Together Price è una startup romana che si propone di allargare i confini della sharing economy: la piattaforma è nata per facilitare gli utenti nella gestione delle loro condivisioni: dagli abbonamenti multi account di Netflix e Spotify fino ad arrivare alla condivisione fisica del garage, del coworking o della saletta prove.
I tre co-founder, il CEO e sviluppatore della piattaforma Marco Taddei, il CFO Luca Ugolini e la CMO Sabrina Taddei definiscono la loro creatura uno sharing marketplace in cui l'utente può condividere tutto ciò che desidera e può trovare le persone con cui farlo in maniera semplice, sicura e soprattutto legale.
Offrendo la possibilità di condividere l'utilizzo degli account multipli di vari servizi digitali, Together Price è un'ottima alternativa alla pirateria: si abbattono i costi e allo stesso tempo si usufruisce della piena qualità dei servizi.
Il funzionamento di Together Price è semplice: ci si registra gratuitamente alla piattaforma e si può creare una proposta di condivisione. Una volta completato l'inserimento, il sistema genera un url personalizzato che l'utente invia tramite social ai suoi contatti o posta pubblicamente dove preferisce. Chi clicca sul link, accetta l'invito ed entra automaticamente nel gruppo di condivisione, nel quale ha a disposizione tutte le informazioni e può scegliere di acquistare.
Per saperne di più su questa startup abbiamo fatto qualche domanda a Sabrina Taddei, co-founder e CMO di Together Price.
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Da cosa nasce l'esigenza di un servizio come Together Price?
È molto semplice: online non esiste alcuna piattaforma che aiuti la gestione di un gruppo di persone. Esistono grandi comunità, ma se il gruppo volesse essere micro, di massimo quattro partecipanti, utilizzeremmo le chat di WhatsApp o Facebook per comunicare.
E se poi avessimo la necessità di raccogliere le quote di tutti? Servirebbero altri e diversi canali per farlo. Tutto questo crea dispersione di informazioni e confusione.
Serviva un servizio in grado di gestire le comunicazioni e i pagamenti di un gruppo di persone in unico canale ed è nato Together Price.
Ci siamo poi resi conto che questo modello era utile non solo agli acquisti di gruppo, ma a gestire anche le condivisioni di un acquisto e abbiamo testato il nostro servizio partendo dalla community degli utenti Netflix, molto attivi online e soprattutto molto sensibili alla tematica della condivisione.
Abbiamo studiato il mercato e ci siamo resi conto di essere i primi a proporre un servizio che faciliti la condivisione in ambito digital, abbiamo quindi scelto di partire dallo streaming per poi aprire anche ad altri settori.
Cosa si può condividere su Together Price?
Attualmente è possibile condividere i servizi streaming multi account come Netflix, Spotify, Apple e per il gaming XBOX e Playstation.
A metà luglio integreremo l’antivirus Kaspersky e Office 365 e man mano aumenteranno sempre di più le proposte di condivisione, perché l’utente potrà pubblicare proposte di condivisione per qualsiasi cosa.
Together Price punta quindi a diventare un vero e proprio marketplace delle condivisioni alla pari di Ebay in termini di varietà di beni e servizi disponibili, il nostro auspicio è di eguagliarli anche nel fatturato, per permettere agli utenti di trovare qualsiasi proposta di condivisione: dal servizio in streaming fino alla saletta prove o all’appartamento.
Finanziamenti, premi e investimenti sono essenziali nella vita e nello sviluppo di una startup. Qual è la vostra storia?
Fino ad oggi ci siamo autosostenuti e finanziati, tranne che per un piccolo premio in denaro ricevuto lo scorso giugno, quando abbiamo vinto l'International Hackathon di Bnp Paribas a Roma rispondendo alla challenge lanciata da Findomestic.
Abbiamo partecipato grazie a loro ad un bootcamp di 16 settimane e siamo stati finalisti al demo day di Parigi lo scorso novembre.
Il nostro percorso ha poi incrociato quello di Fabio Lalli, CEO di Iquii, che è attualmente il nostro digital mentor.
Siamo usciti in fase beta lo scorso maggio. La nostra intenzione è quella di crescere in termini di customer base il più possibile, tirare su metriche che convincano anche i più scettici e poi cercare l’investimento, magari puntando già all’estero dove la condivisione è un tema caldo.
Attualmente il servizio è gratuito, qual è il vostro business model?
Together Price prevede due diverse modalità: pubblica e privata.
Per il modello privato la nostra piattaforma è solo un luogo semplice e sicuro dove automatizzare la condivisione, comunicare a più persone i dettagli di ciò che si vuole condividere e raccogliere le quote di tutti.
La modalità privata implica il fatto che le condivisioni sono estese semplicemente ai contatti dell’utente e per questo motivo è gratuito.
Da metà luglio implementeremo il modello pubblico e Together Price diventerà un vero e proprio marketplace dove sarà possibile vedere cosa gli utenti condividono, ma anche trovare le persone interessate alla propria condivisione.
In questo caso il ruolo di Together Price diventa anche quello di vetrina in grado di aumentare la visibilità delle condivisioni e le connessioni tra gli utenti. Per la modalità pubblica sarà applicata una commissione del 20% sulle transazioni.
Ci tengo a precisare che la scelta della modalità pubblica piuttosto che quella privata varia a seconda dei termini di uso imposti dai servizi e, nel caso non ci siano vincoli, è l’utente che decide quale utilizzare, molto dipenderà da quanto l’utente ha bisogno di velocizzare il raggiungimento dell’obiettivo di condivisione, il Together Price, aumentando in quella pubblica la visibilità della sua proposta.
La sharing economy è solo all'inizio, come vedete il vostro futuro?
Riteniamo che sia un trend in esplosione da un capo all’altro del mondo, una forza travolgente che ha in sé il seme della trasformazione e dell’innovazione.
Noi non solo crediamo che diventerà sempre più forte, ma che oltre tutto innescherà anche radicali cambiamenti nella vita quotidiana di ognuno di noi spingendo, ad esempio le multinazionali che operano online, a riformulare i loro modelli di business pensando al multi account.
Per dirne una, abbiamo fatto un sondaggio ed è emerso che tantissimi utenti sarebbero contenti di poter di condividere il loro abbonamento ad Amazon Prime e, dall’altra parte, in rete abbiamo letto che l’azienda sta per uscire sul mercato con una formula che accontenti questa vasta audience promotrice della condivisione.
Noi seguiamo la vicenda passo passo perché appena sarà possibile condividere l’abbonamento a Prime, lo renderemo possibile anche su Together Price.