L'hashtag su Twitter ha una precisa utilità: dare evidenza ad un particolare contenuto.
Per leggere in tempo reale i tweet riguardanti l'ultima partita della nazionale, o scoprire le reazioni degli altri spettatori non appena finito l'ultimo episodio di Game of Thrones, basta scrivere #SpagnaItalia o #GoT.
In questo modo è facile e immediato conoscere i pareri degli altri che si interessano ad un argomento. Se succede qualcosa di eclatante, attraverso l'hashtag, la notizia può fare il giro del mondo in un attimo.
Come vi abbiamo già annunciato, da alcuni giorni Facebook ha introdotto il supporto agli hashtag; ma ce n'è davvero bisogno sul social network di Zuckerberg?
Alla luce della breve analisi sull'utilizzo dell'hashtag su Twitter, basandoci sull'immediatezza che questo offre, possiamo constatare che Facebook, al contrario, non è - e non è mai stato - un ottimo strumento per la fruizione di contenuti in tempo reale.
Il potere di Twitter, nel caso di fenomeni naturali ad esempio, è ineguagliabile. Le notizie sono ordinate in uno stream organizzato cronologicamente, fatto di messaggi brevi, immediati e concisi. Quando un hashtag si diffonde particolarmente, diventa trending e la notizia arriva immediatamente ad ancora più persone.
Su Facebook, invece, i contenuti sono ordinati in base agli interessi di ogni utente. Anche quando selezioniamo l'opzione per avere notizie ordinate in base alle più recenti sul Newsfeed, difficilmente saranno ordinate esclusivamente in ordine cronologico.
I motivi di questa scelta possono essere molteplici, seppure non particolarmente influenti sull'esperienza utente. Tanti utilizzavano gli hashtag prima che fossero supportati. In questo modo si dà senso al fatto che per abitudine molti già li utilizzassero. Per quelli che hanno collegato i propri account Facebook e Twitter, questo fa sì che anche sul primo i contenuti rimangano taggati. Questo vale anche per i tag delle foto pubblicate da Instagram.
Lo scopo di questi tag però non è preciso; tant'è che, al momento, lo stream offerto dal click su un hashtag è disordinato e per nulla organico con il resto dell'interfaccia.
Invece, basandoci sul peso dato agli advertisers durante la presentazione della nuova Newsfeed, l'uso del hashtag potrebbe avere uno scopo molto più preciso. Prima ancora che per gli utenti, gli hashtag, saranno utili a Facebook e a chi lo usa come canale per farsi pubblicità. Infatti, anche chi li userà raramente, darà a Facebook la possiblità di tracciare i propri interessi. In questo modo il social network potrà offrire pubblicità ben mirata. Questa motivazione, rivolta alla monetizzazione, potrebbe essere molto più valida.
Insomma, come ogni strumento nuovo, ne scopriremo la sua precisa funzione col tempo, attendendone la maturazione. Come ben sappiamo, inoltre, a molte cose nate con uno scopo, può capitare che col tempo ne acquisiscano un altro proprio grazie agli utenti e alle loro necessità.
Voi cosa ne pensate degli hashtag su Facebook?