Poche settimane fa Pepsi è stata protagonista di un vero e proprio fail, con la pubblicazione di uno spot, avente come protagonista Kendall Jenner, che voleva trasmettere un messaggio di pace e unità, senza però riuscire nell'intento.
Come risollevarsi? Una coppia creativa dell'agenzia pubblicitaria DDB di San Francisco, il copywriter Sai He e l'art director Will Hammack, ha ideato il successivo step d'azione di cui potrebbe servirsi il brand: #PepsiCAN. Quest'ultima è una campagna che prevede la vendita di lattine di Pepsi con versioni ridisegnate del logo, per sostenere concretamente alcune cause importanti.
L'idea di aiutare Pepsi è nata dalla voglia di andare contro il marasma di brand che affermano di prendere posizioni forti, soprattutto in campo sociale, ottenendo però risultati legati alla condivisione di messaggi piuttosto generici, non di grande supporto alle cause che dovrebbero appoggiare, rivolti più a seguire la massa o i trend piuttosto che battersi per qualcosa di concreto.
Per He e Hammack, il susseguirsi di spot inutili e poco significativi, provenienti da imprese che risultano non sfruttare il loro effettivo potenziale, era a dir poco frustrante; lo spot di Pepsi con Kendall Jenner è stata la vera motivazione che ha spinto i due creativi ad aiutare un brand su questo fronte. #PepsiCAN porta l'azienda a battersi in modo molto incisivo proprio sul campo dove è stata "sconfitta" in battaglia dal web e dai social, cambiando proprio la sua immagine, il suo logo.
Ispirandosi alla precedente campagna #SaiItWithPepsi, in cui il brand aveva già editato il proprio logo, i due creativi hanno scelto quattro disegni che rappresentino le questioni sociali più scottanti in questo momento, senza però avere l'intenzione di escluderne altri (l'intenzione è di lanciare l'appello a Pepsi di aggiungere altre cause da supportare, arrivando anche a 12 differenti lattine da modificare). Per ogni logo è stato scelto un colore rappresentativo della causa a cui fa riferimento, mantenendo comunque fedeltà all'originale.
C'è solo da capire se Pepsi sarebbe veramente interessata a comprendere e ad accogliere un progetto del genere, abbracciando le cause di riferimento e ascoltando le persone che si battono per queste ultime, o se risulterebbe solo un modo per ridurre i danni causati dalla precedente azione di comunicazione. Il progetto è sicuramente ambizioso e molto interessante, poiché darebbe la possibilità a un'azienda conosciuta in tutto il mondo di avvicinarsi alla comunità e a diversi gruppi di persone, lavorando con le nuove generazioni per creare qualcosa di buono e soprattutto di concreto. Se questo diventasse un movimento condiviso da tutti, spinto da un'azione collettiva, spingerebbe sicuramente il brand verso la giusta direzione.