che a sua volta significa meno scombussolamenti nel mondo del marketing digitale.
E tutto questo comporta un unico vantaggio incredibile: addio al panico globale, post aggiornamento. Chissà quanto questo scenario sia vicino a noi... E chissà se gli ingegneri di Google siano a conoscenza che, presto o tardi, non saranno più le figure "autoritarie" che sono oggi.
Leggi anche: Glossario SEO per aspiranti Blogger
5 step fondamentali. 5 istruzioni che, se seguite, ti garantiranno (quasi) sempre dei buoni risultati in termini di posizionamento. Apprendimento automatico o meno.
Perché alla fine della fiera, Big G vuole solo una cosa: dare la risposta migliore.
Quindi, cerca di:
Il focus, come vedi, è sull'utente. Anche perché è quello che vuole Google. Tra l'altro, se noti, ogni suggerimento mira a fare restare il più a lungo possibile l'utente sulle tue pagine web. E questo, come ben sai, è un ottimo segnale per il motore di ricerca più utilizzato al mondo.
Infine, puoi (e devi) sfruttare i dati strutturati qualora possibile. Così come il Knowledge Graph di Google.
Questi simpatici strumenti a tua disposizione, favoriscono l'apprendimento della macchina . Ed è questo a cui il Machine Learning mira.
Hai presente quando, cercando una ricetta su Google, oltre title e description, vengono visualizzate informazioni riguardo i tempi di cottura, le calorie o le recensioni? Ecco, queste informazioni aggiuntive sono i dati strutturati.
Ti invito a leggere la guida di Search Console, per apprendere qualcosa in più... Oppure, puoi sempre installare un plugin che ti aiuti a configurare i dati strutturati, senza neanche vedere (e conoscere) una riga di html. :D
Raggiungere livelli di “eccellenza” nella SEO è sempre stato parecchio sfidante e faticoso. Del resto, i motori di ricerca sono (e saranno?) il leader. Gli operatori del settore, invece, si "limitano" a seguire ogni mossa, cercando di giocare secondo le regole.
Con il Machine Learning, invece, la SEO diventerebbe proattiva alle esigenze degli internauti e non il contrario, come spesso - purtroppo - accade.
Cos'è il Machine Learning? E perché viene associato alla SEO? Scopriamolo insieme.